Balneari e la ‘rabbia’ di tutta la categoria a causa della vertenza record

Carrara, balneari della città si riuniscono per esprimere il loro malcontento che perdura ormai da anni.

Rodolfo Martinelli è uno dei tanti balneari di Carrara che oggi si sono trovati al convegno dal titolo “Onda d’urto balneari in mobilitazione” per esprimere la loro rabbia e frustrazione inascoltate dalla classe politica. “Da 14 anni viviamo un’infame vertenza, è un record mondiale. Meloni ha fatto interventi da barricadera quando, ora sta zitta. – ha inveito – E addirittura ha paura di inasprire i rapporti con il presidente della Repubblica. Guardiamo i nostri figli e sappiamo di non dargli un domani. Abbiamo creato ricchezza e posti di lavoro”.

Ha anche criticato aspramente il Presidente della Repubblica, a seguito dei richiami al milleproroghe. “Mattarella dà il cavalierato alle ditte centenarie, a noi vogliono darci un calcio – ha poi aggiunto -. In televisione non hanno mai accettato un contraddittorio con noi, e parla gente che da anni ripete le stesse cose, e che non sanno. Noi siamo la base, noi sappiamo le cose, e paghiamo il canone. Io, ad esempio – ha spiegato – pago 14000 di canone 7000 di Tari e 7500 di Imu per 5 mesi, più migliaia di euro per le pulizie. Colpiscono noi piccole imprese familiari, che vivono del proprio sudore e che l’inverno sono disperate. Ma cosa vogliono ancora da noi?”.

Dopo i fischi per l’intervento del deputato Pd Marco Simiani e gli applausi per i vicepresidenti del Senato Gian Marco Centinaio e Maurizio Gasparri, Martinelli esprimendosi anche a nome dei suoi colleghi ha mosso una richiesta molto importante per tutta la categoria, ovvero che “il Parlamento entro luglio legiferi sulla scarsità delle risorse. Poi dobbiamo organizzare un convegno con la sinistra e soprattutto i Verdi”.

Balneari, Centinaio: “Mappatura dirà che la risorsa non è scarsa e quindi balneari devono uscire dalla Bolkenstein”

Carrara, il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio a margine del convegno “Onda d’urto balneari in mobilitazione”, a cura di Assobalneari Confindustria e la base balneare di Donne Damare, organizzato nell’ambito della fiera Balnearia e Tirreno Ct a Carrara, ha spiegato che la mappatura dei litorali dimostrerà che il governo ha ragione a non voler applicare la direttiva Bolkestein ai balneari, perché la risorsa naturale delle spiagge non è scarsa.

Per i balneari “dal momento che ci sarà la mappatura a quel punto capiremo se la risorsa è scarsa o meno. Se non dovesse essere scarsa si dovrà seguire quello che dice l’Europa, ovvero che la direttiva Bolkenstein funziona e deve essere applicata quando la risorsa è scarsa. E quindi avremmo ragione noi e i balneari devono uscire dalla Bolkenstein”.

Il convegno “Onda d’urto balneari in mobilitazione”, è stato molto partecipato con in sala numerose bandiere dei balneari con scritto “No aste”. Sui balneari, ha sottolineato Centinaio, “bisognerà arrivare a dare delle regole certe, perché fino a ora abbiamo lavorato sul si dice che. Non c’è nulla di definito in questo paese. La legge 145 del 18 serviva non tanto per dare 15 anni ai balneari, e permettere loro di vivere e sopravvivere per altri 15 anni, ma di creare un percorso di regole. Il Consiglio di Stato ha smantellato questa legge, pensando che serva molto meno tempo ma la base di partenza deve essere quella: dire come stanno le cose. Aspetto che nel nostro paese non si può fare e non si fa”.

“il Presidente della Repubblica è stato molto chiaro e sta facendo da arbitro in questo momento per dare equilibrio tra i vari poteri dello Stato. Mattarella non ha detto no al provvedimento ma ha semplicemente detto state attenti. Non mi allarmo, andiamo avanti e per fortuna che c’è Mattarella che molto spesso tiene l’equilibrio”.

Ceccardi sta rientrando in bus con gli italiani bloccati alle Canarie

Gli italiani rimasti bloccati in Spagna, dopo lo stop ai voli decretato dal governo iberico per contenere la diffusione del coronavirus, stanno rientrando in Italia con il pullman noleggiato dall’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi, partito in nottata da Barcellona e ora già in Francia.

A bordo, insieme con la Ceccardi, ci sono 46 turisti, il senatore del Carroccio Gian Marco Centinaio, e l’assessore leghista del Comune di Pisa, Gianna Gambaccini, in qualità di medico.

È stata Gianna Gambaccini a visitare ciascun passeggero (c’è anche un disabile), prima di farlo salire a bordo del pullman. Il gruppo di turisti è atterrato a Barcellona intorno alla mezzanotte con un volo interno da Fuerteventura e l’arrivo del pullman in Italia a Pisa è atteso nel pomeriggio. Dalla città toscana i turisti potranno raggiungere le loro città di provenienza (Massa, Fucecchio, Firenze, Livorno, Torino e alcuni residenti in Campania).

“A ciascuno di loro – spiega Gambaccini – ho fatto l’anamnesi e chiesto di eventuali sintomi sospetti. A tutti ho misurato febbre, frequenza cardiaca e ossigeno nel sangue con il pulsiossimetro. A tutti abbiamo dato una mascherina e assegnato un posto fisso nel bus”.

Sulla sua pagina Facebook esulta invece Ceccardi per il buon esito della missione: “Si torna a casa. È stato un viaggio estenuante: 16 ore di pullman all’andata e sempre al telefono, abbiamo dormito pochissimo, abbiamo letto tanti complimenti da chi pensa sia giusto aiutare dei connazionali in difficoltà e tante offese da chi pensa che siamo stati a fare una gita di piacere ed evidentemente non sa di cosa parla”.

L’iniziativa, della quale Ceccardi assicura di avere preventivamente informato l’unità di crisi del ministero degli Esteri e il ministero dell’Interno, aveva infatti suscitato polemiche politiche e per questo Ceccardi dice che “ci sarà il tempo di rispondere a tutte le offese gratuite, alle falsità, alle inefficienze: ma ora finalmente dormo qualche ora e penso alla mia famiglia a cui non ho smesso di pensare per un secondo, si torna a casa, perché sarà dura stare chiusi in casa per giorni e giorni, ma vi assicuro che starne lontani è anche peggio”.

Bocci: ipocrita andare a cimitero Usa

“Se ho detto di no ad andare in piazza della Signoria perché la trovavo una festa di parte, trovavo assurdo andare al cimitero degli americani e degli inglesi, perché sarebbe stato ipocrita”. Lo ha affermato Ubaldo Bocci, candidato sindaco di Firenze per il centrodestra, a proposito della sua mancata partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile.

“Ieri mi hanno detto che invece di andare in piazza della Signoria potevo andare al cimitero” ha detto Bocci, a margine di una iniziativa col ministro Gian Marco Centinaio a Firenze, riferendosi al cimitero americano dei Falciani che è stato visitato da altri esponenti del centrodestra locale. “Allora – ha aggiunto – non mi sono spiegato bene: quello che contesto è che una festa grande, un festa per un evento che ha ridato la libertà all’Italia… non credo alla festa di parte”. Per Bocci “il problema è che dopo 74 anni dalla fine della guerra questo Paese non sia riuscito a trovare una coscienza condivisa, questo è il vero problema, e non si può dopo 74 anni continuare a discutere. Non ci si può provare a tirar fuori una giornata grande che sia veramente la festa di tutti? E sentirmi dire che se io non vado è perché non amo Firenze.. se questi sono gli argomenti del mio competitor, questo mi rassicura”.

“Sicuramente va rivista la gestione del turismo: non è possibile che 14 milioni di turisti vengano a Firenze, e che poi se non lasciano, consumano”ha affermato Bocci in seguito al suo incontro con Centinaio, a cui ha chiesto attenzione per i problemi del turismo in città. “Il problema – ha spiegato – è che Firenze è conosciuta prevalentemente per quelle bellezze, il museo a cielo aperto più bello del mondo, ma se noi si pensa che Firenze sia soltanto questo secondo me è non voler bene a Firenze, perché Firenze ha una ricchezza dell’artigianato, delle botteghe storiche, di tanti altri musei che non sono conosciuti. Pensavo al Museo Bardini: se qualsiasi città del mondo avesse la possibilità di avere un Museo Bardini, considerato un museo minore, diventerebbe il punto di riferimento della città”.

Per Bocci “dobbiamo spiegare ai turisti che Firenze non è soltanto quelle quattro piazze che sono sicuramente il quadrilatero più bello del mondo, ma a Firenze c’è tanto altro. E’ per questo che sostengo che vada rilanciata l’idea delle botteghe storiche, dell’artigianato: sono le nostre eccellenze, e come tali vanno sapute vendere al mondo”.

Elezioni Firenze; Centinaio, Lega partecipa per vincere

“La Lega non partecipa alle elezioni per partecipare”, ma “per vincere”. Lo ha affermato Gian Marco Centinaio, ministro leghista delle Politiche agricole e del turismo, rispondendo alle domande dei giornalisti a proposito della sfida delle amministrative per il sindaco di Firenze, dove il centrodestra schiera il candidato civico in quota Lega Ubaldo Bocci contro il sindaco uscente del centrosinistra Dario Nardella.

Centinaio oggi ha partecipato a un incontro con le categorie economiche fiorentine alla villa medicea del Poggio Imperiale, iniziativa a cui ha preso parte anche lo stesso Bocci. “Se
partecipassimo alle elezioni solo per partecipare un po’, in versione olimpionica alla De Coubertin – ha aggiunto Centinaio – potremmo fare altro, e io oggi sarei a casa con mio figlio. Io sono qua per vincere, noi siamo qua per vincere, e quindi noi vogliamo vincere”.

“Non rompiamo l’alleanza” di governo col M5s “perché abbiamo promesso agli italiani che andremo avanti 5 anni, con un alleato col quale abbiamo fatto un contratto di governo e col quale vogliamo risolvere i problemi di questo Paese”. Lo ha affermato il ministro a margine dell’incontro con le categorie economiche a Firenze.
“Se andiamo a guardare quello che stiamo facendo a livello governativo – ha risposto – penso che stiamo lavorando bene. Si può sempre migliorare, non dico che siamo perfetti. Su quello che chiede l’opinione pubblica… io sento anche tanta gente checi dice ‘andate avanti’. E di conseguenza pensiamo che se Matteo Salvini stia proseguendo nell’azione di governo vuol dire che sono più quelli che gli dicono ‘andate avanti'”.

Olivocoltori toscani alla protesta contro la legge di stabilità

L’appuntamento degli agricoltori provenienti da diverse regioni italiane è per domani martedì 8 gennaio dalle ore 9,30 a Roma in via XX Settembre 20 davanti Ministero delle Politiche Agricole dove è previsto l’incontro di una delegazione guidata dal presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini con il Ministro Gian Marco Centinaio

Sono i giovani oltivocoltori  di Coldiretti Toscana, in particolare delle provincie di Grosseto, Arezzo e Siena, i primi a scendere in Piazza, insieme ai loro colleghi di tutta Italia, dopo l’approvazione della Manovra di bilancio 2019. Gli agricoltori ‘marciano’ sulla Capitale per denunciare l’assenza nella legge di stabilità delle misure necessarie a garantire adeguate risorse al Fondo di Solidarietà Nazionale per far fronte alle pesanti calamità che hanno colpito importanti aree del Paese, con il dimezzamento della produzione nazionale di olio di oliva che ha messo in ginocchio il settore, soprattutto nelle meridione.

L’appuntamento degli agricoltori provenienti da diverse regioni italiane è per domani martedì 8 gennaio dalle ore 9,30 a Roma in via XX Settembre 20 davanti Ministero delle Politiche Agricole dove è previsto l’incontro di una delegazione guidata dal presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini con il Ministro Gian Marco Centinaio per affrontare l’emergenza, con l’“opportuno confronto con i corpi sociali” sollecitato dallo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno.

“Si tratta di difendere il prodotto simbolo della dieta mediterranea di fronte ad una crisi storica che va affrontata responsabilmente con interventi straordinari a livello regionale e nazionale, come dimostra lo studio “Salvaolio” della Coldiretti che sarà presentato nell’occasione” fa sapere Coldiretti.

“L’extravergine di oliva è una delle produzioni simbolo dell’agricoltura toscana – ha commentato Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – che interessa 50mila imprese agricole, per una produzione, nell’ultima campagna, intorno ai 140-150mila quintali. Un’annata tutto sommato positiva – continua – nonostante l’andamento climatico particolarmente sfavorevole nelle ultime settimane, con il vento forte che ha creato problemi in alcune zone”.

“Dall’invasione di olio straniero a dazio zero al falso Made in Italy fino ai cambiamenti climatici e gli effetti dei disastrosi eventi estremi – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – sono alcune delle criticità da affrontare per salvare un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l’economia e  l’occupazione. E’ per questo che anche dalla Toscana partecipiamo alla manifestazione romana, in segno di solidarietà con i colleghi delle altre regioni e per garantire un futuro anche alla nostra olivicoltura”.

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