Qualità della vita, Firenze dal 27° all’11° posto

La 32ª edizione dell’indagine sulla Qualità della vita nelle province italiane, pubblicata oggi dal Sole 24 Ore, premia Trieste, già salita negli ultimi due anni al quinto posto della graduatoria annuale, ma vede anche la risalita di Firenze dal 27° all’11° posto.

Sul podio inoltre, per Qualità della vita, torna Milano, dopo la scivolata fuori dalla top ten nel 2020 per effetto del Covid, e Trento resta solida al terzo posto.

Nello specifico l’indagine scatta una fotografia del Paese attraverso 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero.

I risultati dell’indagine evidenziano che tra le prime dieci province, sette sono del Nord-Est: Bolzano (5ª), Pordenone (7ª), Verona (8ª) e Udine (9ª) che confermano la loro vivibilità e Treviso (10ª) è l’unica new entry, anche grazie al primato nella ‘Qualità della vita delle donne’, l’indice presentato per la prima volta quest’anno per mettere al centro le tematiche di genere nella ripresa post-pandemia.

Confermate nella top ten anche Aosta (4ª) e Bologna (6ª). Il capoluogo emiliano, in testa nell’edizione 2020, scende di qualche posizione ma conquista il primo posto in ‘Demografia, società e salute’ soprattutto grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione.

Le province lombarde riconquistano tutte diverse posizioni rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio. Nel 2020 la regione, più di altri territori, era stata particolarmente penalizzata dall’impatto dell’emergenza sanitaria, misurato ad esempio dal crollo del Pil pro capite in seguito al lockdown e dai dati sanitari (mortalità e contagi in primis). E oggi Milano torna in vetta nelle voci ‘Ricchezza e consumi’ e ‘Affari e lavoro’, risultando prima, tra l’altro, per i prezzi delle case, la retribuzione media annua, l’incidenza di imprese che fanno e-commerce e la diffusione dei servizi bancari online.

Il progressivo superamento della crisi pandemica, evidenzia ancora lo studio del Sole 24 Ore, rilancia altre città metropolitane: Roma sale dal 32° al 13° posto, Firenze dal 27° all’11°, Bari (71ª) guadagna una posizione, mentre Napoli (90ª) ne guadagna due. La Capitale, in particolare, entra nelle top ten della ‘Qualità della vita degli anziani’, uno dei tre indici generazionali che debuttano quest’anno nell’indagine e si distingue per livelli di istruzione, edifici coperti da banda larga e patrimonio museale.

In controtendenza, invece, Cagliari, Torino, Genova e Catania che perdono tutte qualche posizione rispetto al 2020.

Qualità della vita, Solo 24 Ore: Firenze sale di 7 posizioni, prima di Roma e Torino

Milano conferma la sua leadership e vince per il secondo anno consecutivo la classifica della Qualita’ della vita 2019 stilata dal Sole 24 Ore e pubblicata oggi sul quotidiano. L’ultima classificata, quest’anno, e’ Caltanissetta. L’indagine vede Firenze al 15esimo posto con un miglioramento di sette posizioni.

La Qualita’ della vita 2019 e’ una versione extra large della tradizionale indagine del quotidiano sul benessere nei territori, su base provinciale: rispetto all’anno scorso il numero di indicatori e’ aumentato da 42 a 90, divisi in sei macro aree tematiche che indagano altrettante componenti dello star bene.

Se il caso di Milano e’ emblematico, la classifica fotografa le performance positive di tutte le province delle grandi citta’: Roma, diciottesima, sale di tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Napoli, pur essendo nella meta’ inferiore della classifica generale (81^), rispetto alla scorsa edizione della Qualita’ della vita ha all’attivo una salita di 13 posizioni. Sulla stessa linea le performance di Cagliari, che fa un balzo di 24 posizioni (20^), Genova sale di 11 gradini (45^), Firenze di sette (15^) e Torino e’ 33esima (+5 sul 2018). Infine, Bari mette a segno un incremento di 10 posizioni, raggiungendo il 67^ posto. Bologna in calo pur restando nella parte alta della classifica al 14mo posto.

In particolare Bologna, Firenze e Roma si inseguono nella classica finale ma si posizionano sul fondo  in Giustizia e Sicurezza. Stesso divario per Milano.

Per le altre toscane crescono Prato, Pisa e Pistoia, rispettivamente al 27, 41 e 59esimo posto. Peggiorano invece Siena, Arezzo, Livorno, Lucca, Massa Carrara e Grosseto, al 35,42, 47, 54, 71 e 79esimo posto.

Prato che migliora più di tutte scalando 28 posizioni è premiata dall’indice demografico, Pisa da quello culturale e tempo libero e Pistoia per “Affari e lavoro”. La provincia di Firenze registra un’ottima performance per “Ambiente e servizi” e “Cultura e Tempo libero” ed “Affari e lavoro” (6° posto).

Allargando il focus dei dati su base regionale la Toscana si attesta poco al di sopra della posizione mediana e riemerge la contrapposizione Nord-Sud, con Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sul podio, seguite dal Veneto, presente nella top 10 con tre province, dall’Emilia Romagna  e dalla Lombardia. In fondo alla classifica, invece, ci sono Sicilia e Calabria, rispettivamente ultima e penultima.

Ambiente: Ecosistema Urbano 2019, Firenze 24° fra le città più green

Sul Sole 24 Ore di oggi è presente la classifica di Ecosistema Urbano 2019 sulle performance ambientali dei capoluoghi di provincia giudicati per qualità dell’aria, rete idrica, mobilità, ambiente e rifiuti. Firenze si trova al 24° posto, seconda solo a Bologna fra le grandi città.

Trento, Mantova, Bolzano, Pordenone e Parma sono le 5 città in testa alla classifica di Ecosistema Urbano 2019, la ricerca di Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulle performance ambientali dei capoluoghi di provincia pubblicata sul Sole 24 Ore. Un tema particolarmente importante in questo momento storico, con il governo Conte-bis che ha messo il “Green new deal” tra le proprie priorità e le nuove generazioni – chi in piazza durante i Fridays for future e chi iscrivendosi a facoltà come Agraria o Ingegneria ambientale –  che dimostrano di essere molto sensibili al tema. Mantova, regina nel 2018, cede lo scettro a Trento che sale per la 1° volta al vertice della classifica sulle città più ‘green’ d’Italia grazie al miglioramento nella qualità dell’aria, nell’utilizzo di trasporti pubblici e nell’attenzione alla mobilità ciclabile.

Il punteggio nella classifica finale, in centesimi, viene assegnato sulla base dei risultati qualitativi ottenuti nei 18 indicatori considerati da Ecosistema urbano e che coprono cinque aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano. I punteggi assegnati per ciascun indicatore identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale (non troppo utopica visto che esiste almeno una città che raggiunge il massimo dei
punti assegnabili per ognuno dei 18 indici considerati). Nel computo complessivo va considerata poi l’assegnazione di un “bonus” per le città che si contraddistinguono in quattro ambiti: recupero e gestione acque, ciclo dei rifiuti, efficienza di gestione del trasporto pubblico, modal share. Il bonus è pari a un terzo del peso complessivo degli indicatori che si riferiscono all’ambito prescelto.

La città di Firenze si piazza nella prima metà di classifica, recuperando ben 27 posizioni che le consentono di posizionarsi al 24° posto: fra le grandi città capoluogo di provincia è seconda, subito dietro a Bologna (13° posto nella classifica totale). Il maggiore ricorso ai mezzi pubblici, obiettivo fortemente voluto dall’amministrazione fiorentina in questi anni che si è sviluppato con il progetto della tramvia, ha contribuito a ridurre il traffico e i possibili incidenti stradali, ma anche a migliorare la qualità dell’aria. Nel capoluogo toscano, per esempio, il “parking scambiatore” di Villa Costanza consente ai turisti di lasciare l’auto sull’autostrada e arrivare in città con il tram.

Per quanto riguarda i singoli indicatori utilizzati per stilare la calssifica di Ecosistema Urbano 2019, emerge che Lucca è prima per quanto riguarda le isole pedonali: ben 6,82 metriquadrati per ogni abitante; Firenze è quinta con 1,14 metriquadrati. In merito al numero di alberi ogni 100 abitanti, Arezzo si piazza ad un passo dal podio, quarta, con ben 40 alberi per 100 cittadini. Livorno si scopre, invece, avere una capacità di depurazione delle acque del 100%. Firenze si trova al quinto posto per il tasso di motorizzazione: 52 mezzi ogni 100 abitanti; Livorno settima con 55. Dati negativi si hanno a Massa, prima per la concentrazione di PM10 nell’aria e quinta per quella di biossido d’azoto.

La classifica generale di Ecosistema Urbano 2019 per quanto riguarda le città toscane: Firenze (24°); Pisa (37°); Lucca (38°); Siena (48°); Arezzo (49°); Prato (64°); Livorno (69°); Grosseto (74°); Pistoia (83°); Massa (96°).

Criminalità: Firenze terza in classifica Sole 24 Ore, promossa Lucca con calo illeciti

Indice di criminalità, Firenze al terzo posto nella classifica de Il Sole 24 Ore. Maglia nera per reati denunciati a Milano, Rimini e alla provincia di Firenze  che spicca per furti con destrezza, furti in abitazione dente per violenze sessuale. Quattro le province toscane fra le prime dieci per crimini legati agli stupefacenti con gli incrementi maggiori a Prato e Livorno. Promossa Lucca con un calo di illeciti del 14%.

Ogni giorno in Italia vengono denunciati circa 6.500 reati, con un calo su base annuale del 2,4%. Continua, invece, l’esplosione delle truffe e frodi informatiche (518 al giorno, + 15%), dei reati connessi allo spaccio di stupefacenti (76 denunce, +2,8%) e delle estorsioni (27 al giorno, +17%). A scattare questa fotografia è la classifica pubblicata dal ‘Sole 24 Ore’ che analizza la situazione nelle 107 province del nostro paese.  Terza per numero di reati denunciati nel corso del 2018 è Firenze, con 6.252 denunce con una crescita del +9,5% rispetto al 2017.

Al settimo posto troviamo Prato, seguita da Livorno, entrambe con una riduzione rispettivamente del -2,6 e del -4,7%. Incremento di denunce invece a Massa Carrara che col suo + 4,9% si attesta al 19esimo posto nella classifica della criminalità che ingloba la totalità dei reati.

Venendo invece ai casi specifici la provincia di Firenze è al terzo posto per furti in abitazione con un balzo del +25% seguita in Toscana da Grosseto con + 16.5%.  Risulta poi seconda per i furti con destrezza che aumentano del 18,7% e prima  per riciclaggio. In questo caso il primato negativo si accompagna ad una riduzione delle denunce ogni 100 mila abitanti che calano del 7.5%.

Calo generalizzato in regione per le denunce di furti in esercizi commerciali che registrano un segno meno a Firenze, comunque al secondo posto, Pisa al quinto e Livorno al nono.

Per le rapine, Firenze si posiziona al settimo posto con +19,9% e al quinto per violenze sessuali con un aumento delle denunce di oltre il 32%. I reati legati agli stupefacenti vedono quattro  province toscane nella top ten con Prato al IV posto ed un +22,7, seguita da Livorno con + 41,2, Firenze al settimo con +11% seguita da Grosseto col  +10,6. Chi si chiedesse che fine ha fatto la provincia di Siena che nella classifica nazionale è al 78esimo, ebbene sono le truffe informatiche che la posizione al decimo posto con incremento del 3,1%.

La classifica generale vede infine fra le città toscane, un incremento delle denunce per reati solo ad Arezzo, che si inquadra al 60esimo posto col + 0,9%.

L’indice come ogni anno verrà utilizzato successivamente  nella ‘Qualità della vita 2019’, la classifica che storicamente viene pubblicata a fine anno e che misura i livelli di benessere del territorio.

Qualità della Vita: Sole 24 Ore, Firenze perde dieci posizioni

Il capoluogo è comunque la prima toscana in classifica. Siena è al 26 posto ma perde 15 posizioni, Livorno 37 (-20) Pisa al 54 (-7), Prato al 55 (-17). solo Lucca migliora passando dal 54° posto al 43

Come ogni anno l’indagine del Sole 24 Ore scatta una fotografia delle città italiane, scegliendo di inquadrare la questione della vivibilità urbana tramite 42 parametri per ciascuna provincia (107 in tutto), suddivisi in sei macro aree tematiche (Ricchezza e consumi, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Giustizia e sicurezza, Demografia e società, Cultura e tempo libero), riferiti all’ultimo anno appena trascorso. Milano vince la 29ª edizione della Qualità della vita. Un risultato inedito nell’indagine annuale del Sole 24 Ore. La provincia si piazza ben sette volte su 42 nei primi tre posti per le performance conseguite negli indicatori del benessere e conquista così lo scettro di provincia più vivibile d’Italia, dopo averlo sfiorato per quattro volte, fermandosi al secondo posto nel 2003 e 2004 e poi nel 2015 e nel 2016.  Milano svetta negli indicatori reddituali, di lavoro e per i servizi.

Al primo posto per depositi in banca pro capite, celebra un buon tasso di occupazione e vince l’iCityrate 2018 come migliore smart city. Anche la cultura sale sul podio, con la spesa media dei milanesi al botteghino. Tra i punti deboli la sicurezza (scippi, borseggi e rapine) e l’indice di litigiosità nei tribunali. Al secondo ed al terzo posto si piazzano Bolzano, in risalita dalla quarta posizione del 2017, e Aosta, in discesa di una posizione dallo scorso anno.

In coda alla graduatoria, invece, si ritrova Vibo Valentia. È la quarta volta che compare sul fondo, circondato da numerose città del Sud. La città è penalizzata dalle performance legate alla giustizia, ai servizi e alle variabili reddituali. Ultima per durata media dei processi e pendenze ultra-triennali nei tribunali, registra anche una delle più basse spese medie degli enti locali per minori, disabili e anziani. In controtendenza i risultati della città sul fronte del turismo, con una permanenza media nelle strutture ricettive tra le più lunghe e un mercato molto accessibile per l’affitto di case.

Resta stabile la qualità della vita nella Capitale. Roma si piazza al 21° posto, in linea con l’anno precedente (24° posto) in cui il numero di province saliva da 107 a 110. La ricchezza viene confermata dal dato medio dei prezzi delle case, in media il più elevato d’Italia, e dalla maggiore propensione agli investimenti fotografata dall’elevata percentuale di impieghi sui depositi. Pesano purtroppo sulla città il numero dei protesti pro capite, l’indice di litigiosità nei tribunali e le denunce per reati legati agli stupefacenti.

Tra le altre grandi città, più a sud spicca la risalita di Napoli che conquista 13 posizioni: nonostante continuino a peggiorare le performance legate a Giustizia e sicurezza e Affari e lavoro, la città festeggia il miglioramento sul fronte della ricchezza e dei consumi, grazie ai prezzi di vendita delle case. Migliorano anche Venezia, Torino, Catania, Bari e Bologna, in controtendenza solo Genova e Firenze che perdono rispettivamente otto e dieci posizioni.

“Tonfo di Firenze nella classifica della Qualità della vita stilata dal Sole 24 ore.”
Così il M5s in merito all’indagine pubblicata dal “più autorevole quotidiano economico italiano”. secondo la quale “l’area di Firenze perde ben dieci posizioni rispetto allo scorso anno”.
“Ogni numero – spiegano i consiglieri regionali del M5s Giacomo Giannarelli, Andrea Quartini, Gabriele Bianchi, Irene Galletti e il consigliere comunale di Firenze Arianna Xekalos – va preso con le giuste cautele e tutto è interpretabile, ma il dato di fatto resta: Firenze e le sue periferie soffrono una evidente e preoccupante retromarcia nella qualità della vita.”

“Questo, a nostro avviso, non può che essere figlio di scelte amministrative sbagliate. I fiorentini meritano scelte di ampio respiro. Decisioni dettate dal buonsenso e dalla capacità amministrativa d’interpretare i bisogni della gente e dare risposte puntuali. Per fortuna – concludono – tra pochi mesi si vota.”

“Le classifiche sono un gioco suggestivo ma la lettura dei dati va fatta con attenzione e nello specifico, per non cadere nell’errore di giudizi avventati, come per una precedente classifica rivelatasi errata, o di commenti disfattisti, mentre la qualità della vita qui è per molti aspetti più che soddisfacente” afferma invece  Benedetta Albanese, consigliera delegata della Città metropolitana di Firenze. La Città metropolitana ricorda, in una nota, che se guardiamo le classifiche tematiche Firenze è al 16mo posto (+23 rispetto al 2017) per ‘ricchezza e consumi’. In particolare, la provincia di Firenze è tra quelle con il Pil pro capite più elevato: al 5/0 posto subito dopo Milano, Bolzano, Bologna, Modena, a pari merito con Parma. Nella classifica ‘Affari e lavoro’ Firenze è in crescita (migliorando di 8 posizioni rispetto al 2017) e sale al 20mo posto, con un tasso di occupazione del 69,3% nel 2017 che la pone al 5/o posto nazionale a pari merito di Parma. E’ invece seconda in classifica per quanto riguarda l’indicatore ‘Cultura e tempo libero’. Per la voce ‘Ambiente e servizi’ Firenze è all’11mo posto. Il dato meno positivo è quello relativo a ‘Giustizia e sicurezza’, che riguarda i tempi dei processi, gli indici di litigiosità e i casi di microcriminalità e dove incidono in particolare i delitti connessi agli stupefacenti e i dati su ‘scippi e borseggi’, dove Firenze condivide le ultime posizioni con altre città a forte pressione turistica come Venezia, Roma e Pisa.

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