Sting cittadino onorario di Figline e Incisa Valdarno, fu vicino a operai

Il cantante Sting e sua moglie Trudie saranno cittadini onorari di Figline e Incisa Valdarno (Firenze) dove possiedono la tenuta Il Palagio; l’annuncio è stato ufficializzato ieri sera dal sindaco Giulia Mugnai durante la consueta festa che i coniugi organizzano, nella loro Tenuta Il Palagio, ogni anno per festeggiare l’anniversario di matrimonio.

La volontà di concedere questo riconoscimento – come deliberato in Consiglio Comunale il 3 ottobre 2018 – è dovuta al fatto che Sting e Trudie hanno manifestato solidarietà e vicinanza ai lavoratori Bekaert – la fabbrica delocalizzata in Romania dalla multinazionale belga proprietaria – e per aver partecipato alle proteste davanti allo stabilimento nei giorni dopo la chiusura. Sting e Trudie, riporta un comunicato stampa del Comune, hanno accettato formalmente la proposta alla presenza della giunta e dei consiglieri comunali, da un punto di vista formale ora manca la ratifica da parte del consiglio comunale.

In passato Figline Incisa aveva dato la cittadinanza onoraria solo a Franco De Michelis, direttore del locale stabilimento Pirelli negli anni ’60, e a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari che ha una sede nel comune.

Bekaert: “Passi avanti per reindustrializzazione”, sindacati non soddisfatti

“Positivi passi avanti fatti per la reindustrializzazione e i ricollocamenti” della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze): è quanto sostiene l’azienda, una cui delegazione ha incontrato oggi al ministero dello Sviluppo economico istituzioni e sindacati. Bekaert ribadisce che “il lavoro di tutte le parti coinvolte procede serrato per favorire la continuità occupazionale per i 224 dipendenti” che si trovano ancora in Cassa integrazione straordinaria.

Le attività di ricerca e selezione di possibili soggetti reindustrializzatori in corso, sostiene Bekaert in una nota, “hanno prodotto molteplici contatti, con alcune concrete possibilità di reindustrializzazione”. Secondo l’azienda, “tra le ipotesi più rilevanti su cui si sta lavorando (di concerto col Mise e Invitalia) quella di un’azienda italiana, attiva nel settore delle lavorazioni metalliche, che ha presentato un piano industriale per la produzione a Figline di ‘filo di tubo’, con la previsione di assumere nel primo anno di attività 90 lavoratori Bekaert, numero che si vorrebbe poi portare a crescere nel triennio successivo. Confermato anche l’interesse della multinazionale Bielorussa Bmz, con la quale proseguono fitti contatti informativi a tutti i livelli, propedeutici alla presentazione del piano industriale”.

Bekaert ha anche ricordato che “le ulteriori attività di ricerca e supporto per i lavoratori interessati, finalizzate alla loro continuità occupazionale, sono, oltre alla reindustrializzazione, il ricollocamento attivo, l’outplacement e la riqualificazione”.  Sul fronte del ricollocamento attivo dei lavoratori a condizioni incentivate a favore dei datori di lavoro, spiega l’azienda, “sono state intercettate sin ora 193 offerte di lavoro compatibili con i profili dei lavoratori, di cui 39 ancora disponibili, e sta proseguendo il matching tra domanda e offerta e il lavoro. I distaccati o ricollocati presso altre aziende sono attualmente 52, mentre per altri 8 è in corso l’iter di attivazione del distacco o si è in attesa dell’esito del colloquio o dell’assunzione”.

Sindacati ancora non soddisfatti.”Delle 14 aziende contattate al momento solo 2 hanno presentato una reale manifestazione di interesse”, lamentano Raffaele Apetino coordinatore nazionale Fim Cisl, e Alessandro Beccastrini, segretario generale della Fim Cisl Toscana. Entrambe le società, spiegano Apetino e Beccastrini, “hanno presentato bozza di piani industriali che prevedono però da subito solo il rientro di 90 lavoratori. Come Fim Cisl riteniamo che bisogna fare in fretta ed entrare nel merito dei due piani perché il tempo non gioca a mostro favore, anche perché gli ammortizzatori sociali scadono a fine dicembre”.

Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil di Firenze, si è detto non soddisfatto del confronto e ha annunciato che “la cooperativa dei lavoratori presenterà un piano industriale nelle prossime settimane”, e che “due soggetti industriali indiani, di cui non conosciamo il nome a causa del vincolo di riservatezza, hanno manifestato il loro interesse”. Per Calosi bisogna “salvaguardare tutti i 224 lavoratori” ancora in Cig, “utilizzando anche nuovi ammortizzatori sociali. Diversamente da ciò non siamo disposti a firmare alcun accordo”.

Per la reindustrializzazione della Bekaert di Figline Valdarno “al momento si stanno valutando circa 28 documenti, con 4 manifestazioni di interesse di cui, in particolate, due risultano in stato avanzato di interlocuzione”. Lo afferma in una nota il ministero dello Sviluppo economico. Le manifestazioni di interesse provengono dalla bielorussa Bmz, da un’azienda italiana, e da due investitori indiani. L’ipotesi Bmz, ricorda il Mise, è stata anche al centro del vertice bilaterale tra il ministro Luigi Di Maio e il premier bielorusso Sergei Rumas dello scorso 6 febbraio, ed è proseguito con una serie di riunioni tecniche; Bmz si è anche recata con una sua delegazione a Figline per visitare lo stabilimento. “L’obiettivo di tutte le parti coinvolte è quello di giungere in tempi brevi all’individuazione di un solido investitore, in modo da salvaguardare i livelli occupazionali e produttivi del sito di Figline Valdarno”, ha dichiarato il vicecapo di gabinetto del Mise Giorgio Sorial.

Nell’incontro odierno al Mise sulla Bekaert, “che ritengo insoddisfacente, non sono emerse novità significative rispetto a marzo. C’è la conferma che le opzioni più avanzate per la reindustrializzazione arrivano da due aziende, una italiana e una bielorussa, e ciascuna ricollocherebbe un massimo di 90 lavoratori sui 224 rimasti in cassa integrazione”. Lo afferma il sindaco di Figline e Incisa (Firenze) Giulia Mugnai.

“Abbiamo quindi richiesto che il tavolo presso il Mise venga convocato nuovamente entro la fine di settembre – aggiunge Mugnai in una nota -, in modo da conoscere quali sono le opzioni che, combinate assieme o integrate, possono dare una tutela a tutti i lavoratori”. Per il sindaco, “le preoccupazioni continuano ad aumentare perché il tempo stringe e noi abbiamo la necessità di dare una risposta a quelle persone che sono coinvolte direttamente nella vertenza, ma anche a tutto il territorio: quello che chiediamo, infatti, è che siano create le condizioni per dare una prospettiva di sviluppo nel lungo periodo per salvaguardare i livelli occupazioni dell’intera vallata”.

Bekaert, sindacati e istituzioni: “Di Maio convochi incontro”

Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio convochi un nuovo incontro al Mise sulla Bekaert di Figline Valdarno per fare il punto della situazione e chiedere all’azienda ed advisor di dare conto dell’avanzamento del processo di reindustrializzazione. E’ la richiesta avanzata oggi nel corso di un incontro tra istituzioni e sindacati a Figline Valdarno (Firenze), che nei prossimi giorni la Regione Toscana presenterà ufficialmente.

“Oggi – spiega una nota – è stato annunciato che tutti i dipendenti Bekaert saranno a breve chiamati dal centro per l’impiego per l’avvio delle politiche attive per la ricollocazione.” Presenti all’incontro, tra gli altri, Paolo Tedeschi, responsabile dell’ufficio distaccato della Regione che segue il caso Beakaert, il sindaco di Figline e Incisa Valdarno Giulia Mugnai, l’Unità di crisi della Regione Toscana, l’Agenzia regionale per l’impiego, la Rsu aziendale e i sindacati Fiom, Film e Uilm provinciali.

Durante l’incontro è stato fatto il punto sulla vertenza ed istituzioni e sindacati hanno concordato sulla necessità di portare avanti rapidamente una serie di azioni. Tra queste, anche richiamare l’azienda alle condizioni organizzative indispensabili e corrette modalità di gestione dei dipendenti, in particolare ricostituendo a Figline un presidio certo dell’ufficio personale, necessario per gestire gli adempimenti amministrativi e per garantire informazioni sulla cassa integrazione e i rapporti di lavoro. Altro aspetto, richiedere all’azienda una visita allo stabilimento per verificare le questioni di natura edilizia ed urbanistica utili ad agevolare il percorso di reindustrializzazione.

Per il segretario della Fiom Cgil Firenze Daniele Calosi, “Sernet, l’advisor incaricato da Bekaert per operare alla reindustrializzaione, si nasconde dietro vincoli di riservatezza e non si presenta all’incontro. Un comportamento che non approviamo. Chiederemo pertanto, insieme alle istituzioni locali, un incontro al ministero dello Sviluppo economico come previsto dall’accordo. Noi alla reindustrializzazione ci crediamo davvero e la pretendiamo come risposta ai 250 lavoratori Bekeart attualmente in cassa integrazione e a tutto il territorio”.

Il sindaco di Figline Valdarno Incisa Giulia Mugnai sottolinea, in una nota, che “adesso è urgente che sul territorio sia attivato un presidio dell’azienda presso lo stabilimento, un ufficio per il personale che sia da punto di riferimento per tutti i lavoratori che hanno necessità. Ma soprattutto è prioritario un nuovo incontro al Mise per valutare attentamente i prossimi passi della reindustrializzazione: in questo momento è fondamentale ricevere rassicurazioni sui soggetti realmente interessati a rilevare lo stabilimento e quindi a dare un futuro certo al nostro territorio.

Bekaert, ripristinata la cassa integrazione

Firenze, soddisfazione del segretario della Fiom Cgil Daniele Calosi in merito alla vertenza Bekaert di Figline Valdarno e al ripristino della cassa integrazione per cessazione, contenuto nel Dl Genova.

“Il Governo ha accettato la nostra proposta – dice Calosi a proposito della vertenza Bekaert – di reintrodurre la cassa integrazione per cessione e l’ha trasformato in un decreto. Di Maio è stato di parola davanti ai lavoratori e gli va riconosciuto”.

“Siamo al settimo cielo – continua Calosi – Ora martedì al Mise dobbiamo firmare un accordo con l’azienda per la cassa integrazione. L’azienda deve accettarla a questo punto, e questa ci consentirà di avere una copertura per tutto il 2019 e lavorare a una reindustrializzazione. Ci sono stati anche degli interessamenti per lo stabilimento, è ovvio che con la cassa integrazione sarà tutto più facile”.

“Eravamo pronti a occupare la fabbrica ma se ci sarà la cassa integrazione non ci sarà questa necessità. Ora tocca tutto all’azienda”.

Per Calosi, “è stato ripristinato uno strumento che riguarderà non solo i 318 operai della Bekart ma 170 mila lavoratori in tutta Italia. Con il Jobs act erano stati tolte delle coperture sociali fondamentali e averle ripristinate è un elemento di giustizia. Siamo contenti che questo sia avvenuto anche per l’ostinazione dei lavoratori fiorentini”, “perché abbiamo avuto determinazione fin dall’inizio e perché c’è un territorio che si è stretto intorno a questi lavoratori”.

Soddisfazione, per come si è evoluta la vertenza Bekaert, espressa anche dalla sindaca di Figline e Incisa Valdarno Giulia Mugnai “Questi 318 lavoratori hanno il grande merito di aver fatto una battaglia collettiva per raggiungere un obiettivo che non era utile solo a loro, ma anche ad altri lavoratori: sono un esempio per tutti e questa è la loro vittoria”.

“Ringrazio il governo – ha aggiunto la prima cittadina – che si è messo in ascolto di un territorio ed è stato conseguente rispetto agli impegni presi. Ora abbiamo un po’ più di tempo, ma già da martedì prossimo al tavolo del Mise dobbiamo entrare nel merito della reindustrializzazione: questa è una nuova battaglia e comincia proprio adesso. Mantenere il sito di via Petrarca produttivo è fondamentale sotto vari profili, perché tutelare oggi quei posti di lavoro significa preservarli anche per chi si affaccerà sul mondo del lavoro domani”.

Bekaert: i lavoratori ringraziano, grande sostegno campagna

Un grande grazie dai lavoratori della Bekaert a tutti i cittadini che si sono interessati ed hanno dimostrato sensibilità e attenzione alla problematica vicenda dello stabilimento di Figline Valdarno.

E’, in sintesi, il contenuto dell’incontro stampa in Comune cui hanno preso parte gli addetti dell’azienda metalmeccanica, che nei mesi scorsi aveva interrotto le attività per poi riprenderle, dopo mesi di lotte portate avanti dagli stessi lavoratori, nella giornata di lunedì. Durante la conferenza, alla quale ha preso parte anche il sindaco di Figline Giulia Mugnai, è stata sottolineata la solidarietà trasversale arrivata da tantissime persone, anche attraverso l’adesione alla campagna “Io sto con i lavoratori Bekaert” promossa da Comune, Arci e Mcl: grazie alle magliette disegnate da Mauro Biani (foto) e alle spillette sono stati raccolti 5000 euro, che si sommano alle donazioni spontanee arrivate dal territorio per un totale di oltre 12mila euro.

L’incontro, oggi, si è concluso con la donazione alla sindaca Giulia Mugnai di ”318” dell’artista Pier Giovanni Decembri, opera che ha caratterizzato il palco del presidio organizzato in azienda dai lavoratori nelle ultime due settimane. L’opera, che rappresenta i 318 operai dello stabilimento sarà ora collocata all’interno del municipio.

“Il più grande ”grazie” va a loro – ha commentato Mugnai – a queste persone che ci hanno fatto riscoprire il valore della solidarietà. Negli ultimi giorni – ha poi ricordato – ci sono stati impegni importanti anche da parte del ministro Di Maio, un’apertura sulla possibilità di reintrodurre la cassa integrazione per cessazione e ha ribadito l’impegno di tutte le istituzioni per individuare soggetti disposti a investire. Ma già dal tre settembre la procedura di licenziamento riprenderà e bisogna convincere l’azienda a ritirarla per poter parlare in modo serio e concreto di reindustrializzazione, per mantenere attivo lo stabilimento di Figline”.

Bekaert, Di Maio: “ottimista che troveremo nuovi investitori”

“Possiamo trovare investitori che assicurino lavoro e continuità produttiva” dice il ministro del lavoro che oggi è a Figline. “Le delocalizzazioni -ha aggiunto”  sono un’emergenza, ma con le nuove leggi non potrà più accadere a altri lavoratori che una multinazionale cessi di colpo l’attività e lasci tutto per la strada”

“Sono ottimista possiamo trovare investitori che assicurino lavoro e continuità produttiva, non possiamo però dimenticarci cosa ha fatto la Bekaert. Il 3 settembre ci rivediamo al tavolo e magari portiamo qualche novità risPetto all’opera di sondaggio che tutti insieme, con sindacati, Comune e Regione, stiamo facendo”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio incontrando i lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), in presidio permanente davanti alla fabbrica.

“Le delocalizzazioni sono un’emergenza, ma con le nuove leggi non potrà più accadere a altri lavoratori che una multinazionale cessi di colpo l’attività e lasci tutto per la strada”, perché “se te ne vai ti prendi una penale pari a quattro volte quello che hai preso e ci rendi tutto quello che ti abbiamo dato”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ai lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze): la multinazionale ha annunciato la chiusura dello stabilimento per trasferire la produzione all’estero.”

”La questione Bekaert è la fiera delle ingiustizie – ha aggiunto Di Maio -, l’azienda è venuta 3-4 mesi al ministero dicendo che andava tutto bene, che stavano facendo investimenti, poi annuncia che chiude e se ne va in un altro paese”. Per il vicepremier, “poi bisogna cambiare un sacco di cose a livello europeo, e lo faremo a partire da settembre, perché molte cose che lo Stato non può fare sono legate a una serie di leggi europei che non solo sono anacronistiche ma stanno continuando a svendere il futuro dell’Italia. Stiamo pensando all’ingresso di Invitalia, alla compartecipazione di uno strumento che è dello Stato, insieme a un investitore privato”.

“Anche il presidio e le azioni che state facendo servono a muovere l’attenzione di Bekaert, grazie di quello che state facendo- ha proseguito il vicepremier- lo Stato è con voi. Sono venuto qui perché comprendo che basta qualche settimana di silenzio per sentirsi abbandonati ma questo rischio non voglio correrlo. Tenete duro, noi ce la metteremo tutta e anche a livello istituzionale c’è la massima coesione”.

“La Bekaert – scrive poi Di Maio su Fb – è una delle troppe aziende che dopo aver preso i soldi dello Stato ha deciso di chiudere, licenziare e andarsene. Tutto questo con il decreto dignità non accadrà più. Come Ministro dello sviluppo economico e del lavoro farò il possibile per risolvere le tante crisi aziendali stando sempre dalla parte dei lavoratori e degli imprenditori onesti. Ovunque avranno bisogno della presenza dello Stato, io ci sarò”.

Dichiarazione del segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi “Apprezziamo che il Ministro si sia assunto il duplice impegno di garantire la cassa integrazione straordinaria entro i termini della procedura, come da noi richiesto con la proposta di decreto, e di lavorare per trovare un soggetto imprenditoriale credibile, un investitore che permetta ai 318 dipendenti di continuare a lavorare. Come Fiom abbiamo sottolineato la necessità che sia convocato un nuovo incontro al tavolo del Ministero entro la fine del mese di agosto”.

“La visita di oggi rappresenta un segnale di vicinanza del Governo e delle istituzioni tutte ai lavoratori. Nonostante il mese di sospensione della procedura, infatti, l”attenzione sulla vertenza resta alta e come Comune, insieme proprio al Ministero, alla Regione e ai sindacati, stiamo lavorando per cercare soluzioni per assicurare un futuro a questo stabilimento”. Così il sindaco di Figline Valdarno e Incisa (Firenze) Giulia Mugnai, commenta la visita del vicepremier Luigi Di Maio. “Su questo punto, il ministro Di Maio ha assicurato il suo impegno in prima linea alla ricerca di investitori credibili per avviare la reindustrializzazione del sito produttivo – sottolinea Mugnai in una nota -, oltre ad aprire alla possibilità della cassa integrazione per i lavoratori”. Per il sindaco, “in attesa del nuovo incontro tra le parti, fissato a Firenze per il 3 settembre, continueremo tutti ad appoggiare e a promuovere le manifestazioni e le iniziative degli operai, in presidio fino al 20 agosto in via Petrarca, per continuare a far sentire loro la vicinanza della comunità tutta”. Nell’occasione, Mugnai ha consegnato a Di Maio la maglietta della raccolta fondi che il Comune e altre realtà locali hanno organizzato per finanziare le manifestazioni e le iniziative dei lavoratori Bekaert. Inoltre, durante la visita, il Ministro ha indossato la spilletta relativa alla stessa raccolta fondi intitolata ”Io sto con i lavoratori Bekaert”.

 

 

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