PD Toscana: mozione per revoca incarico a ministro per la Famiglia Fontana

I consiglieri regionali Pd Leonardo Marras (capogruppo) e Alessandra Nardini, hanno commentato le recenti dichiarazioni del sindaco di Stazzema (Lucca) e presidente del Parco nazionale della Pace, Maurizio Verona, che ha chiesto la revoca dell’incarico al ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana per le sue parole sulla legge Mancino.

“Il sindaco di Stazzema ha pienamente ragione: il ministro Fontana deve dimettersi e c’è bisogno di inasprire le pene contro il ritorno del fascismo, l’esatto contrario dell’abolizione della legge Mancino”- hanno affernato i due esponenti Pd.

Marras e Nardini annunciano inoltre, in una nota, una mozione perché “vogliamo che il Consiglio regionale si esprima su questa vicenda istituzionale gravissima e che, come fatto in altre recenti occasioni, torni a chiedere norme intransigenti per combattere ogni rigurgito di fascismo e ogni forma di razzismo”.

“La posizione del ministro Fontana sulla legge Mancino è incompatibile con il giuramento sulla nostra Costituzione – sottolineano gli esponenti Pd -, che si fonda sui valori dell’antifascismo e ripudia ogni forma di discriminazione”.

Per Marras e Nardini, “c’è il rischio concreto di una pesante involuzione su questi temi, e se il ministro, nonostante la tiepida dissociazione del premier Conte e del vice Di Maio, continua su questa strada non gli rimane che dimettersi. Anzi, meglio sarebbe che fosse il presidente del Consiglio a rimuoverlo o che il Parlamento intervenga con una mozione di sfiducia”.

“Dalla Toscana- concludono- terra di antifascismo e culla dei diritti civili, deve venire un segnale forte”.

 

Bruciata bandiera Pd Rosignano: Marras “non sottovalutare atto”

Bruciata bandiera del Pd a Rosignano, Marras sottolinea che sono episodi “da non derubricare nella categoria atti vandalici”, sono gesti che prendono di mira “luoghi altamente simbolici per la memoria antifascista”.

Sono “episodi da non sottovalutare, da non derubricare nella categoria atti vandalici”. Così Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, e i consiglieri regionali Francesco Gazzetti e Gianni Anselmi sul ritrovamento di una bandiera bruciata alla sede del circolo dei Democratici ‘Pasolini’ di Rosignano (Livorno).

“Ormai da tempo, non solo nel territorio della Val di Cecina”, prosegue la nota del Pd “arrivano notizie di gesti simili, che prendono di mira le sedi del nostro partito o luoghi altamente simbolici per la memoria antifascista”.

“Auspichiamo che le indagini avviate dal commissariato di polizia di Rosignano possano portate all’individuazione dei responsabili e soprattutto ci auguriamo che tali episodi non abbiano a ripetersi”, concludono esprimendo la loro solidarietà al Pd di Rosignano e al suo segretario Enzo Del Seppia.

PD Toscana: priorità sanità, sicurezza, sviluppo

Lo ha affermato Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Toscana, che oggi ha presentato il documento ‘Priorità per il rilancio dell’azione del governo regionale’ stilato dal gruppo consiliare Pd.

Sanità, sicurezza, sviluppo (anche del mondo rurale) e maggiore sinergia fra Regione e Comuni sono in vetta alla lista di “priorità che realisticamente noi individuiamo perché da qui alla fine del mandato possano essere realizzate azioni, correggendo alcune politiche che sono in corso” ha spiegato Marras.
“Non c’è un nuovo programma – ha detto – c’è la specificazione del programma su cui ci siamo impegnati già dall’anno scorso, il programma regionale di sviluppo. Ma non c’è dubbio, bisogna fare un punto, bisogna riprendere in mano alcune questioni e dare loro un’accelerata”. Per Marras “abbiamo sempre detto che era necessario, a fronte dei risultati elettorali delle politiche e poi delle amministrative, un cambio di passo.
Abbiamo chiesto anche di valutare dove eravamo sulle questioni, e abbiamo chiesto anche un aggiornamento delle politiche: stiamo facendo proprio questo, tutti insieme”.

“Se noi ci concentriamo sulle materie, sulle cose da fare”, anziché sulle ipotesi di rimpasti di Giunta, “viene meno quell’idea un po’ offuscata dell’azione del governo della Regione”. ha proseguito Marras. Se non ci si concentra sui temi, per Marras, “emergono semplicemente i dissidi, le polemiche, i posizionamenti che naturalmente hanno tenuto banco in tutto il 2017 dopo la scelta di Enrico Rossi di uscire dal Pd, che ha fatto anche un po’ gioco alla stampa, che ha raccontato questa differenza di opinioni, di commenti quotidiani. Noi dobbiamo invece concentrarsi sulle politiche, sulle azioni da fare: mi pare che ci sia terreno sufficientemente ampio perché quelle cose che diciamo possono essere realizzate nei prossimi mesi, ed è quello che conta per i toscani”.

Secondo il capogruppo PD la Regione Toscana, nella sua azione di fine legislatura, dovrà poi “valutare l’ipotesi di cambiare l’attuale sistema di compartecipazione dei cittadini alla spesa del Servizio sanitario regionale attraverso il pagamento dei ticket, a partire dall’ipotesi di superare il super ticket e il contributo di digitalizzazione”.
Fra gli altri indirizzi in tema di sanità, la verifica della riforma del 2016, il miglioramento della qualità dei Pronto soccorso e del sistema del 118, l’impegno per una maggiore accessibilità dei servizi nelle aree marginali, e “in modo particolare la questione delle liste d’attesa”

 

Firenze, PD su case popolari: assenza condanne penali tra criteri assegnazione

Due emendamenti del PD alla legge sugli alloggi Erp prevedono anche la revoca della casa popolare, con l’inserimento tra i requisiti di ”assenza di condanne penali passate in giudicato per delitti non colposi per i quali è prevista la pena detentiva non inferiore a cinque anni”.

Gli emendamenti sono stati predisposti dal capogruppo in Consiglio regionale Leonardo Marras insieme al presidente della commissione sanità Stefano Scaramelli, con l’obiettivo di restringere i criteri per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. L’intenzione del PD era già stata preannunciata nelle scorse settimane in seguito alla vicenda della morte di Duccio Dini e raccogliendo un appello del sindaco di Firenze Dario Nardella.

“Il 17 luglio scorso – spiegano Marras e Scaramelli in una nota – abbiamo depositato il testo di due emendamenti che si pongono l’obiettivo sia di restringere i criteri per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, sia di stabilire che la decadenza venga obbligatoriamente avviata dal Comune nel caso di perdita successiva di taluni requisiti”.

In particolare, “per partecipare ai bandi di assegnazione delle case viene inserito il ‘requisito dell’assenza di condanne penali passate in giudicato per delitti non colposi per i quali è prevista la pena detentiva non inferiore a cinque anni ovvero l’avvenuta esecuzione della relativa pena’”.

Inoltre, “secondo la nostra proposta di modifica, il Comune, in presenza di inquilini con questa fattispecie di condanne, dovrà riassegnare l’alloggio ad altro componente del nucleo famigliare, stabilendo la decadenza della persona condannata”.

Questo “si aggiunge alla decadenza dell’assegnatario che abbia riportato condanna definitiva per violenza o maltrattamenti verso il coniuge i minori o altri componenti del nucleo familiare, come già previsto dalla proposta di legge”.

Via Almirante, Parrini: a Grosseto si fa bullismo dedicatorio 

Per  il senatore Dem si tratta di “una scelta che scandalizza e indigna, a maggior ragione a pochi giorni dal 25 aprile”. Critico anche il Governatore Enrico Rossi:Chiedo che sotto il suo nome sia scritto: ‘fascista e collaboratore con gli occupanti nazisti’

 “Una scelta che scandalizza e indigna, a maggior ragione a pochi giorni dal 25 aprile. Mi riferisco all’indecorosa trovata toponomastica del sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna: far confluire in uno spazio da intitolare alla ‘Pacificazione nazionale’ due vie intestate a Giorgio Almirante e a Enrico Berlinguer. Siamo di fronte a un bullismo dedicatorio che più che un atto di pacificazione nazionale sembra una pagliacciata locale”. Lo scrive, su facebook, il senatore del Pd Dario Parrini. “Accostare Almirante a Berlinguer, dirigente di un partito cofondatore della Repubblica italiana nata dalla sconfitta del regime fascista di cui Almirante faceva parte, è una vergogna colossale” aggiunge Parrini, che chiosa:  “definire ‘illiberali’ le persone che condannano la mozione approvata dal Consiglio comunale grossetano è cosa priva di senso: perché non c’è niente di liberale e di libertario, e men che meno di serio, nel tentativo di costruire rappresentazioni distorte e ridicole della storia del nostro Paese”. Inoltre, dice ancora, “l’escamotage della pacificazione nazionale fa cadere le braccia.
 “La maggioranza di centrodestra del comune di Grosseto ha deciso di intitolare una strada a Giorgio Almirante. Chiedo che sotto il suo nome sia scritto: ‘fascista e collaboratore con gli occupanti nazisti’, come attesta il documento rinvenuto nel 1971 dagli storici dell’Università di Pisa, pubblicato da l’Unità e confermato in sede processuale nel 1974” scrive invcece su FB il presidente Rossi.
“C’era davvero bisogno di questa dimostrazione? Me lo chiedo e lo chiedo alla maggioranza grossetana che ieri ha messo in scena un altro, l’ennesimo, pietoso teatrino come una corsa a chi è più autenticamente fascista contemporaneo. Non c’era bisogno. Nel braccio di ferro tra le varie sfumature di destra che animano il Consiglio comunale ci perde la città”. Afferma il capogruppo Pd in Consiglio regionale Leonardo Marras. “A chiunque è apparso senza senso imboccare questa strada – aggiunge Marras in una nota – solo per rispondere ad una provocazione fatta apposta per dividere la destra al potere e la maggioranza, assecondandola, ha fatto un errore tattico, che diventa anche istituzionale e storico, i cui effetti si ripercuotono sulla collettività”. Anche “proporre la pacificazione nazionale è un vero e proprio vizio del centrodestra – dice ancora -, e farlo dopo settanta anni di libertà conquistata è un gesto davvero sgradevole”.

Rifiuti, Toscana: Pd contro Rossi su inceneritore C.Passerini

Ieri il presidente aveva ribadito di essere contrario all’impianto di Case Passerini, oggi il Pd dice: “pare che sia la conferma in eterno dello smaltimento in discarica”

“Sono contrario personalmente all’inceneritore di Case Passerini, l’ho ripetuto mille volte”. Lo ha ribadito ieri Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, nel corso di un briefing con la stampa nel quale è stata illustrata la strategia regionale per la gestione dei rifiuti. “L’aeroporto esiste, l’inceneritore non c’è ancora – ha spiegato ai cronisti – e quindi se si vuole sistemare una cosa che peraltro produce sviluppo io penso che sia bene sistemare l’aeroporto in modo corretto, con tutti i controlli da fare. Sull’inceneritore vedremo cosa dirà il Consiglio di Stato: però per ora i lavori non sono ancora partiti, e quindi c’è un ritardo pesantissimo su questa vicenda, che pregiudica ovviamente a mio parere anche gli sviluppi successivi”.

Non si è fatta attendere la replica del Pd, partito di maggioranza, da cui il presidente è uscito recentemente per confluire in MdP e poi in LeU. “Riportiamo la discussione sui rifiuti nella sua sede naturale: il piano regionale. Lo stiamo aspettando ormai da tempo, ed è lì che occorre aprire un confronto serio sulla gestione in Toscana” afferma il capogruppo Pd in Consiglio regionale Leonardo Marras. “L’idea, presentata ieri da Rossi e dall’assessore Fratoni, di bloccare i flussi provenienti da altre regioni – spiega Marras in una nota -, per far fronte alla retromarcia sulla costruzione del termovalorizzatore di Sesto Fiorentino, non pare troppo convincente. Pare che sia la conferma in eterno dello smaltimento in discarica”. Inoltre, “se a regime consideriamo i soli quantitativi toscani, dobbiamo chiederci come far tornare i conti, ovvero se questa riduzione soddisfa l’esigenza di chiudere le discariche e, soprattutto, di non crearne altre. L’impianto di incenerimento, infatti, è stato previsto anche per raggiungere tale obiettivo”. Il capogruppo auspica che “si possa trovare al più presto la maniera di discutere dettagliatamente dell’intera questione in Consiglio e per questo rinnovo l’invito alla giunta regionale di presentare al più presto il nuovo piano”.

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