Siena: lavori utili fuori dal carcere per i detenuti

Pronto l’accordo tra il Comune di Siena e il ministero di Giustizia per permettere a detenuti con specifiche caratteristiche di svolgere lavori di pubblica utilità

I detenuti della casa circondariale di Siena potranno svolgere attività lavorative fuori dal carcere per la protezione ambientale e il recupero del decoro di aree verdi e spazi pubblici, ma anche per alcune attività relative alla raccolta dei rifiuti e per la protezione civile compreso il piano neve.

Lo prevede la bozza di convenzione tra il Comune di Siena e il ministero di Giustizia approvata dalla giunta comunale su proposta del sindaco Luigi De Mossi. Il programma, in fase sperimentale, prevede che i soggetti in stato di detenzione con specifiche caratteristiche possano scegliere anche lavori di pubblica utilità.

Alla base dell’accordo, il fatto che “il Comune di Siena intende svolgere un ruolo attivo e di supporto per l’attuazione delle politiche volte al reinserimento dei detenuti”, per offrire “opportunità lavorative, gratuite, per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità per i quali sussistano le condizioni per l’ammissione al lavoro all’esterno, alla semilibertà, ai permessi o licenze”, spiega la delibera.

L’accordo che verrà formalizzato dal Comune di Siena, dal ministero con il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) e con il Tribunale di Sorveglianza competente per territorio, avrà una durata triennale.

Siena: domenica 9 manifestazione animalisti contro Palio

Si terrà a Siena il 9 dicembre, con ritrovo in Piazza Amendola alle ore 12, la prima manifestazione nazionale degli animalisti con il Palio di Siena. Lo annuncia il Coordinamento Italia dei gruppi animalisti. Preoccupazione e distanza da parte della giunta comunale.

“Più che il Palio di Siena, si potrebbe definire il ‘macello di Siena’ – sottolineano gli animalisti in  -, visto che dal 1970 ad oggi oltre 50 cavalli sono morti tra atroci sofferenze. Le tradizioni, fondamentali e importanti ponti con il passato, non sempre sono positive, ed è giusto abbandonare quelle fondate su presupposti sbagliati; in Italia i palii e le sagre sono sinonimo di sofferenza per le più disparate specie animali. Uno degli esempi più tristemente noti è appunto il Palio di Siena”.

“Noi non protestiamo contro la città di Siena, né contro i senesi – aggiungono -. Noi non chiediamo l’eliminazione del Palio di Siena, ma, per esempio, la sostituzione della competizione con i cavalli con gare sportive con partecipanti umani”.

“Siena è il fulgido esempio di una comunità che esalta le proprie differenze ma si riunisce intorno ai valori della solidarietà e del rispetto, della concordia. Tutti quelli che vogliono giudicarci senza conoscerci si rassegnino: sono solo parole che si perdono nel vento”. Luigi De Mossi, sindaco di Siena, interviene così sulla manifestazione animalista in programma nella città del Palio per domenica 9 dicembre.

“Non deve sfuggire il significato di ciò che sta succedendo in questi giorni attorno alla nostra città e ai nostri valori che poi sono quelli identitari. E’ l’eterna dialettica tra il distruggere e il costruire, accettando le differenze e i difetti degli altri. Conoscendoci e riconoscendoci”, ha detto il primo cittadino che oggi ha incassato anche la solidarietà del ministro dell’interno Matteo Salvini che fu ospiti nella ‘carriera’ dello scorso 2 luglio.

Rivolto agli animalisti De Mossi ha concluso: “c’è invece in questo secolo più che breve, chi accusa, sancisce e giudica senza sapere, peggio, senza voler sapere, rincorrendo solo la divinità della comunicazione per apparire il solito quarto d’ora e poi sparire per sempre”.

Per l’assessore alla sicurezza del Comune di Siena, Francesco Michelotti “c’erano i presupposti per vietare la manifestazione; visti i toni bellicosi che sta prendendo sui social. Piazza Amendola è prossima a negozi e abitazioni e i toni assunti dai manifestanti sono tutt’altro che concilianti: mi preoccupo inoltre per l’incolumità degli appartenenti alle forze dell’ordine.”

Infine, l’assessore, lancia un appello, “a tutti i senesi e contradaioli a non cadere in alcuna provocazione e a far regnare l’indifferenza come miglior antidoto alle ridicole contestazioni di domenica prossima”.

“Il Palio è un pezzo dell’identità, della storia e della cultura di Siena. Una manifestazione conosciuta in tutto il mondo e che non deve essere messa in discussione. Giusto adoperarsi sempre più per la sicurezza della corsa, ma chiederne la soppressione è un atteggiamento miope”. Lo scrive su Twitter Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

 

Distacco parti intonaco dal ponte di Ravacciano

Siena, parti di intonaco e cemento si sono distaccate oggi dal ponte di Ravacciano a Siena, sul posto, insieme ai vigili del Fuoco e alla polizia municipale per svolgere le verifiche del caso, è intervenuto anche il sindaco di Siena Luigi De Mossi.

A seguito della caduta di alcune parti di intonaco e di cemento del ponte di Ravacciano, per far defluire il traffico sul ponte è stato istituito un senso unico alternato di marcia con l’uso di due semafori.

Il Comune, spiega una nota, consiglia ai cittadini di utilizzare via Maitani come uscita dal quartiere.

Sul posto sono in corso le verifiche da parte dell’ufficio tecnico comunale, e da domani mattina, per la durata necessaria, verrà chiusa via Simone Martini in entrambi i sensi di marcia per consentire le verifiche strutturali del ponte.

Il sindaco, spiega una nota, ha subito avvertito l’ufficio tecnico del Comune per effettuare tempestivamente le verifiche sulla stabilità della struttura. Verifiche in corso anche sulla percorribilità del ponte e della sottostante via Simone Martini.

Palio Siena: ok contrade per carriera dedicata a Grande Guerra

Dieci favorevoli e sette contrarie: manca ancora l’ufficialità del Magistrato delle contrade ma le assemblee di contrada del Palio di Siena hanno espresso così il loro indirizzo alla giunta comunale in merito alla disputa della carriera straordinaria dedicata al centenario della fine della prima Guerra mondiale proposto nelle scorse settimane da Assoarma.

”Stiamo attendendo l’ufficialità – ha detto il sindaco Luigi De Mossi – ma nel frattempo, abbiamo convocato una Giunta urgente alla quale parteciperà anche il presidente del Consiglio comunale Marco Falorni per gli adempimenti necessari previsti dal regolamento del Palio‘.

Tra le contrade che avrebbero espresso parere favorevole quelle di Istrice, Pantera, Nicchio, Leocorno, Aquila, Selva, Bruco, Tartuca, Civetta, Giraffa; contrarie Onda, Oca, Torre, Lupa, Drago, Montone e Chiocciola. Non appena arriverà l’ufficialità sarà convocato il Consiglio comunale che, comunque, avrà l’ultima parola sull’effettuazione del Palio e che comunicherà l’esito alle Contrade tramite il Magistrato.

Nel frattempo l’Amministrazione comunale si è comunque attivata per effettuare tutte le verifiche necessarie. “Verranno effettuati gli opportuni controlli di bilancio – ha spiegato il sindaco – oltre al riscontro tecnico relativo alla tempistica ed all’adattamento del tufo alle diverse condizioni climatiche che si avranno ad ottobre rispetto ai mesi di luglio e agosto”.

In base a tutte queste verifiche e valutazioni verranno poi indicate le eventuali date per la disputa del Palio straordinario. L’estrazione delle Contrade dovrà tenersi almeno 10 giorni prima della Carriera.

Brunello: Biondi Santi indagato per reati tributari

Biondi santi, sesta generazione dei creatori del Brunello di Montalcino, è indagato per reati tributari dopo l’operazione siglata con i francesci di Epi Group; controversia che verterebbe su “una diversa interpretazione delle norme che regolano le fatture e le transazioni”, afferma il suo avvocato.

Jacopo Biondi Santi è indagato dalla procura di Siena per reati tributari: nei suoi confronti è stato eseguito un sequestro per circa 4,8 mln di euro tra terreni e beni immobili.

L’imprenditore, sesta generazione dei creatori del Brunello di Montalcino, secondo La Nazione che riporta la notizia, sarebbe al centro dell’inchiesta portata avanti dal procuratore capo Salvatore Vitello con Niccolò Ludovici, con l’ausilio della gdf, atta ad accertare “un giro di fatture tra società finalizzato a pagare meno tasse”.

Nel mirino degli inquirenti ci sarebbe l’operazione siglata da Jacopo Biondi Santi con i francesi di Epi Group, proprietari dei marchi più noti di champagne a cominciare da Charles Heidsieck. “La controversia verte su una diversa interpretazione delle norme che regolano le fatture e le transazioni commerciali”, ha spiegato a La Nazione il legale di Biondi Santi, Enrico De Martino.

La figlia di Jacopo Biondi Santi, Clio, è assessora ai servizi all’infanzia e all’istruzione nella nuova giunta del sindaco di Siena Luigi De Mossi. La 27enne non ricoprirebbe però alcun ruolo operativo all”interno del Gruppo oggetto d’indagine.

Riguardo alle contestazioni fatte dalla Guardia di Finanza al produttore Jacopo Biondi Santi, sesta generazione della famiglia che creò il vino Brunello di Montalcino, lo studio legale tributario Dentons di Milano, che lo difende, precisa in una nota che “le operazioni oggetto di contestazione non hanno generato nel complesso la benché minima sottrazione d’imposta. In altri termini, a seguito delle operazioni contestate il Fisco non ha perso nemmeno un euro; tali operazioni, infatti, sono state effettuate esclusivamente per fini estranei a motivi fiscali”. Per lo studio legale la GdF “non ha tenuto conto dei principi più volte affermati dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, i quali conducono a opposte conclusioni. La Corte di Giustizia Ue è la più alta autorità in materia di Iva avendo questo tributo matrice comunitaria e chiunque, per quanto concerne l’applicazione di tale imposta, deve conseguentemente attenersi rigorosamente ai suoi dettami, a nulla rilevando, ove siano difformi, interpretazioni di qualsiasi altro soggetto”.

“In questo caso – prosegue la nota dello studio legale tributario Dentons che difende Jacopo Biondi Santi -, sono state commesse, al massimo, solo talune violazioni formali, dalle quali possono discendere – sempre in base a pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea – solo sanzioni corrispondenti alla natura di tali violazioni, il cui ammontare è conseguentemente molto modesto; non può invece derivarne la debenza di alcuna somma a titolo d’imposta”.
“Alla luce di tali precisazioni siamo certi che quanto è accaduto verrà rapidamente chiarito, sia in ambito tributario che penale”, dichiarano i difensori dopo aver anche premesso che, riguardo ai reati fiscali per cui è indagato Biondi Santi, “sono ancora da accertare sia i fatti sia le eventuali responsabilità”.
Jacopo Biondi Santi ha conferito allo studio legale tributario Dentons – con un team composto dal partner professor Giulio Andreani, dal counsel Domenico Rettura e dall’associate Valeria Andreani – la difesa tributaria relativa alle accuse fiscali mosse dalla Guardia di Finanza nei suoi confronti e delle società Montepò Srl e Jbs Srl. Contestazioni da cui è dipeso il sequestro per circa 4,8 mln di euro tra terreni, immobili e altri beni. Jacopo Biondi Santi è assistito per la difesa penale dagli avvocati Enrico De Martino e Lorenzo De Martino di Siena, e per quella attinente gli eventuali profili societari dall’avvocato Giovanni Gatteschi

Siena “giudizio su drappellone spetta a popolo”

“Il vero giudizio sul drappellone non lo danno i critici d’arte né le autorità civili e religiose, ma il popolo”. Lo ha detto il sindaco di Siena Luigi De Mossi.

Il sindaco di Siena  lo ha detto nel corso della conferenza stampa che precede il Palio dell’Assunta di questa sera, in merito alla mancata benedizione da parte dell’arcivescovo di Siena, monsignor Antonio Buoncristiani, al ‘cencio’ dipinto da Charles Szymkowicz.

“La benedizione alla città, ai cittadini e al Palio era dovuta – ha aggiunto De Mossi -. La benedizione, infatti, non è ad un ‘cencio’ di seta ma abbraccia tutta la città e quindi, in modo molto pacato, ribadisco che dal mio punto di vista il vescovo ha sbagliato”. Il sindaco ha spiegato di non voler “difendere l’artista a tutti i costi ma se si entra nella dinamica della qualità dell’opera si va su un terreno scivoloso che non ci compete”.

Il sindaco ha riferito di aver incontrato l’arcivescovo Buoncristiani per un caffè al termine della messa dei fantini in un bar della città. “Un incontro cordiale – ha concluso De Mossi – il vescovo mi ha detto che a breve terminerà il suo mandato dopo diciannove anni di servizio. Vorrei che mantenesse un buon ricordo della città e dei suoi cittadini”.

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