Firenze, CGIL: 70% del lavoro nel settore turismo è precario

Secondo la CGIL, nel 2022, dei circa 270 mila lavori offerti nel 2022, appena il 12,6% era a tempo indeterminato; la maggioranza assoluta (il 52%) era rappresentata contratti a termine, a cui vanno aggiunti oltre il 10% in somministrazione e poco più del 7% intermittenti.

Altroché redistribuzione della ricchezza e ricadute positive sui lavoratori. A ben guardare i numeri, il bengodi turistico, nell’area metropolitana fiorentina, è appannaggio di pochi eletti. Per i rimanenti, la stragrande maggioranza, l’orizzonte è quello di una precarietà spesso spinta. Secondo  i dati della CGIL,  infatti, nel 2022, dei circa 270 mila lavori offerti nel 2022, appena il 12,6% era a tempo indeterminato; la maggioranza assoluta (il 52%) era rappresentata contratti a termine, a cui vanno aggiunti oltre il 10% in somministrazione e poco più del 7% intermittenti.

A tracciare il quadro sono Cgil e Filcams di Firenze con Gianluca Lacoppola e Maurizio Magi. “Le principali cause di questa offerta di lavoro precaria sono da ricondurre, a grandi linee, oltre che alle norme sul lavoro, alla forte flessibilità delle produzioni, e più in generale delle attività economiche, e a un tessuto economico poco predisposto da un lato al rischio di impresa e dall’altro agli investimenti sul lavoro”. Il quadro però non è uniforme in tutta la Città metropolitana. Nei territori a maggior vocazione manifatturiera e a scarsa incidenza turistica (come l’Empolese e la Piana fiorentina) le assunzioni a tempo indeterminato sono intorno al 20% e maggiore è l’uso dell’apprendistato (doppio rispetto alla media metropolitana).

Nel capoluogo, invece, è tutta un’altra storia. “Firenze si contraddistingue per essere un condensatore di precarietà. I contratti a tempo indeterminato sono stati meno del 9% del totale dei lavori offerti nel capoluogo, mentre quelli a tempo determinato sono stati il 50%. – aggiungono i due esponenti della Cgil – Come già sottolineato dall’Irpet, l’estrema precarietà offerta a Firenze è spiegabile con la forte incidenza dell’industria turistica. Una vocazione quasi monocolturale che, nonostante ormai abbia perso i tratti della stagionalità, non ha perso quelli della precarietà”. In un contesto di sostanziale parità di genere nell’avviamento al lavoro (51% di donne e 49% di uomini), il rapporto varia a inverte a seconda del tipo di contratto: prevalenza di uomini per tempo indeterminato e apprendistato, più donne in caso di somministrazione e lavoro domestico, mentre per i contratti a termine si registra un sostanziale equilibrio

Firenze, offeso dai bulli perchè ebreo: 13enne costretto a cambiare scuola

“Te e la tua famiglia siete solo degli ebrei di m…” questo è quello che si è sentito dire un ragazzino di 13 anni lo scorso 27 gennaio a Firenze. Il ragazzo che frequentava la scuola media Dino Compagni è stato costretto a cambiare scuola.

Come riportato dal quotiano di Firenze ‘La Nazione’, un ragazzino di 13 anni è stato preso di mira da un coetaneo per le origini del padre. Offese e sporoloqui, ma lui ha avuto il coraggio di rispondere al bullo.

“”Vergognati di quello che hai detto, se ci fossi stato te nelle camere a gas dei nazisti non ti verrebbero mai in mente queste parole. Non ne voglio più sapere nulla”, questa l’rogogliosa risposta del ragazzo. A raccontare l’accaduto è stata la madre che ha rilasciato un’intervista al quotidiano fiorentino.

Un gesto inqualificabile e offensivo, proprio nel giorno della memoria, 27 gennaio. Il ragazzo finirà la seconda media in una scuola del centro, dove è stato spostato. La sua reazione ha inorgoglito la famgilia, ancora scossa dall’accaduto. Sono “orgogliosa del mio ragazzo che ha difeso la religione di suo padre”, ha detto la donna intervistata.

Il ragazzo in passato era già stato vittima dei bulli in ambito scolastico per il suo aspetto fisico, tanto che i suoi genitori lo scorso anno lo avevano spostato in una scuola privata dove “ora – dice ancora la madre – finalmente è felice e sta bene”. Poi il nuovo episodio, stavolta a sfondo razzista, lontano da scuola e con protagonista un ragazzino del quartiere.

“Quanto successo nel quartiere di Campo di Marte a Firenze non deve lasciare indifferenti. L’aggressione antisemita subita da un 13enne da parte di un suo coetaneo, così come gli atti di bullismo che si sono succeduti nel tempo dentro la scuola, sono una ferita per la nostra comunità democratica. Siamo convinti che la scuola non possa essere un semplice luogo di passaggio di informazioni”. Così Emanuele Rossi, segretario generale Flc Cgil Firenze, e Gianluca Lacoppola, segretario Camera del lavoro metropolitana-Cgil Firenze.

“La scuola è una istituzione educativa e di crescita anche civile e morale – sottolineano in una nota -, per questo critichiamo ogni tentativo di trasformarla in semplice formazione professionale e avviamento al lavoro. La scuola deve preservare il suo essere comunità che genera collettivamente il senso del rispetto e della convivenza civile, e da questo punto di vista la Dad ha creato enormi problemi”.

“Esprimiamo vicinanza al ragazzo e alla famiglia – aggiungono Rossi e Lacoppola – e riaffermiamo la nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni e la comunità ebraica per fare in modo che la tragedia della Shoah possa essere costantemente un monito contro l’odio e i crimini legati al razzismo e all’antisemitismo. Da parte nostra non viene meno l’impegno a promuovere in tutti i luoghi di lavoro e in particolare nelle scuole una cultura democratica e antifascista, con iniziative e attività volte a contrastare qualsiasi diffusione di idee neofasciste e razziste”.

 

🎧 Siamo tutti Mimmo Lucano: centinaia in piazza a Firenze

Siamo tutti Mimmo Lucano: oltre 700 persone hanno partecipato ieri pomeriggio in piazza San Giovanni, a Firenze, alla manifestazione di solidarietà nei confronti di Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace condannato a 13 anni e 2 mesi nel processo ‘Xenia’.

All’iniziativa hanno aderito associazioni, movimenti politici e sigle sindacali: i manifestanti in presidio hanno esposto manifesti con gli hashtag #eoracondannatecituttietutte e #IostoconMimmoLucano, e intonato cori come ‘Siamo tutti Mimmo Lucano’.

“Sono certo che i gradi di giudizio successivi ha affermato – Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, presente al presidio – restituiranno fino in fondo la dignità e l’onore a Mimmo Lucano e alla sua storia: ma oggi è bene che da questo paese salga una voce di solidarietà per lui e per l’esperienza che ha costruito”.

Secondo Potere al Popolo “si sta attentando alla possibilità di amministrare in maniera giusta l’accoglienza e la gestione dei fondi pubblici ad essa legati. Si sta dicendo a milioni di persone che ‘non c’è alternativa’. Non possiamo permetterlo”.

“Sì, Mimmo, sì. Qua arriva tutto. Forte e chiaro. Non c’è nemmeno da ragionarci. Basta uno sguardo e sappiamo tutti cosa sta accadendo. Tu insorgi con noi e noi insorgiamo con te”. Lo scrivono i lavoratori della Gkn, sulla pagina Facebook del Collettivo di fabbrica, postando una foto di Mimmo Lucano a fianco della consigliere comunale del gruppo fiorentino Sinistra Progetto Comune, Antonella Bundu, con in mano un cartello del collettivo con su scritto la parola motto di questa vertenza: “Insorgiamo”. Una delegazione del Collettivo di fabbrica ha partecipato al presidio di ieri a Firenze.

“Sono rimasto molto colpito da questa condanna, che addirittura è quasi il doppio rispetto alla pena che era stata richiesta dai pm. Mi auguro che Mimmo Lucano possa in appello far valere la sua innocenza. Non entro nel merito delle decisioni della magistratura, ma francamente sono rimasto molto colpito”. Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, commenta  la sentenza del tribunale di Locri. “Sono pene- aggiunge Nardella- che vanno al di là di quelle che si danno a trafficanti internazionali di droga, ai grandi criminali del Paese. Forse una riflessione minimo minimo va fatta su questo caso”.

AUDIO Intervista a Gianluca Lacoppola Cgil, alla manifestazione di ieri a Firenze.

Cgil: no all’apertura di un Cpr in Toscana

“No all’apertura di un Cpr in Toscana”. E’ la posizione di Maurizio Brotini e Gianluca Lacoppola, rispettivamente della segreteria Cgil della Toscana e di Firenze, in merito alla discussione sulla possibile apertura in Toscana di un Cpr .

Secondo i sindacalisti “occorre impiegare le risorse in un sistema di accoglienza diffusa da rafforzare attraverso l’abolizione dei decreti sicurezza”. “La Cgil di Firenze e la Cgil Toscana – proseguono – hanno sempre considerato un valore politico e culturale la scelta di non aver mai voluto aprire nella nostra regione un simile centro. Cambiano i nomi ma restano centri in cui rischiano di finire non certo efferati criminali come si vuol far credere, ma persone colpevoli solo di non avere documenti validi o colpevoli di dove essere ancora identificati. Ritenere che, senza alcun tipo di condanna dell’autorità giudiziaria, si possa prevedere di togliere la libertà personale è un errore gravissimo, che ha conseguenze anche nel nostro modo di intendere il senso di convivenza civile”. Per Brotini e Lacoppola “i cpr inoltre, secondo le ultime indagini, non sembrano aver risolto i ‘difetti’ dei vecchi Cie, che troppo spesso si sono rivelati luoghi dove sono stati continuamente violati i diritti umani e la dignità delle persone. Una ‘implacabile macchina tritadestini’ che, nella spersonalizzazione umana, non si confronta col vissuto delle persone che arrivano nel nostro Paese”.

Firenze, CGIL: aprire confronto contro ‘turismo mordi e fuggi’

“Non vogliamo diventare la Disneyland del Rinascimento”: la Filcams Cgil lancia l’allarme sulle piattaforme on line.  “Rischio lavoro nero e precarizzazione, effettuare approfondite verifiche”.

Nelle ultime settimane si è alzato il dibattito intorno alle modalità con cui il turismo viene consumato a Firenze. L’ultima notizia riguarda l’indagine Tecnocasa secondo cui nel 2017 il 94% delle case in centro sono state acquistate da investitori per fini turistici. Sono ormai milioni infatti i turisti che vengono a Firenze usando le piattaforme on line, tipo AirBnB e Booking.

Secondo Cgil l’esplosione degli affitti diretti di alloggi o camere attraverso i portali on-line segna una grande preoccupazione. Queste tipologie di affitto renderebbero complessa una qualsivoglia verifica delle condizioni di lavoro nel settore, favorendo la diffusione del lavoro in nero.

Il fenomeno degli “affittacamere” non sarebbe la sola piga che affligge il turismo a Firenze. Il massiccio utilizzo delle occupazioni a chiamata e degli appalti che precarizzano il lavoro sono un veicolo per abbassare diritti e salari dei lavoratorii.

Per questo motivo la Cgil chiede verifiche e controlli accurati e il pieno rispetto del Testo Unico del sistema turistico regionale, dove viene previsto che in ambito turistico si debbano applicare i relativi contratti collettivi nazionali di lavoro.

Gianluca Lacoppola della segreteria della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze ha scritto in una nota: “È evidente che gli interessi economici, senza alcune regolazione pubblica, senza indirizzo strategico in cui coinvolgere anche le parti sociali, tendono a uno sfruttamento intensivo del territorio, a consumare i nostri beni artistico-culturali senza alimentare nuove risorse e creatività.”

“Non ci rassegniamo – continua Lacoppola – al fatto che il destino di Firenze, e in particolare del centro storico, sia quello di una “Disneyland rinascimentale” ad uso e consumo del turismo di massa. Per questo proponiamo, un tavolo di confronto alla Città metropolitana e ai comuni dell’area fiorentina in cui discutere le proposte per arginare il boom di turismo mordi e fuggi, di turisti inseriti in grandi percorsi nazionali e internazionali che restano mediamente a Firenze non più di due giorni. Percorsi che attraversano la città, senza costruire esperienze, senza lasciare nulla in termini di crescita per sé e per la città”.

“Un tavolo di confronto che punti sulla tutela del patrimonio attraverso un piano pubblico annuale che potenzi, indirizzi e armonizzi gli interventi di restauro, che definisca come incentivare un turismo più lento e di maggiore qualità, creando ad esempio percorsi specifici sostenuti dalle nuove tecnologie, e allentando la pressione sul centro storico fiorentino”.

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