Pisa, moschea: ora il sindaco vuole ‘confrontarsi’ con comunità musulmana

Lo ha detto il sindaco di Pisa Michele Conti, facendo il punto dell’iter amministrativo dopo la sentenza del Tar della Toscana che ha accolto i ricorsi della comunità islamica contro il diniego del permesso a costruire

“Dopo la sentenza del Tar ci sono a due scenari: eseguire la sentenza, abdicando al potere regolatorio dell’ente, e far costruire la moschea in quell’area oppure aprire un confronto con la comunità musulmana per trovare una localizzazione diversa che non confligga con il Regolamento Urbanistico”. Lo ha detto il sindaco di Pisa Michele Conti, facendo il punto dell’iter amministrativo dopo la sentenza del Tar della Toscana che ha accolto i ricorsi della comunità islamica contro il diniego del permesso a costruire. “Tuttavia – ha aggiunto Conti – la variante urbanistica che consente la completa riqualificazione dello stadio va avanti e diverrà efficace in tutte le sue parti tranne quella annullata dal Tar che riguarda la moschea. Non lo dico io ma i tecnici che hanno studiato le carte e i legali che, dopo una meditata e ponderata lettura della sentenza, si sono espressi in tal senso”. La ‘partita’ legata alla costruzione di una nuova moschea a Pisa, progetto sempre contrastato dalla Lega che oggi governa la città, era legata a quella della riqualificazione dell’attuale stadio e inserita in un’unica variante urbanistica. Ora la vicenda-moschea sarà enucleata al resto della variante recentemente adottata e che nelle prossime settimane con la pubblicazione sul bollettino regionale diventerà efficace. “La sentenza – ha concluso Conti – ci riporta al 2017 e per realizzare la moschea serve un progetto che non contrasti con le normative in vigore da quell’anno e decise dalla precedente amministrazione di centrosinistra. E’ dunque necessario l’esito di un’istruttoria tecnica che renda l’intervento conforme al Regolamento urbanistico, oppure spiegare che l’area in questione non è idonea alla costruzione di un edificio di culto e che pertanto il Comune consentirà la realizzazione della moschea in un’altra area, da individuarsi d’intesa con la comunità islamica”.

“La lettura delle dichiarazioni rese dal sindaco e dagli assessori in una conferenza stampa è sconcertante” commenta l’ex sindaco Marco Filippeschi (PD). “Tutti hanno capito com’è andata e Conti in primo luogo dovrebbe rendere conto al Consiglio Comunale. Ma invece di ammettere l’errore fatto, sanzionato in modo così pesante e definitivo da un Tribunale, annaspano e continuano sulla stessa strada: quella di una discriminazione immorale, prima ancora che illegittima. Con non velate minacce, rivolte alla Comunità Islamica, di proseguire nell’ostruzionismo alla Moschea, per negare un diritto sancito dalla Costituzione e continuare a danneggiare chi ne è portatore. Si profilano così gravi strappi alla legalità e poco potenziali obblighi di risarcimento”.

“Per quanto riguarda la ristrutturazione dello stadio, necessaria, c’è solo da consigliare di fare un esame davvero approfondito dei riflessi della Sentenza” aggiunge Filippeschi ” da punto di vista del Comune (che alla fine è quello che conviene anche alla società e ai futuri realizzatori). Per dare pareri serve almeno il tempo di formularli, così si evita di fare peggio, di cadere in contraddizioni e perdere tempo. Siano dati in piena libertà da chi è competente a darne, con rigore e prudenza e non sotto pressione della politica, perché tutti vi si possano riconoscere e poi partecipino all’iter necessario dando il contributo che ad ogni consigliere comunale spetta di dare”.

Filippeschi: l’Aeroporto di Pisa non deve pagare lo stop dato dal Tar alla nuova pista di Firenze

Lo dichiara l’ex sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. “Non c’è ragione d’interesse pubblico che giustifichi quella che a tutti appare una ritorsione (…)  E’ la seconda volta che Corporation America, dopo l’acquisto delle azioni vendute dalla Regione  blocca l’investimento fondamentale che rimane da fare sul Galilei.

“L’Aeroporto di Pisa non deve pagare lo stop dato dal Tar alla nuova pista di Firenze. Non c’è ragione d’interesse pubblico che giustifichi quella che a tutti appare una ritorsione. Sottolineo, d’interesse della Toscana intera. E’ la seconda volta che Corporation America, il privato che controlla la Toscana Aeroporti, dopo l’acquisto delle azioni vendute dalla Regione (con la contrarietà delle istituzioni pisane), blocca l’investimento fondamentale che rimane da fare sul Galilei. E’ quello del nuovo terminal-passeggeri, che si rinvierebbe ancora condizionandolo al potenziamento del Vespucci”. Lo dichiara l’ex sindaco Paolo Filippeschi, che fu impegnato in una dura battaglia contro la vendita delle quote di Toscana Aeroporti da parte della Regione. “La volta precedente leggemmo la smentita di Naldi- prosegue Filippeschi-. Questa volta, invece, la scelta per un rinvio sine die è dichiarata”.

Filippeschi ricorda che ” l’investimento fu deciso il 27 aprile del 2012 e che il CdA della società, con il privato già maggioritario, aveva già dato il via all’investimento nel lontano 25 febbraio 2015. Poi l’ampliamento fu ancora rilanciato dal CdA di Toscana Aeroporti il 13 dicembre 2016. Non si contano le dichiarazioni d’impegno successive”.

 

Secondo l’ex sindaco “l”aeroporto scoppia nei mesi di punta e l’accoglienza dei passeggeri è assolutamente inadeguata. Mentre anno dopo anno la società ha fatto utili, anche grazie agli investimenti decisi quando la società era governata da una maggioranza pubblica, fatta in primis da Regione Toscana, Comune di Pisa, Provincia, Camera di Commercio”.

“Dove vanno a finire questi utili?” Si chiede Filippeschi. E ancora “perché dopo la privatizzazione d’investimenti strategici a Pisa non se ne sono più realizzati. All’opposto, si è danneggiato con la concorrenza illegittima dei bus Pisa-Firenze quello d’importanza fondamentale, per ammissione della stessa Toscana Aeroporti, del people mover. C’è quindi una contraddizione enorme, che non si spiega. Proprio perché la gestione è unica e integrata l’investimento già deciso su Pisa darebbe un sicuro vantaggio, tanto più quando vi è l’incertezza sulla realizzazione di quello di Firenze. Altrimenti cadrebbero le ragioni strategiche, solidissime, da tutti sostenute, mai contraddette, che hanno portato a decidere l’ampliamento del terminal sette anni fa”.

“La logica di corto respiro del profitto privato non deve andare a scapito della strategia di crescita del Galilei. La Toscana non può ancora pagare questo ritardo dice Filippeschi. Che conclude “di fronte a questa evidenza, il sindaco di Pisa deve prendere una posizione chiara e autonoma, una volta tanto, in difesa del Galilei. E il presidente della Regione Toscana deve rivendicare e difendere il grande e riuscitissimo piano d’investimenti che insieme, in pochi anni, abbiamo contribuito a realizzare, che ancora manca di questa previsione così importante. Regione, Comune, Provincia e Camera di Commercio sono ancora soci, seppure minoritari, della Toscana Aeroporti. Dunque hanno anche gli strumenti per far valere negli organi della società le scelte già prese sulla base d’incontestabili valutazioni strategiche, tecniche e di contesto. Anche il governo, depositario del Piano di sviluppo aeroprtuale toscano, dev’essere chiamato in causa dai parlamentari pisani di ogni orientamento. Naturalmente, il tema è di straordinaria importanza anche per i sindacati dei lavoratori e per le rappresentanze d’impresa, perché riguarda il cuore della nostra prospettiva di sviluppo e il lavoro per molte migliaia di famiglie”

 

Filippeschi: “Pisa non deve pagare per stop del TAR ad aeroporto Firenze”

Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa dal 2008 al 2018, entra nella polemica, sugli aeroporti toscani, scaturita dalla decisione del TAR di annullare il decreto ministeriale di VIA, del progetto di ampliamento dell’aeroporto di Firenze.

“L’Aeroporto di Pisa non deve pagare lo stop dato dal Tar alla nuova pista di Firenze – così inizia il comunicato dell’ex sindaco Filippeschi – Non c’è ragione d’interesse pubblico che giustifichi quella che a tutti appare una ritorsione. Sottolineo, d’interesse della Toscana intera”

“È la seconda volta che Corporation America, il privato che controlla la Toscana Aeroporti, dopo l’acquisto delle azioni vendute dalla Regione (con la contrarietà delle istituzioni pisane) – continua il comunicato – blocca l’investimento fondamentale che rimane da fare sul Galilei. È quello del nuovo terminal-passeggeri, che si rinvierebbe ancora condizionandolo al potenziamento del Vespucci. La volta precedente leggemmo la smentita di Naldi. Questa volta, invece, la scelta per un rinvio sine die è dichiarata. Ricordo che l’investimento fu deciso il 27 aprile del 2012 e che il CdA della società, con il privato già maggioritario, aveva già dato il via all’investimento nel lontano 25 febbraio 2015. Poi l’ampliamento fu ancora rilanciato dal CdA di Toscana Aeroporti il 13 dicembre 2016. Non si contano le dichiarazioni d’impegno successive”.

“L’aeroporto scoppia nei mesi di punta e l’accoglienza dei passeggeri è assolutamente inadeguata. Mentre anno dopo anno la società ha fatto utili, anche grazie agli investimenti decisi quando la società era governata da una maggioranza pubblica, fatta in primis da Regione Toscana, Comune di Pisa, Provincia, Camera di Commercio. Dove vanno a finire questi utili? Perché dopo la privatizzazione d’investimenti strategici a Pisa non se ne sono più realizzati. All’opposto, si è danneggiato con la concorrenza illegittima dei bus Pisa-Firenze quello d’importanza fondamentale, per ammissione della stessa Toscana Aeroporti, del people mover. C’è quindi una contraddizione enorme, che non si spiega. Proprio perché la gestione è unica e integrata l’investimento già deciso su Pisa darebbe un sicuro vantaggio, tanto più quando vi è l’incertezza sulla realizzazione di quello di Firenze. Altrimenti cadrebbero le ragioni strategiche, solidissime, da tutti sostenute, mai contraddette, che hanno portato a decidere l’ampliamento del terminal sette anni fa. La logica di corto respiro del profitto privato non deve andare a scapito della strategia di crescita del Galilei. La Toscana non può ancora pagare questo ritardo”.

“Di fronte a questa evidenza, il sindaco di Pisa – dice Filippeschi rivolgendosi direttamente a Michele Conti della Lega – deve prendere una posizione chiara e autonoma, una volta tanto, in difesa del Galilei. E il presidente della Regione Toscana deve rivendicare e difendere il grande e riuscitissimo piano d’investimenti che insieme, in pochi anni, abbiamo contribuito a realizzare, che ancora manca di questa previsione così importante. Regione, Comune, Provincia e Camera di Commercio sono ancora soci, seppure minoritari, della Toscana Aeroporti”.

Dunque, hanno anche gli strumenti per far valere negli organi della società le scelte già prese sulla base d’incontestabili valutazioni strategiche, tecniche e di contesto – conclude l’ex sindaco di Pisa – Anche il governo, depositario del Piano di sviluppo aeroportuale toscano, dev’essere chiamato in causa dai parlamentari pisani di ogni orientamento. Naturalmente, il tema è di straordinaria importanza anche per i sindacati dei lavoratori e per le rappresentanze d’impresa, perché riguarda il cuore della nostra prospettiva di sviluppo e il lavoro per molte migliaia di famiglie”.

Empoli: donna incinta muore a Ginecologia

Era alla quarta settimana di gravidanza ed è deceduta stamattina nel reparto di ostetricia del presidio ospedaliero di Empoli (Firenze).

La donna, 42 anni, stava portando avanti la gravidanza ed era ricoverata da sei giorni nel
reparto diretto dal dottor Marco Filippeschi e coordinato dall’ostetrica Paola Martini, per iperemesi gravidica (vomito ripetuto, con rischio di disidratazione e perdita di peso).
La paziente era in una camera singola con il marito presente e sempre accanto a lei per accudirla durante tutta la degenza. Stamattina durante il consueto giro della terapia, delle ore 6,45, la paziente stava come sempre e il personale sanitario non ha riscontrato niente
di anomalo. E’ stata l’ostetrica in turno, alle 7,40, ad accorgersi che la donna era in stato di incoscienza e ad avvertire subito il marito che in quel momento si trovava nella stanza.
Nonostante il tempestivo allarme e le manovre rianimatorie immediate non è stato possibile salvarla; l’evento – hanno riferito i sanitari – si è verificato in maniera improvvisa e inopinata. L’Azienda Sanitaria Toscana centro ha richiesto il riscontro diagnostico che sarà
effettuato domani mattina dai professionisti dell’anatomia patologica.

In seguito anche alla segnalazione di evento imprevisto il responsabile aziendale del rischio clinico ha attivato la procedura di pre-analisi insieme ai professionisti per conoscere ed evidenziare le eventuali cause e fattori contribuenti e determinanti.
La Asl ha inoltre attivato il supporto psicologico per i familiari della donna morta.

Ballottaggi: Pisa, Filippeschi “altra rissa pusher? Sa di montatura”

“E’ incredibile. E’ un caso che per la sequenza sa di montatura elettorale. Roba mai vista prima.  Vogliamo sapere di chi sono le responsabilità di ciò che è accaduto in una zona del centro storico che io avevo già segnalato per controlli più rigorosi in Prefettura, in sede di
Comitato”. Così, in un comunicato, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi commenta la notizia di un’altra rissa tra spacciatori nel centro storico avvenuta venerdì sera, a poche centinaia di metri dal luogo dove Matteo Salvini teneva un comizio elettorale e dove sono rimasti contusi alcuni carabinieri contusi.

“Perché in una città colma di forze dell’ordine per la presenza del Ministro dell’Interno è accaduto ciò che si è saputo solo il giorno dopo? Quali fonti hanno dato la notizia? –
chiede Filippeschi – C’è stata una comunicazione ufficiale e se sì quando è stata divulgata? Perché si è potuta manipolare la notizia, che è emersa gonfiata? Perché è stata fatta
informazione che è apparsa ‘ad orologeria’, con i mezzi che fiancheggiano la Lega e ai dirigenti leghisti che hanno potuto fare i loro spot a campagna elettorale chiusa, nel giorno in cui è vietato fare campagna? E’ un caso enorme”.

“Va chiarito – aggiunge il sindaco di Pisa – perché ricadrebbe fra quelli da portare di fronte al Consiglio d’Europa come esempio di manipolazione del processo elettorale. Ho
chiesto al Prefetto che sia prodotto un chiarimento, intanto, su come, in una fase tanto delicata, sono stati gestiti i servizi di prevenzione e intervento e poi le informazioni sull’accaduto e che ciò avvenga in sede di Comitato provinciale per l’ordine e
la sicurezza”.

Maxirissa Pisa, sindaco Filippeschi: “Chiediamo la reazione degli apparati dello Stato”

Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi commenta lo scontro trasformatosi in rissa avvenuto nella notte tra lunedì e martedì in centro a Pisa e si appella al Governo, chiedendo che faccia la sua parte.

“Serve il controllo più rigoroso. Chiediamo la reazione più forte degli apparati dello Stato, oltre che un’informativa sull’accaduto e sui tempi e i modi di risposta. Confidiamo in pronte azioni d’indagine e in provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Gli scontri avvenuti in lungarno Pacinotti, fra spacciatori, con lancio di bottiglie, con il ferimento di un operatore che lavora in quest’area cruciale della città, molto frequentata la notte, e il coinvolgimento di un altro cittadino, sono un fatto grave”: così commenta la maxirissa tra extracomunitari della notte scorsa il sindaco di Pisa Marco Filippeschi esprimendo “tutta la vicinanza alle persone coinvolte”.

“Anche nelle ultime riunioni del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza – ricorda il sindaco – ho chiesto di alzare la guardia, di aumentare la pressione preventiva, a partire dalla situazione aggravatasi in via Consoli del Mare e piazza Bolelli-Vallerini. L’appello è venuto da tutte le rappresentanze sociali e dai gruppi whatsapp ‘sguardo di vicinato’ che si sono costituiti positivamente e che cercano collaborazione e risposte”. “Il Governo – conclude Filippeschi – faccia la sua parte. Deve garantire quanto concordato anche recentemente nel Patto per la sicurezza urbana, per il controllo del nostro territorio, per contrastare lo spaccio di droghe e per potenziare gli organici delle forze dell’ordine, secondo la rivendicazione molto motivata per la quale la città combatte da tempo”.

Exit mobile version