Livorno, Cgil: “Sciopero paralizza porto, adesione totale”

Lo sciopero di 48 ore dei lavoratori del porto di Livorno, che si protrarrà fino alla mezzanotte di domani, con diversi presidi ai vari varchi portuali, ha riscontrato un’adesione pressoché totale.

“Umore altissimo tra i lavoratori – ha sottolineato Giuseppe Gucciardo, segretario Filt-Cgil di Livorno -, adesione totale e porto paralizzato. Le motivazioni dello sciopero sono sentite e non faranno cedere il passo a nessuno. Si va avanti dunque con i lavoratori che stanno dimostrando dignità e rispetto per loro stessi in questo momento di difficoltà”.

Domani dalle 10 alle 12 è prevista la manifestazione in piazza del Luogo Pio. “Speriamo che ci sia in piazza domani la convergenza di tutta la città – ha concluso Gucciardo – anche perché la ricchezza del porto è la ricchezza della città. Il porto è la prima azienda di Livorno ed è per questo che siamo convinti di difendere l’economia e il lavoro di una città che in
questa fase non sta certo brillando”.

Le organizzazioni di categoria degli armatori martedì sera hanno fatto sapere con una nota che accetteranno il confronto con i lavoratori solo se recederanno da ogni forma di agitazione sindacale.

Livorno, sindacati: “Sciopero in porto dovuto a criticità”

I segretari dei sindacati Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil), Filippo Bellandi (Nidil-Cgil), Dino Keszei (Fit-Cisl), Gianluca Vianello (Uiltrasporti), nel corso di una conferenza stampa indetta per fare chiarezza sulla vertenza del porto di Livorno, hanno riferito che: “Le organizzazioni sindacali, con la proclamazione dello sciopero in porto, a seguito della presentazione della piattaforma rivendicativa, hanno messo a nudo tutte le criticità che dopo anni di denunce non hanno ricevuto le soluzioni necessarie”.

“Dal 12 settembre – hanno spiegato i sindacati – primo giorno di sciopero, abbiamo ricevuto conferme delle responsabilità. Cos’è successo in questi giorni di sciopero e trattative? I
rappresentanti degli imprenditori portuali livornesi hanno dichiarato al tavolo che è stato un errore permettere l’acquisizione di quote societarie agli armatori e di non avere nessun potere contrattuale nei loro confronti. Le imprese portuali hanno chiesto l’adeguamento tariffario pena la tenuta stessa delle aziende, ed è stato riconosciuto oltretutto dall’AdSp un uso distorto del Ccnl unico dei lavoratori dei porti in materia di sicurezza e abuso dello straordinario. Su richiesta delle segreterie, hanno accordato 30 stabilizzazioni, per due terzi nei soggetti economici più deboli, che senza garanzie delle risorse economiche necessarie aggravano ulteriormente la crisi portuale”.

Questa valutazione, come hanno spiegato i segretari sindacali nel corso della conferenza,
“arriva dopo che, il 14 settembre, l’AdSp e gli imprenditori, avevano dato per certo un confronto nella giornata del 19 settembre con i rappresentanti degli armatori, per ridefinire un regime tariffario che garantisse una redistribuzione di ricchezza, dichiarazione sconfessata il 19 settembre”. “Pertanto – sottolineano ancora – rigettiamo ogni accusa: i lavoratori portuali sono le vittime del sistema porto, che ha negli imprenditori gli unici responsabili. La dimostrazione ne è il dato sulla produttività del porto di Livorno (Piano
dell’organico porto 2021-2023) che è in linea con tutti i porti europei”.

“I portuali hanno fatto il loro dovere – concludono i sindacati -. Adesso è il momento che coloro che hanno causato questo disastro porgono rimedi, invece di addossare le
responsabilità ai lavoratori. Queste sono le ragioni che hanno costretto le segreterie a proseguire lo sciopero”.

Sospeso sciopero portuali Livorno, domani vertice

A seguito della richiesta di incontro avanzata stamani dall’Autorità di sistema portuale, le segreterie provinciali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti a partire dalle ore 12 di oggi hanno sospeso lo sciopero dei lavoratori del sistema portuale di Livorno.

Il tavolo – a cui parteciperanno sindacati, authority e organizzazioni datoriali – è stato convocato per domani mercoledì 14 settembre alle ore 10 a Livorno presso Palazzo
Rosciano, sede dell’Autorità di sistema portuale. Sempre davanti a Palazzo Rosciano, in concomitanza alla riunione, si terrà un presidio dei delegati sindacali del porto. “La decisione di sospendere lo sciopero è stata molto sofferta – si legge in una nota dei sindacati firmata da Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil), Dino Keszei (Fit-Cisl) e Gianluca Vianello (Uiltrasporti) – Per riaprire il tavolo di confronto l’authority ci ha però chiesto come condizione essenziale la revoca o almeno la sospensione dello sciopero. Per senso di responsabilità e per riprendere il dialogo è stato perciò deciso di sospendere lo
sciopero, in attesa di verificare quello che accadrà nel corso della riunione che si terrà domani”.

Stamani, riferiscono le sigle, i lavoratori dei primi due turni hanno scioperato per due ore, com’era previsto dal programma dello sciopero. Dalle 9.30 alle 11.30 davanti al varco Galvani del porto di Livorno si è tenuta un’assemblea con i lavoratori, per discutere sulle questioni oggetto della mobilitazione. “Al termine dell’assemblea è arrivata la richiesta di incontro avanzata dall’Authority: dopo un confronto in merito alla possibilità di riaprire il tavolo, è stato deciso di sospendere lo sciopero – concludono -. A partire dalle ore 12 i lavoratori del sistema portuale livornese hanno perciò ripreso a lavorare. Sia chiaro, si tratta di una tregua armata. Le organizzazioni datoriali hanno ben chiaro le richieste dei sindacati. Senza garanzie chiare e concrete su salute, sicurezza e salario la mobilitazione è pronta a ripartire”.

Livorno: portuali dicono no a riforma pensioni

A partire da sabato 30 ottobre e fino all’8 novembre un calendario serrato di assemblee dei lavoratori, azienda per azienda nelle ditte portuali di Livorno. “Impensabile rimanere sulle banchine fino a 67 anni”

No alla pensione a 67 anni. lo ribadiscono i portuali livornesi che sono in stato di agitazione. “Livorno – spiega oggi il segretario generale Filt Cgil di Livorno, Giuseppe Gucciardo – si è smarcata dalle proteste sul Green pass ed è diventata capofila di una serie di rivendicazioni sindacali a partire dalla mancata proroga da parte del governo dei sostegni alla portualità per il 2022, ma non solo”. Nel pacchetto di iniziative promosse da Filt Cgil, Cisl e Uiltrasporti le motivazioni dell’azione di protesta riguardano infatti altri temi caldi degli ultimi giorni come la bocciatura dell’emendamento sul prepensionamento dei lavoratori portuali e il riconoscimento del lavoro usurante.

“E’ impensabile rimanere sulle banchine fino a 67 anni e le attività svolte sono tutte altamente usuranti”, dicono i sindacati livornesi. Poi si rivendica il monitoraggio dello straordinario, prima causa di infortuni sul lavoro e la “autoproduzione” del lavoro portuale: “Una pratica cara agli armatori – sostengono Filt Cgil, Cisl e Uiltrasporti – che con il Dl Concorrenza rischia di spalancare le porte a un drastico ridimensionamento dei lavoratori a banchina e per Livorno, primo porto per traffico rotabili, sarebbe un’ecatombe”.

“I lavoratori dei porti della provincia di Livorno hanno fatto da apripista in maniera seria e responsabile alle rivendicazioni che stanno emergendo a livello nazionale a difesa dei lavoratori delle banchine – spiega Giuseppe Gucciardo segretario Filt-Cgil Livorno – A livello nazionale, Filt-Cgil Fit-Cisl e Uiltrasporti si sono appellati al governo affinché riconosca come usurante il lavoro portuale e dunque consenta anche ai lavoratori delle banchine un esodo anticipato dal lavoro. E’ bene ricordare che l’esodo anticipato oggi è consentito soltanto ad una parte di questi lavoratori: l’auspicio è che il governo si attivi per stanziare quelle risorse necessarie per permettere a tutti questi lavoratori un’uscita anticipata. Anche sul tema dell’autoproduzione delle operazioni portuali si stanno chiedendo al governo risposte chiare”.

“Le rivendicazioni a livello nazionale stanno andando nella stessa direzione di quanto chiediamo già da giorni nei porti di Livorno e della provincia: maggior tutela per i diritti dei lavoratori e maggiori garanzie per il futuro dei sistemi portuali – sottolinea -. E’ inoltre bene sottolineare come i lavoratori livornesi stiano facendo da traino alle rivendicazioni nazionali comportandosi in maniera responsabile. Tre giorni fa insieme a Fit-Cisl e Uiltrasporti abbiamo indetto a livello provinciale lo stato di agitazione dei portuali per denunciare la mancata approvazione di quegli emendamenti al decreto legge Infrastrutture che avrebbero permesso di prorogare al 2022 i ristori Covid in favore della portualità. Livorno e la sua provincia sono in ginocchio da anni a causa di una pesante crisi occupazionale. Non possiamo più permetterci di perdere posti di lavoro. In un momento di estrema delicatezza e complessità i portuali livornesi stanno dimostrando grande senso di responsabilità. Da parte del governo però servono risposte chiare: in caso contrario saranno messe in campo tutte quelle azioni necessarie per tutelare l’occupazione e il salario”.

Mt Logistica licenzia tutti i 25 addetti

Livorno, Cgil: “Mt Logistica ha deciso di licenziare tutti i suoi 25 addetti operativi presso il piazzale di via Firenze a partire dal prossimo 1° ottobre. In questi giorni sono iniziate ad arrivare le lettere di licenziamento ai lavoratori”.

“Chiediamo a gran voce che Mt Logistica riveda la propria decisione: la città di Livorno, già in ginocchio a causa di una pesante crisi occupazionale, non può sopportare la perdita di altri posti di lavoro”. Così Giuseppe Gucciardo, segretario generale Filt-Cgil provincia di Livorno.

“Mt Logistica si occupa per conto della Bertani Trasporti del servizio di movimentazione auto – spiega Gucciardo in una nota -. Mt Logistica dice però di non ritenere più sostenibile l’appalto in questione e per questo ha deciso di recedere dal contratto a partire dal prossimo 30 settembre. Una decisione che riteniamo assolutamente inaccettabile. All’azienda chiediamo pertanto di ritirare il provvedimento, di continuare a mantenere l’appalto e dunque salvare questi 25 posti di lavoro”.

Dal sindacato anche un appello “alla Bertani Trasporti affinché, nel caso in cui Mt Logistica confermasse il proprio passo indietro, si impegni a riaffidare l’appalto ad un nuovo soggetto in grado di garantire la continuità occupazionale”.

Siamo perfettamente a conoscenza delle difficoltà del settore. I volumi di vendita delle auto si stanno sempre più comprimendo a causa della perdurante crisi economica. Sia la pandemia che una lenta ma progressiva transizione all’auto elettrica stanno imprimendo un duro colpo a tutto il mondo della componentistica. Stiamo vivendo una congiuntura sfavorevole, e tutto ciò si ripercuote in modo pesante anche nel settore della movimentazione delle auto: ciò però non significa che i costi di questa grave crisi debbano essere scaricati sui lavoratori.

Livorno: marittimo muore al porto, colpito da un cavo

Un marittimo di origine filippina, 55 anni, è morto stamani a Livorno dopo essere stato colpito da un cavo di acciaio mentre si stavano effettuando le operazioni di ormeggio di una nave. Sindacati indicono sciopero di 2h domani

Una fune acciaio si sarebbe spezzata durante l’ormeggio di una nave: sarebbe questa l’origine della tagedia sul lavoro che è accaduta oggi  nel porto di Livorno. Vittima un marittimo di origine filippina, 55 anni che  è morto stamani dopo essere stato colpito da un cavo di acciaio mentre si stavano effettuando le operazioni di ormeggio di una nave.

Secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe stato colpito in pieno dal cavo che si è spezzato. Subito soccorso dal 118, intervenuto con un’ambulanza, nonostante i tentativi di rianimazione per il 55enne non c’è stato niente da fare: al medico non è rimasto che constatarne il decesso. Sul posto anche polmare e capitaneria di porto.

L’incidente è avvenuto intorno alle 12, alla darsena Petroli del porto toscano. Il marittimo deceduto, 54 annni (non 55 come scritto in precedenza) era imbarcato come marinaio a bordo della Melingunis M, nave cisterna per prodotti petroliferi e chimici battente bandiera italiana. Da quanto ricostruito è stato colpito dal cavo spezzatosi durante la partenza della nave, che dal porto toscano dove poi raggiungere Genova. Il marinaio era intento nelle operazioni di disormeggio quando, per cause in corso di accertamento di polmare e capitaneria, uno dei cavi che assicuravano la nave alla banchina si è improvvisamente rotto creando un effetto frusta che lo ha colpito al torace.

Immediato l’intervento del 118 unitamente al nucleo nostromi della Capitaneria di porto di Livorno e personale della polmare. I militari della guardia costiera e la polmare hanno intanto eseguito i primi accertamenti per fornire supporto al magistrato di turno che, giunto sul luogo dell’incidente con il personale del dipartimento di prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro di Livorno per le prime verifiche, ha disposto precauzionalmente il fermo della petroliera

I sindacati hanno indetto due ore di sciopero  per domani per tutti i lavoratori e il personale marittimo del porto di Livorno “in segno di protesta e nel rispetto della vita persa nel tragico incidente mortale” verificatosi oggi nello scalo toscano, vittima un marinaio di 54 anni, di nazionalità filippina, in servizio su una petroliera. E’ quanto annunciato in una nota da Giuseppe Gucciardo della Filt-Cgil, da Gianluca Vianello di Uiltrasporti e da Dino Keszei di Fit-Cisl. Lo sciopero sarà effettuato al termine di ogni turno lavorativo. “Sui luoghi di lavoro – proseguono i sindacalisti – si muore più che in ogni altro luogo. Un’altra vita consumata in una manciata di secondi. Ci chiedono più tempo, più flessibilità, ma a nessuno sembra interessare come farci tornare vivi alle nostre case, dai nostri cari. Di lavoro si continua a morire”.

“Nel porto di Livorno – concludono – assistiamo all’ennesima morte sul lavoro: oggi, presso la Darsena Petroli, è stato un marittimo a perdere la vita. Le dinamiche sono ancora da chiarire. Quello che è sicuro è che dobbiamo cambiare direzione: lo abbiamo ripetuto in tutte le sedi istituzionali e lo continueremo a fare”

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