Ricerca: Di Giorgi, emendamenti per stabilizzare precari

“Necessità di riformulare uno stanziamento adeguato in legge di stabilità, finalizzato alla risoluzione della condizione precaria e al rilancio dell’intero settore”.

“La questione del precariato nei centri di ricerca merita particolare attenzione: per questo ho presentato una serie di emendamenti alla legge di stabilità con l’obiettivo di arrivare a una stabilizzazione di chi da troppo tempo attende un riconoscimento della propria professionalità”. Lo afferma in una nota la vicepresidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi, che ieri ha incontrato insieme al sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, una delegazione di precari non solo pisani.

“I precari della ricerca – aggiunge Di Giorgi – sono circa 8800, dare loro risposte certe deve essere una priorità per il futuro dell’Italia, un Paese che non può più permettersi di far fuggire all’estero i propri migliori talenti”. La delegazione ricevuta in Senato, spiega una nota dei lavoratori in lotta, “ha introdotto la problematica del precariato storico nel settore
della ricerca pubblica e la conseguente necessità di riformulare uno stanziamento adeguato in legge di stabilità, finalizzato alla risoluzione della condizione precaria e al rilancio dell’intero settore, prevedendo pertanto la costruzione di un piano assunzionale per 8.800 unità di personale”.

I precari, prosegue la nota dei lavoratori, hanno anche consegnato una proposta di emendamento che ‘prevede la risoluzione della condizione di precariato in termini di reperimento adeguato di fondi, con l’inclusione di tutte le professionalità oltre che delle diverse tipologie contrattuali, in chiave attuativa e in accordo con la legge Madia: il piano prevede la stabilizzazione di 8800 precari nei prossimi tre anni”.

Infine un appello alla stabilizzazione dei precari arriva dai consiglieri regionali del Pd, Antonio Mazzeo, Andrea Pieroni e Alessandra Nardini: “La ricerca è da sempre per la Toscana una risorsa strategica tanto che nell’ultimo Programma regionale di sviluppo uno dei progetti è dedicato proprio a ‘ricerca, sviluppo e innovazione’ e il territorio pisano è sicuramente tra i protagonisti ospitando realtà e strutture di rilevanza nazionale e internazionale, tra cui il Cnr che è al primo posto in Italia: per numero di famiglie di brevetti, nella Terza categoria per numero di spin off e nei settori di ricerca multidisciplinari. Abbiamo presentato una mozione per sollecitare anche la Regione a prendere posizione ad attivarsi affinchè il percorso avviato positivamente in Parlamento, per individuare le risorse necessarie a rendere stabili i contratti dei ricercatori, arrivi in fondo in breve tempo e con successo”.

Ricerca: da Pisa proposta emendamento salva-precari

Necessario un Piano Marshall che stanzi le risorse necessarie per rinvigorire settore.

Il consiglio comunale di Pisa, riunitosi straordinariamente oggi nell’auditorium del Cnr, ha
approvato all’unanimità un ordine del giorno con il quale trasmettere a Governo, gruppi parlamentari e presidente della repubblica una proposta di emendamento alla legge di Bilancio per stabilizzare i 4500 precari degli enti pubblici di ricerca. Il testo è stato redatto dai precari pisani e individua anche le coperture finanziarie necessarie per incrementare il fondo ordinario e assicurare la continuità lavoratori di migliaia di precari storici.

“Queste persone – ha detto il presidente dell’area della ricerca del Cnr di Pisa, Domenico Laforenza – non sono solo dei ricercatori di altissima qualità, ma sono anche trovatori delle risorse necessarie per pagarsi lo stipendio. La loro battaglia, legittima e di straordinaria dignità, merita attenzione ai livelli più alti della politica perchè dimostra quanto sia necessario invertire la rotta in questo Paese per continuare a restare al passo con il resto d’Europa. Per uscire da questo imbuto è necessario un autentico Piano Marshall della ricerca che stanzi le risorse necessarie non solo a tamponare un’emergenza ma a rinvigorire un settore che meglio e più degli altri permette all’Italia di essere ancora oggi un grande Paese”.

D’accordo il sindaco, Marco Filippeschi, che nel suo intervento ha definito la protesta pisana “simbolica e strategica per la città: Pisa è culla delle eccellenze e ha saputo rispondere meglio di altre, nel periodo nero della crisi, proprio grazie alle straordinarie professionalità che arrivano dal mondo della ricerca e dell’innovazione ed è importante che da Pisa si alzi questo grido di allarme”.

Dalai Lama a Pisa a settembre

Un incontro pubblico in piazza Cavalieri davanti alla sede della Scuola Normale: si aprirà così, nella mattina del 20 settembre, la visita del Dalai Lama a Pisa, ultima e più importante tappa del tour italiano che inizierà il 16 settembre a Taormina e poi continuerà a Messina, Palermo, Firenze per terminare nella città della Torre.

Lo ha reso noto il Comune di Pisa. E’ un evento, è spiegato in una nota, “organizzato
dall’amministrazione e dall’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia e nei prossimi giorni saranno forniti ulteriori dettagli organizzativi: il programma è visitabile sul sito www.dalailama.it/pisa-piazzadeicavalieri/”.
La due giorni pisana del Dalai Lama proseguirà nel pomeriggio del 20 settembre e per tutto il 21 settembre a Palazzo dei Congressi con il simposio internazionale “The Mindscience of
Reality” organizzato dall’Università di Pisa e dall’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia.
“Le due giornate – ha sottolineato il sindaco, Marco Filippeschi – rappresentano la centralità della nostra città nello studio e nella ricerca sulle scienze della mente, tra neuroscienze, fisica e filosofia. E rinnovano il ruolo di Pisa come città vocata al dialogo tra culture e religioni”.
L’iniziativa, secondo il rettore dell’ateneo pisano, Paolo Mancarella, “conferma il ruolo di Pisa come luogo di incontro tra culture diverse, che incoraggia e valorizza ogni sforzo di
dialogo e di pace tra i popoli: il simposio avrà un’impostazione multidisciplinare che coinvolgerà fisici, filosofi, psicologi, medici e, in particolare, neuroscienziati, e sarà un evento
scientifico di rilevanza internazionale attraverso cui lanciare il concetto di ‘Mindscience’ e un nuovo approccio di studio della mente”.

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