Per il ‘Parco lineare dell’Arno’, progetto di Rogers del 1983

?Presentato oggi il progetto di ‘Parco lineare dell’Arno’, in realà non si tratta di un nuovo progetto ma del riadattamento alle   attuali di un progetto preliminare, che l’archistar inglese Richard Rogers, realizzo insieme all’architetto fiorentino Claudio Cantella nel 1983, e che nel 1989 diventò esecutivo, prima di sparire in qualche cassetto e ed essere dimenticato.

Allora era sindaco Elio Gabbuggiani e l’assessore Ottaviano Colzi scelsero Rogers e Cantella per dare una nuova vita al fiume con il progetto ‘Parco lineare dell’Arno’; di recente però Rogers inglese ha voluto incontrare il sindaco Nardella per riproporre il progetto.

Tempo fa Rogers aveva brevemente descritto il progetto come un: “Sentiero-parco lungo l’Arno ad altezza dell’acqua che dalla pescaia di San Niccolò arriva all’Indiano in un’unica passeggiata che risalga all’altezza della strada solo all’altezza di Ponte Vecchio. Con due ponti a scomparsa, uno tra l’attuale spiaggetta e la zona verde dove d’estate sorge Il Fiorino sull’Arno, all’altezza di lungarno Pecori Giraldi e uno tra piazza Cestello e Ognissanti, lungo la pescaia di Santa Rosa”

Per quanto riguarda i tempi realizzazione Nardella ha detto di volerlo realizzare nel corso del suo mandato, per quanto riguarda invece il costo, il progetto è ancora in fase preliminare e sarebbe troppo presto per tentare di azzardare delle cifre.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il sindaco di Firenze Dario Nardella:

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Genius Loci chiude con il Sold Out dei ‘Dervisci Rotanti’

?Firenze, si è chiuso con il successo del sold out dello spettacolo all’alba dei Dervisci Rotanti di Galata, nel Chiostro di Arnolfo, la terza edizione di Genius Loci, due notti e un’alba di concerti, incontri e performance artistiche ispirate dallo “spirito del luogo”.

A chiudere questa edizione del Genius Loci, organizzata da Controradio, dall’associazione Controradio Club e Opera di Santa Croce in collaborazione con La Nottola Di Minerva, con il contributo del Comune di Firenze per Estate Fiorentina 2019 e il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze, è stato lo spettacolo dei Dervisci Rotanti “Galata Mevlevi Ensemble”, diretti dal Maestro Sheik Nail Kesova. Dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio culturale dell’umanità” rappresentano ormai il simbolo del misticismo orientale, che prende origine in tempi lontani, nel tredicesimo secolo circa. Una performance molto intensa, emotivamente e spiritualmente che è riuscita a catturare e coinvolgere il pubblico.


Gimmy Tranquillo ha raccolto alcune voci tra il publico alla fine dello spettacolo:

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In tanti hanno affollato fin dal tramonto del 26 settembre gli spazi architettonici del complesso monumentale di Santa Croce. Il Chiostro del Brunelleschi, il Cenacolo e il Chiostro di Arnolfo sono stati veri protagonisti della rassegna, al pari dei 20 eventi tra concerti e talk show con big del mondo della cultura e della musica tra cui: Massimo Cacciari & Maurizio Ghelardi, Marcello Fois & Boosta, Marina Rei & Paolo Benvegnù, Diodato, Chiara Frugoni, l’ex collaboratore dei King Crimson Keith Tippett, Riccardo Onori, Gianni Coscia & Gianluigi Trovesi, Diodato, Gaia Nanni, Daniela Morozzi e molti altri.

“È sempre una indescrivibile emozione – ha commentato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – tornare nella basilica di Santa Croce alle primissime luci dell’alba per assistere a spettacoli culturali. Quest’anno, nell’intimità del Chiostro di Arnolfo, abbiamo ospitato uno spettacolo ipnotico e coinvolgente come la danza dei Dervisci rotanti, sospesi tra terra e fede. Ma tutti gli appuntamenti sono andati presto sold out: Genius loci si conferma un formidabile contenitore di eventi di grandi protagonisti della scena artistica internazionale che esaltano luoghi culturali straordinari e impreziosisce l’offerta della nostra Estate Fiorentina”.

Ancora una volta Genius loci si è dimostrata un’opportunità formidabile – aggiunge Irene Sanesi, presidente dell’Opera di Santa Croce – per mettere in dialogo la bellezza e la storia di Santa Croce con la contemporaneità, l’emozione delle arti, le riflessioni di personaggi significativi del nostro tempo. Ringrazio le tante persone e i tanti giovani che in questi giorni hanno reso più ricco questo dialogo. L’incontro continua, nei prossimi mesi, con un bel programma di visite speciali alla scoperta di Santa Croce attraverso tre originali percorsi.

Intervista al Maestro Sheik Nail Kesova di Raffaele Palumbo:

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“I tre sold out di Genius Loci 2019 in Santa Croce, confermano l’attenzione che il pubblico anche quest’anno ha dedicato alla manifestazione – dichiara Marco Imponente, direttore generale di Controradio –  Il Chiostro del Brunelleschi, il Cenacolo e il Chiostro di Arnolfo sono stati presi d’assalto da migliaia di  spettatori interessati agli incontri, ai talk show, alle performance artistiche e alle produzioni musicali, molte delle quali create ad hoc per essere eseguite in Santa Croce in consonanza con il suo genius loci. Paradigma di ciò è stato il concerto di Diodato, il talentuoso cantautore che ha concluso la sua esibizione scendendo dal palco e senza amplificazione ha iniziato a cantare facendo riverberare la sua voce all’interno dei loggiati del Chiostro del Brunelleschi. Un’esibizione da brividi che rende esattamente il significato del genius loci: l’identità del luogo che influenza l’esibizione dell’artista e conseguentemente la percezione da parte degli spettatori. Tutto ciò accade in un luogo non neutro, carico di storia e memoria che complice un evento di natura contemporanea, ti lascia la voglia di tornare per meglio conoscerlo”.

Genius Loci, non finisce qui, infatti, l’Opera di Santa Croce offre l’opportunità di un ciclo di visite guidate dal che saranno disponibili fino a gennaio 2020 attraverso le quali sarà possibile scoprire Santa Croce con tre percorsi originali che raccontano la storia di un luogo unico e del suo straordinario patrimonio artistico, dove si intrecciano e si esprimono valori religiosi e civili in maniera assolutamente speciale. I tour saranno anche l’occasione per conoscere alcuni spazi di rara suggestione che non sono inseriti nel consueto percorso di visita del Complesso monumentale.

Informazioni: http://www.santacroceopera.it
Prenotazione e acquisto: http://ticka.santacroceopera.it

Natalia Goncharova: la nuova mostra a Palazzo Strozzi

?Firenze, “Natalia Goncharova – Tra Gauguin, Matisse e Picasso” è la nuova mostra a Palazzo Strozzi. Aperta dal 28 settembre al 12 gennaio 2020.

Natalia Goncharova è stata un’artista fenomenale. Russa, nacque nel 1881 nelle campagne del centro del paese; studiò arte – anzi meglio, studiò scultura, una scelta non convenzionale per una donna dell’epoca – dopo essersi trasferita a Mosca. E diventò celebre molto velocemente come figura di punta della vivacissima avanguardia artistica di quel periodo.

Infatti negli anni d’inizio del Novecento a Mosca c’era un ambiente culturale frizzante, aperto e attento a quanto succedeva nel campo dell’arte europea. Questo anche grazie ai tanti grandi collezionisti russi, gran nababbi dalle ricchezze favolose, che viaggiavano e compravano, e poi portavano in patria tutto quello che avevano scoperto nei loro viaggi a Parigi, Londra, Berlino e Roma.

Per tutti comunque Parigi era il vero magnete, il centro della cultura. E a Parigi Natalia Goncharova espone giovanissima, già nel 1906, prima che l’arrivo da San Pietroburgo dello straordinario impresario teatrale Diaghilev faccia scoppiare tra i francesi la mania per la cultura russa con i suoi Ballet Russes. Con Diaghilev lei collaborò a lungo. E in mostra si vedono bozzetti, disegni, e due costumi originali davvero bellissimi.

 

Sempre avanti di vari passi, Natalia Goncharova è la prima artista di tutta l’avanguardia russa, maschi inclusi, ad avere una grande personale a Mosca, nel 1913. E la prima a scatenare le reazioni inferocite dei classici benpensanti. Tutti scandalizzati davanti ai suoi dipinti di modelle nude (è la prima donna a dipingerli) mentre nessuno batte un occhio davanti agli stessi soggetti dipinti da artisti uomini…

Così Natalia Goncharova viene accusata di tutto: di immoralità, di blasfemia, di offesa alla pubblica morale, di pornografia. Viene sempre assolta. E lei continua imperterrita a sfidare la pubblica morale: convivendo senza sposarsi, partecipando a performances pubbliche (nel 1913!) con il volto e il corpo dipinti (è stata la prima donna a fare una cosa del genere) ed esponendosi fondando un movimento artistico dopo l’altro.

La mostra a Palazzo Strozzi racconta bene il grande talento di questa artista così importante, e così ingiustamente cancellata dal canone della storia dell’arte fino a pochi anni fa. Bravo dunque il direttore Arturo Galansino, che già l’anno scorso aveva dedicato a Marina Abramovic la prima personale di una donna mai allestita nel Palazzo (!).

Le sale occupate dalla mostra sono 8. Tutte rutilanti di colori, dove i quadri sono esposti contro fondali fioriti. Con una scelta azzardata che però funziona bene. Soprattutto, sono le opere a funzionare bene. Piene come sono di richiami e rimandi all’arte coeva più interessante e d’avanguardia, dai futuristi italiani ai modernisti francesi.

Uscita dalla Russia per lavoro nel 1915 con il compagno artista Mickhail Larionov, Natalia Goncharova non vi tornerà mai più. Visse da esule a Parigi, come tanti altri grandi russi scappati dalla Rivoluzione. E a Parigi continua a lavorare piena di idee e di energie fino alla sua scomparsa, nel 1962.

 

Margherita Abbozzo. Tutte le fotografie sono mie.

La mostra è a cura di Ludovica Sebregondi, Fondazione Palazzo Strozzi, di Matthew Gale, Head of Displays, e Natalia Sidina, Curator, International Art della Tate Modern, Londra.

Info per la visita qui.

Gimmy Tranquillo ha intervistato la curatrice della mostra Ludovica Sebregondi:

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ed il Direttore Generale di Palazzo Strozzi, Arturo Galansino:

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200 anni del consolato USA alle Gallerie degli Uffizi

?Firenze, parte lunedì all’Auditorium Vasari delle Gallerie degli Uffizi, la conferenza organizzata in occasione dei 200 anni del consolato generale americano a Firenze.

La manifestazione organizzata dal Consolato e dalle Gallerie, dal titolo ‘Gli Stati Uniti e Firenze (1815-1915): modelli artistici, ispirazioni, suggestioni’, vuole raccontare come dalla prima metà del XIX secolo fino allo scoppio del conflitto mondiale Firenze e la Toscana divennero sempre più un polo di attrazione culturale per artisti e intellettuali americani, il luogo ideale per il consueto viaggio di formazione, che spesso era destinato a trasformarsi nella scelta di una residenza stabile, di una patria di elezione.

In quegli anni, spinti dal desiderio di approfondire la conoscenza dell’arte del Rinascimento, pittori, scultori, e connoseurs, si mossero verso le rive dell’Arno per poi riportare Oltreoceano modelli culturali e artistici del passato ma anche opere di maestri contemporanei: uno scambio di idee, di influenze e di suggestioni che contribuì ad arricchire reciprocamente e a legare profondamente la piccola Toscana e la giovane nazione americana.

Agli Uffizi quindi, due giorni nel segno della storia e della bellezza, con dialoghi e dibattiti per celebrare l’amicizia tra Firenze e gli Usa in occasione del bicentenario dalla fondazione del Consolato generale americano nel capoluogo toscano.

La rassegna è in programma il 23 ed il 24 settembre, nell’auditorium Vasari al piano terra della Galleria delle Statue e delle Pitture, dove interverranno docenti universitari, storici dell’arte, specialisti e ricercatori del settore museale di svariate nazionalità (a partire da quelle italiana e statunitense).

Ad aprire i lavori, lunedì mattina, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ed il console generale a Firenze Benjamin V. Wohaluer.

Gimmy Tranquillo li ha intervistati entrambi:

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Elezioni Regionali, Renzi: “It’s not my problem”

?Firenze, “Mi sono dovuto mordere il labbro prima di dire ‘Si’ al voto della fiducia mentre camminavo al Senato”, lo ha detto Matteo Renzi, ai margini di un evento a Palazzo Vecchio, dove è ritornato per la prima volta dopo l’addio al Pd.

Renzi che è stato protagonista sul palco, insieme al fondatore di LinkedIn, Reid Hoffman, per l’inaugurazione di un percorso formativo curriculare del programma di Stanford University, sul tema “Silicon Valley: The Modern Day Rebirth of Renaissance Florence”, si è fermato a lungo a rispondere alle domande della stampa locale.


“Quando il segretario del Pd sceglie per le riforme uno che ha votato no al referendum, per il lavoro sceglie uno che ce l’ha col Jobs act, è chiaro che marca degli elementi di discontinuità evidenti rispetto alla mia stagione, quasi a vergognarsi di ciò che abbiamo fatto negli anni scorsi – ha detto Renzi rispondendo ad una nostra domanda sulle motivazioni della separazione dal PD – però è evidente altrettanto che ciò che è accaduto ad agosto ha accelerato un percorso sul quale stavamo riflettendo”.

“Tutti dicono che saremmo partiti con dieci deputati e cinque senatori e che avremmo fatto fatica, invece è un percorso, lasciatelo dire perché ci sto lavorando dal punto di vista fisico, più simile alla maratona che ai cento metri – ha detto il senatore Renzi e poi tracciando il programma a breve scadenza di Italia Viva ha aggiunto – Prima la partenza con più di 40 parlamentari, poi la Leopolda, in seguito partirà il tesseramento ed infine, gli amministratori che arriveranno nel giugno 2020. Qualcuno ha già aderito ma io sto dicendo a tutti gli amministratori, buoni, non c’è fretta”.

Ed alla domanda su cosa farà Italia Viva alle elezioni regionali “It’s not my problem – risponde Renzi – Se c’è una cosa che mi dà tranquillità è non parlare delle realtà amministrative locali. Italia Viva non si presenterà né in Umbria, né in Emilia, né in Toscana. Italia Viva non è un partito come gli altri che si deve presentare dappertutto”.

A Renzi è poi stata chiesta una valutazione sull’inchiesta dei pm di Firenze che ha preso in esame la fondazione Open, da dove arrivavano fondi per le iniziative tipo Leopolda: “Ripeto quello che ormai sto dicendo da mesi, da anni, la procura fiorentina ha molteplici dossier aperti e noi rispettiamo il lavoro dei magistrati, del dottor Creazzo, del dottor Turco. Aspettiamo che arrivino in Cassazione con le sentenze perché contrastare facendo una battaglia mediatica, una polemica, sarebbe assurdo. La magistratura merita il nostro rispetto. Auguri di buon lavoro ai magistrati”.  Renzi ha espresso però “Grande stima nei confronti di Alberto Bianchi”, l’avvocato fiorentino già presidente di Open, indagato nell’inchiesta. Per quello che riguarda la prossima Leopolda: faccio un invito a darci una mano anche a livello economico perché è solo con donazioni da 1, 5, 10 euro che faremo la differenza anche nella Leopolda”.

Il servizio di Gimmy Tranquillo:

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Toscana, ‘Donne in vetrina per più turismo’, bufera consigliere leghista

?Firenze, “Donne in vetrina per favorire il turismo”. E’ la proposta che il consigliere regionale della Lega in Toscana, Roberto Salvini, ha avanzato parlando di prostituzione nella commissione regionale sviluppo economico.

A riferire la notizia, pubblicata da ‘Repubblica’ e ‘Il Tirreno’, è stato il consigliere del Pd in Regione Monia Monni, che era presente alla riunione. “Se mezza Europa ci investe in quell’indirizzo… – ha detto Salvini – Non ce lo vogliamo togliere il prosciutto dagli occhi? Io sono stato 20 anni fa alle fiere in Germania, in Olanda è uguale, in Austria è uguale, in Francia è uguale: troviamo le donne in vetrina. E’ un turismo anche quello”. Monia Monni ha pubblicato su Facebook il video con le affermazioni di Roberto Salvini, per le quali si è detta indignata e disgustata.

Non si fanno attendere le dichiarazioni del presidente di Regione Toscana, Enrico Rossi: “Io sono molto contrario a questo pensiero aberrante espresso dal consigliere leghista. Tuttavia, per il principio di parità uomo-donna, in vetrina nudo propongo che intanto cominci lui. Leggo che un consigliere della Lega propone una Toscana a luci rosse per favorire il turismo, mettendo le donne in vetrina – ha ripreso il governatore -. Se vuoi ritrovare altri modi per definire ciò che è destra e ciò che è sinistra nel nostro paese, basta verificare il consenso e il dissenso che l’interlocutore esprime verso la legge Merlin, che chiude le case di tolleranza e introduce i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La Legge Merlin, inoltre, vieta il sesso in compravendita e definisce corrotti i clienti dei bordelli. Questa legge fu fortemente voluta dalla deputata socialista nel 1958, su suggerimento di Umberto Terracini, e votata dalla Dc, dal Pci, dal Psi e dal Pri”.

“La proposta del consigliere regionale della Lega Roberto Salvini per rilanciare il territorio toscano è agghiacciante. È l’ennesimo sintomo di una cultura profondamente sessista che si propaga attraverso un linguaggio discriminatorio e offensivo, purtroppo sempre più tipico di alcuni partiti”. Lo afferma la senatrice toscana Laura Bottici, capogruppo M5S in Commissione Finanze di palazzo Madama. “Una cultura – continua Bottici – che ci vuole imprigionate in ruoli predeterminati: compiacere l’uomo, curare il nostro aspetto, sorridere e obbedire. La proposta di Roberto Salvini, che intenderebbe mettere le donne in vetrina per rilanciare il turismo termale in Regione, non solo è avvilente nei riguardi di tutte le donne, ma anche nei confronti del nostro meraviglioso territorio. La promozione turistica della Toscana deve passare, infatti, attraverso proposte che valorizzino il nostro patrimonio artistico e culturale, non certo attraverso l’esposizione del corpo delle donne in vetrina. È tempo di fare una riflessione comune e contrastare la cultura sessista con ogni mezzo”.

“Le frasi del consigliere regionale toscano della Lega Roberto Salvini qualificano da sole chi le pronuncia. Stupisce che la Lega non abbia detto apertamente e con nettezza che posizioni come quelle sono inaccettabili per chi rappresenta le istituzioni: tutto quello che ha detto Roberto Salvini (in commissione e nella sua intervista oggi) impone un’automatica presa di distanza e una condanna dura e netta”. Lo dichiara la senatrice del Pd Caterina Biti in una nota dedicata alla proposta avanzata in una commissione della Regione Toscana da un esponente della Lega. “Lo sfruttamento della prostituzione è una forma di schiavitù del nostro tempo e non è ammissibile sentirne parlare diversamente – aggiunge -. Ci aspettiamo che tutta la Lega prenda posizione e condanni quelle dichiarazioni”.

“Non solo è una cosa inaudibile in sede istituzionale ma il consigliere Salvini prosegue, col suo fine pensare, dicendo che non si scuserà mai perché tanto le donne ‘usano lo strumento che hanno’, dimostrando ancora una volta il suo maschilismo, il poco rispetto per il genere femminile”, scrive su Fb, il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Scusate bambine, ragazze, donne, se – conclude – ancora una volta personaggi del genere vi hanno offese, faremo del nostro meglio perché, pur continuando a esprimere in libertà le loro idee, restino sempre una minoranza”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato a riguardo l’assessora al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione sociosanitaria Stefania Saccardi:

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