Uffizi: Schmidt, con Galleria dell’Accademia sarà vera rivoluzione

“Abbiamo in mente una vera rivoluzione, tra poche settimane illustreremo in dettaglio ciò che faremo”. Lo ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, a margine di un evento a Palazzo Pitti, rispondendo sull’accorpamento negli Uffizi della Galleria dell’Accademia e anche del Museo di San Marco.

“In questi ultimi 10 giorni – continua il direttore delle Gallerie degli Uffizi – abbiamo lavorato con i funzionari amministrativi, coi tecnici della Galleria dell’Accademia e i nostri per poter realizzare questa riunificazione, perché di riunificazione si tratta. Galleria dell’Accademia e Uffizi erano insieme fino a tre anni fa, c’era parecchio lavoro per poter realizzare questa riunificazione che dal punto di vista amministrativo è già conclusa. Sono già tutti a lavoro, con grandi progetti”.

L’evento in Palazzo Pitti è stato l’occasione per Eike Schmidt di rispodere alle domande sulla sua eventuale permanenza alla direzione della Galleria degli Uffizi: “dovete chiedere al nuovo ministro che potrebbe essere anche il vecchio”, ossia Bonisoli.

“Tutte le ipotesi dipendono – ha continuato il direttore – dalla volontà del ministro”. Sulle richieste da fare sostiene che “si tratta di desiderata, sono quelle che ho sempre pronunciato e non sono per me ma per gli Uffizi. Tra quelli che menziono dico l’uscita Isozaki, questo è un punto molto importante, da portare al tavolo fin da subito”. Sull’addio di Cecilie Hollberg come direttore della Galleria dell’Accademia esprime la sua “massima solidarietà umana”.

Per quanto riguarda l’aspetto istituzionale, siccome “come Galleria degli Uffizi siamo coinvolti al 100% in questa decisione del Governo, è chiaro che non sono nella posizione di firmare lettere o altro”, ha concluso Eike Schmidt alludendo a un appello che sta circolando fra i direttori dei musei italiani sulla riforma del Mibac relativa ai musei e che Schmidt, appunto, non ha firmato.

Galleria dell’Accademia, presentato nuovo logo del museo

Il blu ceruleo, quello dei manti di Maria nelle tavole in collezione, e il bianco caldo delle sculture michelangiolesche hanno ispirato il colore del nuovo logo della Galleria dell’Accademia di Firenze: il volto del David stretto tra le lettere ‘G’ e ‘A’. Ad annunciarlo la direttrice del museo Cecilie Hollberg che oggi ha presentato alla stampa anche il nuovo carattere tipografico ispirato agli elementi testuali ricorrenti nei dipinti rinascimentali esposti nel museo, e la segnaletica interna ed esterna.

Il nuovo carattere verrà utilizzato per tutte le titolazioni e nelle diverse applicazioni entro la fine dell’anno. Si tratta di un progetto di identità visiva dell’Accademia curato da ‘Mybosswas‘ (Torino) e dall’architetto Piero Guicciardini. “Era indispensabile dotare l’Accademia di un logo intelligente, funzionale ed elegante – ha sottolineato Hollberg -. Abbiamo lavorato sul completo ripensamento della segnaletica esterna e interna al museo, sull’area di accoglienza, su un sistema di pannelli esplicativi e didascalie che garantissero a tutti una migliore fruizione”.

                       nuovo logo Galleria Dell'Accademia

Nel frattempo la direttrice Cecilie Hollberg, a margine della presentazione del nuovo logo, ha risposto ai giornalisti sull’eventualità di una sua candidatura per la direzione del polo unico Uffizi-Accademia: “io darei anche la mia disponibilità, ma prima bisogna capire bene i termini di questa riforma”. Il riferimento va alla possibilità di accorpamento annunciata nei giorni scorsi dal ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli nell’ambito della riforma del Mibac.

Di Giorgi (PD): “incomprensibile accorpamento Accademia/Uffizi “

“Mettere insieme Accademia e Uffizi è incomprensibile” dice la parlamentare e membro della Direzione Nazionale PD, Rosa Maria Di Giorgi

Un’interrogazione per chiedere quali siano “i criteri e i parametri utilizzati per l’avvio del processo di declassamento della Galleria dell’Accademia di Firenze” se il ministro “non intenda avviare un confronto con il settore” e in che modo intenda “garantire i lavori di ristrutturazione dell’Accademia”. L’ha presentata oggi la Parlamentare PD Rosa Maria Di Giorgi.

“Abolire l’autonomia delle istituzioni museali comporterà inevitabilmente la fine della libertà di movimento dei direttori che, proprio grazie alla possibilità di impegnare localmente gli introiti, erano stati incentivati a promuovere iniziative culturali, di promozione e formazione nei territori, ottenendo, come nel caso della Galleria dell’Accademia a Firenze, ottimi risultati in termini di numero di visitatori e di innovazione culturale” sottolinea Di Giorgi. Che ricorda come “nel caso della Galleria dell’Accademia a Firenze, l’autonomia ha permesso di programmare anche l’avvio di grandi lavori di ristrutturazione, che partiranno nel mese di luglio”.

Accademia, Di Giorgi (PD): “Soppressione autonomia ennesimo atto arroganza Governo” 

“La scelta conferma come  il governo Gialloverde non abbia  alcun interesse vero per  la cultura, se quello di tagliare i fondi e accorpare tutto nell’intento di  risparmiare il più possibile” dice la Parlamentare e membro della Direzione Nazionale PD Rosa Maria Di Giorgi.

“Abolire l’autonomia delle istituzioni museali – continua Di Giorgi in riferimento alla dichiarazione di questa mattina del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli – comporterà inevitabilmente la fine della libertà di movimento dei direttori che, proprio grazie alla possibilità di impegnare localmente gli introiti, erano stati incentivati a promuovere iniziative culturali, di promozione e formazione nei territori, ottenendo, come nel caso della Galleria dell’Accademia a Firenze, ottimi risultati in termini di numero di visitatori e di innovazione culturale”.

“Nessuno si inganni – prosegue Di Giorgi –  l’accentramento delle risorse presso il Ministero, attraverso il controllo e la gestione diretta dei bilanci, non viene fatta per migliorare l’organizzazione complessiva del comparto beni culturali. Tutt’altro: alla base ci sono mere esigenze di cassa, anche perché a Salvini e Di Maio la cultura non interessa affatto. Come insegnano, tra le altre cose, l’impoverimento del fondo di finanziamento per i beni e le istituzioni culturali, l’abolizione del Bonus cultura per i giovani (che non sarà rifinanziato) e la fine delle domeniche gratuite nei ai musei”.

“Il ministro Bonisoli – sostiene la Parlamentare sempre in riferimento alla dichiarazione del ministro a Pitti Uomo Immagine– sta distruggendo passo dopo passo ciò che il governo precedente aveva fatto con il ministro Franceschini, il quale aveva proposto una nuova idea di fruizione, salvaguardia e promozione dei beni culturali. Il tutto – afferma in conclusione Rosa Maria Di Giorgi – senza produrre nessuna nuova idea, se non lo smantellamento pervicace di quanto realizzato finora”.

“Dal paesaggio eremitico di Paolo Uccello alle pietre paesine”:

“Dal paesaggio eremitico di Paolo Uccello alle pietre paesine”:

due musei e una visita per celebrare il paesaggio nell’arte.

Il 14 marzo è la giornata del paesaggio e la Galleria dell’Accademia insieme all’Opificio delle Pietre Dure, entrambe a Firenze, organizzano una interessante e speciale doppia visita guidata. Intitolata “Dal paesaggio eremitico di Paolo Uccello alle pietre paesine”, avrà luogo alle ore 11 di giovedì 14 marzo.

Il tutto comincia nella sala del Colosso della Galleria dell’Accademia, di fronte al meraviglioso dipinto Scene di vita eremitica (o Tebaide) di Paolo Uccello. Si tratta di un lavoro veramente incantevole. Appartiene alla serie di dipinti noti come “Tebaidi” che formano un unicum nell’ arte del Quattrocento. Sarà una fortuna poter ascoltare la professoressa Alessandra Malquori, grande esperta proprio del tema del paesaggio eremitico.

Dopo di che la visita continua al vicino Museo dell’Opificio delle Pietre Dure, che è letteralmente dietro un angolo. Qui Federica Cappelli, restauratrice del Laboratorio di restauro Mosaico e commesso in pietre dure dell’Opificio delle Pietre Dure, parlerà dei pannelli in commesso di pietre dure che rappresentano scene di paesaggio, dando particolare attenzione alle favolose “paesine” del museo, cioè a quelle pietre dagli strati di vario colore che suggeriscono, a volte in maniera incredibilmente realistica, l’immagine di un paesaggio dipinto. Le avete mai viste? Sono davvero interessanti e bizzarre, come si diceva una volta.

Per finire sarà possibile visitare la mostra “Il Novecento per il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure” accompagnati da una delle curatrici, Annalisa Innocenti. Il che è un’ulteriore motivo di interesse.

Il tutto è gratuito. Basta pagare il normale biglietto di ingresso ai due Musei. Davvero una bella occasione di vedere arte bella, per imparare qualcosa da specialiste del settore e per capire una volta di più quanto ciascuno di noi debba proteggere il paesaggio.

Non è obbligatoria ma è caldamente consigliata la  prenotazione. Per farlo basta inviare una mail a ga-afi.comunicazione@beniculturali.it entro mercoledì 13 marzo 2019.

E il consiglio è quello di arrivare per tempo, cioè in anticipo!, alla Galleria dell’Accademia.

Buona visita a tutti,

Margherita Abbozzo

Musei: domani protesta lavoratori Opera a Accademia Firenze

Domani martedì 5 marzo i lavoratori di Opera, con Filcams Cgil e UilTucs, faranno un presidio e un volantinaggio a Firenze davanti alla Galleria dell’Accademia (via Ricasoli) dalle 10 alle 12. Lo riferiscono i sindacati Filcams Cgil e UilTucs Firenze.

L’agitazione, spiega un comunicato, è dovuta al fatto che le gare d’appalto per i servizi museali fiorentini, definite da Consip e relative a biglietterie, accoglienza e bookshop di Uffizi, Palazzo Pitti, Accademia e Museo di San Marco, mettono a rischio occupazione, diritti e salario dei circa 300 dipendenti di Opera.

Una situazione già denunciata dai lavoratori attraverso volantinaggi e altre iniziative di sensibilizzazione di cittadini e visitatori (sul tema c’è stato anche un incontro col direttore degli Uffizi Schmidt). Per il presidio di domani è stata scelta l’Accademia “anche perché – spiegano i sindacati – la direttrice Cecilie Hollberg, sulla questione dei rischi occupazionali, tace”.

Il sindacato, “rivendicando il rispetto di quanto sottoscritto col Mibac stesso in materia di clausole sociali, chiede l’intervento diretto del ministro per Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, per evitare che queste gare di appalto, già bandite da Consip o in via di definizione, possano peggiorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici impiegati e conseguentemente i servizi per i cittadini”. Il sindacato fa appello anche al sindaco Nardella e alle sei ditte che hanno superato la preselezione del bando Consip e corrono per l’assegnazione del servizio. Senza risposte, sarà proclamato lo stato di agitazione e successivamente all’orizzonte c’è un grande sciopero dei musei fiorentini.

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