Renzi: “Siamo dentro una campagna elettorale lontana dalla realtà”

Firenze, nel quarto anniversario della nascita del suo governo, il segretario del partito Democratico, Matteo Renzi, ha continuato la sua campagna elettorale con un ‘Facebook Live’ dalla sua pagina ufficiale.

“Siamo dentro una campagna elettorale lontana dalla realtà. Ma oggi mi voglio rivolgere a chi non ha l’età per votare, gli under 18, mi rivolgo ai miei figli, l’ultima volta in cui non voteranno – ha detto Renzi – “Ma oggi è il giorno del fondatore dello scoutismo, la giornata del pensiero. E oggi voglio raccontare ai miei figli perché nego tempo alla famiglia per impegnarmi per gli altri. Lo facciamo – aggiunge – perché siamo convinti che se si sceglie la strada dell’antipolitica l’Italia è finita”.

“Scelsi io la data del 22 febbraio per il giuramento del mio governo, è la festa dello scoutismo, la festa del pensiero – ha precisato il segretario aggiungendo – I risultati di questi 4 anni di governo non ce li toglie nessuno, nessuna ideologia cancellerà i nostri risultati: ma ora basta pensare al passato, guardiamo al futuro”. ì

Ed ancora: “Il futuro non è quel mostro o quel fantasma da cui liberarsi, ma la nostra qualità della vita. la nostra sanità. In Italia si sta bene, noi viviamo di più. Oggi mi prendo una pausa per dire ai miei figli che facciamo una campagna per il loro futuro, contro la paura. Questo è il derby di questi ultimi giorni. Vinceremo perchè prenderemo di petto la sfida contro chi propaga solo rabbia e paura. Noi non vogliamo che vincano i professionisti della paura”.

“Se lavoro ogni giorno per questo Paese è perche sono convinto che per i miei figli e tutti i ragazzi che non hanno diciotto anni ci sia un futuro strepitoso davanti”.

Renzi: su auto Agnese fake news di politici del c.destra 

Matteo Renzi su FB smentisce le accuse rivolte a sua moglie Agnese da alcuni esponenti di FdI. La replica della destra: “permesso di cui gode la moglie è un vero e proprio privilegio”.

“Guardate questa foto. E domandatevi fino a che punto può arrivare la malafede”. Lo scrive su Facebook Matteo Renzi, pubblicando una foto dell’auto della moglie Agnese e sopra la scritta Fake news. “Alcuni politici del centrodestra, anziché fare il lavoro per il quale sono pagati, hanno pedinato per giorni mia moglie. E poi hanno scattato la foto di Agnese che, tornando da scuola, sta entrando nel Lungarno Diaz, accanto agli Uffizi. Alcuni giornali e molti siti oggi ci sono saltati sopra. E scrivono: Vedete, la Casta? La moglie di Renzi passa dalle corsie preferenziali. Chiunque conosca Firenze – spiega Renzi- sa che, durante i lavori di questi mesi, quella strada è l’unico passaggio per poter tornare a casa, in via Guicciardini. Un passaggio obbligato. Chi è residente o comunque ha il parcheggio in centro deve attraversare quella come unica strada per arrivare in Oltrarno. Deve passare di lì. A meno di non scegliere l’elicottero, ma in Piazza Pitti si atterra male. Perché tanta malafede, perché tanto odio?”. “Gli stessi – aggiunge – scrivono che la famiglia Renzi parcheggi gratis a Firenze. Per stare a Firenze noi abbiamo affittato (come molti che stanno in centro) un posto auto in un garage. Pagando come tutti. I giornali e i siti che hanno scritto il contrario potranno devolvere il risarcimento danni all’Ospedale Pediatrico di Firenze, il Meyer”.
“Malafede, complotti, fake news, giornalisti da querelare. Peccato però che nella risposta alla nostra denuncia, il segretario del Pd si sia dimenticato di spiegare ai cittadini perché sua moglie può permettersi di parcheggiare gratis in tutta Firenze, quello che nessun fiorentino può fare se non con un permesso speciale concesso dal sindaco Nardella”. Così gli esponenti Fdi Francesco Torselli, capogruppo in Consiglio comunale, e Giovanni Donzelli, capolista in Toscana alla Camera, replicano al segretario del Pd Matteo Renzi. “Credevamo di averlo chiesto chiaramente nel nostro video – aggiungono in una nota -, quindi siamo certi che si tratti solo di una dimenticanza: lo può precisare?”. Per gli esponenti Fdi, “il permesso di cui gode la moglie è un vero e proprio privilegio concesso con l’avallo dell’amministrazione fiorentina, e non lo diciamo noi, ‘fomentatori senza argomenti’, ma le risposte ufficiali del Comune e della partecipata Sas che abbiamo già diffuso: si tratta di un pass istituzionale concesso ‘su indicazione della segreteria del sindaco’”. “Purtroppo non è la prima volta che Renzi piange dopo essere stato colto in fallo per aver fatto il furbetto – concludono Donzelli e Torselli -. I cittadini perdono così la fiducia nelle istituzioni perché si sentono presi in giro da chi si presenta come il moralizzatore”.

Infrastrutture, Renzi: da nostro governo rivoluzione

Il segretario del PD, Matteo Renzi, oggi a Firenze per un’iniziativa elettorale, ha sottolineato l’ottimo lavoro svolto dal suo governo sulla realizzazione di infrastrutture. Commentando l’operazione di questi giorni contro la ‘ndrangheta, Renzi ha ribadito di non abbassare la guardia, le infiltrazioni mafiose sono presenti in tutto il paese.

Matteo Renzi, a margine dell’iniziativa elettorale a Firenze col ministro Graziano Delrio, ha dichiarato: “Il nostro governo sulle infrastrutture ha fatto il più grande lavoro in Italia. Noi abbiamo fatto un lavoro straordinario, abbiamo fatto una rivoluzione straordinaria. Noi abbiamo sbloccato le opere pubbliche, non quanto avremmo voluto ma è stata comunque una rivoluzione. Molto di quello che noi abbiamo fatto sulle infrastrutture non lo vediamo a queste elezioni ma alle prossime elezioni e bisogna che la legislatura duri cinque anni”, ha aggiunto Renzi.

Il segretario Pd ha poi ricordato il ‘contratto con gli italiani’ firmato sulla scrivania di Porta a Porta da Silvio Berlusconi. “Lui ci ha messo un sacco di numeri in quel contratto e poi non ha fatto i lavori promessi. Noi invece non abbiamo fatto promesse ma abbiamo sbloccato i cantieri e fatto un lavoro straordinario. Dal 2001 al 2006 le opere pubbliche concluse sono state lo 0,6%, Berlusconi aveva detto che ne avrebbe sbloccate 50 miliardi. Tutte le opere che aveva detto che avrebbe inaugurate lui, invece le abbiamo inaugurate noi. Come la Salerno Reggio Calabria”.

Renzi, commentando gli esiti dell’operazione ‘Vello d’oro’ della Dda di Firenze contro la ‘ndrangheta, che ieri ha portato a 14 arresti per reati fra cui riciclaggio e usura, ha detto ai giornalisti: “La Toscana non è immune” dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, un problema “grande e significativo” che “riguarda tutto il Paese”. Secondo Renzi l’allarme lanciato dai magistrati “bisogna prenderlo sul serio” perché “il problema è grande e significativo, riguarda tutto il Paese, ci sono infiltrazioni dalla Calabria alla Lombardia. Credo sia particolarmente importante che non abbassiamo la guardia. Dopodiché, bisogna stare attenti al ladro di orecchini e alla sicurezza internazionale”.

Il segretario del Pd, ha annunciato un evento di campagna elettorale nel collegio dove è candidato per l’uninominale al Senato: “Venerdì sera saremo all’Obihall” di Firenze, e “faccio un appello: portate un indeciso. Sarà un’occasione per ragionare e riflettere di buona politica”.  Proprio all’Obihall il leader democratico festeggiò le vittoriose primarie del 2013 per la segreteria del Pd, e nel settembre 2016 aprì la campagna “Basta un Sì” per il referendum costituzionale.

 

Tav, Delrio: a Firenze nodo sbloccato, progetto riparte

Il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio, a Firenze per un’iniziativa elettorale del Pd con il segretario Matteo Renzi e gli amministratori locali, ai giornalisti ha dichiarato sbloccata la realizzazione del nodo Tav in città ed ha negato l’ “inciucione” con la destra, presunto da Bersani.

Delrio ha affermato: “La realizzazione del nodo Tav a Firenze è cosa sbloccata, quindi non la metterei tra le cose ferme, la metterei tra le cose sbloccate di cui tra poco vedrete la realizzazione. Abbiamo trovato una soluzione per la stazione Foster, la soluzione giusta con un grande lavoro con l’amministrazione comunale e con la Regione. Ci sono i tempi di adattamento e la ripartenza del progetto”.
“Bersani? Penso che non sia bene informato”, ha risposto Delrio ai cronisti che gli hanno chiesto un commento alle parole del leader di Leu Pierluigi Bersani, che ieri ha parlato di “inciucione già avanti” tra Pd e destra.
Il ministro ha aggiunto che in questa campagna elettorale “il problema vero è che non parliamo delle cose che interessano agli italiani, purtroppo. Si parla di promesse, di grandi sogni, ma non di scuola e sanità pubblica. Il Pd sta cercando di parlare di queste cose, di come rendere il lavoro più stabile, più dignitoso, potenziare l’università, la ricerca e le nostre imprese. Credo che si dovrebbe parlare di più della concretezza delle cose che siamo in grado di realizzare, dalle infrastrutture al trasporto dei pendolari. Mi pare che questo sia il vero problema: parliamo troppo poco di queste cose”.
Delrio ha inoltre affermato: “Ogni anno spendiamo 6 miliardi per riparare danni da terremoti e alluvioni. L’Italia deve capire che è un paese fragile, dunque dobbiamo renderlo forte. Quando siamo arrivati non abbiamo trovato un piano edilizia scolastica nè per il dissesto idrogeologico; questi piani li abbiamo fatti noi”.

Moglie De Falco accusa marito di aggressione, lui nega ma è polemica

Livorno, “Mio marito, in stato di alterazione, durante un’accesa lite in casa ha aggredito me e una delle nostre due figlie”, questo è quanto avrebbe detto alla polizia di Livorno la moglie del capitano di fregata e candidato del M5S Gregorio De Falco.

Questo è quanto si legge in un articolo del Corriere della Sera, nel quale si sottolinea però che la moglie di De Falco non ha presentato al momento alcuna formale denuncia.

L’episodio risalirebbe ad una settimana fa, e sempre la donna avrebbe raccontato agli agenti che “il marito aveva alzato le mani contro di lei e sua figlia, appena maggiorenne, durante un pesante diverbio in famiglia. Secondo il racconto della donna, De Falco avrebbe agito in maniera violenta mentre era in uno stato di alterazione, non meglio precisato. E la figlia, dopo essere stata presa per i capelli dal padre, sarebbe fuggita di casa per tornarvi solo dopo molte ore”.

Dopo aver raccontato l’accaduto agli investigatori, la donna avrebbe però deciso di non formalizzare la denuncia. “Le dichiarazioni della donna rimangono comunque agli atti – scrive il Corriere – perché rese davanti a pubblici ufficiali. E visto che il presunto autore della violenza è candidato alle politiche del 4 marzo, la segnalazione di quanto accaduto è arrivata sino agli uffici centrali di Roma”.

Questo quanto diffuso dalle agenzie di stampa intorno all’ora di pranzo, ma non si fa attendere la replica dell’ufficiale della capitaneria di porto, candidato ora in Toscana, al Senato, per l’M5S che ha dichiarato: “La situazione che sto vivendo per la notizia uscita sulla stampa circa un mio coinvolgimento in uno scontro familiare mi amareggia moltissimo. Sento il dovere morale e sociale di chiarire la mia posizione. Si tratta di una situazione difficile che la mia famiglia sta attraversando in conseguenza dell’avvio del procedimento legale di separazione tra me e mia moglie, separazione che ha avuto inizio più di un anno e mezzo fa. Le difficoltà di trovare un accordo economico tra le parti e la tensione che ne deriva è il motivo scatenante dell’episodio di un recente alterco”. Lite che, ribadisce De Falco “non mi ha visto attore di violenze, ingiustamente attribuite alla mia persona, nei confronti dei miei familiari”

Una notizia come questa arrivata nel bel mezzo della campagna elettorale non poteva che scatenare aspre polemiche riportiamo le dichiarazioni dei leader del PD e M5S, ma la polemica al momento divampa con toni molto aspri soprattutto sui socials.

Matteo Renzi segretario del Pd in un intervento a un evento Pd all’auditorium Massimo di Roma: “Noi non cavalcheremo la schifezza che abbiamo visto” nel M5s ma “se c’è qualche candidato che mette le mani addosso alla moglie o alla figlia, su quello tutti insieme si dica no. Sulla violenza non si scherza. Non possiamo rischiare di avere i nostri rappresentanti a quel livello lì. La lotta alla violenza contro le donne deve essere patrimonio di tutti”.

La risposta del capo politico del M5S, Luigi Di Maio a Domenica Live “La prima cosa che ho fatto oggi è stato chiamare De Falco: lui ha smentito a me e pubblicamente. Ma la violenza sulle donne è inaccettabile: chiedo quindi alla signora di inoltrare la denuncia in modo che possiamo accertare i fatti. In modo che possiamo verificare se c’è stato un caso di aggressione”.

Renzi: “Chi non è antifascista non è degno di fare parte della comunità democratica”

Lo ha detto Matteo Renzi prima del discorso pubblico a Sant”Anna di Stazzema (Lucca) mentre rendeva onore al sacrario che ricorda le vittime dell”eccidio nazista del 1944. Renzi ne ha parlato nella prima fase della cerimonia in cui ha aderito all”anagrafe antifascista,mentre era attorniato da decine di persone.

“Chi non è antifascista non è degno di fare parte della comunità democratica italiana”, ma “non abbiamo paura che domattina venga la dittatura in Italia”. Lo ha detto Matteo Renzi prima del discorso pubblico a Sant”Anna di Stazzema (Lucca) mentre rendeva onore al sacrario che ricorda le vittime dell”eccidio nazista del 1944. Renzi ne ha parlato nella prima fase della cerimonia in cui ha aderito all”anagrafe antifascista,mentre era attorniato da decine di persone.
“Il fascismo lo avete vinto voi. Vi hanno… vi hanno…ucciso, ma lo avete vinto voi, i bambini di Sant”Anna di Stazzema”: così, in un momento toccante della cerimonia, si è
rivolto, anche commosso, il segretario del Pd Matteo Renzi ad alcuni anziani superstiti della strage nazifascista del 1944 che fece 560 morti e che allora erano bambini. Tra chi ha potuto essere presente alla cerimonia, Renzi ha abbracciato il presidente dell”associazione Martiri Sant”Anna, Enrico Pieri.
“Questa è una storia che è realmente accaduta, non è un documentario, è accaduta a persone che sono qui”, aveva detto Renzi indicando i superstiti oggi al sacrario. “Da bambini hanno visto ciò che facciamo fatica a immaginare, i nazisti in azione.
Ma i nazisti non avrebbero potuto fare quello che hanno fatto se non fossero stati accompagnati in queste strade dagli italiani, dai fascisti”.

L’iniziativa del Pd a avuto inizio alle ore 10.30 con la deposizione di una corona di alloro al cippo commemorativo sulla piazza della Chiesa. E’ seguito l’incontro tra la delegazione dei ministri, i superstiti della strage nazifascista e alcuni familiari delle vittime.
Dopo aver percorso la Via Crucis, gli esponenti del Pd si sono recati al Sacrario di Sant’Anna di Stazzema per aderire all’anagrafe antifascista: l’iscrizione è avvenuta online, mediante un tablet, compilando il form sul sito dedicato.  “L’antifascismo è un valore che appartiene a tutti e oggi siamo qua per aderire all’anagrafe di coloro che dicono no al  nazifascismo: è il male assoluto”, ha sottolineato il segretario PD .

Con Renzi, sono saliti stamani a Stazzema, nell’Alta Versilia, anche i ministri Maurizio Martina, Valeria Fedeli, Andrea Orlando e Graziano  del Rio, insieme ad alcuni sottosegretari e a numerosi parlamentari,  aderendo all’anagrafe antifascista.La sottoscrizione online della Carta di Stazzema e l’adesione all’anagrafe antifascista si è svolta nei pressi del Sacrario di Sant’Anna di Stazzema, luogo simbolo del Parco Nazionale della Pace, dove riposano i Martiri di Sant’Anna. Le adesioni, raccolte dal 27 dicembre scorso, sono finora 33.359.

“Noi abbiamo fiducia nelle nostre istituzioni: non siamo qui perchè temiamo che domani torni la dittatura fascista. Non esiste questo rischio. Siamo qui, a ottanta  anni dalle leggi razziali, per ricordare che il nostro Paese non è stato innocente ma ha avuto grandi responsabilità” ha proseguito   Renzi”Abbiamo il dovere della memoria: è fondativa per il futuro. Solo tenendo viva l’attenzione verso l’ideale democratici noi possiamo costruire una prospettiva  Il fascismo appartiene al passato ma sono ideologie che vanno combattute”.

“Chi picchia la forze dell’ordine in nome dell’antifascismo non può ritenersi tale ma è un criminale e basta – ha continuato Renzi – Come chi prende una pistola a Macerata e spara a persone di colore compie un crimine e deve essere rinchiuso nelle patrie galere”.

“L’antifascismo è un valore di tutti – ha detto il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona – Chiunque sottoscriva la Carta di Stazzema e aderisca all’Anagrafe antifascista è il benvenuto. Non si tratta di una patente o di un certificato, si tratta di prendere
posizione e di dichiarare con forza che il valore dell’Antifascismo è fondante della nostra Repubblica e della nostra Costituzione che è nata anche a Sant’Anna di Stazzema. Come recita la Carta di Stazzema, Antifascismo significa ‘essere per’: un mondo senza guerre, terrore e forme di oppressione; un futuro migliore, di progresso sostenibile,
bellezza e civiltà; la fiducia nell’uomo e nelle sue potenzialità, nella ragione, nella cultura”.

 

 

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