No Vax: obbligo vaccini è marcia indietro inaccettabile

Il comitato No Vax è agguerrito e considera l’obbligo vaccinale una “marcia indietro inaccettabile”, “mentre va in scena il triste teatrino della politica, migliaia di bambini italiani rischiano di diventare le uniche vittime sacrificali”, “saremo alla Camera l’11 per la discussione del MIlleproroghe”.

“La marcia indietro sull’emendamento di proroga per l’accesso alle scuole dell’infanzia e ai nidi è un comportamento che riteniamo inaccettabile” e “segna una frattura insanabile con tutti coloro che hanno votato Lega o M5S alle scorse elezioni politiche”. Lo scrive il Cliva (Comitato per la libertà di scelta vaccinale della Toscana), che riunisce oltre 3mila famiglie toscane, in una lettera inviata ai parlamentari di maggioranza, in merito all’emendamento che conferma l’obbligo vaccinale.

“Cancellando l’emendamento votato un mese fa, avete sancito l’esclusione di decine di migliaia di bambini da nidi e scuole dell’infanzia”, aggiunge il Cliva “Solo nella Toscana che rappresentiamo, i bambini che non riusciranno a frequentare il prossimo anno scolastico sono 11.990. In tutta Italia sono oltre 100 mila”.

“Avete segnato un punto di non ritorno nella fiducia dei cittadini”, aggiunge il Cliva, e “mentre va in scena il triste teatrino della politica, migliaia di bambini italiani rischiano di diventare le uniche vittime sacrificali di questa battaglia ideologica. Siamo pronti a dimostrarvi ancora una volta e senza sosta che al motto ‘giù le mani dai bambini’ noi genitori non ci fermeremo davanti a niente”.

“Quando varcherete la soglia della Camera l’11 settembre per la discussione del Milleproroghe”, conclude il comitato “ci troverete lì davanti, dovete avere il coraggio di guardare in faccia una parte di quegli italiani che hanno riposto fiducia nel tanto sbandierato ‘governo del cambiamento’ e che avete deluso”.

Archiviata inchiesta su sindaco Nogarin

Firenze, la procura ha chiesto e ottenuto l’archiviazione per il sindaco Filippo Nogarin e per gli altri 12 indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’Aamps, l’azienda municipalizzata per la raccolta e lo smaltimento rifiuti di Livorno.

L’inchiesta, che oltre al sindaco Nogarin, interessava alcuni degli assessori della giunta a maggioranza Cinquestelle e gli amministratori della giunta precedente, guidata da Alessandro Cosimi (Pd), era stata aperta dopo la richiesta di concordato preventivo.

Nogarin era accusato di abuso d’ufficio. Archiviata anche l’accusa di bancarotta, reato per il quale il sindaco aveva avuto un secondo avviso di garanzia.

“Ovviamente sono contento e soddisfatto – commenta Nogarin appena avuta la conferma -. Non ho mai avuto dubbi e ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Resta da capire come un’azienda pubblica abbia potuto creare 42 milioni di euro di debiti”.

“Scopro dai giornali di essere stato prosciolto dalle accuse di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio in merito al caso Aamps. Non ho mai avuto dubbi sulla bontà delle scelte che io e la mia amministrazione abbiamo compiuto da quando ci siamo insediati, facendo venire alla luce anni di mala gestione dell’azienda dei rifiuti di Livorno”. Così il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, in un post su facebook dopo la notizia dell’accoglimento da parte del gip della richiesta di archiviazione della procura Livornese per l’inchiesta sull’Aamps partita nel 2015.

“Non abbiamo avuto paura di esporci in prima persona – prosegue Nogarin – e abbiamo avuto ragione: oggi Aamps è un’azienda solida, sta ripagando i propri debiti e non è stato perso un solo posto di lavoro, anzi sono previste altre assunzioni”.

“Visto che, da quanto ho capito, sono state archiviate le posizioni di tutti gli indagati – aggiunge il sindaco – resta da capire come si sia creato il famoso debito da 42 milioni di euro. La procura, che ringrazio per il lavoro svolto, non ha potuto provare il dolo da parte dei precedenti amministratori, ma i cittadini di Livorno hanno il diritto di sapere come sono stati spesi i soldi della loro Tari. Spero che la Corte dei Conti – conclude – sappia far luce su un eventuale danno erariale”.

I reati che erano stati contestati dalla procura livornese agli indagati coinvolti nell’indagine della gdf su Aamps riguardavano un arco temporale compreso tra il 2012 e il 2016. I reati contestati andavano dalla malversazione ai danni dello Stato (nel 2013 per l’utilizzo indebito di finanziamenti rilasciati dalla Regione a Aamps, 1 milione di euro), all’abuso di ufficio connesso a false fatturazioni (1,6 milioni emesse da Aamps al Comune e pagate dal Comune stesso nel 2012).

A questi si erano aggiunte le ipotesi di falso in bilancio per gli esercizi 2012, 2013 e 2014, poi approvato a fine 2015. Gli ultimi due bilanci furono approvati dal Comune nonostante il parere negativo dei sindaci revisori.

In questo caso le alterazioni in bilancio riguardavano essenzialmente la contabilizzazione di crediti inesigibili. Tra le contestazioni c’erano inoltre la bancarotta fraudolenta societaria (2012-2014), la bancarotta e l’abuso di ufficio anche per l’assunzione dei 33 precari decisa dalla giunta guidata da Nogarin nel 2016).

Era contestato anche l’abuso di ufficio per la revoca del penultimo cda ancora per il 2016. Nell’ambito dell’indagine poi fu ricompresa l’induzione indebita a dare o promettere utilità per un accordo transattivo tra Aamps e un contribuente per un credito di 400mila a fronte del quale l’azienda aveva incassato 126mila euro.

Cascine: per M5s sono “discarica”, sindaco intervenga

Il Parco delle Cascine di Firenze il lunedi’ mattina, dopo “i festeggiamenti non autorizzati della domenica”, sono una discarica a cielo aperto, non solo a causa dei rifiuti, ma anche dei relativi escrementi”.

Per questo “ho chiesto al sindaco Dario Nardella se nel prossimo programma elettorale per il 2019 inserira’ il rilancio delle Cascine, perche’ dopo due legislature, i cittadini potrebbero non credergli piu’. A puntare il dito su una situazione “nota da anni” ma che “negli ultimi tempi e’ addirittura peggiorata” e’ la consigliera comunale M5s Silvia Noferi, in una interrogazione al primo cittadino.

Il lunedi’, aggiunge pentastellata, agli spazzini va il compito di ripulire tutto “senza che al Comune venga pagata la tassa di occupazione del suolo pubblico o che a qualcuno venga in mente di controllare se le norme in fatto di sicurezza vengano rispettate”. Eppure, il rilancio del parco, attacca Noferi, e’ stato “ripetutamente messo nei programmi elettorali almeno degli ultimi dieci anni, da Matteo Renzi a Dario Nardella”, e pero’ ogni azione “e’ miseramente fallita: fallito il trasferimento della movida notturna, fallito il cambio di destinazione dell’ex-ippodromo delle Mulina, fallito il ripristino della legalita’”.

Durante la notte, e’ l’ultimo affondo, “il parco si trasforma in terra di nessuno, dove regnano le attivita’ illecite come spaccio e prostituzione, anche minorile”.

Toscana: approvata legge Monni sull’economia circolare

Toscana, approvata dal Consiglio la legge Monni sull’economia circolare, la vice capogruppo PD in Regione : “La Toscana continua la sua svolta verde. Centrosinistra compatto per una regione più forte, equa e sostenibile.”

“La Toscana sceglie definitivamente la strada della sostenibilità  e dell’economia circolare”. Lo afferma  la vice capogruppo del Pd in Regione Monia Monni  prima firmataria della legge sull’economia circolare che orienta le politiche regionali verso il modello dell’economia circolare,  individuando obiettivi e contenuti minimi nel coordinamento dei settoriali regionali con il Programma regionale di Sviluppo (Prs) che la Giunta dovrà presentare al Consiglio entro tre mesi.

La legge ha avuto il via libera del Consiglio regionale con i voti a favore, oltre che del Pd, anche di Art1-MDP e Sì Toscana  a Sinistra “Questa legge”, ha detto Monia Monni intervenendo in aula “orienta tutte le politiche regionali verso questa direzione. Una proposta assolutamente innovativa che non confina queste tematiche in esclusiva relazione al ciclo dei rifiuti, ma conferisce la giusta connotazione di trasversalità”.

Se vogliamo concretamente parlare di sostenibilità ed economia circolare dobbiamo guardare alla società nel suo insieme: ambiente, forme di sviluppo, diritti, lotta alle diseguaglianze, salute, energia, mobilità ed istruzione. E sul voto  a favore delle altre forze politiche presenti in Consiglio Monni è soddisfatta: “Sono contenta”, prosegue la vice capogruppo “nel vedere che tutto il centrosinistra ha votato a favore di questa proposta di legge, segno evidente che esiste un perimetro culturale comune che abbiamo il dovere di riscoprire insieme, a partire proprio dalle tematiche legate alla sostenibilità, all’ambiente ed ai nuovi processi di sviluppo”.

“Il centrodestra”, continua Monni “in cui ormai non possiamo che annoverare anche il Movimento 5 Stelle, si è difeso sventolando due righe sull’economia circolare nel contratto di governo e facendo fronte unito nel voto di astensione. Credo non ci si potesse aspettare molto di più da quelle forze politiche che osannano il Presidente Trump che non è certo noto per la sua sensibilità ambientale”.

“Non posso che rimandare al mittente qualunque idea che collochi questa complessa discussione nell’alveo di una discettazione filosofica riservata a pochi esperti. La politica può farsi trovare impreparata ed essere travolta dai cambiamenti, perché intenta solo a studiare qualche slogan ad effetto, o può invece svolgere il suo ruolo che non può essere che quello di governare questi processi complessi. Credo in questa visione della politica e l’approvazione di questa legge- conclude Monia Monni- , oltre alla sua portata di estrema innovazione, rappresenta un tassello fondamentale per continuare a costruire una Toscana sempre più forte, equa e sostenibile”.

Gubbio: investigare sull’impianto cogenerazione

Laura Agea, eurodeputata della Citta di Castello, chiede di investigare sull’impianto di cogenerazione di Gubbio “per verificare eventuali infrazioni”, poichè è un area “di interesse archeologico e di produzioni agroalimentari di eccellenza”.

“Investigare sulla realizzazione dell’impianto di cogenerazione di legno cippato nella frazione di San Marco (Gubbio) e sull’impatto negativo che tale struttura potrebbe avere all’interno dell’area”.

Questo l’obiettivo dell’interrogazione parlamentare che “a breve” sarà presentata alla Commissione europea dall’eurodeputata M5S della Città di Castello, Laura Agea, con l’appoggio dei consiglieri comunali pentastellati di Gubbio Sara Mariucci, Mauro Salciarini e Rodolfo Rughi.

“Così come denunciato dal gruppo M5S locale, questo impianto verrebbe edificato a pochi metri da una zona residenziale, da un’area di interesse archeologico e da produzioni agroalimentari di eccellenza come lo Zafferano di Gubbio”, scrive Agea in una nota.

Secondo l’europarlamentare, la nuova struttura genererebbe “esalazioni derivanti dalla combustione delle biomasse legnose, oltre all’inquinamento acustico e alle emissioni di ulteriori polveri di legno e segatura derivanti dal processo stesso di cippatura”, per questo chiederà “esplicitamente alla Commissione europea di ricorrere ai suoi poteri di indagine per verificare eventuali infrazioni” della direttiva comunitaria sulle rinnovabili.

Firenze, consiglio comunale: “Via dall’aula per protestare contro sindaco e PD”

Oggi i consiglieri capigruppo Jacopo Cellai (Fi), Tommaso Grassi (Fras), Arianna Xekalos (M5S), Alessio Rossi (Art.1-Mdp), Francesco Torselli (FdI), Cristina Scaletti (La Firenze Viva) e Miriam Amato (PaP) hanno abbandonato polemicamente, tutti insieme, i lavori del Consiglio comunale. La protesta riguarda un rimpasto, voluto dal sindaco Nardella, giudicato illegittimo.

La dichiarazione congiunta rilasciata subito dopo l’opposizione e l’abbandono dell’aula è stata la seguente:”Abbiamo deciso di abbandonare i lavori del consiglio comunale di oggi per protesta, dopo che il presidente del Consiglio Andrea Ceccarelli ha vietato il dibattito sulla comunicazione del sindaco Dario Nardella, che ha annunciato la nomina di Massimo Fratini come nuovo assessore e la cacciata di Anna Paola Concia.

Nomina che potrebbe essere illegittima, a meno che le dimissioni da parte di Concia non siano già state presentate, oppure se il sindaco (come sembrerebbe, dato che non ha parlato di dimissioni) l’ha silurata, perché ad oggi la giunta risulterebbe composta da 11 assessori quando il limite di legge è di 10”.

I capigruppo hanno aggiunto: ”Certo se il sindaco ha dato il ben servito alla sua assessora giudichiamo quantomeno ipocrita che venga oggi in consiglio a ringraziarla.

Con la forza dei numeri che caratterizza la compagine del Pd, non comprendiamo le ragioni e a chi faccia comodo forzare le procedure e mettere il bavaglio alle opposizioni”.

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