Firenze, record di visitatori per mostra su Jeff Koons. Oltre 170mila presenze

Record di visitatori per la mostra ‘Jeff Koons. Shine’ che si è chiusa ieri a Palazzo Strozzi a Firenze. Oltre 170.000 visite per la mostra dedicata all’artista americano, curata da Arturo Galansino e Joachim Pissarro.

Fin da ottobre 2021 la mostra su Jeff Koons ha registrato un tutto esaurito. Un successo per la Fondazione Strozzi, celebrato dal direttore Galansino.

“Nonostante le difficoltà e le restrizioni di questi mesi, ‘Jeff Koons. Shine’ – spiega la Fondazione – si posiziona come una delle mostre più visitate di sempre a Palazzo Strozzi, distinguendosi come l’evento di arte contemporanea di maggior successo del 2021 in Italia.
Tra i visitatori, si spiega ancora, circa 120.000, il 70% del totale, erano italiani provenienti al di fuori dell’area metropolitana di Firenze: oltre 85.000 hanno raggiunto la città (in giornata o pernottando in città anche più giorni) appositamente per visitare la mostra di Jeff Koons, generando un importante impatto sull’economia locale.

Dalle analisi sui visitatori, emergono inoltre “come dati importanti la grande partecipazione del pubblico under 30”, il 30% del totale dei visitatori, “e del pubblico delle famiglie, come testimonia la vendita record di oltre 6.000 biglietti famiglia, pari a oltre 20.000 presenze totali”.

“Fino a poco tempo fa sembrava impossibile poter realizzare una mostra così ambiziosa in questo momento storico e un simile risultato era addirittura impensabile” – dichiara Arturo Galansino -, ‘Jeff Koons. Shine’ è stata una sfida vinta per Palazzo Strozzi e per Firenze, che ha dato così un grande segnale di vitalità e di ripartenza sociale, culturale ed economica. La risposta del pubblico e dei media ha superato le nostre aspettative e siamo davvero soddisfatti dell’enorme successo di questa mostra che ha coinvolto in modo inclusivo oltre 170.000 persone – conclude Galansino -, rispecchiando lo spirito stesso dell’arte di Jeff Koons che vuol rendere il visitatore protagonista delle sue opere”.

Imbrattato Palazzo Strozzi con scritta bianca

La scritta recita “Jeff Koons marry me’, ovvero Jeff koon sposami. E’  in inglese vergata con vernice bianca sul bugnato di due facciate di Palazzo Strozzi a Firenze, che ospita la mostra dell’artista intitolata ‘Shine’ fino al 30 gennaio.

L’imbrattamento è stato scoperto stamani e la scritta si estende ad angolo interessando due facciate dello storico palazzo. Già avviate le prime operazioni per la rimozione della scritta ma la presenza del bugnato, antico rivestimento architettonico in pietra lavorata utilizzato per abbellire edifici di pregio, non renderà facile l’intervento.

“Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a un fatto così grave”, “un atto come questo va contro il decoro della città, il rispetto della sua bellezza e della sua storia e, più in generale, del bene comune che tutti dobbiamo difendere. Si tratta di un gesto inqualificabile nei confronti di un simbolo di cultura, inclusione e educazione per Firenze e l’Italia che, come tale, va difeso e preservato. Simili scempi non devono mai più ripetersi in futuro”. Lo afferma in una nota Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. “Un grave atto di vandalismo contro uno dei simboli della storia e della cultura a Firenze – si sottolinea sempre dalla Fondazione – La frase fa provocatoriamente riferimento a Jeff Koons, protagonista della grande mostra in corso a Palazzo Strozzi che ad oggi ha già superato le 100mila presenze posizionandosi tra gli eventi espositivi più visitati in Italia”. “Grazie all’immediata collaborazione del Comune di Firenze – prosegue l’ente culturale – sono già state attivate le operazioni di restauro e di pulitura attraverso il lavoro di un team di restauratori dedicati, parallelamente sono in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine per individuare i responsabili dell’accaduto”.

“Qui ci vuole un decreto legislativo che abbia la funzione di scoraggiamento per la gente che imbratta monumenti unici al mondo del Rinascimento e del nostro passato”. Lo ha affermato Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, interpellato dai cronisti a proposito della scritta che ha imbrattato le  facciate di Palazzo Strozzi.

“Le Gallerie degli Uffizi – ha ricordato Schmidt, a margine della presentazione delle sale riallestite dell’Elettrice Palatina a Villa La Quiete – si sono sempre pronunciate per aumentare le multe per imbrattamento, che sono veramente basse. C’era già una proposta di legge due anni fa per aumentare le multe. Quando ci fu il camion in retromarcia che andò contro il Corridoio vasariano la multa fu di soli 250 euro, una cosa assolutamente ridicola. Bisogna aumentare le multe: e se viene fatto con dolo, come in questo caso, bisogna anche prevedere altre misure”.

Servono “sicuramente” multe più salate per punire gli atti vandalici contro beni culturali: lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, commentando l’imbrattamento delle facciate di Palazzo Strozzi a Firenze, dove è stata realizzata con vernice bianca una grande scritta ‘Jeff Koons marry me’. “Soprattutto lo vediamo noi – ha affermato, parlando a margine della presentazione della 7/a edizione del salone TourismA -, una regione come la Toscana che della cultura ne fa un elemento e un segno distintivo: non possiamo vivere sotto la spada di Damocle di un territorio così ricco di beni culturali, ma con i danni che spesso ritualmente caratterizzano tutto questo”.

‘Jeff Koons. Shine’ presentata a Palazzo Strozzi

Firenze, “Ogni giorno mi do dei pizzicotti perché sono fortunato, grazie all’arte la mia vita si è trasformata, è stato un vero sogno lavorare per la messa a punto di questa mostra”. Così ha esordito alla conferenza stampa, dal palco del cinema Odeon, Jeff Koons, l’artista americano tra i più importanti e discussi dell’arte contemporanea, tra gli artisti viventi più pagato al mondo.

A Jeff Koons è infatti dedicata la mostra ‘Jeff Koons. Shine’ ospitata a Palazzo Strozzi dal 1° ottobre al 30 giugno 2022, la più ampia finora in Italia, dove sono raccolte opere che rappresentano 40 anni della sua carriera, provenienti da collezioni private e musei internazionali.

In podcast il servizio con le dichiarazioni del sindaco di Firenze, Dario Nardella, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del direttore di Palazzo Strozzi e co-curatore della mostra Arturo Galansino e dello stesso artista Jeff Koons, a cura di Gimmy Tranquillo.

Jeff Koons
©Controradio

Sviluppata in stretto dialogo con l’artista, la mostra Jeff Koons. Shine ospita prestiti provenienti dalle più importanti collezioni e dai maggiori musei internazionali, proponendo come originale chiave di lettura dell’arte di Koons il concetto di shine (lucentezza) inteso come gioco di ambiguità tra splendore e bagliore, essere e apparire.

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Protagoniste sono opere che raccontano oltre 40 anni di carriera, dalle celebri sculture in metallo perfettamente lucido che replicano oggetti di lusso, come il Baccarat Crystal Set (1986) o gli iconici giocattoli gonfiabili quali i celebri Rabbit (1986) e Balloon Dog (Red) (1994-2000), fino alla re-interpretazione di personaggi della cultura pop come Hulk (Tubas) (2004-2018), o alla re-invenzione dell’idea di ready-made con l’utilizzo di oggetti di uso comune come One Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. JK 241 Series) (1985).

Jeff Koons
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Autore di lavori entrati nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di unire cultura alta e popolare, dai raffinati riferimenti alla storia dell’arte alle citazioni del mondo del consumismo, Koons trova nell’idea di shine (lucentezza) un principio chiave delle sue innovative sculture e installazioni che mirano a mettere in discussione il nostro rapporto con la realtà ma anche il concetto stesso di opera d’arte.

Jeff Koons
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Per Koons il significato del termine shine è qualcosa che va oltre una mera idea di decorazione o abbellimento e diviene elemento intrinseco della sua arte. Dotate di una proprietà riflettente, le sue opere accrescono la nostra percezione metafisica del tempo e dello spazio, della superficie e della profondità, della materialità e dell’immateriale.

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Le opere dell’artista americano pongono lo spettatore davanti a uno specchio in cui riflettersi e lo collocano al centro dell’ambiente che lo circonda. Come afferma lo stesso Koons: «Il lavoro dell’artista consiste in un gesto con l’obiettivo di mostrare alle persone qual è il loro potenziale. Non si tratta di creare un oggetto o un’immagine; tutto avviene nella relazione con lo spettatore. È qui che avviene l’arte».  Con Marcel Duchamp ed Andy Warhol come primaria fonte di ispirazione, Koons realizza opere che hanno suscitato un ampio dibattito critico e innescato polemiche, ottenendo però allo stesso tempo uno straordinario successo.

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La sua arte unisce pop, concettuale e postmoderno dimostrando come l’opera d’arte agisca quale metafora più ampia della società e della comunità.  Nel 2021 la mostra Jeff Koons. Shine si pone come uno dei maggiori eventi d’arte contemporanea in Italia e rappresenta un segnale forte della ripartenza culturale del paese dopo la pandemia, proseguendo il vivace dialogo di Palazzo Strozzi fra tradizione e contemporaneità attraverso la creazione di progetti e mostre dei più importanti artisti di oggi nel contesto della sua storica architettura rinascimentale.

Palazzo Strozzi: 2020 dedicato al contemporaneo

Natalia Goncharova, Tomas Saraceno e Jeff Koons saranno i protagonisti delle prossime esposizioni di Palazzo Strozzi di Firenze: la programmazione del museo fiorentino è stata presentata questa mattina dal direttore Arturo Galansino.

Per il 2019, dopo la mostra su ‘Verrocchio, il maestro di Leonardo da Vinci’ che sta raggiungendo 130 mila spettatori, Palazzo Strozzi propone una rassegna dal titolo ‘Natalia Goncharova. Una donna e le avanguardie tra Gauguin, Matisse e Picasso’ dal 28 settembre al 12 gennaio.

“Una mostra – ha spiegato Galansino – con una grande collaborazione internazionale, con la Tate modern di Londra, e un’altra mostra al femminile, dopo quella di Marina Abramovich che è stata la mostra contemporanea più vista di sempre in Italia. Presentiamo una grande rivoluzionaria di inizio ‘900, in anticipo su molte tendenze figurative delle cosiddette avanguardie, una mostra coraggiosa”. Galansino
Il 2020 poi sarà un anno interamente dedicato all’arte contemporanea. Nella prima parte dell’anno (dal 21 febbraio al 19 luglio 2020) protagonista a Palazzo Strozzi sarà Tomas Saraceno con, ha spiegato ancora Galansino, “un grande progetto site specific del giovane artista di 45 anni protagonista oggi alla Biennale di Venezia con due grandi istallazioni. E’ un artista che parla di temi importanti e attuali come quello dell’inquinamento e non solo”. In autunno poi sarà il turno di Jeff Koons “con la prima grande monografica in Italia – ha detto il direttore – una mostra molto importante di cui siamo molto fieri”.
Galansino ha sottolineato che Palazzo Strozzi “si pone sempre più come un punto di riferimento tra le istituzioni culturali a livello internazionale, promuovendo la città di Firenze come destinazione per la grande arte contemporanea”. Dal 2006 a oggi, ha spiegato in conferenza stampa, la Fondazione Palazzo Strozzi ha organizzato 40 mostre con oltre 3 milioni di visitatori.

“Il mondo culturale – ha aggiunto l’assessore comunale alla cultura, Tommaso Sacchi – trova in Palazzo Strozzi un luogo di riferimento per l’arte storica e per il contemporaneo, diventando in pochi anni una delle cattedrali del contemporaneo a livello europeo”.

Gimmy Tranquillo ha intervistati il Direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, Arturo Galansino:

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