All’Elba campagna per scovare tracce nidi tartarughe marine

Legambiente è alla ricerca di ‘cercatori’ che monitorino le spiagge dell’Isola d’Elba, al fine di individuare e preservare i nidi di Caretta caretta, le tartarughe marine che negli ultimi due anni hanno nidificato proprio sulle spiagge elbane.

L’appello lanciato da Legambiente si colloca nell’ambito del progetto ‘Elistar’, realizzato insieme al Parco nazionale dell’arcipelago toscano, dopo che negli ultimi due anni le tartarughe marine hanno nidificato sulle spiagge elbane di Marina di Campo e di Stroccoligno.

Oltre a una campagna informativa, spiega una nota, con la distribuzione di opuscoli e installazione di cartelli esplicativi in circa sessanta spiagge dell’Elba e il coinvolgimento di stabilimenti balneari e punti blu, Legambiente anche quest’anno si impegna a monitorare le principali spiagge sabbiose dell’Elba con l’aiuto dei volontari e la collaborazione della capitaneria di porto e dell’Osservatorio toscano della biodiversità. La campagna di monitoraggio delle spiagge comincerà domenica 9 giugno e proseguirà fino alla prima metà di agosto.

Come spiega Isa Tonso, responsabile del progetto Elistar per Legambiente Arcipelago Toscano, “si tratta semplicemente di fare una salutare passeggiata la mattina presto, prima del passaggio delle ruspe e dei rastrelli dei bagnini, alla ricerca delle caratteristiche tracce che le tartarughe marine lasciano sull’arenile quando lo risalgono per scavare il nido in cui depongono le uova”. Legambiente conta “anche quest’anno sull’aiuto dei volontari esperti, di coloro che hanno partecipato al corso di formazione del gennaio scorso presso la sede del Parco nazionale, e anche sull’aiuto di turisti e residenti che, anche se senza esperienza, vogliono essere protagonisti di un progetto di conservazione” delle tartarughe marine.

“Liberi dai rifiuti” al Parco dell’Albereta a Firenze

Oggi al Parco dell’Albereta (ingresso da piazza Ravenna) fa tappa “Liberi dai rifiuti”, l’iniziativa di volontariato ambientale promossa da Unicoop Firenze e Legambiente e organizzata sui diversi territori dalle sezioni soci Coop e dai circoli di Legambiente. A Firenze l’obiettivo è quello di ripulire la zona dell’Anconella ed è prevista la partecipazione di alcune classi delle scuole, per una mattinata di sensibilizzazione sui temi ambientali.

Gli appuntamenti di “Liberi dai rifiuti” prevedono azioni di cura del territorio, come ultima fase di “Ecooperare”. Il progetto, nato con i primi incontri volti a identificare le buone pratiche e i consigli per aiutare l’ambiente, si è sviluppato con la prima guida partecipata all’ecologia quotidiana d’Italia. L’argomento rifiuti è risultato essere il più popolare durante tutto il percorso, da qui l’idea di ritrovarsi un sabato o una domenica di maggio per dedicare qualche ora a ripulire l’ambiente. In programma anche appuntamenti con le scuole e, in particolare, con gli studenti che da gennaio ad aprile hanno partecipato alle proposte educative sulla sostenibilità ambientale.

Le tappe di “Liberi dai rifiuti” coinvolgono zone urbane e altre più verdi, una spiaggia e alcuni argini dei torrenti, con lo stesso obiettivo: lasciare quel luogo più pulito di come lo si è trovato, riflettere su quanto è importante rispettare l’ambiente, dare un esempio pratico di tutela ambientale e impegno civico, trascorrere qualche ora come comunità e alla fine della raccolta confrontarsi su cosa si è trovato, sul corretto smaltimento delle diverse tipologie di rifiuto e sulle altre buone pratiche sostenibili, ferma restando l’importanza di cercare di evitare di produrre più rifiuti del dovuto, ad esempio leggendo sempre le etichette prima di comprare un prodotto, in modo da essere pronti per lo smaltimento.

Per partecipare a “Liberi dai rifiuti” è sufficiente presentarsi il giorno individuato sul territorio all’ora indicata al luogo di ritrovo, dove Unicoop Firenze e Legambiente distribuiranno il kit per la raccolta, che comprende guanti e sacchetto, oltre alla maglietta della giornata, illustrata da Makkox, e un piccolo ristoro offerto da Unicoop Firenze.

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.ecologiaquotidiana.it.

‘Arcipelago pulito’: Toscana leader in Ue su recupero rifiuti mare

La Regione Toscana diventa leader a Bruxelles con il progetto sperimentale ‘Arcipelago pulito’, sulla raccolta, trattamento e, quando possibile, recupero dei rifiuti in mare.

L’iniziativa ‘Arcipelago pulito’, che sarà presentata ufficialmente oggi alla mega fiera mondiale del settore ittico Seafood Expo, coinvolge una cooperativa locale di pescatori, Legambiente, la Guarda Costiera, l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Unicoop Firenze, la società Labromare che gestisce la raccolta dei rifiuti nel porto e Revet (che li ricicla) e fa da apripista a livello italiano e Ue.

“Il valore aggiunto – ha spiegato il direttore all’Agricoltura e sviluppo rurale, Roberto Scalacci – rispetto ad esperienze simili portate avanti in altri mari e in altre parti del mondo, è stato quello di aver saputo creare una filiera completa, dalla raccolta del rifiuto alla sua analisi e trattamento e, quando possibile, recupero in un impianto idoneo. Da questo punto di vista è stato il primo progetto in Italia e in Europa”.

Elba: Legambiente, “basta con l’indecente discarica a San Giovanni”

Legambiente si rivolge ad Amministratori e candidati relativamente alla situazione di degrado in cui verte il “piazzale del Chiccero” di San Giovanni: occorre un progetto di salvaguardia e valorizzazione dell’intera costa.

Riportiamo di seguito il comunicato dell’associazione ambientalista.

Legambiente aveva già più volte denunciato negli anni scorsi il degrado dell’area comunale di San Giovanni a Portoferraio,  usata come discarica prima di residui dell’alluvione del 2002 e dei fanghi di dragaggio portuale, poi diventata ricettacolo di ogni tipo di rifiuti abbandonati dagli incivili che inquinano la nostra isola e ne imbrattano bellezza e paesaggi.

Ma la situazione odierna è quella di uno stato di volontario abbandono con una indecente discarica, tubi sparsi, resti di barche, cumuli di detriti edili, imbarcazioni dappertutto, quasi si volesse, con un intollerabile degrado, favorire interventi urbanistici massicci per porre “rimedio” allo sfacelo con un bel po’ di cemento. E i progetti in questo senso nel passato non sono mancati e fanno costantemente la loro ricomparsa….

Eppure il “piazzale del Chicchero” di San Giovani dovrebbe essere il biglietto da visita di Portoferraio: quest’area martoriata dall’incuria pubblica e dal vandalismo privato  è il balcone sul mare di fronte alla Cosmopoli medicea e al porto, rappresenta il raccordo tra l’area naturalistica e turistica delle saline e terme di San Giovanni, l’omonima frazione, la splendida area archeologica della fattoria romana di San Giovanni, recentemente scoperta e dove sono in corso scavi archeologici di grande importanza, e la Villa Romana delle Grotte.

Ma quel piazzale trasformato in una vergognosa discarica diffusa e in un deposito di barche è anche l’ideale raccordo tra le Zone umide di San Giovanni e di Schiopparello – Le Prade, dove in questi giorni vengono avvistati gru, fenicotteri e altri rari uccelli migratori e stanziali.

Lasciare che la bellezza venga trasformata in una discarica è imperdonabile, per questo Legambiente continua a chiedere che il “piazzale del Chicchero” venga bonificato dalle sue vergognose discariche, per questo continuiamo a chiedere che il Comune di Portoferraio tuteli davvero un’area naturalistica di enorme importanza che va da Punta della Rena fino ai Magazzini, chiedendo che sia istituita una Zona di protezione speciale che salvaguardi le Zone umide costiere e le emergenze archeologiche, con la prospettiva di una loro prossima inclusione nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e la creazione di un percorso naturalistico, paesaggistico e storico/archeologico che vada da Cosmopoli fino al Volterraio.

Lo abbiamo chiesto alle Amministrazioni comunali precedenti, lo abbiamo chiesto a quella attuale, senza ottenere risposta. Ma siamo testardi e lo chiederemo anche ai candidati a sindaco che si presenteranno alle prossime elezioni comunali portoferraiesi. Perché la bellezza non può essere sfregiata in questo modo e perché quella bellezza è anche un’occasione economica per la Portoferraio del futuro.

Elba

Pendolaria 2018, Toscana al top per il trasporto ferroviario in Italia

La Toscana tra le migliori regioni italiane per il trasporto ferroviario. E’ il dato che emerge da Pendolaria 2018, l’annuale rapporto redatto da Legambiente sulla situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare In Italia.

Secondo Pendolaria la maggiore domanda di trasporto pendolare è concentrata, in ordine decrescente, nelle Regioni Lombardia, Lazio, Campania, Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Puglia e Liguria che messe assieme contano oltre 2 milioni e 620mila viaggiatori al giorno, oltre il 90% del totale.

La Toscana, assieme a Lazio, Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna, è tra le regioni che si è resa più attiva, in termini di investimenti, per la riduzione dell’età media dei treni regionali circolanti, oggi pari a 11,8 anni – rispetto a una media nazionale di 15,4 – attraverso l’entrata in servizio di nuovi treni per i pendolari.

La Toscana risulta tra le prime sei regioni che hanno investito di più in valore assoluto per i servizi aggiuntivi ed il materiale rotabile dei treni pendolari nel periodo 2008-2017.

Tra le opere infrastrutturali per i pendolari il rapporto cita il tema ancora oggi irrisolto del sotto attraversamento AV di Firenze, del quale la Regione chiede il completamento, cui aggiungere la richiesta di un progetto per il raddoppio della Direttissima con separazione del traffico AV da quello regionale a partire dal Valdarno.

“Ancora una volta – commenta l’assessore regionale a infrastrutture e mobilità Vincenzo Ceccarelli – Pendolaria evidenzia l’impegno della Toscana per la qualificazione del servizio di tpl su rotaia e di questo siamo ovviamente soddisfatti, visto il grande impegno profuso in questa direzione. Sappiamo che ci sono criticità da risolvere e su questa siamo concentrati. Uno dei nodi da sciogliere riguarda l’eccessivo affollamento di treni AV sulla Firenze-Roma e per questo motivo chiediamo che il Governo tuteli i treni dei pendolari e ponga un freno alla crescita esponenziale del numero dei treni ad alta velocità immessi in servizio”.

Il rapporto si concentra anche sulle buone notizie del raddoppio della Pistoia-Montecatini, che procede come da cronoprogramma, dell’elettrificazione della linea Empoli-Siena, del raddoppio della tratta Granaiolo-Empoli inserito nel contratto di programma tra Stato e Rfi e dell’estensione del sistema tramviario alla piana fiorentina dopo l’entrata in esercizio della linea T2 verso l’aeroporto Vespucci.

Pendolaria infine cita la Regione Toscana come esempio positivo per non aver chiuso nessuna linea ferroviaria in questi anni. Anzi la Toscana è citata come tra le più attive per aver provveduto alla valorizzazione delle linee minori, anche attraverso bandi per l’incentivazione di percorsi turistico-culturali. Unica criticità evidenziata, la manutenzione della stazione di Cecina, per la quale il gestore Rfi ha in programma interventi a breve.

Elba: anche a Capoliveri no plastica usa e getta

Dopo Marciana Marina, Campo nell’Elba e Porto Azzurro anche il Comune di Capoliveri, con i suoi molti campeggi, alberghi e negozi, ha detto no alla vendita di prodotti di plastica monouso, aderendo così alla campagna Palagos Plastic Free lanciata da Legambiente e Parco Nazionale Arcipelago Toscano.

«L’adesione di Capoliveri, anche se si è preso un po’ più tempo (il divieto entrerà in vigore il primo novembre 2019) per consentire lo smaltimento delle scorte, è molto importante – dice Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – perché è, insieme a Campo nell’Elba, il Comune con la maggiore quota di turismo e, messi insieme, i 4 comuni che hanno preso provvedimenti contro la plastica monouso rappresentano oltre l’80% dell’economia turistica elbana. L’Elba è davvero diventata un’isola “plastic free”, mettendosi alla testa di chi vuole fare da apripista alla direttiva europea che va in quella direzione e anticipando provvedimenti che comunque dovranno essere presi e implementati a partire dai prossimi anni e entro il 2025».

La seconda ordinanza del sindaco del Comune di Capoliveri vieta, a partire dal 15 maggio 2019,  l’utilizzo di sacchi di plastica neri o comunque non trasparenti, tali da impedire al Gestore della raccolta e/o alle squadre atte alla vigilanza la verifica del corretto conferimento.

Restano ancora fuori dal club dei comuni virtuosi Rio (che si appresterebbe a prendere un provvedimento anti-plastica monouso) e Marciana e il capoluogo elbano Portoferraio, dove una scelta coraggiosa in questo senso sembra ostacolata dalle prossime elezioni comunali e dalla contrarietà di alcuni dettaglianti con grosse scorte da smaltire.  Ma grosse novità sembrano venire proprio dal mondo della grande distribuzione organizzata e i troppo prudenti sindaci ritardatari potrebbero trovarsi scavalcati dai supermercati.

Capoliveri

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