The Hanging Stars, “On A Golden Shore”. Il Disco della Settimana.

Sono diventati il gruppo di culto di quella che qualcuno la chiama “Cosmic Americana”, ma questi ragazzi, che hanno conquistato Jack White e la scena di Nashville, sono inglesissimi, e la loro proposta travalica decisamente i confini del genere.

 

La “Cosmic Americana” è di nuovo una realtà, la musica che vide in Gran Parson la più nota incarnazione vede oggi proprio negli londinesi Hanging Stars la sua migliore, più contemporanea, espressione.

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L’album “On A Golden Shore” arriva a conclusione di un anno di trionfi. Con un premio riconosciuto dall’Americana Music Association, un tutto esaurito a Nashville nella Blue Room della Third Man con Jack White che guardava con approvazione, sono la punta di diamante della “Cosmic Americana” made in UK. On A Golden Shore – il loro quinto album e il secondo per la pionieristica Loose Music, dopo Hollow Heart del 2022 – mette perfettamente a fuoco la natura della band e presenta una serie di canzoni piuttosto variegate accomunate dall’inconfondibile cifra stilistica. On A Golden Shore è stato registrato ai Clashnarrow Studios di Edwyn Collins con la produzione di Sean Read.

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Il cantante/chitarrista Richard Olson, il batterista Paulie Cobra, il polistrumentista Patrick Ralla e il nuovo bassista Paul Milne – hanno messo insieme la spina dorsale dell’album in otto giorni registrando per lo più registrato dal vivo (anche gli assoli sono eseguiti in una unica take).  Il virtuoso della pedal-steel Joe Harvey- Whyte ha creato e aggiunto le sue parti nel suo studio di Londra portando “una scintillante qualità psichedelica”.

La loro quinta uscita vede gli Hanging Stars stabilire un’identità chiara: più della somma delle loro influenze, stanno ora creando qualcosa di epico e unico dal punto di vista sonoro. Fortunatamente, le loro recenti apparizioni dal vivo ne sono un’indicazione, la band riesce anche a trovare un pubblico ben oltre i limiti ristretti degli appassionati del genere.

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Nonostante la loro associazione generale con la scena americana, gli Hanging Stars sono sempre stati musicalmente presenti in diversi territori contemporaneamente; e quest’ultima versione riunisce queste differenze in qualcosa che si fonde in un suono audace e caratteristico. La potente miscela di psichedelia campestre del gruppo è diventata una proposta di culto, aiutata da quegli imperdibili spettacoli dal vivo e da una intensa attività di studio.

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Splendidamente realizzata, la fusione di effetti lisergici e scrittura di canzoni incentrata sul country è di facilissimo ascolto. Riferimenti inevitabili sono l’opera di Gram Parsons, il suono del Laurel-Canyon di Crosby Stills Nash & Young, i Byrds di Sweetheart of the Rodeo, i Grateful Dead di  American Beauty o i Jayhawks di Tomorrow the Green Grass, ma anche le sonorità “classiche” di Tom Petty fino alle più recenti incarnazioni del genere sul versante “indie/alternative” dei Teeneage Fanclub.

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“On A Golden Shore”di The Hanging Stars è il nostro “Disco della Settimana”

Disco della Settimana: Flame Parade, “Cosmic Gathering”

A tre anni dall’uscita del loro primo lavoro, tornano i Flame Parade con “Cosmic Gathering”, il nuovo album per Materiali Sonori. Il gruppo si fece notare, già nel 2014, guadagnando un posto da semifinalisti nella 26a edizione del Rock Contest di Controradio, nel frattempo hanno maturato un suono personalissimo e riconoscibile.

Flame Parade – Marco Zampoli (voce, chitarra) Mattia Calosci (basso, chitarra) Letizia Bonchi (voce, violino, synth) Niccolo’ Failli (batteria, percussioni) Francesco Agozzino (chitarra) – sono una band toscana dedita ad un indie rock contemporaneo e raffinato, che attinge suoni e atmosfere dalle radici new folk mischiandole ad un’attitudine pop di respiro internazionale.  I riferimenti musicali della band vanno a pescare appunto nel new folk e nell’indie sinternazionale, dagli Arcade Fire ai Foxygen, da Kevin Morby a Devendra Banhart o ai Fleet Foxes. Individualmente I Flame Parade sono musicisti con diverso background, diverse personalità artistiche che hanno come comune denominatore una forte idea di comunione e aggregazione. Questo è il punto saldo dell’universo tematico della Parata, un Raduno Cosmico che accoglie in maniera spontanea e creativa qualsiasi persona, senza distinzione di genere, razza, provenienza e orientamento sessuale.

L’album è stato preceduto da due singoli, la title track e “Kangaroo”, proposti con due video clip diretti da Pierfrancesco Bigazzi.

La Parata porta con sé tutte le persone che vogliono “iniziare di nuovo”, che vengono svegliate da un frastuono mentre sognano in “bianco e nero” (Thunder Clap). Porta con sé chi non è ancora riuscito a conoscere e a star bene con se stesso prima di aggrapparsi a qualcuno come ancora di salvezza (Electric Lady). Cosmic Gathering è un percorso di distacco dalla realtà lungo il quale uccidere i propri demoni (Kill the demons), purificarsi, affrontare la tempesta, capire che senza paure e senza maschere siamo liberi (Kangaroo). La parata porta con sé chi ha voglia di vivere ogni situazione al massimo, senza limiti, con decisione (Moon on fire) e chi ha bisogno di visitare luoghi pieni di ispirazione, luoghi fantastici (Opium Town). Cercare intimità e amore, promesse e illusioni durante il viaggio (I am a mountain), raccontarsi storie davanti al fuoco durante un banchetto (Old Nick). Trovarsi così al raduno cosmico nel bel mezzo del deserto, bruciare la bandiera e non lasciarsi andare prima di aver imparato a ricominciare (Blue road behind the door).

Il disco, presentato in anteprima a Controradio (ascolta il live e l’intervista a cura di Giustina Terenzi), sarà portato sui palchi per la prima volta sabato 22 a Firenze in uno straordinario combo con lo spettacolo “Max Collini legge l’Indie”.

Il disco è prodotto da Flame Parade e Leonardo Magnolfi, registrato presso il Flame Parade Studio da Leonardo Magnolfi, mixato da Leonardo Magnolfi presso El Sop Recording Studio di Firenze, masterizzato da Fabrizio De Carolis al Reference Mastering Studio di Roma.

Flame Parade si formano nel 2012 in una casa colonica nella campagna toscana, dove hanno modo di sperimentare tutte le loro attitudini new folk e affinare un sound sempre più contemporaneo. Si fanno presto notare, già nel 2014, meritando un posto da semifinalisti nel 26° Rock Contest di Controradio. All’attivo un vinile 7” (BERLIN, 2015) e un LP (A NEW HOME, 2016) usciti entrambi per Materiali Sonori. Quest’ultimo lavoro, prodotto da Alberto Mariotti (Samuel Katarro, King of the Opera) e mixato/masterizzato presso Macinarino Recording studio di Lorenzo Tommasini, ha dato vita a un lungo tour che li ha visti impegnati moltissime date in Italia e in Europa ricevendo consensi sia dal pubblico e dalla critica. Flame Parade sono Marco Zampoli (voce, chitarra); Mattia Calosci (basso, chitarra); Letizia Bonchi (voce, violino, synth); Niccolò Failli (batteria, percussioni); Francesco Agozzino (chitarra).

Sito web: www.flameparade.com Facebook: www.facebook.com/flameparade/

 

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