Comitiva di 40 ragazzi in bici finisce in Fi Pi Li, soccorsa

Partito stamani da Pietrasanta (Lucca) e diretto a Collesalvetti (Livorno) un gruppo di una quarantina di ragazzi in bicicletta, partito dal Bergamasco e accompagnato dal parroco alla guida di un furgone, ha sbagliato strada finendo stamani sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno.

La comitiva è stata poi soccorsa da una pattuglia della polizia stradale tra Pisa e Navacchio. Secondo quanto spiegato dalla polstrada, il gruppo, partito nei giorni scorsi dalla provincia di Bergamo con destinazione Piombino per imbarcarsi poi per l’isola d’Elba, stamani, mentre da Pietrasanta si stava dirigendo a Collesalvetti, giunto a un bivio prima di Pisa anziché prendere la via Emilia si è ritrovato sulla superstrada.

A chiamare la stradale sono stati alcuni automobilisti: è poi intervenuta una pattuglia di Lucca che con l’aiuto degli addetti alla manutenzione della Firenze-Pisa-Livorno ha fatto incolonnare la comitiva in bici scortandola per alcuni chilometri fino all’uscita di Navacchio. Alla fine foto ricordo dei ragazzi con gli agenti.

Isola d’Elba, Legambiente: basta al furto dei sassi degli Argonauti

Il Cigno Verde isolano ha più volte denunciato il malcostume dei turisti che si portano via come ricordo i rotondi sassi bianchi picchiettati di nero-bluastro che rappresentano la bellezza, il mito e la storia. L’equipaggio di Goletta Verde e gli attivisti di Legambiente Arcipelago Toscano avevano effettuato già nel luglio del 2008, al grido di “Non siamo souvenir!”, un blitz alle Ghiaie – la spiaggia urbana di Portoferraio che il 4 agosto è stato teatro di un flash mob contro le privatizzazioni.

Da anni Legambiente, spiega Umberto Mazzantini, responsabile mare dell’associazione in Toscana, “chiede al Comune di Portoferraio che vengano apposti dei cartelli multilingue per impedire questo distruttivo prelievo di mitici souvenir dalle Ghiaie, ma a tutt’oggi i portoferraiesi che frequentano la spiaggia denunciano che il caso dei ‘sassi rubati’ non solo non si è fermato, ma ha assunto nel tempo aspetti davvero inquietanti, con turisti che si portano via i sassi degli Argonauti a intere sacchettate, ignorando le proteste dei bagnanti e nella più completa indifferenza e assenza delle istituzioni interessate”.

“Basta col furto dei sassi bianchi della spiaggia delle Ghiaie” all’isola d’Elba (Livorno), il Comune di Portoferraio “intervenga con una cartellonistica dedicata e con controlli e sanzioni efficaci”. Così Legambiente Arcipelago toscano: “Quei candidi sassi picchiettati – spiega Legambiente – sprofondano non solo nel mare trasparente dell’area di tutela biologica delle Ghiaie-Scoglietto-Capo Bianco ma anche nella leggenda: Giasone ed i mitici eroi alla ricerca del Vello d’oro avrebbero tirato in secco la nave Argo proprio alle Ghiaie e le gocce del loro sudore avrebbero macchiato indelebilmente i ciottoli. Affascinati da questo racconto, legato alla fondazione della stessa Portoferraio, quasi tutti i turisti a Le Ghiaie si portano via un sasso come ricordo della bellezza del luogo e della sua storia. Ma così mettono a rischio la conservazione a lungo termine di questo angolo incantevole dell’Elba”.

Legambiente si batte a favore del libero accesso a spiagge e litorali, ma ricorda a cittadini e turisti che l’asporto di sabbia, sassi e ghiaie non solo è illecito, ma impoverisce luoghi di grande pregio ambientale che sono patrimonio di tutti. In passato casi simili hanno costretto amministrazioni e comuni a introdurre ingressi a numero limitato, se non addirittura a chiudere, tratti di spiagge e coste soggetti al medesimo fenomeno. Una soluzione non certo possibile per una spiaggia come le Ghiaie che è e deve rimanere “popolare”.

Elba: fugge da controllo e cade in un burrone

All’Elba un uomo di 37 anni, in seguito alla volontà da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di un controllo, fugge nella macchia ma cade in un burrone. L’uomo non ha riportato ferite gravi e una volta dimesso è stato arrestato.

Voleva sfuggire a un controllo antidroga di carabinieri e guardia di finanzan ma è finito poi in un dirupo. E’ accaduto la notte scorsa all’isola d’Elba, in località Capannone, nel comune di Portoferraio (Livorno).

L’uomo, un 37enne italiano è stato poi recuperato, intorno alle 4, dai vigili del fuoco, trasportato in ospedale e poi, una volta dimesso, arrestato con le accuse di per resistenza e detenzione di stupefacenti. Nella caduta ha riportato alcune contusioni.

Da quanto spiegato il 37enne era stato fermato durante un controllo effettuato dai Carabinieri e la Guardia di Finanza all’ingresso di un locale.

Riuscito a liberarsi con un violento strattone, l’uomo sarebbe poi fuggito lungo la provinciale inseguito dai militari, cercando di disfarsi di alcune dosi di cocaina gettandole nella vegetazione (4 le dosi recuperate).

Per non farsi raggiungere si sarebbe poi buttato nella macchia, finendo così in un burrone. I carabinieri dopo averlo localizzato hanno chiamato i soccorsi, 118 e vigili del fuoco. Da quanto spiegato l’uomo sarebbe stato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Elba: piattaforma di cemento su scogliera, denunciata proprietaria casa

Nel corso di controlli rivolti a contrastare fenomeni di abusivismo sul
litorale elbano i militari della guardia costiera di Portoferraio (Livorno) hanno scoperto una piattaforma in cemento e pietra, costruita senza la necessaria autorizzazione su una scogliera naturale, in una località di pregio ambientale del comune di Marciana. Alla proprietaria dell’appartamento a picco sul mare è stata contestata l’illecita occupazione di demanio marittimo ed è stata interessata la competente autorità giudiziaria.

Durante gli stessi controlli la Capitaneria ha accertato arbitrarie modifiche su uno spazio del demanio marittimo in concessione, nel comune di Campo nell’Elba, dove una scuola velica utilizzava senza autorizzazione numerose attrezzature e materiali (tavoli, sedie, bancone bar, strutture in legno, ombrelloni, frigoriferi per gelati e bevande), che sono state poste sotto sequestro. Inoltre sono state segnalate all’autorità giudiziaria anche due persone, non residenti sull’isola d’Elba, per aver occupato abusivamente il demanio marittimo mediante l’utilizzazione di locali adibiti a bar-ristorante in una nota
località del comune di Portoferraio. Infine per occupazione e innovazioni abusive con la realizzazione di nuove opere in proprietà privata nelle zone in prossimità del demanio marittimo, nel Portoferraiese è stata è stata accertata dagli stessi militari l’installazione di una struttura in alluminio a chiusura di un’area asservita a bar, priva dell’autorizzazione.

Fiamme in area stoccaggio a Portoferraio, verifiche di Arpat

Un incendio divampato nella tarda serata di ieri a Portoferraio (Livorno) all’isola d’Elba in località Carpano ha impegnato per alcune ore le squadre dei vigili del fuoco.

Le fiamme hanno investito un’area aperta privata con diverse baracche, una sorta di discarica dove erano stoccati materiali e mezzi di risulta (frigoriferi, motorini, attrezzature sub).

Nell’incendio è esplosa anche qualche bombola di aria compressa per sub. I vigili del fuoco dopo aver estinto il rogo hanno contattato anche i tecnici dell’Arpat perché alcuni cittadini hanno avvertito oltre all’odore acre anche bruciore agli occhi.

Plastica in mare, record di concentrazioni nelle acque dell’arcipelago toscano

Alta densità di plastiche in superficie nelle acque dell’arcipelago Toscano. Raggiunti anche picchi di 10 kg per chilometro quadrato. Lo rileva il progetto ’Pelagos Plastic Free’.

“Si stima che, nelle acque dell’Arcipelago Toscano, la plastica in superficie raggiunga picchi di densità pari a 10 kg/km2, una delle concentrazioni più elevate nel Mar Mediterraneo e negli oceani di tutto il mondo”. E’ quanto reso noto durante la tappa elbana del ”Pelagos Plastic Free”, progetto per la raccolta di microplastiche in mare e che ne misura l’impatto sulla fauna marina nel Santuario dei cetacei. L’equipaggio franco-italiano di Expedition Med che realizza le ricerche scientifiche del progetto ha incontrato all’Isola d’Elba i ragazzi di ”Vele Spiegate”, i volontari di Legambiente e  che raccolgono e censiscono i rifiuti sulle spiagge.

Come spiegato da ricercatori e volontari, “il progetto nasce dalla necessità di ridurre l’inquinamento marino da plastica per proteggere le diverse specie di cetacei che vivono nel Santuario Pelagos. La cattiva gestione dei rifiuti urbani è la causa principale dell’inquinamento da plastica, dunque la prima area di intervento è la governance dei rifiuti”. I ricercatori di  raccolgono campioni nelle zone di accumulo dei rifiuti marini che coincidono con quelle di alimentazione dei cetacei, e in tre grandi fiumi e porti: in Arno e nel porto di Pisa in Toscana, nel fiume Golo e nel porto di Bastia in Corsica, nel fiume Varo e nel porto di Nizza.

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