Dal 1 luglio riapre primo piano Galleria Accademia

Musei: riapre primo piano Galleria dell’Accademia di Firenze. A Pisa approvato progetto per recupero Mura limitrofe al Giardino Scotto: investimento da 800 mila euro

Nonostante gli allarmi sulla cosiddetta ‘variante delta’ anche il mondo museale si avvia ad una completa normalità.  La Galleria dell’Accademia di Firenze riapre così al pubblico dal 1 luglio le sale al primo piano con un nuovo impianto di climatizzazione.

Si riannette, dunque, al percorso espositivo una parte molto importante delle collezioni del museo. In questa sezione i visitatori potranno ammirare il Tardogotico fiorentino con maestri come Giovanni del Biondo, Lorenzo di Bicci, Mariotto di Nardo, Niccolò di Pietro Gerini, Giovanni Dal Ponte, Spinello Aretino e altri ancora che restituiscono il clima e la pittura tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento. Una sala è dedicata a Lorenzo Monaco, artista che grazie al suo uso del colore ha influenzato molti dei pittori del primo Rinascimento fiorentino.

E qui spicca, in particolare, l’Orazione nell’Orto o l’Annunciazione tra i più grandi capolavori tardogotici. Nella prima sala è conservata, invece, un’importante collezione di icone bizantine tra cui la così detta “Madonna della Passione” (1450-1460 c.) del cretese Andreas Ritzos. Dal 6 luglio la Galleria dell’Accademia di Firenze sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica, con orario 9-18:45. Dall’8 luglio al 19 agosto, tutti i giovedì sarà possibile visitare la Galleria anche la sera, fino alle 22 (ultimo ingresso ore 21.30).

Intanto a Pisa è stato approvato il progetto esecutivo per il recupero delle mura urbane limitrofe al Giardino Scotto a Pisa. L’intervento prevede la riqualificazione del tratto compreso tra la Torre di Sant’Antonio ed il Bastione Sangallo. Dalla Torre di Sant’Antonio verrà inoltre realizzato un punto di salita sulle mura che consentirà di accedere al camminamento in quota (galleria e parapetto) e rappresenterà il punto iniziale o finale del percorso perimetrale esistente.

Il costo dell’intervento è di 798mila euro, di cui circa 84mila di contributo regionale. La parte restante verrà invece finanziata dal Comune di Pisa attraverso un mutuo da contrarre con Cassa depositi e prestiti. Nelle prossime settimane verranno avviate le procedure di gara per affidare i lavori che partiranno nel 2022 e avranno una durata complessiva stimata di circa un anno. “Il progetto prevede il restauro di una porzione di mura urbane situata in una zona di particolare pregio, sia dal punto di vista monumentale che paesaggistico – spiega il sindaco Michele Conti -. Con questo intervento miriamo in particolare a recuperare una parte importante e abbandonata da circa due secoli di un monumento che caratterizza la nostra città, garantendone la fruibilità attraverso l’apertura di camminamenti in quota che si svilupperanno per circa 460 metri complessivi, inseriti nel sistema di percorsi murari già esistenti”.

L’intervento prevede nel dettaglio: il restauro e consolidamento delle strutture murarie esistenti; la ricostruzione con strutture in legno della parte superiore della torre di S. Antonio per permettere l’accesso a due percorsi in quota: uno posto sulla sommità a circa 10 metri di altezza, l’altro, posto ad una quota di 6,25 mt, si sviluppa in una galleria con volta a botte; il restauro conservativo della sommità dalla Torre di Santa Barbara, con la messa in sicurezza della scala di accesso alla garitta.

🎧 L’Accademia riapre con un nuovo percorso con più opere in bella vista

Firenze, presentato in anteprima per la stampa il nuovo allestimento ed il nuovo percorso della Galleria dell’Accademia, in occasione della riapertura ufficiale al pubblico.

Dal 6 maggio quindi, dal giovedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle 18.45, L’Accademia riparte con molte, importanti novità che riguardano il suo allestimento.

Il lungo periodo di chiusura dovuto all’emergenza Covid ha visto infatti il museo impegnato in grandi cantieri di ristrutturazione che hanno richiesto la movimentazione di oltre 600 opere, rivoluzionando il percorso espositivo e dando vita a un nuovo allestimento.

Sarà finalmente visibile la sezione dedicata agli Strumenti Musicali, un vero gioiello che raccoglie rari pezzi unici, e che è ora collegata direttamente, tramite un nuovo varco, alle sale delle mostre temporanee, ambienti dove sarà possibile immergersi nella magia del Rinascimento, grazie ai dipinti che arrivano dalla Sala del Colosso.

Con questo nuovo allestimento anche chi già conosce L’Accademia, avrà la sensazione di entrare in un nuovo museo, entrando verso la Tribuna, dove campeggia il David, il visitatore sarà accompagnato, nel cammino tra I Prigioni di Michelangelo, da una folla di statue di personaggi, sono i gessi di Lorenzo Bartolini, solitamente conservati nella Gipsoteca, capolavori della collezione del Museo che fino ad oggi potevano passare inosservati.

Per l’occasione, riapre il dipartimento degli Strumenti Musicali, ed è da qui che inizia la visita al museo. Inaugurato nel 2001, ospita la collezione del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze con circa cinquanta strumenti musicali provenienti dalle collezioni private dei granduchi di Toscana, i Medici e i Lorena, raccolti tra la seconda metà del secolo XVII e la prima metà del XIX.

Spiccano tra di essi, la viola tenore e il violoncello di Antonio Stradivari, entrambi parte del quintetto realizzato nel 1690 per il Gran Principe Ferdinando de’ Medici, un violino Stradivari del 1716, un violoncello Nicolò Amati del 1650, una spinetta ovale e un clavicembalo in ebano, entrambi costruiti da Bartolomeo Cristofori.

La raccolta conserva anche dipinti di autori come Anton Domenico Gabbiani e Bartolomeo Bimbi, che hanno rappresentato la vita musicale alla corte in quegli stessi anni.

Grazie alla riapertura di un passaggio, da questa sezione, passiamo direttamente, agli ambienti delle ex-Fiorentine, solitamente destinati alle esposizioni temporanee, dove adesso sono allocati i dipinti che si trovavano nella Sala del Colosso, ancora chiusa per i lavori.

Una raccolta straordinaria, una vera e propria summa della pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento che, in questa sistemazione, grazie anche ad una illuminazione più accurata, riacquista tutta la sua preziosità, facendo emergere particolari che sfuggivano nella precedente collocazione. Pensiamo, per esempio, alla Tebaide, di Paolo Uccello, di cui possiamo finalmente godere le delicate sfumature dei colori che fino adesso si erano perdute.

©Controradio

In questo contesto troviamo, inoltre la meraviglia del cosìdetto Cassone Adimari dello Scheggia, fratello del ben più celebre Masaccio, specialista nella decorazione di arredi domestici e di deschi da parto; Sandro Botticelli, con la Pala del Trebbio, dal nome del Castello mediceo dal quale proviene; mirabili esempi degli esponenti delle più importanti botteghe fiorentine del Rinascimento come, per citarne alcuni, Domenico Ghirlandaio, Lorenzo di Credi, Jacopo del Sellaio, Filippino Lippi e Mariotto Albertinelli.

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Sono intervenuti alla presentazione Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia e Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Firenze, nel podcast l’intervista ad entrambi a cura di Gimmy Tranquillo.

Musei: Toscana via libera da lunedì ma pochi apriranno

Le Gallerie degli Uffizi apriranno i siti all’aperto, ovvero Giardino di Boboli martedì 19 gennaio e forse da lunedì la Loggia dei Lanzi: ci vorrà più tempo per il musei degli Uffizi e Pitti. Resta chiuso al pubblico il complesso monumentale dell’Opera di Santa Maria del Fiore che comprende Duomo, Campanile di Giotto, Battistero e museo.

In base alle novità dell’ultimo dpcm , lunedì 18 gennaio i musei della Toscana possono riaprire al pubblico, anche se soltanto nei giorni feriali: le istituzioni culturali della regione però si muovono in ordine sparso.

A Firenze riapriranno già da lunedì i musei civici, mentre gli statali del Bargello fanno sapere di essere a lavoro per tentare di aprire almeno tre siti del complesso: il museo
nazionale del Bargello, le Cappelle Medicee e Palazzo Davanzati.

Annunciano inoltre la riapertura da lunedì il museo della Città di Livorno, e a Pistoia il Civico d’arte antica in Palazzo comunale, lo Spedale del Ceppo e il museo del Novecento di palazzo Fabroni; tra quelli che non riapriranno ci sono la parte museale del Duomo di Siena e la Torre di Pisa.

“In questi giorni- conferma l’assessore di Firenze alla cultura, Tommaso Sacchi – abbiamo lavorato senza sosta per organizzare la riapertura e possiamo annunciare che lunedì saranno di nuovo visitabili tutti i musei comunali”.

Con la loro riapertura sarà inaugurata anche la  mostra di Henry Moore al museo Novecento, e riaperta la rassegna dedicata a Raffaello in sala d’Arme di Palazzo Vecchio e quella fotografica di Massimo Sestini nell’ex refettorio di Santa Maria Novella. Le Gallerie degli Uffizi apriranno i siti all’aperto, ovvero Giardino di Boboli martedì 19 gennaio e forse da lunedì la Loggia dei Lanzi: ci vorrà più tempo oer il museo degli Uffizi e Pittio. Resta chiuso al pubblico il complesso monumentale dell’Opera di Santa Maria del Fiore che comprende Duomo, Campanile di Giotto, Battistero e museo.

La Galleria dell’Accademia di Firenze ha reso noto che sarà pronta il 13 febbraio: durante la chiusura per il lockdown, ha avviato lavori ancora in corso. Ripartono dal 21 gennaio l’Archeologico nazionale di Firenze e San Marco. “Messi in ginocchio dal protrarsi della pandemia – dice Patrizia Asproni, presidente del museo Marino Marini di Firenze che lunedì non riaprirà – le nostre istituzioni museali sono oggi in grave sofferenza, tanto
in termini di risorse economiche quanto per l’assenza di pubblico”.

Accademia, parte il restauro della Sala del Colosso

?Firenze, parte un altro grande cantiere alla Galleria dell’Accademia. Come già annunciato dal Direttore Cecilie Hollberg nella presentazione dei lavori fondamentali al risanamento della Galleria stessa, il 5 ottobre 2020 avrà inizio un importante intervento alla Sala del Colosso, la prima grande sala che si incontra nel percorso espositivo del museo, caratterizzata, al centro, dall’imponente bozzetto in terra cruda del Ratto delle Sabine, capolavoro del Giambologna.

A partire da ottobre, questo ambiente del complesso dell’Accademia, sarà momentaneamente chiuso al pubblico per essere oggetto di un restauro architettonico-strutturale con il consolidamento delle strutture lignee a copertura della sala. Sarà inoltre sottoposto ad un restyling che riguarderà la completa ritinteggiatura ed un nuovo, moderno ed adeguato impianto di illuminazione, studiato per esaltare le opere esposte.

Si ricorda che questi lavori fanno seguito a quelli relativi al nuovo impianto di areazione, appena inaugurato, il 2 giugno scorso.

“Sono molto contenta di poter annunciare finalmente l’apertura di questo nuovo cantiere che fa parte degli impegni che ho assunto da quando ho accettato il ruolo di direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze.” Dichiara Cecilie Hollberg. “Sono lavori di grande importanza, che consentiranno di risanare i gravi problemi di ordine strutturale delle capriate settecentesche della Sala del Colosso, e non solo. Gli interventi riguarderanno anche l’illuminazione e l’allestimento al fine di valorizzare al massimo gli splendidi dipinti, poco visibili, conservati in questo ambiente che introduce al percorso espositivo del museo.”

In una prima fase di questa delicata operazione, si provvederà al disallestimento dei dipinti esposti, che consentirà una rivalutazione e documentazione del loro stato di conservazione, utile a migliorare la qualità del patrimonio del museo. Saranno programmati interventi mirati di manutenzione, imprescindibili data la straordinarietà delle movimentazioni previste e, ove necessario, veri e propri restauri, realizzati da restauratori professionisti che vi lavoreranno nell’ambito di un piano specifico gestito e coordinato dal Direttore e dai funzionari competenti del Museo stesso, come Eleonora Pucci, responsabile dell’ufficio restauro.

Queste opere saranno successivamente trasferite negli ambienti adiacenti, normalmente dedicati alle esposizioni temporanee, per permettere, con un nuovo allestimento, di essere godute comunque da parte del pubblico con visite particolari e modalità che saranno rese note successivamente.

Gimmy Tranquillo ha intervistato la direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze, Cecilie Hollberg:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/09/200928_00_LAVORI-ACCADEMIA_HOLLBERG.mp3?_=2

Nardella: “Stiamo adottando misure per nuovo modello centro storico”

Il sindaco di Firenze Dario Nardella è intervenuto con i giornalisti, a margine della riapertura della Galleria dell’ Accademia, parlando delle nuove misure adottate per il centro storico e in merito al piano ‘Rinasce Firenze’.

A Firenze, “abbiamo messo lo stop all’apertura di nuovi ristoranti in centro – ha esordito Dario Nardella -, lo stop a nuovi alberghi, salvo ovviamente situazioni specifiche che però dovranno essere analizzate caso per caso, ed abbiamo anche deciso di bloccare l’ingresso dei bus turistici giornalieri nel centro della città. Sono misure che si legano anche al post emergenza Covid, e che servono a filtrare e selezionare in modo più efficace il turismo in ingresso nel centro storico, a renderlo più vivibile, e poi favoriremo anche l’arrivo invece realtà imprenditoriali, di funzioni, università, residenza, proprio per diversificare l’immagine del centro storico ed il suo modello economico”.

Per Nardella, “questo non significa affatto che Firenze rinuncia ai suoi turisti, anzi noi punteremo a richiamare i visitatori da tutto il mondo perché c’è bisogno di avere di nuovo il turismo che ama la città ma lavoreremo per un turismo diverso”. “Un turismo più consapevole – ha aggiunto -, che ama di più la città, la rispetta, un turismo che rimane in città più tempo. Quello che abbiamo sempre detto diventa ora una battaglia irrinunciabile, e cioè combattere questo sfruttamento ‘mordi e fuggi’ dei luoghi del centro, e farlo con misure efficaci”. “Direi che già queste tre misure che abbiamo detto sono assolutamente innovative – ha concluso il sindaco -, nessun altra città in Italia, soprattutto le città turistiche, hanno messo in campo un piano di sforzi di questa entità”.

“Stanno incominciando a contattarci in molti – ha spiegato Nardella -, da tutte le parti del mondo. Io sto facendo interviste con televisioni e giornali di tutto il mondo perché c’è grande interesse per questo fondo ‘Rinasce Firenze’. E’ un fondo di aiuto ma che serve per guardare in avanti. Ci serve a dare quelle risorse per mantenere meglio il patrimonio culturale in questo momento di difficoltà economiche, mantenere meglio la città, e rilanciarla anche dal punto di vista degli eventi. Quindi siamo abbastanza ottimisti sul fatto che arriveranno delle risposte”.

“E’ ovvio che Firenze non è l’unica città in queste condizioni, è tutto il mondo – ha aggiunto ancora Nardella -: da New York a Parigi, a Venezia, però certamente Firenze è patrimonio dell’umanità ed è considerata da tutti un gioiello dell’umanità, qualcosa che non appartiene solo a chi ci abita ma a tutto il mondo”. Nardella ha poi spiegato che “nel mio viaggio che farò in Cina ed in tutti gli altri paesi del mondo presenterò un piano di attrazione per le università straniere, come è successo nel passato, negli anni ’50-’60-’70, con quelle americane. Ora credo che ci sia una stagione per una nuova chiamata di centri di ricerca, istituti culturali, università straniere, che potremmo ospitare soprattutto nel centro di Firenze, ma non solo nel centro storico”.

Lorenzo Braccini

Musei, Franceschini blocca la riforma Bonisoli

Il neo ministro ai Beni Culturali, Dario Franceschini, ha ritirato “in via cautelativa”, spiegano dal ministero, i decreti che Alberto Bonisoli aveva inviato alla Corte dei Conti poco prima della crisi di governo.

Questi decreti presentati da Bonisoli prevedevano l’accorpamento della Galleria dell’Accademia e del Museo San Marco alle Gallerie degli Uffizi, e tutto il comparto archeologico di Chiusi ai nascituri Musei nazionali etruschi con sede a Roma, oltre all’azzeramento dei consigli di amministrazione dei musei autonomi per riportarli nell’alveo del ministero.

Tutto ciò è stato possibile perchè gli accorpamenti e l’abolizione dei Cda era stata promulgata in virtù di tre decreti attuativi firmati dall’ex ministro Bonisoli a cavallo di Ferragosto, per arrivare in dirittura d’arrivo prima della crisi di governo, e inviati subito alla Corte dei Conti che non li aveva ancora approvati.

Inoltre, visto che in quei testi vi si leggevano anche una serie di regolamenti sulla gestione corrente dei musei che riportavano quasi ogni scelta in capo alle soprintendenze, anche in questo caso la situazione a Roma e Firenze resta sospesa. In sostanza a Firenze non si sa come procedere anche per avviare lavori normalmente firmati dai direttori, compreso il riallestimento di sale espositive.

Al ministero sanno che “regna una grande confusione”, per questo motivo Franceschini ha in mente di prendere la situazione in mano già nei prossimi giorni e di inserire nuovi regolamenti, da promulgare al posto di quelli firmati dal suo predecessore, molto presto.

Al momento resta tutto congelato e dunque non ci saranno ulteriori passaggi di consegne: il direttore degli Uffizi Eike Schmidt che si era già messo alla guida anche dell’Accademia per ora ne resterà responsabile. Il destino dell’ex direttrice, Cecilie Hollberg, resta ancora appeso ad un filo dopo che il 22 agosto le era stato dato il benservito.

“Il congelamento dei decreti del precedente ministro non significa che abbiamo varato la riforma delle riforme – spiegano dal Collegio Romano, sede del Mibac – Non è che arriviamo e buttiamo via tutto, non può funzionare così in un’amministrazione pubblica…”.

La mossa di Franceschini, quindi, non riporta Cecilie Hollberg in sella alla Galleria dell’Accademia; per il principio di continuità amministrativa occorrerebbe un nuovo decreto per modificare, nuovamente, la geografia museale fiorentina.

I nuovi provvedimenti arriveranno, fanno sapere dal Collegio Romano, il più presto possibile, perchè con il ritorno del Turismo tra le deleghe del ministero bisogna varare una riorganizzazione e l’operazione riguarderà di conseguenza anche l’autonomia dei musei, tanto cara all’attuale ministro ai Beni Culturali.

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