Firenze: dal 2 giugno al 1 novembre viaggio immersivo nella vita di Leonardo Da Vinci

Le invenzioni di Leonardo da Vinci prenderanno vita dal 2 giugno al primo novembre all’interno della chiesa di Santo Stefano al Ponte a Firenze.

Il viaggio attraverso la vita e le opere di Leonardo Da Vinci viene affrontato in 35 minuti di video immersivo suddiviso in sei blocchi tematici: biografia, colore, pittura, ingegneria e anatomia, acqua e aria. Una narrazione, spiega una nota, che parte dal racconto cronologico della vita del genio toscano e poi si dirama tra gli effetti visivi dei video generativi. Nella sezione didattica sarà inoltre possibile osservare numerosi modelli delle macchine leonardesche, sia a grandezza naturale che in scala.

Le macchine sono riproduzioni minuziose dei progetti originali del maestro creati dagli artigiani dell’antica bottega fiorentina Martelli e da Opera Laboratori. Nell’area introduttiva sono invece esposte le riproduzioni anastatiche dei suoi disegni. L’iniziativa propone, infine, la da Vinci Vr Experience, esperienza di realtà virtuale con gli Oculus quest, dove il visitatore potrà confrontarsi con il funzionamento delle invenzioni di Leonardo, entrando all’interno del carro armato e azionandone i meccanismi, navigando con la barca a pale, e inseguendo il sogno del volo umano.

A chiudere l’esperienza, la Mirror room, un magico caleidoscopio di immagini dove immergersi nelle opere vinciane e scattare fotografie. Questo viaggio immersivo rappresenta la nuova produzione di ‘Da Vinci Experience’, prodotto di maggior successo di Crossmedia Group. A partire dal 2017 la mostra ha fatto tappa in più di 20 città nel mondo ed è stata vista da più di 900 mila spettatori. Nel 2019 è stata scelta dal ministero degli Affari esteri come produzione ufficiale per il 500/o anniversario della morte di Leonardo.

Libri: in Vespa alla ricerca del ‘Genio’ di Leonardo

Intervista con Alessandro Agostinelli, autore di “Da Vinci su tre ruote. In scooter alla scoperta del genio”

Era dunque un genio Leonardo? Alessandro Agostinelli parte con uno scooter Piaggio e con un camper al seguito. Percorre migliaia di chilometri da Vinci ad Amboise, cioè dalla città dove Leonardo è nato fino alla città dove è morto, per raccontare i luoghi e alcuni aspetti controversi della sua biografia. Dieci luoghi per sapere della nascita di un figlio illegittimo, per conoscere un genio che diventa “superman”; un pittore con la testa tra le nuvole; il progettista idraulico che voleva deviare il corso dell’Arno; le copiature dagli altri architetti; le invenzioni non sue. Tra una tappa e l’altra il nostro autore dialoga con personaggi noti che conoscono assai bene il gigante del Rinascimento: il poeta Tomaso Kemeny, gli storici Franco Cardini e Pascal Brioist, gli storici dell’arte Cristina Acidini e Pietro Marani, lo scrittore Bernard Vanel, l’architetto parigino Arthur Biasse e molti altri. Il viaggio nella Toscana e nella Francia di Leonardo si trasforma presto in una lunga cavalcata sul senso della storia, della fama e della fortuna.

Leonardo per bambini: letture-laboratori nel Museo Palazzo Vecchio

Tornano anche per l’autunno 2019 le letture-laboratori centrate su albi d’autore e tese a familiarizzare con quella straordinaria forma d’arte che è l’illustrazione. Quattro incontri nel mese di novembre al Museo di Palazzo Vecchio in tema Leonardo Da Vinci.

E quest’anno non possono mancare gli appuntamenti dedicati a Leonardo da Vinci (1452-1519), di cui nel 2019 ricorre il cinquecentenario della morte. Pensatore, artista e scienziato di levatura eccezionale, Leonardo è in questo caso il protagonista di libri incantevoli, che grazie alla fantasia di grandi illustratori e scrittori dischiudono a piccoli – e grandi – le meraviglie della sua vita e della sua opera.

Gli incontri saranno quindi l’occasione per conoscere meglio la figura di Leonardo Da Vinci e addentrarsi nei misteri della natura, dell’arte, della scienza e della tecnica da lui indagati, con l’invito ad assumere il suo stesso sguardo sul mondo e a ricordare il potere dell’arte, “scientia et legitima figlia de natura”, da coltivare grazie all’esercizio dell’occhio e dell’ingegno: “Non resterò di mettere fra questi precetti una nuova invenzione di speculazione, la quale, benché paia piccola e quasi degna di riso, nondimeno è di grande utilità a destare l’ingegno a varie invenzioni. E questa è se tu riguarderai in alcuni muri imbrattati di varie macchie o in pietre di vari misti […] potrai lì vedere similitudini di diversi paesi, ornati di montagne, fiumi, sassi, alberi, pianure grandi, valli e colli in diversi modi; ancora vi potrai vedere diverse battaglie et atti pronti di figure strane, arie di volti et abiti et infinite cose, le quali tu potrai rudere in integra e buona forma  […]” (Cod. Urb. Lat. 1270, 63).

Si parte con “Leo” (Lapis edizioni, 2017), meraviglioso libro con i testi di Luisa Mattia e Alberto Nucci Angeli, illustrato da Lorenzo Terranera. Che bambino è stato Leonardo? Qual è stata la sua vita prima di diventare il grande artista e inventore che conosciamo? Il geniale Leo svela il mistero legato alla sua nascita e narra la meravigliosa avventura della conoscenza. Un albo che unisce la poesia del racconto d’infanzia e la precisione della ricostruzione storica.

Tutti gli appuntamenti:

 Domani h16.30: L. Maria, A. Gucci Angeli, L. Terranera, Leo, Lapis, 2017 – per famiglie con bambini 4/7 anni

Sabato 9 novembre h16.30: D. Hawcock, Leonardo Da Vinci. Le incredibili macchine, Nuinui, 2018 – per famiglie con bambini 6/11 anni

Sabato 16 novembre h16.30: E. Capretti, Leonardo. Animali, draghi e figure fantastiche, Giunti, 2018 – per famiglie con bambini 4/7anni

Sabato 30 novembre h16.30: I. Demonti, A bottega da Leonardo, Skira, 2015 – per famiglie con bambini 6/11 anni

Per ulteriori informazioni visitare il sito: www.musefirenze.it

Leonardo: “illecito prestito ‘Paesaggio'”, scontro tra Montanari e Schmidt

Lo storico dell’arte sul prestito al Museo del Louvre: “Sono sconcertato, deciderà autorità giudiziaria”. Il Direttore delle Gallerie: “Sorpreso, non è prima volta che disegno va in prestito, nessuna obiezione da Montanari in comitato scientifico”

“Come membro del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi sono sconcertato dall’uscita dal territorio nazionale, avvenuta ieri, di un disegno di Leonardo a cui, in nessun caso, avrebbe dovuto essere rilasciata la licenza di temporanea esportazione”. Lo denuncia all’ANSA lo storico dell’arte Tomaso Montanari, secondo cui si tratta di un’opera “unica”, “il primo disegno di paesaggio della cultura artistica occidentale”. E punta il dito contro il ministro Franceschini e il direttore Schmidt: “Deciderà l’autorità giudiziaria”.
Si tratta, precisa all’ANSA Montanari, “della prima opera datata di Leonardo (e datata con iscrizione autografa); di una tra le pochissime opere rinascimentali e di Leonardo datate ad diem (4 agosto 1473).Un’opera straordinariamente preziosa che fa indiscutibilmente parte dei ‘beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione di un museo’: in questo caso uno dei cimeli più importanti del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi”. Il Codice dei Beni culturali, ricorda lo storico dell’arte, dalla prima ora contrario anche al prestito al Louvre del disegno dell’Uomo Vitruviano custodito dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia e bloccato qualche giorno dal Tar dopo il ricorso presentato da Italia Nostra (la decisione è attesa per domani, 16 ottobre), “impone che questi beni non possono comunque uscire dal territorio della Repubblica”. Il paradosso, denuncia Montanari, è che la direzione degli Uffizi riconosce questo disegno di Leonardo come “opera inamovibile” tanto che che lo ha compreso in un elenco di opere che è stato dato al Comitato scientifico “per redigere una forma ufficiale e definitiva della lista di tutte le opere degli Uffizi che non possono uscire dall’Italia”. E quindi: “mentre dichiariamo inamovibile un’opera proprio allora la movimentiamo violando lettera e spirito del Codice”. Lo storico, sottolinea quindi la “forte quanto impropria pressione politica” nella quale si sarebbe trovato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, che è stato riconfermato nel suo ruolo dal ministro Franceschini proprio “il giorno prima della partenza dell’opera” per la Francia. Sarà l’autorità giudiziaria, conclude, “a valutare se esistano profili di illiceità nella patente violazione del Codice dei Beni culturali consumatasi a Firenze. Come cittadino, come professore ordinario di storia dell’arte nell’università pubblica e come membro del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi protesto vivamente contro questo abuso del potere politico e contro l’arrendevole cedevolezza di chi era chiamato a difendere il museo e la legge”.

“Sorprende che il professor Montanari adesso – tre settimane dopo la pubblicazione delle opere oggetto dell’accordo tra Repubblica Italiana e Repubblica Francese – avvenuta pochi giorni prima dell’ultima seduta del Comitato scientifico – si renda conto che tra queste vi è anche il foglio 8P, disegno di ‘Paesaggio’ di Leonardo da Vinci” al cui riguardo “le Gallerie degli Uffizi hanno seguito pedissequamente l’iter amministrativo stabilito dalle norme, autorizzando il prestito di quest’opera anche sulla base del parere favorevole della Direzione Generale Musei del Ministero”. Lo afferma il direttore degli Uffizi Eike Schmidt replicando a critiche dello storico dell’arte Tomaso Montanari relative al prestito del disegno. Schmidt ricorda che “quest’anno Paesaggio è già andato in esposizione a Vinci in una mostra speciale inaugurata il 15 aprile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

“Indubbiamente il foglio 8P è tra le opere più importanti del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, così come, a maggior ragione, lo è il gruppo scultoreo ‘L’incredulità di san Tomaso’ del Verrocchio per il Museo di Orsanmichele – prosegue Eike Schmidt -, ma la partenza di quest’opera per la Francia, avvenuta circa 10 giorni fa nell’ambito del medesimo accordo di prestito che ha riguardato anche il Foglio 8P, non ha destato indignazione alcuna nel professore” Tomaso Montanari.
“Una contraddizione curiosa – rileva lo stesso Schmidt -, come altrettanto curioso è il fatto che nelle ultime due riunioni del Comitato scientifico, organo consultivo del Museo di cui lui fa parte, avvenute il 23 luglio e il 26 settembre, si sia – su mio impulso – parlato soprattutto della politica di prestiti, ma Montanari non abbia mai sollevato alcuna questione in merito, né manifestato perplessità al riguardo”.

“Parlano del Louvre come se fosse uno scantinato, invece è un museo formidabile al quale non va certo spiegato come vanno tenute le opere”, è il commento di Vittorio Sgarbi in visita a Pistoia alla Fondazione Caript, dove è in corso la mostra ‘Italia moderna 1945-1975 – Dalla ricostruzione alla contestazione’, in merito alla polemica sui prestiti di opere d’arte di Leonardo da Vinci al Louvre di Parigi.

Il servizio di Sara Carullo

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Volo di Leonardo rivive nell’installazione degli studenti Scuola Architettura

Si chiama ‘Il Nibbio’ e per tre mesi svetterà sul Monte Ceceri all’interno della Fattoria di Maiano. L’inaugurazione sarà sabato alle 15.30; nel corso della cerimonia ci sarà il lancio della macchina da volo leonardiana costruita dai ragazzi reinterpretando i disegni del Genio.

Si racconta che dal Monte Ceceri Leonardo Da Vinci fece volare un uomo: la sua macchina da volo si alzò nel 1506 con Tommaso Masini, detto Zoroastro da Peretola, in una traiettoria che puntava verso Firenze. Oggi il mito ritorna su quell’altura, da cui si narra Leonardo osservasse il volo degli uccelli, grazie al lavoro degli studenti della Scuola di Architettura dell’Università di Firenze. Si chiama “Il Nibbio”, è un’installazione temporanea che riprende l’essenza di quella straordinaria esperienza e sarà possibile ammirarla per i prossimi tre mesi.

Verrà inaugurata il 12 ottobre alle 15.30, grazie al sostegno della Fattoria di Maiano e con il patrocinio del Comune di Fiesole. E’ un’opera realizzata interamente in legno costituita da dieci file di blocchi sovrapposti che evocano i macigni un tempo estratti dalle cave di Maiano. I blocchi si spaccano e ruotano via via in maniera crescente secondo un movimento elicoidale che genera l’immagine di una grande ala protesa verso il vuoto, in procinto di spiccare il volo sopra la città di Firenze. Sono anche gradini, che uniscono idealmente la roccia delle cave al cielo delle macchine volanti leonardiane, con la spinta propulsiva delle intuizioni di cui Leonardo diede la massima espressione umana.

Affidandosi ai suoi disegni, gli studenti hanno anche ricostruito e reinterpretato una macchina volante che, con  un’apertura alare di 3,5 metri, volerà il giorno dell’inaugurazione appesa a un cavo dal piazzale Leonardo alla base delle rupe, compiendo una traiettoria di trenta metri di lunghezza e circa dieci di dislivello.

“Tra i diversi contributi dell’Università di Firenze alle celebrazioni dell’anno leonardiano – racconta la professoressa Francesca Mugnai, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze -, “Il Nibbio” è l’opera prima di un gruppo di studenti della Scuola di Architettura. Si tratta di un piccolo manufatto architettonico dedicato a Leonardo e agli studi sul volo, esito di una felice esperienza didattica fondata su quel “cimento delle cose” che proprio Leonardo poneva alla origini del sapere. Collocata nel Parco di Monte Ceceri, dove rimarrà per tre mesi, l’opera è anche il frutto di una riflessione sulla memoria dei luoghi e sull’architettura come possibile ponte tra il tempo e lo spazio, in grado di dare nuovo senso alle tracce della storia disseminate nel paesaggio. A latere di questa operazione, gli studenti hanno infine ricostruito, liberamente interpretandola, una macchina volante che lanceranno per l’inaugurazione come giocoso omaggio al leggendario volo”.

“Il Comune di Fiesole – commenta il sindaco Anna Ravoni  – esprime la sua soddisfazione per una manifestazione che, oltre a celebrare uno dei personaggi più importanti e conosciuti della nostra storia, riporta al centro dell’attenzione un luogo naturale estremamente caro a tutti coloro che abitano, ma anche che solo si trovano a passare da Fiesole. Monte Cecerì è infatti un colle simbolo per la comunità locale, per la sua storia a partire da Leonardo e successivamente con le attività di estrazione della pietra, ancora ben radicate nella memoria di molti abitanti, ed oggi con il suo ruolo di polmone verde ed area per escursioni. Ringraziamo dunque il Dipartimento di Architettura e la Fattoria di Maiano che hanno reso possibile questa importante iniziativa e che, per i prossimi mesi, lasceranno un segno in memoria della famosa vicenda del primo volo umano tentato da Leonardo.”

“Sono felice di questa collaborazione con la Scuola di  Architettura  – dichiara Francesco Miari Fulcis, rappresentante della proprietà della Fattoria di Maiano – che ha permesso la rievocazione di un momento straordinario che è avvenuto sulla cime di questo colle all’interno della Fattoria di Maiano e visitabile da tutti. Da tanti anni lavoriamo tutti uniti in famiglia allo sviluppo e al mantenimento e allo sviluppo della Fattoria di Maiano, enorme area agricola difficile, ma unica nel suo genere, vasta oltre 270 ettari e gestita con il metodo biologico da quasi 30 anni.  L’eccellenza dei suoi prodotti, dei sui luoghi, e delle attività legate al turismo attirano qui ogni anno decine di migliaia di visitatori da tutto il mondo che vogliono vedere e toccare con mano la straordinaria storia delle nostre colline”.

Il filo che unisce Leonardo alla tenuta di Maiano, e in particolare a Monte Ceceri, sarà uno dei temi trattati da un volume edito dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, in uscita a fine anno e dedicato al parco e alle cave di Maiano nei diversi aspetti naturali, storici e antropologici. Dalle antiche cave di pietra serena fu estratta la materia prima per la realizzazione di molti dei principali monumenti rinascimentali di Firenze. Le frequentavano Michelangelo e Brunelleschi: il primo per estrarvi la pietra serena utilizzata per edificare la Sagrestia Nuova della Basilica di S. Lorenzo e la Biblioteca Medicea Laurenziana, il secondo per il cantiere del Duomo. Brunelleschi, come attestano i documenti dell’Archivio dell’Opera del Duomo, si recò nel settembre 1426 presso le cave situate “nel tenimento della Villa di Maiano” – dal 1855 di proprietà Temple Leader e in seguito  della famiglia Corsini Miari-Fulcis – per estrarre le pietre “che servirono alle leghe nella fabbrica di Santa Maria del Fiore”. Inoltre, come attesta Giorgio Vasari, dalla Cava delle Colonne fu tratta la pietra per le colonne della Basilica di San Lorenzo, di Santo Spirito e per il Coro della SS. Annunziata.

Grazie alla consultazione dei documenti conservati nell’archivio del Comune di Fiesole e negli archivi privati della famiglia Corsini Miari Fulcis, il volume traccia la storia delle cave sin da quando nel 1427 vennero affittate dalla fiesolana Mensa Vescovile alla famiglia Degli Alessandri di Firenze.

Dal Rinascimento, attraverso i diversi passaggi di proprietà, si arriva all’epoca del nobiluomo inglese John Temple Leader, che tra il 1850 al 1873 comprò le cave, la Villa e il Monastero creando una proprietà unitaria dall’organico tessuto produttivo, una Fattoria all’avanguardia che si è sviluppata fino a diventare una importante realtà economica e culturale sulle pendici di Fiesole. Una inedita documentazione d’archivio illustrerà anche le tappe costruttive del celebre Laghetto delle Colonne, che nel 1893 incantò la regina Vittoria d’Inghilterra, e della sua torre neogotica che Leader edificò tra il 1883 e il 1886, creandovi attorno un parco romantico e un Giardino Botanico ricco di essenze che oggi, dopo un lungo lavoro, la famiglia Corsini Miari Fulcis ha riportato alla luce e aperto al pubblico.

Un’attenzione particolare è rivolta alle vicende di rimboschimento del Monte Ceceri avviata nel 1929 dal chirurgo Teodoro Stori e dalla moglie Elisabetta Corsini, propedeutico alla costituzione dell’Area naturale Protetta promossa col Comune di Fiesole nel 2001.

Nuovo anno scolastico al via: l’assessora Grieco saluta gli studenti

Il conto alla rovescia è ormai alle battute finali: per oltre 500.000 studenti toscani si avvicina l’inizio di un nuovo anno scolastico. Alla vigilia della prima campanella, prevista per lunedì prossimo, 16 settembre, l’assessora regionale all’ istruzione Cristina Grieco ha voluto diffondere il suo messaggio di auguri al mondo della scuola,  illustrare le novità del “pacchetto scuola”, un contributo per le spese scolastiche che quest’anno viene erogato dalla Regione a oltre 30.000 studenti, e ricordare tutte gli interventi messi in atto, grazie anche ai quali il tasso di dispersione scolastica in Toscana è sceso dal 16% di 4 anni fa al 10,6% attuale.

L’assessora Grieco ha innanzitutto voluto trasmettere il suo saluto alla scuola toscana: ai dirigenti, scolastici, al personale docente e non docente e, soprattutto, agli studenti.

“Nell’augurarvi un anno scolastico fecondo di soddisfazioni e di risultati – ha scritto – vi invito a vivere questo tempo di scuola come una grande ricchezza per la vita”. “La scuola – ha proseguito – permette il confronto, l’uscire dal proprio io, per misurarsi con la diversità dell’altro.  La scuola è inoltre luogo di comunità, di alleanza, di stimolo a migliorarsi sempre, a scoprire i propri talenti, le proprie passioni”. “Quest’anno scolastico – ha ancora aggiunto – ricordiamo Leonardo da Vinci nel cinquecentesimo dalla sua morte, un personaggio di alto spessore culturale e scientifico. Ecco l’invito a tutti, e in particolare alla scuola a stimolare sempre il pensare, il pensare in grande per fare della nostra vita un capolavoro”.

All’immediata vigilia dell’anno scolastico l’assessora ha anche colto l’occasione per fare il punto sugli interventi previsti dalla Regione, a partire dal “pacchetto scuola”, cioè l’insieme degli incentivi economici per libri, materiali, attrezzature e trasporto scolastico.
Si tratta di misure messe in campo dalla Regione Toscana, sia attraverso fondi propri che derivanti dallo Stato, a favore di famiglie in condizioni economiche svantaggiate. Quest’anno sono stati innalzati il parametro Isee necessario ad accedere a tali agevolazioni e l’importo del “buono” e sono state inoltre velocizzate le procedure per la loro attivazione: le risorse sono state liquidate ai Comuni già in agosto per riuscire a raggiungere le famiglie con l’erogazione del beneficio già alla partenza del nuovo anno scolastico.

Con i nuovi parametri, saranno 30.494 gli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado e dei percorsi di formazione professionale (IeFP) a poter usufruire della misura (erano stati 26.826 l’anno scorso). Il pacchetto scuola erogato ammonterà a 300 euro  ciascuno (era 280 nel 2018). Sarà invece di 5.000 euro il contributo assegnato ai ragazzi residenti nelle isole minori, Giglio e Capraia, che frequentando scuole secondarie di II grado sul continente e che sono quindi maggiormente disagiati. In tutto, questo intervento ‘speciale’ riguarderà 16 studenti.

Al ‘pacchetto scuola’, finanziato con un intervento complessivo di oltre 9 milioni, si aggiungono poi le altre misure della Regione per la scuola: è il caso dei Pez, i Piani Educativi Zonali, (con progetti dalla infanzia alle superiori), e dei progetti per l’Alternanza scuola-lavoro. Ed ancora le iniziative per  i Poli Tecnico Professionali, l’Istruzione e la Formazione Professionale “IEFP”, per la Didattica Laboratoriale, per la Robotica Educativa, per la Rete Musicale Toscana con Remuto,  per le Scuole “Senza Zaino”, e i  progetti rivolti agli istituti alberghieri per la valorizzazione e la promozione del cibo  toscano di qualità.

“Mettendo insieme tutte queste misure – ha evidenziato la Grieco – Possiamo rimarcare con decisione ed orgoglio che “La Toscana fa scuola!”. “Tra l’altro  – ha aggiunto – siamo la regione in Italia che ha abbattuto di piu il tasso di abbandono scolastico:  la fuoriuscita anzitempo dai percorsi di istruzione e calata dal 16% del 2013-2014 all’attuale 10,6%. Analoghi miglioramenti si sono registrati nella diminuzione del numero dei Neet, i giovani che non studiano, non lavorano e non frequentano percorsi formativi”.

In occasione dell’apertura dell’anno scolastico l’assessora Grieco, come sempre, visiterà alcune scuole, a tutte però farà avere  a tutti una copia della Costituzione: “Ogni anno scolastico ho sempre voluto consegnare a voi studenti e ai vostri insegnanti la Costituzione, nella quale si parla anche della scuola come istituzione fondamentale per la crescita di ogni persona. “Una scuola aperta a tutti”, nessuno escluso!, come recita l’art. 34. Lo farò anche quest’anno venendo di persona  in alcune scuole per incontrarvi e sono certa che la vostra accoglienza sarà piena e gratificante, come lo è sempre stata, in ogni parte della nostra Toscana”.

Il nuovo anno scolastico in cifre: 475.898, tanti sono gli studenti dalla scuola dell’infanzia e a quella di secondo grado che lunedì potranno cominciare un nuovo anno scolastico. Se a questi si aggiungono gli studenti degli istituti paritari  la cifra lievita al di sopra dei cinquecentomila. Questa torta complessiva di studenti si scompone poi secondo le varie scuole: quella per l’infanzia (62.144), la primaria (146.684) la secondaria di primo grado (99.854) e quella di secondo grado (167.236).

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