Rossi: “Mafia interessata a Toscana perchè attira investimenti”

?Firenze, intervenendo al rapporto annuale sulla corruzione, il governatore della Toscana avverte: “Presenze preoccupanti sotto il piano sociale. Società civile deve denunciare corruzione”

“Non dobbiamo cullarci nel fatto che fino ad ora non si siano trovati insediamenti territoriali della mafia e delle organizzazioni storiche malavitose, perché può darsi che un giorno potremmo scoprire improvvisamente, come in Emilia, che invece c’è un radicamento anche da noi. La Toscana interessa alle mafie per gli investimenti perché la nostra è una terra che attrae investimenti”. Lo ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi, parlando oggi a margine della presentazione del rapporto su corruzione e mafie nella regione. “Ci sono presenze preoccupanti anche sotto il piano sociale – ha sottolineato -, che sfruttano la tratta, c’è un’emergenza che lambisce i rifiuti e c’è un’indagine nuova anche sul porto di Livorno”.

Secondo Rossi, “dobbiamo avere attenzione verso tutto questo e vogliamo mantenere ogni anno questo rapporto perché chi sa può contrastare meglio, può prevenire, e tutto questo può far crescere una società civile forte che si espone, che denuncia”. “Abbiamo uno ‘spicchio’ aperto – ha proseguito – anche sulla Pubblica amministrazione e l’osservatorio sulle opere pubbliche è importantissimo perché verificherà che non ci si discosti da certi parametri prefissati. Abbiamo fatto anche un elenco dei casi di corruzione denunciati e che prima o poi andranno a processo. Mi sembra che facciamo una cosa utile per la nostra regione”.

“La Toscana non è un’isola felice ed è ovviamente attraversata da tutti i fenomeni che attraversano il mondo. Di positivo – ha concluso – c’è che in questa regione c’è una coscienza civile reattiva. Questo monitoraggio serve a tener vivo questo tessuto sociale”.Nel suo intervento Rossi ha poi sottolineato che “non c’è più la Toscana felice, né dobbiamo essere la bella addormentata nel bosco. Non c’è, ad oggi in Toscana una presenza territoriale organizzata della mafia. Ma domani potrebbe accadere. Già oggi del resto la Toscana è terra dove le mafie e la criminalità investono e sono state certificate presenze preoccupanti: sulla gestione dei rifiuti, sulle tratte e il caporalato, sul commercio della droga o i traffici del porto di Livorno. E non dobbiamo farci dunque trovare impreparati”. “Serve un’attenzione consapevole – ha aggiunto -, anche quando non ci sono grossi titoli, perché chiudere gli occhi in questi casi è esiziale. La Toscana è attraversata da tutte le contraddizioni dell’epoca che stiamo vivendo”. Da qui la metafora del tumore e della prevenzione. “Serve uno screening periodico – ha detto ancora -, per evitare sorprese e far sì che l’intervento chirurgico sia meno invasivo e con maggiori possibilità di successo”. “Chi sa può contrastare meglio – ha concluso Rossi – ma sapere smuove anche la coscienza civile e questa è una grande ricchezza della Toscana: un tessuto sociale reattivo riconosciuto anche da più di un magistrato, vivo anche nelle istituzioni quando non si chiudono in se stesse e decidono di collaborare”.

Gimmy Tranquillo ha raccolto le dichiarazioni del Presidente della regione Toscana Enrico Rossi:

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Orlando: “Lasciare porta aperta per alleanza con LeU”

?Il ministro della Giustizia Orlando, oggi a Firenze per il rapporto annuale sulla corruzione, commenta i sondaggi che danno il Pd in caduta libera: “Preoccupato? Mi preoccupa di più per ascesa delle destre”

“Io spero che fino all’ultimo momento si tenga la porta aperta”, con Mdp e Leu, “e sono per tenere la porta aperta”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando parlando con i giornalisti che gli chiedevano se fosse ancora possibile un’alleanza tra Pd e Liberi e uguali (Leu). Il Ministro è intervenuto oggi a Firenze, nella sede della Regione Toscana governata da Enrico Rossi (Mdp), a margine della presentazione del primo Rapporto annuale sui fenomeni corruttivi e di criminalità organizzata in Toscana.

E quella tra Grasso e D’Alema sulla leadership “è una querelle che mi appassiona abbastanza poco. Quello che mi interessa è se si mantiene una prospettiva unitaria oppure no. Chi, poi, in un partito comanda è una vicenda di quel partito, e non è un elemento su cui noi dobbiamo fare della speculazione”. Continua così il ministro della Giustizia rispondendo a chi gli chiedeva se ‘Grasso riuscirà a mantenere indipendenza, o sarà succube di D’Alema’ nella guida di Liberi e uguali.

Invece sull’eventualità di avere un colloquio ‘politico’ con il governatore Enrico Rossi , Orlando aggiunge che “non era previsto, ma sicuramente non considero Rossi un avversario politico. O, come dire, non riesco ancora a considerarlo un avversario politico. Quindi, sicuramente sono interessato a capire cosa sta succedendo in quell’ambito, che credo non dovrebbe essere bersaglio della nostra campagna elettorale”.

“Non sono preoccupato dai sondaggi, sono preoccupato perché credo che sia importante di fronte a una destra così pericolosa mettere in campo una proposta politica, tanto più se non si consolida la coalizione. Il Pd deve provare da solo a rivolgersi a settori popolari, a chi ha sofferto di più la crisi nel corso di questi anni, e deve farlo accentuando alcune politiche, sul contrasto alla povertà, anche rivedendo alcuni passaggi, e facendo anche una valutazione ponderata su cosa ha funzionato e su cosa non ha funzionato nel Jobs Act, affrontando il tema della redistribuzione del reddito, e facendo del tema della lotta alla diseguaglianza la questione centrale della prossima campagna elettorale”. Ha infine concluso il ministro negando quindi preoccupazione per il Pd alla luce dei più recenti sondaggi, con l’avvicinarsi della campagna elettorale.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il ministro Andrea Orlando:

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Orlando: “enti locali si dotino di piani anti corruzione”

?Il ministro della Giustizia, oggi a Firenze per il rapporto annuale sulla corruzione, avverte: “evitare copia-incolla tra i vari piani”

“E’ un fatto assolutamente positivo che si faccia un rapporto, è colto pienamente lo spirito della legge che ha istituito l’autorità nazionale anti corruzione, ovvero guardare alla dimensione della prevenzione piuttosto che semplicemente all’aspetto repressivo e penale. E poi penso che si evidenzi un dato di grande interesse, ovvero che oggi conta molto come si fanno i piani di prevenzione. Bisogna evitare che siano una sorta di copia-incolla che viene attuato in ogni ente”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando parlando con i giornalisti nella sede della Regione Toscana a Firenze, a margine della presentazione del primo Rapporto annuale sui fenomeni corruttivi e di criminalità organizzata in Toscana. Secondo Orlando, “ogni ente ha le sue specificità, quindi è molto importante che se ne tenga conto in cui si va a fare un piano di prevenzione”.

“La globalizzazione e la finanziarizzazione dell’economia hanno reso più semplice anche per le attività criminali delinquere e occultare i proventi illeciti. Per contrastare ciò è necessario investire sempre di più in sicurezza ma anche nella formazione. Formazione delle forze dell’ordine per aggiornare i metodi investigativi, formazione agli amministratori pubblici per monitorare i fenomeni e indirizzare politiche ad hoc, ma anche formazione ai cittadini perché conoscere e riconoscere tali fenomeni è il primo passo per vincere le sfide contro le mafie”, lo afferma la vicepresidente del Senato Rosa Maria di Giorgi in occasione della presentazione del  primo Rapporto annuale sui fenomeni corruttivi e di criminalità organizzata in Toscana alla presenza del ministro della giustizia Andrea Orlando.
“Rispetto a questo, giova ricordare che i governi Renzi e Gentiloni, hanno reintrodotto il falso in bilancio, inasprito le pene e resi più lunghi i tempi di prescrizione per i reati specifici, garantendo protezione a chi denuncia fatti corruttivi nelle pubbliche amministrazioni, mentre la richiesta di patteggiamento è ora condizionata all’ammissione del fatto da parte dell’imputato e alla restituzione integrale del prezzo o del profitto del reato. Inoltre, come avviene già per i mafiosi, al condannato per corruzione la legge prevede che saranno sequestrati tutti i beni di cui non è in grado di dimostrare la provenienza lecita. Senza contare l’istituzione, nel 2014, dell’ Autorità Nazionale Anticorruzione, affidata a Raffaele Cantone, con il compito di prevenire la corruzione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, nelle società partecipate e controllate”, sottolinea Di Giorgi
 
“Non solo, nell’ultima legge di bilancio sono state aumentate le risorse per le forze di polizia e per i nuclei investigativi” aggiunge la vicepresidente del Senato, che conclude: “è importante che il  sentimento morale contro le mafie cresca sempre più: la conoscenza dei fenomeni è il primo passo per contrastarli. Mi auguro pertanto che questi rapporti escano il più possibile dalle aule dei tribunali e dalla ristretta cerchia degli addetti ai lavori, perché diventino patrimonio comune di riflessione. E’ importante infatti che se ne parli il più possibile e si crei quella massa critica necessaria per alzare il livello di attenzione nella società”.

Gimmy Tranquillo ha raccolto le dichiarazione del ministro Orlando:

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Inaugurazione dell’anno accademico 2017/18

?Firenze, con una cerimonia che si è svolta a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento, l’Università di Firenze ha inaugurato l’anno accademico 2017/18.

All’Università di Firenze immatricolazioni in crescita, con 9530 nuovi iscritti per il 2017-18, un +6% rispetto all’anno precedente. A fornire il dato, durante il discorso di inaugurazione del nuovo anno accademico, è stato il rettore Luigi Dei. “Il nostro obiettivo formativo – ha poi spiegato il rettore – si può riassumere in due parole: accrescere la qualità media dei giovani laureati e valorizzare al massimo l’eccellenza dei talenti”. A tale scopo, ha aggiunto, risponde anche la nascita di una nuova struttura, l’Istituto universitario di studi superiori dell’Ateneo fiorentino, che all’interno di Unifi dovrà coordinare e potenziare, anche in un’ottica internazionale, dottorati e scuole di specializzazione.

L’investimento sui giovani è stato realizzato nel 2017 anche attraverso 78 concorsi per ricercatori a tempo determinato, risorsa indispensabile per la qualità della ricerca. Dei ha anche chiesto al governo investimenti importanti e una drastica semplificazione delle procedure burocratiche: “Non possiamo propugnare l’obiettivo dell’incremento del numero di laureati e contemporaneamente essere costretti al numero programmato – ha detto – a causa della carenza di risorse umane e infrastrutturali”. Dei ha anche difeso il ruolo e lo stato di salute dell’Università: “Può anche avere patologie e morbi da debellare, ma ha un corpo fondamentalmente sano, costituito da migliaia di persone oneste che lavorano per la crescita dei giovani, della società e della cultura”.

Tra gli eventi organizzati dall’ Università annunciati durante la cerimonia di oggi, la lectio magistralis di apertura dell’ottantunesimo Maggio Musicale Fiorentino e iniziative aperte al pubblico per celebrare cinque ricorrenze: cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale, il centenario dalla nascita di Nelson Mandela, ottanta anni dalle Leggi razziali, settanta anni dall’entrata in vigore della Costituzione e, infine, cinquanta anni dal 1968, che il rettore Dei ha indicato come “la data che segna per noi, oltre a tante significative e importanti altre valenze, il passaggio dall’università d’elite a quella di massa”.

Riguardo al graffito comparso sul banco del polo di Novoli raffigurante Mussolini, il rettore Dei ha aggiunto: “Non ci faremo intimidire da chi ha osato profanare i nostri luoghi con simboli che istigano all’odio razziale. L’Università ribadisce con forza il valore dei principi della nostra Costituzione, nata dalla resistenza e dall’antifascismo, su cui si incardina la nostra democrazia”.Dei ha ricordato che l’Ateneo, al riguardo, ha già sporto denuncia contro ignoti.

Il graffito del Duce fa parte di “fenomeni che non vanno sottovalutati. Garantisco al rettore Dei tutto il supporto possibile della nostra amministrazione, perché si possano individuare i responsabili e perché quanto è avvenuto non possa riaccadere in futuro”. Lo ha detto oggi il sindaco Dario Nardella. “La società non deve abbassare la guardia di fronte ad atti che non possono essere bollati come bravate – ha aggiunto -, a furia di sminuire i sempre più frequenti episodi di questo tipo non solo a Firenze ma in tutta Italia, rischiamo di cancellare la memoria del nostro paese, i valori della costituzione legati all’antifascismo e alla democrazia, e rischiamo di dare adito a chiunque di promuovere concetti antidemocratici, illiberali e molto pericolosi”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il Magnifico Rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei:

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ed il sindaco di Firenze Dario Nardella:

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F-LIGHT, Firenze Light Festival

?Firenze, torna F-LIGHT, il Festival che per un mese rivestirà di una nuova luce i monumenti e le piazze della città.

F-LIGHT (Firenze Light Festival), dislocato in oltre 15 luoghi, propone video-mapping, proiezioni, giochi di luce, installazioni artistiche, attività educative e incontri.

Il Festival come di consueto prenderà il via con l’accensione del grande albero di Natale l’8 dicembre in Piazza Duomo: da quel momento, che simbolicamente avvia le festività natalizie, si animeranno i principali luoghi di F-Light.

Quest’anno il fil-rouge della manifestazione sarà la parola frontiere, da intendere come orizzonte e limite, in senso sia fisico che metafisico.

La luce illumina infatti nuovi scenari scientifici, ma anche culturali, sociali o geopolitici, aprendo nuove visioni e restituendoci quanto del passato rimane ancora da scoprire e valorizzare.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il sindaco di Firenze Dario Nardella:

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ed il direttore artistico di F-light, Sergio Risaliti:

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Il video-mapping su Ponte Vecchio, che nelle edizioni 2015 e 2016 è stato fotografato da decine di migliaia di persone, diventerà la tela su cui – con il patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) – la città di Firenze intende generare una riflessione sul tema dei confini e delle migrazioni: oltre gli slogan urlati e le semplificazioni, l’obiettivo è quello di concentrare l’attenzione sulla crisi globale dei rifugiati, in particolare sulle emergenze importanti e l’impatto che hanno sui paesi ospitanti, che sono principalmente in Africa e Medio Oriente. Il progetto è realizzato da IED, Istituto Europeo di Design.

La Torre di Arnolfo sarà illuminata dai 17 obiettivi globali dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, che i Paesi di tutto il mondo si sono impegnati a perseguire. In questo caso la frontiera è un orizzonte di responsabilità: l’anno 2030, in cui gli obiettivi dovranno essere raggiunti. Porre fine alla povertà e alla fame, arrestare il riscaldamento globale, ridurre la pressione umana sulla natura, garantire prosperità e pace: con la luce Firenze solleciterà tutti a impegnarsi per un futuro più luminoso. L’iniziativa è promossa da Terna in collaborazione con Global Compact Network Italia.

La Torre diverrà quindi un “Faro” – elemento architettonico altruista per eccellenza, che trova il proprio senso nel fare luce per i naviganti – e grazie ad Art Media Studio ospiterà proiezioni legate al tema delle frontiere, dei diritti umani e delle risorse.

La Camera di Commercio sarà invece il naturale palcoscenico di una riflessione sulle grandi tematiche economiche e del lavoro: un video-mapping sulla facciata di Piazza Mentana racconterà con una cascata di lettere e numeri la storia della Camera di Commercio di Firenze, dalle radici storiche agli obiettivi futuri. Le proiezioni saranno accompagnate da una speciale illuminazione sulla facciata di Lungarno Diaz: un evento – curato da La Buccia – che si protrarrà fino all’11 di gennaio, per l’inaugurazione della sede completamente rinnovata e digitalizzata.

Sulla facciata della basilica agostiniana di Santo Spirito torna “Dimora Luminosa”, con la proiezione delle opere dei partecipanti alla open call lanciata da IED sul tema delle “frontiere” a cui hanno risposto 15 realtà fiorentine tra scuole, asili, associazioni e centri anziani, producendo oltre 200 elaborati: il più giovane autore ha 8 mesi, il più anziano 100 anni. Il progetto è a cura di IED in collaborazione con The Fake Factory.

Tra i luoghi coinvolti da F-Light ci sarà anche Palazzo Medici Riccardi, con una installazione nel Cortile del Michelozzo: “Limen” per gli antichi latini è la soglia, l’inizio, il principio. Sette luci da un raggio luminoso illuminano degli specchi sul pavimento, creando un gioco di riflessi. Grazie a degli speciali sensori, il visitatore, oltrepassando la soglia di luce, diventa protagonista dell’installazione, interagendo con il movimento dei fasci di luce. Il progetto è a cura di Olo Creative Farm, ed è reso possibile grazie alla Città Metropolitana di Firenze.

La Basilica di San Lorenzo sarà la tela su cui verrà proiettato un racconto fantastico: brevi fiabe silenziose, dove passato e presente convivono. Protagonisti giganteschi balene e dirigibili, in un Nord idealizzato e lontano. E poi uccelli, animali, insetti, edifici, paesaggi, tracce, un flusso metafisico di giganti sospesi nei mari e nei cieli: il progetto è il risultato di un percorso di ricerca di giovani artisti, ed è curato da MBVision e ISIA.

Entra “di diritto” a far parte di F-Light anche il Museo Novecento, sede principale della mostra di Adrian Paci, Di queste luci si servirà la notte: l’artista albanese – da sempre attento ai temi del transito, della migrazione e del viaggio, per questa prima personale fiorentina ha dedicato un proprio lavoro al tema della luce e dell’acqua.

Tre artisti interverranno sulle volte della loggia del Mercato Nuovo, la “loggia del Porcellino”: un’indagine a più voci sulle metamorfosi della luce, diverse tecniche di “intrappolamento” che colgono la luce e la orientano rendendola “forma”. Una multi installazione con le opere di Yannis Kraniditios, RaumZeitPiraten e Jose Angelino. Il progetto è a cura di Valentino Catricalà.

Di arte parlerà anche il Gallery Hotel Art di Vicolo dell’Oro, a pochi passi da Ponte Vecchio. In che modo? Tramite Andy Warhol, esponente della Pop Art. Un’artista che ha compreso e interpretato la società abbattendo le frontiere tra cultura “alta” e “bassa” e trasformando l’ordinario in straordinario.

Ancora, nel quartiere di San Lorenzo, il Mercato Centrale è rivestito da una particolare installazione luminosa in facciata, oltre che da una “tenda” di luci all’interno del mercato.

Un’illuminazione potente, scenografica ed elegante come sempre coinvolgerà anche La Rinascente in Piazza della Repubblica.

Come da tradizione F-Light sarà anche l’occasione per offrire una nuova illuminazione permanente ad uno dei monumenti della città: Silfi spa, dopo aver donato un nuovo sistema di illuminazione alla Loggia del Pesce e alla Basilica di Santa Croce, quest’anno in occasione del Festival inaugurerà le nuove luci della loggia del Mercato di Sant’Ambrogio (inaugurazione sabato 9, ore 18) e della Chiesa di Sant’Ambrogio (martedì 19, ore 18).
Prosegue anche in questa edizione del Festival il percorso di valorizzazione delle Torri e Porte della città. In tal senso saranno coinvolte da speciali illuminazioni la Torre di San Niccolò (a cura di OLO Creative Farm), Porta al Prato, Porta Romana e Torre della Zecca.

Appuntamenti speciali, incontri, laboratori
L’idea della frontiera può essere associata al limite umano, all’ostacolo fisico e psicologico. Temi che – oltre le grandi tematiche sociali e la riflessione culturale – toccano nel vivo la quotidianità di ciascun individuo. Un appuntamento imperdibile, per approfondire questi aspetti, si svolgerà nel Salone dei Cinquecento lunedì 11 dicembre alle ore 11: il Sindaco di Firenze Dario Nardella incontrerà lo sportivo Alex Zanardi, testimone di coraggio, passione e impegno nel superamento delle sfide. All’incontro – aperto alla cittadinanza – sono invitate anche le classi delle scuole fiorentine.

Le frontiere anche artistiche e simboliche della luce saranno indagate tramite laboratori, visite guidate e attività culturali curate dall’Area Mediazione di MUS.E, tra cui lo spettacolo “Giorgio Vasari racconta: il Salone dei Cinquecento sotto una nuova luce”, un racconto teatralizzato degli affreschi del Salone, illuminati dal nuovo impianto luci. Un progetto reso possibile grazie a Confindustria Firenze, Targetti Sankey spa e SILFI. Da non perdere i “percorsi a lume di torcia” nei Musei Civici Fiorentini, apprezzatissimi durante la scorsa edizione, e tante altre attività a tema.

I laboratori scientifici a cura di LENS – Laboratorio Europeo per la Spettroscopia Non-Lineare – saranno invece di casa al Poggio Imperiale: “laboratori allo specchio”, un viaggio in sei tappe realizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-INO) tra esperimenti e sorprese legati alla luce, scienza e tecnologia.

F-Light è promosso dal Comune di Firenze – Direzione Attività Economiche e Turismo, organizzato da Mus.e con la direzione artistica di Sergio Risaliti.
L’iniziativa è patrocinata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e realizzata grazie al contributo della Camera di Commercio di Firenze e agli sponsor Carpisa, Cartiere Carrara, e Terna.

Partner del progetto: Silfi spa. In collaborazione con IED, ISIA, LENS, Mercato Centrale, 8208 Lighting Design Festival e Alberobello Light Festival. Media partner dell’evento è LA7.

F-light aderisce alla campagna #EnjoyRespectFirenze e si unisce alle celebrazioni per il 35esimo anniversario di Firenze Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Appalti, Cantone: “Campagna populista per far fallire codice”

Il presidente dell’Anac interviene al convegno ‘Il codice degli appalti’ di Firenze denunciando una campagna elettorale ‘sfascista’.

“Si sta cominciando, lo voglio dire con chiarezza, la campagna elettorale sul codice degli appalti: anche con qualche slogan che, devo dire, lascia a dir poco perplessi”. Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, in un convegno a Firenze. “Chi sta puntando nella logica sfascista a far fallire questo codice – ha aggiunto – non fa altro che alimentare la solita istanza populista di un sistema che non funziona, per riprendere riforme che, abbiamo visto, da sole non sono in grado assolutamente di cambiare il paese”.

“Io non credo – ha proseguito il presidente dell’Anac – che se fallisce questo codice si possa dire che è fallito il Governo, o è fallita l’Anac: credo che sia fallita una grande occasione per il paese, una grande occasione di modernizzazione di cui tutti noi pagheremo le conseguenze”. Per il magistrato “quando sento qualcuno che comincia dicendo ‘sospendiamo il codice degli appalti’, vorrei capire, sospendiamo il codice degli appalti per fare cosa? Forse sospendiamo il codice degli appalti per ripristinare alcune vecchie abitudini come la legge obiettivo o situazioni di questo tipo, o per provare a mettere in campo l’ennesima operazione di deroghe generalizzate che si presentavano col vecchio codice e che purtroppo stanno ripresentandosi giorno per giorno?”.

Cantone, parlando a margine coi cronisti, ha sottolineato che “l’eccesso di burocrazia è ingiustificato. Credo che come al solito ci sia un problema di un giusto mezzo, perché anche la mancanza assoluta di regole causa la corruzione. L’abbiamo visto con la legge obiettivo, che avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi e non ha risolto proprio nulla”.

“Come al solito si prova a scaricare sulla classe dei lavoratori i problemi che avrebbero dovuto, anche con le norme transitorie, essere organizzati”. Lo ha detto sempre Cantone, riguardo alla protesta dei lavoratori delle concessionarie autostradali, impegnati in un presidio davanti a Palazzo Medici Riccardi dove si svolgono i lavori del convegno. “E’ un paradosso che debbano essere i lavoratori a fare una protesta, di fatto, per conto dei datori di lavoro”, ha aggiunto.

Nei confronti dei manifestanti, ha proseguito Cantone, “ovviamente io esprimo tutta la mia solidarietà: ma è il segnale di una scarsa comprensione di quello che c’è nel codice. La norma sulle concessioni autostradali ha eliminato una vera e propria situazione di privilegio che c’era nei confronti di concessionari che non avevano fatto gara per ottenere la concessione, consentendo di immettere sul mercato fasce rilevanti degli appalti. Si sta provando a far pagare agli ultimi un eventuale prezzo di una ristrutturazione, probabilmente non del tutto giustificata perché ad oggi quella norma non è entrata neanche ancora in vigore”.

“C’è bisogno che le amministrazioni facciano la loro parte, perché l’impressione in troppi casi è che le amministrazioni non abbiano la volontà di applicarlo, ma anche un po’ di boicottarlo”. Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, parlando coi giornalisti a margine di un convegno sul codice degli appalti a Firenze. “Il tema vero – ha aggiunto – è che quando questo codice sarà arrivato al momento dell’applicazione sarà molto meno burocratico: ci saranno meno stazioni appaltanti, le imprese avranno meccanismi di qualificazione diversa, avremo gli albi degli ‘in house’, avremo i commissari di gara estratti a sorte. Oggi stiamo discutendo di un meccanismo che è molto poco chiaro. Credo che il codice nella sua struttura complessiva sia molto meno burocratico”.

Intervista a cura di Gimmy Tranquillo

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