Mafie: la Toscana diventa 4/a in Italia per arresti e denunce

Firenze –  presentato, presso la sede della Regione Toscana, il Rapporto sulla criminalità organizzata in Toscana, presenti l’assessore regionale alla sicurezza, Vittorio Bugli, il Prefetto di Firenze, Laura Lega, il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, il Procuratore nazionale anti mafia, Federico Cafiero De Raho, ed il presidente della regione Toscana Enrico Rossi.

Negli ultimi tre anni la Toscana è la prima regione in Italia, dopo quelle a presenza storica di mafie – Campania, Calabria e Sicilia -, per arresti o denunce
con l’aggravante del metodo mafioso. E secondo il Rapporto sulla criminalità organizzata in Toscana realizzato dalla Normale di Pisa, presentato a Firenze, sono state 223 le persone coinvolte, oltre il 30% del totale nazionale al netto delle tre regioni ‘storiche’.
Grosseto, Livorno, Prato e Massa Carrara sono le province a più alto rischio di penetrazione mafiosa. Crescono in regione i danneggiamenti per incendio, gli attentati e le rapine in banca. Per denunce di estorsione Livorno è tra le prime in Italia per tasso di crescita annuale. Prato svetta invece per riciclaggio.
Il commento dell’assessore regionale alla legalità e alla sicurezza, Vittorio Bugli. https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/09/180921_BUGLI-SU-CRIMINALITA.mp3?_=1

Secondo il Rapporto, i gruppi criminali “mirano ad un controllo più dei mercati che del territorio e frequenti sarebbero appunto
gli scambi e i legami tra compagini criminali di origine differente, che fanno pensare a possibili integrazioni anche di natura organizzativa”.
Ma cosa può fare la scoietà civile, quale il convoglimento dei cittadini nel percorso di emersione dei fenomeni mafiosi? Gimmy tranquillo ha chiesto a  Federico Cafiero de Raho procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

Non si registrano nel 2016 e 2017 eventi di corruzione in Toscana che riguardano invece il settore urbanistico e il governo del territorio. Ma per i ricercatori della Normale si tratterebbe di un segnale ambiguo, che potrebbe nascondere un elevato grado di occultamento e la bravura nel non lasciare tracce in un ambito che rimane potenzialmente ad alto rischio di distorsioni e corruzione

Caporalato: turni da 11 ore per 4 euro l’ora, 3 arresti 

Lavoratori fatti arrivare in Italia dalla Romania e dell’Albania, sottoposti a turni di 11 ore e pagati 4/5 euro l’ora, senza alcun rispetto delle nome di sicurezza, e talvolta assunti completamente in nero. E’ quanto scoperto dai militari del comando carabinieri per la tutela del lavoro, che oggi hanno arrestato tre persone nelle province di Padova, Perugia e Verona, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Firenze. Il prefetto Lega: ”oggi assegnato un duro colpo al caporalato”.

L’accusa è associazione per delinquere finalizzata alla reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro – cosiddetto caporalato -, aggravato dalla violenza, dalla minaccia e dai maltrattamenti. I lavoratori venivano impiegati in agricoltura e edilizia, soprattutto in Toscana e in Veneto, ma anche all’estero (Svizzera).

Tra gli arrestati, due ‘caporali’ e il capo della presunta associazione criminale, che secondo l’accusa gestiva i lavoratori, tutte persone che versavano in stato di bisogno, attraverso due società cooperative, sequestrate oggi dai militari insieme ai relativi conti correnti e a un veicolo che veniva usato per trasportare gli operai. Sequestrati anche due immobili dove i lavoratori venivano fatti dormire, dietro pagamento di un affitto. Perquisizioni sono state seguite negli studi di consulenza del lavoro ai quali si appoggiavano le cooperative.

Sempre secondo quanto ricostruito, i due caporali seguivano le direttive del capo, organizzando i turni di lavoro e i pagamenti. Ricevano anche istruzioni per eludere i controlli, e, dopo le verifiche, per ‘aggiustare’ il numero delle ore lavorate dagli operai, in modo da non far figurare quelle pagate fuori busta. In alcuni casi i dipendenti sarebbero stati anche minacciati di non essere pagati se non avessero completato i turni imposti loro.

Le indagini, coordinate dalla procura di Firenze, sono partite dopo la morte di un cittadino romeno, avvenuta il 7 novembre 2017 per cause naturali nel comune di Rufina (Firenze). I carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Firenze hanno avviato indagini che hanno consentito di individuare il caporale che aveva il compito di caposquadra, trovato in possesso di appunti sui quali erano annotati orari e luoghi di lavoro, i nominativi del personale, la paga e i mezzi di trasporto utilizzati.

“Oggi è stato assegnato un duro colpo al caporalato, grazie a questa vasta operazione dell’Arma dei carabinieri, con la quale mi congratulo. Azioni come questa contrastano efficacemente certe forme di potere che la criminalità organizzata esercita in alcuni settori economici, sfruttando le persone in relazione al loro stato di bisogno e di fragilità”. Lo afferma il prefetto di Firenze Laura Lega esprimendo soddisfazione per l’operazione condotta oggi dai carabinieri contro lo sfruttamento della manodopera nel settore agricolo, compiuta in varie località della provincia fiorentina. “Ma non è il solo obiettivo che cogliamo – aggiunge Lega in una nota -, perché oggi possiamo dire di aver rafforzato, al tempo stesso, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine”.

Firenze, nasce tavolo sicurezza siti rifiuti

Nasce in prefettura un tavolo sicurezza dei siti di deposito rifiuti. Al via misure prevenzione e monitoraggio e task-force di intervento.

Maggior vigilanza sui siti di stoccaggio dei rifiuti, adozione da parte dei gestori di misure di protezione e di videosorveglianza e la creazione di un tavolo di lavoro permanente per la definizione delle misure di prevenzione e monitoraggio, nell’ambito del quale confluiranno e si incroceranno i dati di tutti gli enti coinvolti, in modo da creare un archivio di informazioni con l’obiettivo di indirizzare ancora meglio l’azione complessiva.

E’ quanto emerso, e riportato in una nota, dall’incontro che il prefetto di Firenze Laura Lega ha avuto a Palazzo Medici Riccardi, ieri sera, con Regione Toscana, Città Metropolitana, Arpat, Ispettorato territoriale del lavoro e il Dipartimento di prevenzione della Asl Centro Toscana.

Presenti anche le forze di polizia e i vigili del fuoco. Si è posta infatti, anche alla luce di una recente direttiva del ministro dell’Interno, la necessità di inserire nei piani di controllo coordinato del territorio anche le aree di deposito dei rifiuti, considerato che dietro il loro stoccaggio possono celarsi attività illecite.

“Intendo alzare l’asticella dei controlli che già vengono effettuati con molta attenzione”, ha detto il prefetto ricordando che la ricognizione in corso dell’Arma dei carabinieri ha permesso finora di censire in provincia 3158 siti di stoccaggio, spesso temporanei, alcuni molto piccoli, che costituiscono un universo composito con profili di rischio anche per la salute pubblica.

Dal monitoraggio, che proseguirà, scaturisce “l’esigenza di individuare un pool che si muova in maniera coerente e coordinata per andare ad effettuare verifiche sempre più puntuali”, ha spiegato Lega. “Si tratta di una task-force in grado di svolgere attività ispettive a 360 gradi, che si muoverà in maniera congiunta e ragionata – ha precisato -, pianificando gli interventi, secondo una serie di priorità, prime fra tutte la tipologia e pericolosità dei rifiuti stoccati e la vicinanza dei depositi a centri abitati e impianti industriali”.

Accoglienza migranti, vertice a Firenze con Laura Lega ed enti gestori

Il punto sul sistema di accoglienza e il rispetto delle convenzioni sottoscritte con la prefettura sono i temi trattati nella riunione di lavoro che si è tenuta ieri sera a Palazzo Medici Riccardi, presieduta dal prefetto Laura Lega, alla quale hanno preso parte i gestori dei centri di accoglienza, operanti sul territorio provinciale.

“Conoscere personalmente il mondo del privato sociale che in questi anni ha lavorato a fianco della prefettura,  ha esordito Lega, è il motivo che mi ha spinto a convocare l’incontro di oggi. Il modello di accoglienza diffusa si è rivelato efficace, ha garantito una distribuzione equa e sostenibile in tutti i comuni e grazie alla collaborazione con gli enti locali e la Regione abbiamo un sistema positivo ed efficiente”. Ad oggi nelle strutture del territorio si contano 2120 presenze e si registra un decremento costante di arrivi.

“Ora che siamo fuori dalla fase emergenziale, ha detto il prefetto, intendo iniziare una stagione nuova che ci impone un sistema di accoglienza dagli standard molto elevati, per conseguire i quali è necessario apportare tutti gli aggiustamenti necessari perché il sistema funzioni al meglio”. E qui Lega invita i gestori a svolgere un ruolo sempre più attivo e improntato al massimo rigore, ad osservare puntualmente gli obblighi contrattuali imposti dalle convenzioni e le linee guida della prefettura.

Lega spiega che saranno intensificate le ispezioni improvvise, a tappeto, condotte dal personale della prefettura e delle asl, dalle forze di polizia e dai vigili del fuoco, dando la massima attenzione alle modalità di erogazione dei servizi e alle condizioni strutturali e ambientali  per garantire sicurezza e incolumità sia degli ospiti che degli operatori.

Parallelamente, il prefetto sollecita gli enti gestori a concorrere, con la prefettura, nel garantire da parte dei richiedenti asilo il massimo rispetto delle norme all’interno e all’esterno dei centri. A questo riguardo, dovranno essere effettuate verifiche rigorose sul rispetto da parte degli ospiti dell’orario di rientro serale e sulla permanenza dei presupposti di legge necessari per l’accoglienza, come lo stato di indigenza.

Infine, per favorire la presenza “attiva” dei migranti, il prefetto annuncia l’intenzione di incentivare il loro impiego nei lavori di pubblica utilità. “Un’attività di volontariato a titolo gratuito che consente di raggiungere due finalità importanti: da un lato al migrante permette di sentirsi impegnato e meglio inserito nella comunità, dall’altro alla collettività di percepire lo straniero non come un corpo estraneo, ma come una persona positivamente integrata nel territorio. Vi chiederò, ha concluso il prefetto,  uno slancio su questo per costruire nuovi progetti. Disporremo un protocollo e vi chiederemo di aderire per stimolare i migranti con una serie di incentivi  sui quali vi invito a riflettere”.

Crollo Genova scatena reazione di controlli a Firenze e Versilia

Il crollo di Genova viene recepito come un incoraggiamento alla manutenzione. Al via a Firenze e Versilia alle opere di controllo infrastrutturale del territorio metropolitano, “Lo scopo è agire tempestivamente e in via preventiva” sottolinea il prefetto Laura Lega.

Fissato per il prossimo 30 agosto un vertice in prefettura a Firenze per fare il punto situazione delle infrastrutture del territorio metropolitano, dopo il crollo del viadotto Morandi a Genova.

L’incontro, presieduto dal prefetto Laura Lega, consentirà di fare un check sullo stato delle varie opere, dei viadotti e degli edifici strategici, individuando gli interventi più urgenti da fare per la loro messa in sicurezza.

“Lo scopo è agire tempestivamente e in via preventiva”, sottolinea il prefetto Lega “innalzando il livello dei controlli da parte di tutti gli enti competenti, ma senza ingenerare allarmismi”. “Garantiremo”, prosegue il prefetto “la massima attenzione e un’azione esemplare di squadra per il bene di tutti, effettuando uno screening completo e analitico del territorio che ci consenta la stesura di un piano strategico di intervento”.

All’incontro sono stati invitati il presidente della Regione Toscana, il sindaco del comune e della città metropolitana di Firenze, il presidente di Anci Toscana, i vertici delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, il provveditore alle opere pubbliche, i responsabili fiorentini del IV tronco autostradale per l’Italia, di Anas, della Fi-Pi-Li e di Rfi.

Anche i comuni della Versilia si uniscono nel sostenere e affrontare assieme i più delicati temi che investono il comprensorio: la sicurezza delle infrastrutture viarie, l’edilizia scolastica, la gestione ambientale e la difesa del territorio.

Occhi puntati, in modo particolare, sul cavalcaferrovia di Querceta, che attraversa l’Aurelia, per il quale viene chiesto che partano senza indugio gli interventi previsti, e sugli istituti scolastici di competenza provinciale.

Questo, in sintesi, l’esito dell’incontro tenutosi oggi a Seravezza tra i rappresentanti delle municipalità versiliesi, convocato dal vicepresidente della Provincia di Lucca e sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, per attivare un coordinamento su questi temi.

Per quanto riguarda le scuole su tutti attenzione per il ‘Galileo Chini’ di Lido di Camaiore, lo ‘Stagio Stagi’ di Pietrasanta, il ‘Guglielmo Marconi’ di Viareggio e Seravezza, il ‘Michelangelo’ di Forte dei Marmi.

Sono intervenuti alla riunione, oltre a Verona, il sindaco di Seravezza Riccardo Tarabella, con gli assessori Valentina Salvatori, Giuliano Bartelletti e Dino Vené, il vicesindaco di Massarosa Damasco Rosi, l’assessore Francesca Bresciani con il capo di gabinetto Adamo Bernardi per il Comune di Pietrasanta, il vicesindaco Marcello Pierucci per il Comune di Camaiore, l’assessore Enrico Ghiselli per il Comune di Forte dei Marmi.

Il Presidente e i tecnici della Provincia di Lucca saranno la prossima settimana in Versilia per un sopralluogo con lo scopo di accelerare le procedure per la messa in sicurezza di infrastrutture ed edifici scolastici.

Crollo Genova: a Firenze vertice in Prefettura per piano strategico

Dopo il crollo di Genova “la macchina dei controlli e’ partita” anche a Firenze. E’ quanto si spiega con una nota dalla prefettura che annuncia in una nota: “e’ stato fissato gia’ per il prossimo 30 agosto un vertice, presieduto dal prefetto Laura Lega, per fare il punto sulla situazione delle infrastrutture del territorio metropolitano”.

L’incontro, al quale sono stati invitati il presidente della Regione, Enrico Rossi, il sindaco del Comune e della Citta’ metropolitana di Firenze, Dario Nardella, il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato, Matteo Biffoni, i vertici delle locali forze di polizia e dei vigili del fuoco, il provveditore alle opere pubbliche, i responsabili fiorentini del IV tronco di Autostradale, di Anas, della Fi-Pi-Li e di Rfi, “consentira’ di fare un check sullo stato delle opere viarie, dei viadotti e degli edifici strategici individuando gli interventi piu’ urgenti da effettuare per una loro messa in sicurezza”.

Laura LegaLo scopo, sottolinea il prefetto Lega, “e’ agire tempestivamente ed in via preventiva alzando il livello dei controlli da parte di tutti gli enti competenti, ma senza ingenerare allarmismi. Garantiremo la massima attenzione ed una azione esemplare di squadra per il bene di tutti effettuando uno screening completo ed analitico del territorio che ci consenta la stesura di un ‘piano strategico d’intervento’ che fissi un cronoprogramma delle iniziative di rispettiva competenza in piena trasparenza”.

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