Protesta anti-gassificatore sotto Consiglio Toscana

Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, ha rinviato di alcuni minuti l’inizio della seduta pomeridiana del Consiglio regionale per incontrare, insieme ad alcuni consiglieri, i manifestanti che dalle 15 stanno protestando davanti a palazzo Panciatichi contro il progetto di costruzione di un gassificatore a Fornaci di Barga (Lucca).

Giani, insieme a Stefano Baccelli e Ilaria Giovannetti (Pd), Gabriele Bianchi e Giacomo Giannarelli (M5s), e Tommaso Fattori (Sì Toscana) ha ricevuto dagli organizzatori il plico con le 8.700 firme raccolte contro il progetto. “Sarà fatto tutto il necessario – ha detto Giani ai manifestanti – perché la vostra richiesta possa essere discussa, tenendo conto prima di tutto dell’opinione della comunità locale”.

“Il progetto di gassificatore – ha spiegato Luca Campani del movimento La Libellula – è stato presentato dal gruppo industriale Kme per bruciare gli scarti delle cartiere del territorio, e a metà marzo scadranno i 60 giorni di tempo per la presentazione delle osservazioni”.

“La valle – ha proseguito – ha già molti problemi sanitari e sono presenti molti importanti insediamenti industriali. La situazione sanitaria non è delle migliori e questo impianto segnerebbe il tracollo”. Contro il progetto, è stato spiegato, si sono espressi numerosi Comuni e enti lucchesi.

A manifestare in via Cavour a Firenze, anche le Mamme no inceneritore di Prato, i comitati per l’ambiente della Valle del Serchio, di Borgo a Mozzano e di Bagni di Lucca, e i membri della pagina face book ‘No al pirogassificatore a Fornaci di Barga.

M5S Toscana: ricorso della Regione a Consulta contro DL sicurezza è strumentale


Giannarelli, Quartini, Galletti e Bianchi (M5S): “Sindaci e governatore della Toscana piegano le cariche pubbliche ricoperte al servizio delle proprie esigenze elettorali”

“Il ricorso alla Corte costituzionale che la Regione Toscana si appresta a presentare contro il decreto Sicurezza è strumentale: Rossi e il Pd pensino a risolvere i problemi dei toscani. È davvero triste constatare che sindaci e governatore piegano le cariche pubbliche ricoperte per soddisfare le proprie esigenze elettorali”. Così i consiglieri regionali del M5S Giacomo Giannarelli, Andrea Quartini, Gabriele Bianchi e Irene Galletti in una nota. Entrando nel merito, il decreto Sicurezza non presenta alcuna distorsione civica. “Si tratta – proseguono gli esponenti del 5 stelle – di un testo dettato dal buonsenso. Ai richiedenti asilo continuano a essere garantiti servizi di accoglienza e assistenza. Così come sono assicurate cure mediche e servizi scolastici per i minorenni”. Una volta ultimata la procedura di riconoscimento, se l’immigrato ha diritto a una forma di protezione può essere iscritto all’anagrafe possedendo una prospettiva stabile di presenza nel nostro Paese. “È bene ricordare – continuano Giannarelli, Quartini, Bianchi e Galletti – che abbiamo ereditato un sistema di gestione dei flussi migratori al collasso. Una struttura a lungo osteggiata proprio da molti sindaci, soprattutto dei piccoli centri, che si sono ritrovati a dover fare i conti con centri di accoglienza del tutto sproporzionati alle reali capacità dei territori. Una continua emergenza in cui la criminalità _ organizzata e non _ ha fatto affari d’oro sulla pelle delle persone: sottraendo il diritto a un’accoglienza dignitosa, così come dimostrato anche in Toscana con gli scandali nei Cas; o dando vita a una tratta di esseri umani da destinare alla criminalità o peggio, come nel caso del macabro mercato di organi. Con il decreto Sicurezza – concludono – il governo nazionale sta cercando di dare ordine, maggior trasparenza e controllo”.

Qualità della vita, M5S: “A Firenze numeri da film horror”

“Mentre c’è chi, leggi il sindaco Nardella, si vanta quotidianamente dei brillanti risultati conseguiti per Firenze durante il suo mandato Italia Oggi pubblica uno studio dove si evince che il capoluogo regionale, dalla peraltro non eccezionale 37ma piazza, sia ulteriormente precipitato al 54mo posto come qualità della vita, con buona pace di chi vede una città sempre al top”. Lo afferma il consigliere regionale della Lega Jacopo Alberti in merito all’indagine sulla Qualità della vita nelle province italiane.

“Numeri da profondo rosso”: così i consiglieri regionali M5s Giacomo Giannarelli, Irene Galletti, Gabriele Bianchi, Andrea Quartini e il consigliere comunale di Firenze Arianna Xekalos definiscono i dati su Firenze che emergono dall’indagine sulla Qualità della vita nelle province italiane, realizzata da Italia Oggi con l’Università La Sapienza di Roma. “Di questo passo – sottolineano gli esponenti M5S – l’area metropolitana di Firenze scivolerà sempre più verso le cifre riscontrate nelle periferie delle regioni del centro-sud Italia: un film horror che mai nessuno avrebbe voluto veder scorrere”.

Nell’indagine, spiegano, Firenze è “al 63mo posto per la disoccupazione (nel 2017 era al 35mo) e al 52mo per l’indice generale su affari e lavoro con 38 posizioni perse, mentre per il disagio sociale appena un anno fa eravamo 47esimi in Italia, oggi chiudiamo il 2018 ben 38 passi più indietro (85mi)”. Per i consiglieri pentastellati, “il modello, soprattutto per quanto riguarda il tema lavoro e sviluppo economico, dovrebbe essere quello del nord Italia, là dove sono andate strutturandosi le zone maggiormente produttive e floride del Paese”. Secondo Xekalos, “il sindaco Nardella non ha fatto altro che assecondare i dettami del burattinaio Renzi. Oggi i fiorentini raccolgono le conseguenze di oltre quattro anni di malgoverno e gestione miope di una città che possiede un potenziale enorme che viene puntualmente mortificato.”

“Quello di Firenze – aggiunge il consigliere Alberti della Lega – è un crollo verticale che testimonia, per l’ennesima volta, come la città abbia fortemente bisogno di un cambio di rotta e conseguentemente di avere un altro tipo di amministrazione. Non è sufficiente uno spesso teorico iperattivismo a pochi mesi dalle elezioni per cercare di sanare alcune problematiche che dovevano essere affrontate e risolte a suo tempo”.

Critico anche il capogruppo Fdi in Consiglio regionale Paolo Marcheschi. “Ora arrivano anche i dati a inchiodare la pessima gestione di Firenze da parte dell’Amministrazione Nardella – commenta Marcheschi -. La nostra città perde ben 17 posizioni rispetto al 2017. L’indagine tiene conto di parametri quali lavoro, criminalità, disagio sociale e tenore di vita. C’è soltanto da essere preoccupati e non lo diciamo solo per polemica di parte”.

Per Marcheschi è “un crollo verticale della qualità della vita che avevamo previsto e segnalato da tempo e che solo il Pd sembrava non vedere. Serve un cambio di rotta immediato, i risultati dell’indagine certificano il completo fallimento di Nardella e della sua Giunta.”

 

M5S, Sollicciano: “Criticità per detenuti e agenti”

Visita oggi dei consiglieri regionali M5s Andrea Quartini e Gabriele Bianchi al carcere fiorentino di Sollicciano. Si tratta della seconda tappa di un tour negli istituti di pena toscani degli esponenti 5 stelle per approfondire le condizioni di servizio e sicurezza in cui lavorano agenti di polizia penitenziaria e prendere nota delle eventuali criticità collegate alla permanenza dei detenuti.

“Oggi abbiamo rilevato alcune criticità – ha sottolineato Quartini del M5S – a partire dal sovraffollamento, con la presenza di circa 200 detenuti in più della capienza prevista, e di una mancanza di 70 e oltre agenti penitenziari. Inoltre sono letteralmente indecenti gli alloggi destinati agli agenti all’interno della struttura”.

“Dalla visita – osserva Quartini – è emersa poi la mancanza degli investimenti, per i quali erano stati stanziati circa 3 milioni di euro, per realizzare le docce, che ora sono in comune, all’interno delle celle.”

“Manca inoltre – conclude – una camera di compensazione per quei detenuti che devono andare in ospedale e per il momento devono essere portati a Prato dove invece è presente”. Su questo aspetto gli esponenti M5s presenteranno una mozione in Consiglio regionale.

Regione Toscana unanime su sostegno addetti Mercatone Uno 

Tre diverse mozioni sulla crisi aziendale della Mercatone Uno e in difesa dei lavoratori impiegati in Toscana sono state approvate oggi all’unanimità dal Consiglio regionale.

La prima, a firma del capogruppo di Forza Italia, Maurizio Marchetti, impegna la Giunta ad attivarsi “in tutte le sedi” per “accertare a quali eventuali ricadute andranno incontro i punti vendita toscani di Mercatone Uno e i loro dipendenti” e ad adoperarsi “per assicurare la piena tenuta occupazionale dei dipendenti” operanti in Toscana.
Un secondo documento, presentato dal Pd, primo firmatario Simone Bezzini, chiede alla Giunta toscana di attivare “quanto prima un tavolo di crisi aziendale a livello regionale, con tutti i soggetti interessati alla cessione di rami d’azienda di Mercatone Uno, a partire dai commissari straordinari, le rappresentanze dei lavoratori e le istituzioni”,
per “comprendere quale sia il reale impatto della vendita dell’azienda per la Toscana e mettere in atto ogni azione utile per tutelare i livelli occupazionali e il mantenimento della presenza dei punti vendita di Altopascio, Lucca, Calenzano e Colle Val d’Elsa”.
Infine la mozione presentata da M5s, primo firmatario Gabriele Bianchi, e sottoscritta anche dai consiglieri del gruppo Lega Nord Jacopo Alberti ed Elisa Montemagni. Il documento impegna la Giunta “ad adoperarsi con decisione” per fare in modo che, “anche attraverso tavoli istituzionali che coinvolgano tutti gli attori interessati, si giunga il più presto possibile a una positiva soluzione, garantendo la piena tenuta occupazionale dei dipendenti del gruppo Mercatone Uno e la presenza dei punti vendita in Toscana”.
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