Coronavirus, Lucca: definito un piano per sostegno attività economiche e famiglie

Sostegno alle attività economiche, culturali, turistiche e sportive del territorio. È questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale di Lucca, che sta studiando tutta una serie di misure per dare una boccata d’ossigeno alle attività commerciali, agricole, artigianali e produttive del territorio nel brevissimo periodo.

La prima misura attuata è il rinvio della prima scadenza del suolo pubblico (Cosap), mentre la prima rata della Tari (quella in scadenza lunedì 16) non può essere rinviata perché era già stata emessa a febbraio, ma non saranno comunque applicati sanzioni e interessi a coloro che, vista la situazione di emergenza, sono impossibilitati a pagare. L’amministrazione di Lucca sta inoltre studiando un documento, da far adottare al consiglio comunale, per la tutela di imprese e famiglie, con l’obiettivo di arrivare alla definizione di un piano comunale specifico, da integrare con le misure contenute nel decreto “Cura Italia”.

“Emergenza sanitaria ed emergenza economica, due concetti mai così legati come nel periodo storico in cui stiamo vivendo – commentano gli assessori Giovanni Lemucchi (bilancio), Valentina Mercanti (attività produttive) e Stefano Ragghianti (turismo, cultura e sport) -. Per fronteggiare e combattere il virus il governo ha adottato provvedimenti mai presi. Ci è chiaro che le conseguenze economiche di questa nuova battaglia saranno pesantissime, per il paese, per le famiglie e per le nostre imprese. Una crisi che sarà diversa da quelle che abbiamo visto fino ad oggi, perché nascerà dall’economia reale, nascerà dalla sofferenza delle Partite Iva, delle imprese artigiane e commerciali, del mondo dell’agricoltura, dell’industria culturale e sportiva, del turismo e delle aziende. Come amministrazione comunale cercheremo di essere al loro fianco, nessuno deve essere lasciato solo, nessuno deve essere lasciato indietro. Vogliamo, per questo motivo, essere un interlocutore e un punto di riferimento per la nostra comunità”.

“Al momento la misura che abbiamo adottato riguarda il posticipo di tutte le scadenze posticipabili e l’eliminazione delle penali e delle sanzioni sui pagamenti arrivati in ritardo – continuano – Sappiamo bene che questo non è sufficiente, ma non è il nostro stile fare  politiche e annunci demagogici poi poco attuabili nella realtà. Siamo però già al lavoro anche per preparare un piano di rilancio per la città: non appena sarà possibile ritrovarci convocheremo quindi tutte le associazioni di categoria, sindacati e fondazioni bancarie, affinché insieme si trovino le ricette e le soluzioni per fronteggiare il duro periodo che stiamo vivendo e farci trovare pronti quando tutto questo sarà finito. Per i primi di aprile è atteso un nuovo decreto nel quale saranno definiti altri interventi; nelle prossime settimane, inoltre, avremo più chiaro il quadro dell’emergenza Coronavirus e della diffusione del contagio e sapremo con certezza se il distanziamento sociale avrà funzionato.”

“Il Comune c’è e vuole fare la propria parte: tra quindici, venti giorni avremo più chiaro anche il quadro della reale situazione economica dell’ente al netto di tutti gli interventi in emergenza messi in campo nel frattempo, con la richiesta forte al Governo di prevedere specifiche risorse per gli enti locali. Il Comune di Lucca, infatti, è pronto a fare la propria parte e a creare un piano specifico, ma è opportuno che lo Stato intervenga e ci sostenga. Abbiamo competenze e capacità – concludono -, uniamoci senza nessuna fuga in avanti e agiamo insieme, uniti. Siamo una grande città e nessuno verrà lasciato indietro”.

Lucca Comics: assessore Lemucchi, “interroghiamoci sui contratti nazionali dei lavoratori di cooperative e imprese di servizi”

“Il Comune farà la sua parte e approfondirà gli spazi legali per cercare di aumentare le paghe orarie di tutti i lavoratori delle imprese di servizi che operano per l’ente e per le sue partecipate”.

Finita l’edizione 2019 di Lucca Comics & Games ritengo doveroso rispondere alle polemiche relative alla paga dei cosiddetti ‘felpati’, tema, questo, che è stato anche oggetto di alcune dichiarazioni rilasciate in questi giorni dal presidente e dal direttore di Lucca Crea, che ritengo condivisibili. Nei giorni scorsi la società che gestisce la manifestazione è stata descritta come un soggetto profittatore e sfruttatore che utilizza giovani lavoratori sottopagati. Se questo è il metro di giudizio utilizzato, è bene avere contezza che nell’ambito delle pubbliche amministrazioni in Italia i servizi per legge sono appaltati all’esterno, con gare pubbliche, e la retribuzione di ragazzi che hanno lavorato 5/6 giorni a Lucca Comics & Games è la stessa con cui lavoratori giovani e meno giovani di cooperative, imprese di pulizie e aziende private lavorano tutto l’anno, percependo paghe orarie, da contratto nazionale, basse in molti casi in misura imbarazzante.

A Lucca Crea si sta chiedendo di fare quello che non fanno né il Governo, né il Parlamento né i sindacati, mentre si fa finta di ignorare che, nell’ambito delle strette possibilità di scelta consentite dalla legge, la società ha costruito bandi di gara con criteri non solo economici ma sempre basati sulla qualità dell’offerta tecnica, tant’è che chi ha vinto è stato l’operatore con il progetto economicamente più oneroso. Il Festival ha sempre pagato secondo i termini di legge. Nel 2014 i voucher corrispondevano a circa 50 euro al giorno, e quando il legislatore ha portato la retribuzione a 7,50 euro l’ora Crea si è allineata. E ancora adesso che i mutati scenari portano a escludere logiche di internalizzazione dovendo far intervenire società professioniste nell’ambito degli accessi e della sicurezza, come in ogni grande evento internazionale, Lucca Crea si è fatta carico di trovare i progetti solidi, prendendosi in carico la verifica della corretta e adeguata applicazione dei contratti nazionali maggiormente rappresentativi.

Lucca Crea srl produce il miracolo dell’organizzazione della seconda manifestazione mondiale di questo settore, non in una metropoli, ma in una piccola città di provincia di nemmeno 90mila abitanti e, cosa unica nel panorama nazionale, non usufruisce di alcun finanziamento pubblico. Lucca Crea non è la riserva aurea della Banca d’Italia, non ha ricchezze illimitate e nascoste nei bunker: i bilanci parlano chiaro negli anni 2016, 2017, 2018 ha fatturato rispettivamente 6,6 milioni, 6,6 milioni e 7,2 milioni di euro e negli stessi anni a registrato utili rispettivamente per 471mila, 114mila e 236mila euro. Per avere un temine di paragone il Comune ha un bilancio di circa 80 milioni di euro che aggiunto a quello delle sue partecipate sfiora i 150milioni di euro.

Gli utili di Lucca Crea vengono accantonati su fondi di riserva da cui occasionalmente il Comune attinge come nell’anno 2017 per finanziare servizi sociali e cultura. Il bilancio della società è impegnato quindi in massima parte nella costosa produzione del festival che, a fronte di un modesto utile per la società stessa, porta un indotto imponente con mezzo milione di persone che si recano a Lucca e una ricaduta di circa 56 milioni di euro sul territorio interessato.

L’amministrazione sta valutando se esistano spazi, da un punto di vista legale/normativo, per poter incidere sulle gare di appalto affinché ci sia la possibilità di incrementare la paga oraria, non solo dei lavoratori temporanei di Lucca Comics & Games, ma di tutti quelli delle società che forniscono servizi analoghi all’ente e alle sue partecipate. Teniamo conto che la società proprio per la sua natura pubblica è una ricchezza per la città e per ogni cittadino di Lucca e difenderne il valore credo che sia utile per la nostra comunità.

L’assessore alle partecipate Giovanni Lemucchi

Lucca: “Il Carmine torna mercato”

“Il Carmine torna mercato”: entro breve la pubblicazione dell’avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni d’interesse per l’affidamento e la gestione del Mercato del Carmine

Il Mercato del Carmine è pronto e sarà pubblicato entro breve l’avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni d’interesse per la concessione di valorizzazione del complesso cittadino. E’ stato questo l’oggetto della conferenza stampa tenutasi questa mattina proprio al Mercato del Carmine e alla quale hanno preso parte il sindaco Alessandro Tambellini, gli assessori Gabriele BoveSerena Mammini e Giovanni Lemucchi e il presidente del Consiglio comunale Francesco Battistini.

Un passaggio fondamentale per l’amministrazione Tambellini, che ritiene necessario un intervento straordinario sul Mercato del Carmine con l’obiettivo di riportarlo a essere, oltre che un polo naturale del commercio nel centro storico, anche un punto di riferimento turistico, culturale e sociale della città. E, non disponendo delle risorse utili per sostenere i costi di restauro e di riqualificazione della struttura, l’amministrazione ha deciso di coinvolgere soggetti terzi nella realizzazione dell’intervento a fronte della concessione dell’immobile per un periodo di massimo 40 anni.

Il Mercato del Carmine è interessato da anni in un profondo percorso di messa in sicurezza e ristrutturazione: l’amministrazione comunale ha recentemente effettuato lavori di miglioramento sismico già collaudati e altri in corso di esecuzione, oltre al rifacimento di parte delle coperture grazie a un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: restano tuttavia da realizzare una serie di interventi, che saranno a carico del soggetto terzo, per una cifra complessiva di quasi 10 milioni di euro.

“Quello di oggi è un passaggio importante per la città – spiega l’assessore al patrimonio, Gabriele Bove – Un passaggio atteso e necessario: la riqualificazione e la rinascita del Carmine rappresentano un obiettivo molto sentito dall’amministrazione comunale, oltre che un anello fondamentale per la rigenerazione di quella parte di centro storico, in perfetta sinergia con via Mordini, via Fillungo, via Sant’Andrea da una parte e via della Fratta e piazza San Francesco fino al parcheggio Mazzini dall’altra. Lucca è da tanto che aspetta questo bando: certo, l’operazione non è affatto semplice, ma noi speriamo ovviamente che vada a buon fine. Nell’avviso pubblico abbiamo inserito le linee guida, che poi sono quelle che andiamo ripetendo da tempo: indirizzi tutti contenuti nel masterplan di progetto del Mercato del Carmine, che oltre a prevedere una clausola di salvaguardia per le attività presenti, indica le destinazioni d’uso: esercizi di vicinato, media distribuzione non alimentare, esercizi di vicinato collegati all’enogastronomia di alta qualità, area mercatale a gestione comunale, attività turistico-ricettive e artigianato di servizio”.

MASTERPLAN. Il programma dell’Amministrazione Comunale è quello di una complessiva riqualificazione del Mercato del Carmine mediante un progetto che, insieme al recupero del complesso edilizio, rinnovi le modalità di gestione. Il recupero del Mercato, quindi, non solo ricollega la città ad uno spazio rimasto sottoutilizzato per tanti anni ma dà corpo ad una visione quanto mai attuale e necessaria: rivitalizzare un pezzo importantissimo del centro storico con botteghe tradizionali che possano restituire centralità agli artigiani del gusto.

La proposta progettuale elaborata è sintetizzata negli schemi seguenti. I caratteri di maggiore rilievo della trasformazione riguardano l’eventuale introduzione di soppalchi nella chiesa, l’inserimento di elementi verticali di collegamento, l’eliminazione delle superfetazioni e degli interventi derivanti dai precedenti usi impropri della struttura (tramezzi, impianti, ecc.) e la proposta di un assetto architettonico omogeneo per l’organismo edilizio.

Le funzioni principali che l’intervento dovrà assicurare potrebbero essere le seguenti:

A: commercio di generi alimentari (esercizi di vicinato) per la promozione e vendita dei prodotti tipici, di alta qualità;

B: commercio di generi non alimentari anche mediante l’inserimento di una media distribuzione;

C: artigianato di servizio e piccolo artigianato di produzione compatibile con l’area e con la funzione preminente oltrechè attività di merchandising turistico di qualità;

D: servizi turistico‐ricettivi e di accoglienza da localizzarsi nei locali al primo piano; E: area mercatale per la promozione e vendita di prodotti di filiera corta del territorio lucchese e regionale.

Attività commerciali alimentari: gli spazi per la vendita e l’esposizione della merce non dovranno deturpare con interventi invasivi i caratteri storico ‐ artistici assunti come invarianti anche se potranno essere ammessi gli impianti tecnici finalizzati alla vendita dei prodotti cotti.

Attività commerciali non alimentari: gli spazi per la vendita e l’esposizione della merce non dovranno deturpare con interventi invasivi i caratteri storico ‐ artistici assunti come invarianti. In particolare l’impiego a fini commerciali delle navate della ex chiesa pur prevedendo l’inserimento di un piano soppalcato, dovrà tener conto della particolarità del luogo e dovrà in ogni modo valorizzare il suo apparato decorativo.

Attività artigianali di servizio e piccolo artigianato di produzione: da posizionarsi prevalentemente a piano terra non dovranno deturpare con interventi invasivi i caratteri storico ‐ artistici assunti come invarianti.

Attitivà turistico‐ricettive: posizionate al piano primo dell’ex convento, dovranno essere inserite limitando il più possibile l’impatto sui caratteri storico ‐ artistici assunti come invarianti. Di particolare rilievo a questo proposito sarà la soluzione che verrà adottata per collegare il piano terra al piano primo, soluzione che non potrà in alcun modo alterare la struttura claustrale dell’edificio.

Attività complementari: tutte le attività complementari non dovranno deturpare con interventi invasivi i caratteri storico ‐ artistici assunti come invarianti.

AVVISO PUBBLICO. La concessione avrà durata massima di 40 anni. Il complesso potrà essere gestito direttamente o attraverso una sub-concessione o locazione degli spazi. È previsto al Comune il pagamento di un canone annuo di concessione (importo minimo richiesto 50mila euro), che per i primi 36 mesi dalla sottoscrizione del contratto sarà ridotto a un importo pari al 10 per cento del canone offerto. Per partecipare sono richiesti dei requisiti speciali riferiti alla capacità tecnica e all’idoneità professionale: il soggetto deve aver svolto negli ultimi 10 anni significative esperienze in gestione di esercizi commerciali di media/grande distribuzione oppure nella realizzazione di ristrutturazioni edilizie o nella realizzazione/gestione di operazioni immobiliari di considerevole valore e rilevanza economica  (di cui almeno un intervento non inferiore a 8 milioni di euro); il soggetto deve essere in grado di gestire la struttura commerciale che sarà realizzata, presentando una relazione contenente una “Business Idea” di massima, in linea con le destinazioni previste dal masterplan. Infine il soggetto dovrà impegnarsi a trovare soluzioni tecniche ed economiche per garantire la continuità delle attività presenti attualmente nel Mercato del Carmine nella fase di realizzazione dei lavori e, successivamente, nel reimpiego degli stessi operatori nelle nuove attività che sorgeranno nella struttura, garantendo cioè il diritto di prima scelta e prevedendo da subito una riduzione del 10 per cento sul canone di locazione.

L’avviso pubblico sarà pubblicato sul sito del Comune di Lucca www.comune.lucca.it con tutte le informazioni di dettaglio sulla modalità e scadenza della presentazione delle domande.

Exit mobile version