Sarti, Renzi: educava giovani a impegno e libertà 

Vari i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Silvano Sarti, il partigiano ‘Pillo’ della brigata Sinigaglia che aveva combattuto sul Monte Giovi e partecipato alla Liberazione di Firenze dai nazifascisti, a lungo presidente di Anpi Firenze.

“Stanotte ci ha lasciati Silvano Sarti. Era un partigiano che amava stare con i giovani. Raccontava con il suo vocione le storie della Resistenza e della Liberazione di Firenze”, “per me è stato un punto di riferimento e un amico vero. Buon viaggio, Silvano. Grazie per quello che sei stato e che continuerai a essere nel cuore di chi ha camminato con te”. Lo scrive su facebook il senatore Pd Matteo Renzi in merito alla scomparsa a Firenze di Silvano Sarti, il partigiano ‘Pillo’, residente onorario dell’Anpi fiorentina. “I suoi discorsi dell’11 agosto in Palazzo Vecchio erano interminabili e bellissimi canti d’amore per la libertà – ricorda Renzi -. Finiva con tutto il salone in piedi per applaudirlo e lui si voltava piano verso di me: ‘Come sono andato?'”. “Educava i giovani all’impegno – aggiunge -: ‘Ragazzi, voi siete più importanti del telefonino che tenete fisso in mano. Quando s’aveva la vostra età a qualcuno di noi è toccato morire per la vostra libertà’. Amava la politica e incoraggiava tutti a mettersi in gioco, sempre: ‘Mi raccomando, non mollare'”.
“Partigiano Pillo antifascista schietto, esempio per i giovani”, afferma Sandro Fallani, sindaco di Scandicci, cittadina dove era nato Sarti. “Grati per l’esempio e la testimonianza”, le parole del sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi.
Un “instancabile divulgatore di valori alle nuove generazioni. Questo è stato Silvano Sarti” secondo i segretari regionale, metropolitano e comunale di Firenze, Simona Bonafè, Marco Recati e Massimiliano Piccioli che aggiungono: “Non si è limitato ad essere protagonista della Liberazione del nostro paese, ma fino all’ultimo non ha mai mancato un appuntamento o una ricorrenza per portare la sua testimonianza”. Cordoglio anche dal Pd Empolese Valdelsa.
“Ciao Silvano. E grazie di tutto”, le parole dell’on.del Pd Rosa Maria di Giorgi che parla di Sarti come uomo “straordinario”, “simbolo stesso del movimento partigiano fiorentino”.
Lo “ricorderemo sempre con la gratitudine che si deve a chi si è battuto per riaffermare la libertà e la democrazia in questo Paese: se oggi in Italia esistono sindacati liberi lo dobbiamo anche a lui”, le parole del segretario generale della Cisl di Firenze-Prato Roberto Pistonina.
Per il presidente di Anpas Toscana Dimitri Bettini, Sarti “ha seminato anche valori importanti come la solidarietà, il civismo, l’impegno a favore degli ultimi, dei lavoratori, dei bisognosi”

Corruzione giudici: in agenda Dagostino incontri e tangenti con arrestati

Negli appunti che hanno permesso alla procura  di Lecce di chiudere le indagini che  hanno portato all’arresto dei magistrati del Tribunale di Roma  Savasta e  Nardi, anche gli incontri con l’ex sottosegretario Luca Lotti, con l’ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini e con Tiziano Renzi, papà dell’ex premier Matteo.

E’ stata l’agenda di Luigi Dagostino e la maniacale abitudine dell’imprenditore di annotare il pagamento di presunte tangenti e ogni appuntamento (anche con l’ex sottosegretario Luca Lotti, con l’ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini e con Tiziano Renzi, papà dell’ex premier Matteo) a permettere ai magistrati di Lecce di chiudere il cerchio sulle indagini che ieri hanno portato all’arresto dei magistrati del Tribunale di Roma Antonio Savasta e Michele Nardi, all’epoca dei fatti in servizio a Trani.

I due sono accusati di aver preso parte ad un’associazione per delinquere finalizzata ad intascare tangenti per insabbiare indagini e pilotare sentenze giudiziarie e tributarie in favore di facoltosi imprenditori. Oltre ai due magistrati è finito in carcere l’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, mentre sono stati interdetti dalla professione l’imprenditore Dagostino, ex socio di Tiziano Renzi, e gli avvocati Simona Cuomo e Ruggiero Sfrecola.
Nel corso di una perquisizione della Guardia di Finanza nei confronti di Dagostino, accusato di corruzione in atti giudiziari, gli investigatori hanno sequestrato due agende, del 2015 e del 2016, nelle quali l’imprenditore aveva annotato con dovizia di particolari incontri e viaggi, cene e somme di denaro associate a nomi.
“Annotazioni puntuali e metodiche” scrive il gip nelle 862 pagine dell’ordinanza, sui contatti e rapporti con il pm Savasta, con l’avvocato tranese Sfrecola, con l’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, con Tiziano Renzi e anche con l’allora vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini.
È proprio dall’analisi dell’agenda, i cui dettagli sono stati poi incrociati con l’esito delle intercettazioni e le dichiarazioni rese durante le indagini, che gli inquirenti ricostruiscono l’incontro a Palazzo Chigi del giugno 2015 tra Dagostino, il commercialista Roberto Franzè, Savasta e Lotti e i rapporti dello stesso Dagostino con Tiziano Renzi, che nel luglio e nel settembre dello stesso anno si reca in Puglia in sua compagnia per riunioni e cene.
Savasta avrebbe chiesto e ottenuto da Dagostino l’incontro con Lotti per tentare di ottenere un incarico a Roma e allontanarsi così dalla Procura di Trani, perché era coinvolto in procedimenti penali e disciplinari al Csm.
Quest’ultima circostanza è stata documentata anche dall’allora vicepresidente del Csm Giovanni Legnini che, ascoltato come testimone dalla Procura di Firenze nell’aprile 2018, ha anche “prodotto una stampa dei vari procedimenti disciplinari a carico di Antonio Savasta, alcuni dei quali già pendenti dal 2015”, annota il gip.
Dalle indagini emerge, infatti, che “già nel corso del 2015 Savasta si attiva per costruirsi appoggi strumentali ad alternative professionali avvalendosi proprio di Dagostino e dei suoi importanti contatti anche in contesti istituzionali”. Allo stesso tempo, però, Savasta indaga su Dagostino per un giro di fatture false, ma per ricambiare il favore non esercita l’azione penale nei confronti dell’imprenditore. Quando Savasta viene trasferito a Roma, il procuratore di Trani invia gli atti a Firenze per competenza.

Carige: Renzi, Pd farebbe benissimo a votare decreto

“Il Governo ha fatto bene a fare il decreto per Carige. Penso che il Pd farebbe benissimo a votare a favore del decreto. Prima delle polemiche di parte per noi viene sempre l’interesse del Paese”. Così su Fb Matteo Renzi, che accusa M5S e Lega di voler “mettere a tacere questa vicenda”.

“Loro usano soldi pubblici per garantire e poi salvare una banca. Esattamente come ha fatto il Governo Gentiloni – afferma il senatore Pd -. Tanto che il decreto è un copia e incolla di quello su Montepaschi. Chi dice che sono due cose diverse mente sapendo di mentire. Con questo decreto Salvini e Di Maio sconfessano la loro vergognosa, squallida, cinica campagna elettorale sulle banche – aggiunge l’ex premier -. Se fossero uomini seri oggi chiederebbero scusa. Se fossero uomini seri..”.
“Noi abbiamo salvato i correntisti e abbiamo commissariato i membri del Cda, mandandoli a casa. Non abbiamo salvato i banchieri: abbiamo salvato i risparmi delle famiglie – dice
Renzi -. Se ci sarà davvero una commissione di inchiesta sulle banche per capire meglio come sono andate le cose sarà un piacere portare il nostro contributo. Faranno sul serio stavolta o si limiteranno solo alla polemica strumentale come un anno fa?”.

Carige: blitz a sede Pd Empoli delle vittime Salvabanche

Blitz notturno alla sede del Pd di Empoli (Firenze) da parte del movimento delle vittime del Salvabanche, che in Toscana raccoglie principalmente soci e azionisti della ex Banca Etruria, per contestare l’operato dei precedenti esecutivi in relazione all’attuale azione del Governo Conte per il salvataggio di Carige.

Alcuni rappresentanti hanno appeso uno striscione di fronte alla porta di ingresso con scritto ‘Banca Etruria 130mila azzerati, Carige zero azzerati. Vergogna Pd’. L’azione è stata rivendicata dallo stesso movimento.
“I risparmiatori uniti di Empoli e tutti gli azzerati dal decreto Renzi non vogliono essere dimenticati”, ha commentato la portavoce locale delle Vittime del Salvabanche, Roberta Gaini.

Elezioni: Salvini “C’è già slogan: prima i fiorentini”

Prima gli italiani e nel capoluogo Toscano, “prima i fiorentini. Faremo un programma che mette al primo posto i fiorentini”. Il candidato sindaco ancora non c’e’- “lo decideranno i fiorentini e io saro’ al suo fianco da segretario e da ministro”- ma lo slogan sembra gia’ pronto. Almeno secondo Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno e ospite d’onore alla cena di Natale della Lega a Firenze dopo il Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura.

Circa mille i commensali dentro l’hotel Mediterraneo, tra chi ha l’accredito gold, dedicato agli imprenditori a 150 euro a coperto, e gli aficionados, militanti e simpatizzanti, a 30 euro a testa. “Queste mille persone- dice nel corso della conferenza stampa organizzata prima della cena a cui partecipa anche il ministro del Turismo e delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio- mi riempiono di orgoglio e di responsabilita’”. Ora “dobbiamo sbagliare il meno possibile. Non dico che non sbagliare, perche’ l’infallibile c’e’ gia’ stato, Renzi, e abbiamo visto che fine ha fatto”. Prima stoccata all’ex premier e qui ex sindaco Matteo Renzi. Pochi secondi e arriva la seconda: “Faccio il ministro, mi occupo di ordine pubblico e lotta alla droga, criminalita’ e immigrazione clandestina. Abbiamo fatto piu’ noi in sei mesi di qualche toscano che ha governato per diversi anni. C’e’ chi si da’ ai documentari e chi fa i fatti”.

Gli fa subito eco Susanna Ceccardi, sindaca di Cascina e commissaria della Lega in regione: “Abbiamo aspettative altissime. Secondo un sondaggio che ha pubblicato anche Matteo su Facebook, la Lega a Livorno si attesta come primo partito. E’ una dato che non ci sorprende, anche se e’ partito. E’ una dato che non ci sorprende, anche se e’ significativo, perche’ noi abbiamo sostituito in Toscana quella sinistra a cui si rivolgevano i piu’ deboli”. Riprende la parola Salvini, che critica il progetto “del metrotram” e le domande dei giornalisti si affollano sulla fisionomia del candidato sindaco di Firenze. “Se aumentano i furti e le rapine, Firenze puo’ essere la piu’ bella del mondo ma allontana: il sindaco quindi dovra’ amare la citta’”. E con l’attuale sindaco come e’ andata? “Con Nardella e’ andata d’amore e d’accordo, aveva questa cravatta rossa”, chiude sorridendo con una battuta.

Sui principali temi toccati da Salvini a conclusione del Conitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura (sicurezza, sgomberi, migranti, aeroporto di Peretola) ascoltate le dichiarazioni del Ministro raccolte da Gimmy Tranquillo.

 

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/12/181221_01_SALVINI-A-FIRENZE.mp3?_=1

Auditel non premia “Firenze secondo me”

La prima puntata di Firenze secondo me su Canale Nove si ferma all’1,8 per cento di share. Il documentario di Matteo Renzi ha raccolto  367mila spettatori.

L’ex segretario Pd ringrazia comunque il pubblico e sui social scrive:  “grazie per i vostri messaggi! Sono in Cina per qualche ora, rientro domani per la legge di bilancio: non sono riuscito a rispondervi in tempo reale. Su #FirenzeSecondoMe grazie a tutti per i commenti, grazie davvero. Firenze emoziona sempre e sono felice se sono riuscito ad accompagnarvi davanti al mistero di questa città. Sabato prossimo: i piccoli bambini degli Innocenti, la congiura dei Pazzi, la grande forza di Brunelleschi che rischia contro tutto e contro tutti, le porte del Paradiso”. Infine: “La proposta più bella e quella di chi suggerisce di fare anche una MilanoSecondoMe, una RomaSecondoMe, una NapoliSecondoMe. Sarebbe bellissimo, ovviamente condotti da personaggi che hanno una relazione speciale con queste città”.

“Basta applausi, se no mi monto la testa e finisco a fare documentari su Milano che fanno l’1,8% di share, che le repliche della signora in giallo fanno di più”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, prendendo in giro Renzi.

“La trasmissione ‘Firenze Secondo Me’ è il risultato di anni di sogni e di mesi di lavoro. Sono
felicissimo del prodotto, del risultato, dell’accoglienza, del dibattito suscitato. Grazie a Arcobaleno Tre e Discovery per averci creduto. Le polemiche sull’audience lasciano il tempo che trovano: chi è intellettualmente onesto sa che il risultato è stato superiore alla media della rete, alla media del sabato, a altre iniziative culturali analoghe del canale. Per noi dunque: ottimo. Non possiamo che essere felici e grati a tutti gli italiani che hanno seguito un’ora e mezzo di TV diversa dal solito”, è la replica dello stesso Renzi.

“Autorenziale, egoriferito”. Così Federico Palmaroli, in arte ‘Osho’, ha definito all’Adnkronos il
documentario ‘Firenze secondo Me’ di Matteo Renzi trasmesso ieri sera su ‘Nove’. “In realtà bastava un’audio guida – ha aggiunto – anzi l’uomo che praticamente voleva cambiare la Costituzione è diventato un’audioguida. E’ stato tutto molto costruito per riabilitarsi agli
occhi degli italiani e mi sembra che neanche i suoi lo abbiano seguito: non ho visto tweet della Alessia Morani e la dice lunga”.

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