Una nuova moschea per Firenze

 Prima preghiera quest’oggi a Firenze presso la nuova Moschea cittadina, attesa da anni. SI tratta della sede della ex banca Intesa sempre in piazza dei Ciompi, più grande e molto più dignitosa della vecchia sede, il trasferimento è iniziato il primo di aprile, mentre è attesa un momento di festa la prossima settimana per la fine del Ramadan.

Un problema che è andato avanti per vent’anni a Firenze ha trovato in questi giorni una sua risoluzione. Vedere i musulmani cittadini pregare in un luogo dignitoso. è stato come vedere la realizzazione di un diritto costituzionale, che si è rispecchiato in questi anni in maniera distorta in quello che non era altro che un vecchio garage riadattato. Da oggi, dopo anni di trattative e di polemiche politiche, la nuova Moschea è una realtà. Anni di speranza, di scommesse andate male, come Sesto Fiorentino, di proposte indecenti, come quella arrivata da un paese islamico che prometteva soldi in cambio di influenza politica e religiosa.
Gli islamici locali, con a capo l‘Imam Izzedin Elzir dissero no, sapendo che avrebbero comunque dovuto aspettare. Ora quell’attesa è finita. Il fondo che opsota la Moschea,  cinquecento metri quadri, è costato un milione e duecentomila euro, senza soldi dall’estero ma con donazioni arrivate dalla comunità, ma anche da tanti fiorentini non musulmani.
In piazza dei Ciompi abbiamo visto da una parte un operaio lavorare alla saracinesca della vecchia Moschea che torna così al suo proprietario che ne reclamava l’uso alla fine del contratto, e dall’altro, a pochi metri, decine e decine di fedeli, di numerose nazionalità, alternarsi in maniera composta nella preghiera del venerdì, giorno di festa nell’Islam. Giorno di festa per la nuova sede e per la prossima fine del mese sacro di Ramadan, la prossima settimana. Giorno di festa amara per quanto sta accadendo a Gaza a cui è stata dedicata la preghiera di quest’oggi, che resta comunque per la città un giorno storico.

Giorno della memoria: Anpi organizza evento con Imam su “Shoah e genocidio Gaza”, è polemica

Giorno della memoria – ‘Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti – oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello stato di Israele’: è il titolo di un incontro in programma il 27 gennaio, che ha scatenato l’indignazione dell’Associazione Italia-Israele Firenze e della comunità ebraica fiorentina.

L’appuntamento, previsto in un circolo vicino Firenze, vede tra gli organizzatori l’Anpi di Bagno a Ripoli (Firenze) e tra gli interventi quello dell’imam di Firenze Izzedin Elzir. Critico Emanuele Cocollini, presidente Associazione Italia-Israele Firenze.

“Ma mai più cosa? Nel volantino leggiamo che ‘la Giornata della Memoria accomuna due tragedie disumane che offendono e feriscono la coscienza di ogni individuo”, dice Cocollini. “Il vero fatto grave – osserva ancora – è che all’evento a intervenire sia proprio l’imam Izzedin Elzir, nel giorno in cui come leader religioso avrebbe il dovere di pregare per quanti furono vittime della follia nazista, e non certo di difendere chi oggi paga le conseguenze di un’aggressione figlia della stessa follia: quella di sognare di poter annientare un intero popolo. Proviamo nausea e vergogna”. “Sconcerto” da parte della comunità ebraica di Firenze che accusa l’Anpi di Bagno a Ripoli di “mancare al suo compito istituzionale e alla sua nobile vocazione, associandosi alle mille voci dei revisionisti di oggi, accodandosi alla marea montante di chi tende a riabilitare, rivalutare, giustificare il fascismo” e “oggi chi organizza e partecipa a questa iniziativa svilisce il lavoro di 22 anni di Giorni della memoria in Italia”.

“Dispiace dover ricordare – sottolinea ancora la comunità ebraica – a chi dovrebbe, per proprio statuto, avere a cuore la memoria della barbarie fascista, che il 27 gennaio è una legge dello stato istituita proprio per riflettere sui crimini del fascismo italiano e la complicità con il nazismo. Il tentativo di creare inesistenti paralleli fra lo sterminio che il nostro paese ha contribuito a compiere, 80 anni fa, di ebrei, rom e sinti, disabili, omosessuali e oppositori politici, e il conflitto che oggi insanguina dolorosamente il Medio Oriente ha un unico scopo e un unico risultato: annacquare la memoria delle responsabilità fasciste, creare alibi alla già fragile memoria italiana, allontanare la responsabilità della nostra società, che invece vanno ribadite e comprese, studiate per evitarne il ripetersi”.

Moschea Firenze, svolta storica. La nuova sede sarà nei locali dell’ex filiale di Banca Intesa

Svolta storica nella vicenda della moschea di Firenze. Dopo mesi di polemiche e uno sfratto non ancora eseguito, il luogo di culto della comunità musulmana locale sarà trasferito dall’attuale sede  in piazza de’ Ciompi a una ex filiale adesso vuota, di Banca Intesa poco distante, per cui la comunità islamica locale ha fatto l’unica offerta. Lo ha confermato l’imam Izzedin Elzir annunciando l’ok da parte di Intesa Sanpaolo, proprietaria dell’immobile.

“La comunità ha avuto fiducia in me, ho dovuto lavorare in maniera molto riservata per non bruciare i progetti. Ringrazio il Comune, in particolare Nardella e Funaro. Li ho chiamati anche a mezzanotte, alle 6 del mattino, loro avevano sempre il telefono acceso per me e non è scontato”. La possibilità di avere la moschea di Firenze in via Martiri del Popolo “all’inizio l’avevamo esclusa, perché pensavamo fosse molto piccola. Ci è stato detto che era 487mq, con i tecnici abbiamo deciso di provare. I ringraziamenti vanno a tutta la città. Il locale di via Martiri del popolo è migliore 100mila volta rispetto a quello attuale”.

“Ringrazio Carrai” il console di Israele a Firenze, “mi ha chiamato circa 45 giorni fa, mi ha detto di essere disponibile a dare una mano in qualsiasi modo – ha aggiunto l’imam -. Vorrei ricordare anche il primo donatore, Franco Cardini, che ha dato un finanziamento di 1000 euro per la compravendita della moschea”. Sulle donazioni abbiamo chiesto solo “che fossero trasparenti”. Secondo l’Imam “questo è un importante risultato della realtà di Firenze. A Firenze si dialoga per l’interesse della città. Qualcuno pensava che i fedeli potessero fare manifestazioni violente ma noi lo abbiamo detto in tutte le lingue, il nostro obiettivo era pregare. Vogliamo ringraziare le forze dell’ordine, la prefettura. E ringrazio tutti i tecnici che hanno lavorato senza prendere un centesimo. Spero che saremo un valore aggiunto per la comunità, la città, il nostro Paese”.

Soddisfatto anche il sindaco Dario Nardella. “L’arrivo degli ufficiali giudiziari è l’8 giugno ma stante la notizia che la banca ha di fatto aggiudicato la sede di fronte all’unica offerta ci sono tutte le condizioni per evitare definitivamente lo sfratto. Da lunedì lavoreremo per questo, prendendo contatto con tutte le parti in causa”. Prosegue Nardella sulla moschea. “Nei prossimi giorni arriverà a Firenze il segretario della Lega islamica mondiale. Oggi siamo a un punto di svolta storico per la nostra città e la comunità islamica a Firenze. Alla fine la volontà della proprietà di procedere allo sfratto esecutivo della moschea di piazza dei Ciompi è stata una scintilla che ha accelerato il processo”. Nardella ha ringraziato l’assessore Sara Funaro. “Ha seguito passo per passo le attività della comunità. Ma ringrazio anche il console onorario di Israele Carrai che ha avuto un ruolo molto significativo in alcuni passaggi”.

Sui tempi di trasferimento, ha aggiunto l’assessore al Welfare Sara Funaro, “i lavori” per la nuova moschea a Firenze “a mio parere daranno la possibilità di avere la sede pronta per l’8 giugno”, giorno dello sfratto della sede attuale di piazza de’ Ciompi. “Ad oggi non ci sono problemi di cambio di destinazione d’uso – ha aggiunto – mentre come tempi realistici di realizzazione dei lavori ci vorrà qualche mesetto”.

Moschea, è il giorno dello sfratto. L’imam: “Auspichiamo il dialogo”. La comunità chiede la proroga

E’ il giorno dello sfratto della moschea di piazza dei Ciompi. L’ufficiale giudiziario è atteso per lo sgombero dei locali di culto dove la comunità islamica fiorentina prega da anni. E’ stata chiesta una proroga di sei mesi, ma nonostante l’ennesimo vertice in prefettura la proprietà, rappresentata dalla Finvi di Prato, tira dritta.

La volontà della comunità musulmana è quella di acquistare un locale di proprietà di Intesa San Paolo. Si trova in un immobile di via Martiri del Popolo ed è l’ex banca della moschea. Ma per verificare le metrature e portare a termine l’operazione servono almeno sei mesi. L’imam, Izzedin Elzir, ha chiesto quindi una proroga fino al 1 novembre. Proroga che evidentemente non è stata concessa.

“Per ora non abbiamo saputo niente dalla prefettura. Domani (oggi ndr) saremo dalle 8 a pregare, come ogni giorno: saremo con almeno mille fedeli e tanti amici che sostengono il diritto alla libertà religiosa. Però voglio precisare: noi vogliamo affermare quel diritto ma non daremo problemi di ordine pubblico o di sicurezza come qualcuno dice. E siamo fiduciosi che, col confronto e il dialogo, si arrivi a proposte positive”, ha detto Elzir.

Sulle alternative, ha aggiunto l’imam, “stiamo valutando. Sull’immobile in via Martiri del Popolo, di proprietà di Intesa Sanpaolo, abbiamo chiesto dei documenti integrativi per verificare esattamente la metratura. Quella era la banca della moschea, frequentavo la sede ma non mi torna il dato dei 487 mq. La nostra moschea è grande 340 mq circa, se la metratura di via Martiri del Popolo viene confermata è ovvio che siamo interessati. Ma dobbiamo verificare”.

“Vediamo le difficoltà della comunità islamica nel trovare un luogo di culto per il futuro», e «adesso ci troviamo in questa difficoltà che ci fa soffrire tutti”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, nel corso di un evento a Palazzo Vecchio con monsignor Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini. “Due, tre anni fa avevamo firmato un accordo – ha ricordato Betori – con l’imam e col rettore dell’Università di Firenze per la cessione di un terreno su cui costruire la moschea. Poi la cosa non è andata avanti, anche per una scelta etica interessante della comunità islamica, quella di non avvalersi di finanziamenti che non fossero sicuri nella provenienza, e che vincolassero la nomina dell’imam”

Firenze: festività Islam alle Casine e al Mandela, preghiera del venerdì alla palestra Valenti

Sono il Pratone del Quercione alla Cascine e il Nelson Mandela Forum i luoghi individuati a Firenze per la celebrazione da parte della Comunità islamica delle due festività annuali di fine Ramadan e Sacrificio.

La palestra Paolo Valenti, in via Alderotti, è invece stata individuata come spazio provvisorio per la preghiera settimanale del venerdì, idonea per l’esercizio del culto nel rispetto delle vigenti disposizioni per il contenimento del contagio da Covid. È quanto prevede l’accordo siglato tra Comune di Firenze e comunità islamica fiorentina che ha avuto il via libera della giunta di Palazzo Vecchio.

La palestra Paolo Valenti, precisa una nota, sarà messa a disposizione della comunità islamica di Firenze fino al 31 dicembre 2021. L’utilizzo del Mandela Forum potrà avvenire solo dopo la conclusione delle operazioni relative alla campagna vaccinale attualmente in corso. La comunità islamica di Firenze ha comunicato il calendario delle festività, che per il 2021 saranno il 13 maggio (Festa di fine Ramadan) e il 20 luglio (Festa del Sacrificio): la data della Festa del Sacrificio potrà subire cambiamenti di un giorno. L’accordo ha durata di cinque anni.

“Il Comune di Firenze e la comunità islamica con questo protocollo vogliono delineare un percorso per arrivare con soluzioni intermedie a definire l’individuazione di un luogo di culto idoneo per la comunità”, hanno detto gli assessori ai rapporti con le confessioni religiose Alessandro Martini, all’urbanistica Cecilia Del Re”. “Palasport e palestre sono soprattutto luoghi pubblici, oltre che di sport, aperti a tutte le comunità presenti nel nostro territorio – ha dichiarato l’assessore allo sport e all’immigrazione Cosimo Guccione – ed era giusto garantire la disponibilità ad accogliere, per alcune ore, questo momento così importante per i nostri concittadini di fede musulmana”

. “Questo protocollo è un passo avanti nel dialogo con l’Amministrazione comunale – ha aggiunto l’Imam di Firenze Izzeddin Elzir – e in particolare con l’assessore Martini, per dare una risposta a un’esigenza non solo della comunità islamica ma anche della cittadinanza”.

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