Scontro tra moto e bicicletta, 2 morti

Lastra a Signa, due uomini, un cinquantasettenne e un cinquantatreenne, sono morti nello scontro tra una moto e una bicicletta, che viaggiavano in direzione opposta, avvenuto domenica mattina in via Vecchia Pisana nella cittadina in provincia di Firenze.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il motociclista, 54 anni di Prato, stava percorrendo via Vecchia Pisana quando, per cause ancora in corso di accertamento, si è scontrato con la bicicletta condotta da un cinquantasettenne di Pistoia. Entrambi conducenti venivano sbalzati per terra dai propri mezzi e perdevano la vita causa politraumi riportati.

Accertamenti sono in corso per stabilire le cause dell’incidente, per il quale era stato attivato anche l’elicottero Pegaso. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118, i carabinieri e la polizia municipale.

È stato disposto che le salme siano portate a medicina legale dove verrà eseguito l’esame autoptico. Entrambi i mezzi sono stati posti sotto sequestro.

Siccità, salvataggio dei pesci del Torrente Pesa

Lastra a Signa, in provincia di Firenze, salvataggio dei pesci del Torrente Pesa, mercoledì mattina dalle 7:00 un intervento organizzato dal Comune in collaborazione con la Regione Toscana.

A causa della siccità, la situazione dei corsi d’acqua è sempre più problematica, tanto da mettere a rischio l’ecosistema e molte specie vegetali e animali, i pesci in primo luogo, per i quali il Comune di Lastra a Signa organizza un’operazione di salvataggio.

Il torrente Pesa, il cui greto in secca, attraversa nel tratto finale il territorio di Lastra a Signa e Montelupo è la rappresentazione quotidiana, sotto gli occhi di tutti, delle drammatiche condizioni ambientali del sistema fluviale.

Molti salvataggi sono stati già fatti dai volontari, ma ora ad essere a rischio è un’area importante, densamente abitata dalla fauna ittica, quella che si trova a monte della frazione di Turbone, prima della passerella. Era dal 2013 che non si interveniva in quella zona per mettere in salvo i pesci.

Lunedì 26 luglio mattina dalle ore 7:00 alle 11:00 è previsto un intervento strutturato, realizzato con l’autorizzazione della Regione Toscana in collaborazione con la Polizia Provinciale e i volontari dell’associazione di Pesca Sportiva FIPAS.

Saranno presenti rappresentati delle amministrazioni di Lastra a Signa e Montelupo e le associazioni di volontariato dei due comuni. L’intervento si colloca fra le azioni promosse dal Contratto di Fiume Pesa, una realtà sempre più proattiva per la salvaguardia del corso d’acqua e più in generale per la tutela dell’ecosistema.

Nuovo ponte Lastra a Signa: via libera alla compatibilità ambientale

Il nuovo corpo stradale ha uno sviluppo complessivo di 2.750 m di cui 900 m in viadotto con nuovo ponte sull’Arno con annesso percorso ciclo-pedonale di collegamento tra il Parco Fluviale di Lastra a Signa in riva sinistra del fiume Arno e il Parco dei Renai. Adesso ci sarà la gara.

Via libera al ponte fra Signa e Lastra. Si è conclusa positivamente stamani  la conferenza di servizi per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (Paur). Il provvedimento è relativo alla pronuncia di compatibilità ambientale per la realizzazione del nuovo ponte sull’Arno e relativi collegamenti viari tra lo svincolo della Fi-Pi-Li di Lastra a Signa e Signa. L’opera, è già finanziata con Fondi di Sviluppo e Coesione per un importo complessivo di investimento pari a 49,9 milioni di euro. L’inizio lavori è prevista nel 2024 e la conclusione nel 2028.

Gli accorgimenti che saranno adottati nella realizzazione dell’infrastruttura  prevedono anche la  creazione di aree di compensazione ambientale anche mediante acquisizione di un vasto bacino lacustre posto in posizione baricentrica fra i fiumi Arno e Bisenzio con realizzazione di specifici interventi di rinaturalizzazione e potenziamento ecologico.

“Si va avanti – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani- . Oggi siamo ad una svolta determinante che ci consente di andare a gara, nella forma dell’appalto integrato, con un progetto redatto e vagliato nel corso della procedura di valutazione degli impatti ambientali. L’opera – ha proseguito Giani – è strategica non soltanto per l’area delle Signe e la Piana fiorentina, ma per tutto il sistema infrastrutturale della Toscana centrale. Migliorerà  la sicurezza della circolazione e la fluidità del traffico in un progetto di riqualificazione complessiva, di miglioramento della  competitività e della resilienza del territorio della Piana fiorentina. Pensato in accordo con i sindaci, il nuovo ponte  rivoluzionerà in senso positivo la mobilità coniugandola con la valorizzazione ambientale. Voglio ringraziare l’assessore Stefano Baccelli – ha concluso – , il direttore Enrico Becattini e il Rup Antonio De Crescenzo per l’impegno e il lavoro che stanno facendo”.

Giani ha sottolineato anche l’importanza dell’opera nell’ottica della riduzione del rischio idraulico per la zona, sia per quanto riguarda le piene dell’Arno che per gli allagamenti derivanti dalle acque basse. L’intervento infatti prevede oltre all’infrastruttura viaria, anche la realizzazione di una importante cassa prevista dal Piano di riduzione del rischio idraulico, confermata e recepita in modo vincolante dal Piano di Assetto Idrogeologico e dal Piano Gestione Rischio Alluvioni dell’Autorità di bacino.

Questa mattina durante la trasmissione ‘Città Grande‘ del giovedì mattina su Controradio, della costruzione del nuovo ponte, ne aveva parlato il sindaco di Signa, Giampiero Fossi, ai microfoni di Chiara Brilli e Gimmy Tranquillo.

 

🎧Lastra a Signa: il nuovo ponte sull’Arno ‘non s’ha da fare’. La denuncia di Italia Nostra e Legambiente

Lastra a Signa – Italia Nostra e Legambiente affermano che il nuovo ponte sull’Arno deturpa due parchi e non risolve il problema del traffico. Assemblea pubblica giovedì 28 a Signa.

Il nuovo ponte di Lastra a Signa, con un tracciato complessivo di poco meno di tre chilometri (di cui 900 metri in viadotto), suscita molte perplessità sia dal punto di vista ambientale che tecnico. Un’opera considerata strategica per la Piana, da Regione Toscana, su cui è pronta a investire non meno di 50 mlioni (49,5 per l’esattezza). Secondo l’associazione ‘Italia Nostra’  e ‘Legambiente’ ci sono, però, innumerevoli contraddizioni presenti nel Verbale della conferenza di servizi che si è tenuta il 10 marzo 2022. La conferenza dei servizi deve valutare la compatibilità ambientale del progetto, ma ancora non c’è stata nessuna decisione. L’incidenza sull’area protetta della rete ‘Natura 2000’, a Signa, dove vivono uccelli e pipistrelli e altre specie tutelate, è stata giudicata negativa dal ‘Settore tutela della natura e del mare’, che, alla riunione di marzo, ha parlato di “un’elevata probabilità che si presentino problemi di impatto di animali protetti coi veicoli di grande ingombro” e più in generale “incidenze negative significative rispetto agli obiettivi di conservazione e mantenimento dell’integrità del sito”.

Il Ponte della disputa passerebbe sopra i due parchi a Lastra a Signa: quello Fluviale e I Renai. Una struttura alta 25 metri che andrebbe a sovrapporsi alla già esistente ferrovia. Un impatto ambientale che non sarebbe sostenibile e che, secondo le associazioni ambientaliste, non risolverebbe neanche il problema del traffico. Infatti, con questo progetto arriverebbero dalla Fi-Pi-Li i mezzi pesanti che dovrebbero passare poi da Via Arte Della Paglia fino a Indicatore. Un tratto di strada non adatto ai mezzi pesanti, avendo sul proprio tracciato sette rotonde.  A livello ambientale sarebbero colpiti gli animali protetti del parco.

L’alternativa, secondo le associazioni ambientaliste, c’è. Si tratta della cosiddetta Variante Fuorilago che eviterebbe, appunto, sia il Parco Fluviale di Lastra che il Parco de I Renai, con un impatto strutturale minore, avendo un altezza più bassa rispetto ai 25 metri della proposta attuale. La dirigente del settore Via, l’architetto Carla Chiodini ha lasciato ancora aperta la partita, dando tempo fino al 30 aprile a Regione Toscana di modificare il progetto. La stessa conferenza dei servizi ipotizza che “qualora, nonostante le valutazioni negative d’incidenza sul sito, si intenda comunque realizzare l’intervento”, si devono verificare alcune condizioni. Tre, in particolare: “l’attestata mancanza di soluzioni alternative possibili”, la “sussistenza di motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale ed economica” e l’”adozione di ogni misura compensativa necessaria a garantire la coerenza globale della rete natura 2000

Il 5 maggio è prevista una nuova riunione ’Via’ per superare le criticità presenti. Ma il fronte ’verde’  ha convocato un’assemblea per giovedì 28 aprile allo Stadio Del Bisenzio a Signa, alle ore 21.15. Assemblea che servirà a mostrare l’alternativa al nuovo ponte e a sensibilizzare la cittadinanza sul tema.

In Podcast l’intervista a Carlo Moscardini, presidente del Circolo Legambiente ‘Diladdarno’, a cura di Lorenzo Braccini. 

🎧 Legambiente Signa: “nuovo ponte su Arno distrugge due parchi, si torni a vecchio tracciato”

Nessun vantaggio sul piano trasportistico e il rischio di “distruggere i due Parchi più significativi dell’asta del Fiume Arno a valle di Firenze (il Parco Fluviale di Lastra a Signa e lo Stato Libero dei Renai)”. Per Legambiente meglio tornare al vecchio tracciato de la ‘bretellina’

Una bocciatura in piena regola. Secondo Legambiente il nuovo progetto di ponte sull’Arno “è molto preoccupante, non solo perché il tracciato proposto non risolverebbe il problema del traffico locale (e anzi rischierebbe di aggravarlo), ma soprattutto perché minaccia di distruggere i due Parchi più significativi dell’asta del Fiume Arno a valle di Firenze (il Parco Fluviale di Lastra a Signa e lo Stato Libero dei Renai)”.

Legambiente afferma di essere “sempre stata favorevole a risolvere l’annoso problema della congestione veicolare tra Via Roma, Ponte a Signa e la vecchia Livornese (SS67), sui territori rispettivamente di Signa e Lastra a Signa”. E per questo dice di non comprendere le motivazioni che hanno inopinatamente determinato l’abbandono del vecchio tracciato, la cosiddetta Bretellina, che aveva trovato il consenso di tutti: forze politiche, associazioni, comitati e, soprattutto, cittadini. Un atto pesante, tenuto conto che quel progetto, già esecutivo, avrebbe efficacemente spostato il traffico fuori dai centri abitati, senza gravare in alcun modo né sul Parco Fluviale lastrigiano (in riva sinistra) né tanto meno sui Renai (in riva destra d’Arno)”.

Secondo Legambinete la nuova opera non ha alcun vantaggio sul piano trasportistico, in quanto “il traffico pesante che ora transita in modo permanente sulla FI-PI-LI ipotizziamo che si riverserebbe in gran parte nel cuore dell’abitato di Signa, con code permanenti di mezzi pesanti e con ulteriori potenziali aggravi anche per Lastra a Signa, a causa dell’immissione sulla Statale 67, già ampiamente congestionata”

Sul piano ambientale, invece, sostiene l’associazione “la costruzione di questo tracciato rischia d’inibire per sempre la fruizione popolare del Parco Fluviale di Lastra a Signa, realizzato come tutti dovrebbero ricordare quale congrua compensazione della costruzione del Depuratore di San Colombano. Stessa cosa può dirsi del Parco dei Renai, che, attraversato su pilotis, verrà fortemente condizionato sia sul piano acustico che sulla mera qualità della matrice aria. Luoghi oggi ameni, verdi e caratterizzati indubbiamente dalla tranquillità, saranno percorsi da una grande arteria di traffico veicolare e quindi fortemente compromessi nella propria endogena funzionalità”.

Su queste preoccupazioni, Legambiente si è fatta carico di informare compiutamente i cittadini, sempre apportando dati e proposte tecniche alternative, e con una richiesta precisa rivolta alle amministrazioni locali e regionali: quella di aprire un percorso partecipativo, così come prevede l’ottima legge toscana n. 46/2013.

“Ma la nostra istanza, incomprensibilmente, è stata respinta dalle Istituzioni. Oggi, poiché siamo fermamente convinti che non sia mai troppo tardi per correggere e coinvolgere, torniamo a chiedere con forza PARTECIPAZIONE, forti delle oltre duemila firme raccolte nelle ultime settimane. In attesa di risposte e delucidazioni, teniamo a ribadire che abbiamo come unico scopo quello di scongiurare alla nostra Piana un ulteriore scempio ambientale” conclude Legambiente.

Fuga gas a Lastra a Signa, 32 persone allontanate da casa

Due edifici sono stati evacuati a Lastra a Signa , in lungarno Buozzi, a scopo precauzionale per una fuga di gas causata da alcuni lavori di scavo. 32 persone allontanate

Per una fuga di gas a Lastra a Signa sono intervenuti i vigili del fuoco, il nucleo Nbcr (Nucleare biologico chimico radiologico), la polizia municipale e i tecnici dell’azienda del gas.

Sono complessivamente 32 le persone allontanate dalle proprie abitazioni in via precauzionale dopo la rottura di un tubo del gas causata da alcuni lavori di scavo nella zona di Ponte a Signa a Lastra a Signa (Firenze). Lo rende noto l‘Amministrazione comunale spiegando che è stata riaperta via Livornese e il ponte a Signa, rimasti chiusi per alcune ore per motivi precauzionali.

Rimane interdetta la circolazione in via di Sotto, da via del Leccio a via De Amicis. La rottura, spiega una nota, è avvenuta intorno alle 8 in corrispondenza del cantiere dei lavori per la realizzazione della rampa di collegamento tra via di Sotto e il ponte sull’Arno. Subito sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia municipale e tecnici del Comune.

Le 32 persone evacuate, di cui un paio di nuclei familiari (7 persone), sono state ospitate per alcune ore nei locali messi a disposizione del Comune. Nessun disagio per le scuole del territorio che sono state allertate e prolungheranno l’orario di apertura nel caso di ritardo di qualche genitore all’orario di uscita.

“L’area è stata messa in sicurezza – spiega la sindaca Angela Bagni – e adesso si continuerà a lavorare per il rispristino della rottura. Da subito è stato aperto il Coc (Centro operativo comunale) per dare assistenza alle persone che sono state allontanate dalle proprie abitazioni e che in questo momento stanno già rientrando”

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