Cannabis light, Corleone: sentenza della Cassazione ambigua, ma cambia poco

Secondo l’ex presidente di Forum Droghe, attuale Garante dei Detenuti della Regione Toscana, la sentenza è ‘tautologica’ perché dice quello che già si sa ovvero ‘che è vietato vendere sostanze stupefacenti”.

“Come si fa a dire che è vietato vendere sostanze stupefacenti? E’ già nella legge… Il quesito era diverso, ovvero bisognava dire  se anche una canapa senza effetto drogante fosse soggetta alle limitazioni della legge 309/90 l’art 73” sottolinea Corleone.

“La Corte dice che ogni caso andrà verificato, ed è qui la tautologia. Diciamo che l’effetto pratico è che i negozi che vendevano inflorescenze o piante avranno dei limiti, perché dovranno affrontare, se del caso, la verifica che quelle sostanze non abbiano effetto drogante. E’ un inizio a cui non so se  si sottoporranno” considera Corleone.

Che conclude ” per il resto la questione non cambia,  ovvero la legalizzazione della canapa per fini non terapeutici:  l’Italia deve decidere da che parte stare”.

 

Sollicciano: inala gas da fornelletto cella, muore detenuto

La notte scorsa, nel reparto destinato alla detenzione di tossicodipendenti del carcere di Sollicciano a Firenze, un detenuto di 29 anni è morto nella sua cella del  dopo aver inalato il gas del fornelletto in dotazione, allo scopo, secondo quanto emerso, di provare stato di ebbrezza.

Il pm di turno Leopoldo De Gregorio ha disposto l’autopsia. A dare l’allarme agli agenti di custodia è stato il compagno di cella che a sua volta aveva inalato gas del fornelletto a fini sempre di ‘sballo’ ma senza accusare malori. Il 29enne era originario di Empoli (Firenze) e si trovava in carcere per furto: già condannato in primo grado aveva fatto ricorso in corte d’appello. I due detenuti hanno atteso la chiusura delle porte blindate del reparto per annusare il gas: si tratta di un momento in cui i controlli permettono di agire senza essere notati. Secondo quanto si apprende, sarebbe pratica abbastanza diffusa tra i detenuti del reparto tossicodipendenti inalare gas dai fornelli di cui sono provviste le celle per cercare momenti di ebbrezza.

Il Garante regionale dei detenuti in Toscana Franco Corleone propone piastre elettriche in cella. Sostituire i fornelli da campeggio a gas e riorganizzare gli spazi nei reparti carcerari per migliorare i controlli del personale penitenziario. Queste le proposte del dopo la morte di un 29enne a Sollicciano (Firenze). Il giovane, per cercare ebbrezza, aveva inalato gas dal fornello in dotazione. La situazione è definita “ormai insostenibile” da Corleone e “dimostra a suo parere quanto l’illusione punitiva e terapeutica sia fallita”.

Quindi il garante “prova a lanciare una prima misura preventiva – è quanto riporta un comunicato stampa -. Poche carceri in Italia usano le piastre elettriche ma potrebbe essere un passo e una risposta alle difficoltà della popolazione carceraria composta per oltre il 50 per cento da spacciatori e tossicodipendenti”. Un secondo intervento per Corleone dovrebbe concentrarsi sull’organizzazione delle sezioni interne alle carceri ripensando “la distribuzione delle celle e la suddivisione degli spazi per agevolare il controllo”. “Cambiare la politica del carcere e il senso che questo ha assunto nel tempo restano il vero nodo da sciogliere. Ogni altra misura – coclude il Garante –  sarebbe un palliativo e lascerebbe spazio solo ad esiti drammatici”.

Corleone su carceri: droga riguarda oltre metà detenuti

“Il carcere rischia di essere un luogo in cui più del 50% della detenzione ha a che fare con la politica delle droghe”. Lo ha detto Franco Corleone, garante per i diritti dei detenuti della Toscana, che ha aperto oggi il convegno ‘Carcere, test antidroga e diritto alla privacy’ in corso a Firenze.

“Quando sento dire – ha aggiunto – che vogliono alzare le pene per il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti, mi immagino un aumento dei numero dei detenuti ancora più impressionante di quello che già non sia”. Corleone ha rivelato che “abbiamo due dati impressionanti che presenteremo fra un poco più di un mese, perché la Fondazione Michelucci su incarico della Regione sta ultimando una ricerca sulle persone detenute nelle carceri toscane, sia per la violazione della legge sulle droghe, cioè la detenzione e il piccolo spaccio di sostanze stupefacenti, sia per la presenza di tossicodipendenti. Parliamo del 34% per violazione della legge sulle droghe per detenzione e piccolo spaccio, e di una percentuale vicina al 30% per lo stato di tossicodipendenza. E’ un fatto enorme, che meriterebbe di essere studiato ed esaminato come un fatto centrale”.

Emergenza freddo a Sollicciano: inviate coperte da Regione e Misericordie

In seguito a un guasto all’impianto di riscaldamento del carcere di Sollicciano, che insiste da alcuni giorni, la Regione Toscana e le Misericordie hanno inviato 400 coperte per alleviare il disagio dei detenuti del penitenziario fiorentino.

Lo annuncia il presidente della Regione Enrico Rossi che si è attivato insieme alla Protezione
civile regionale e alla federazione regionale delle Misericordie toscane.
“Duecentocinquanta coperte arriveranno grazie alla Protezione civile regionale – spiega Rossi in una nota – e altre 150 dalle Misericordie, grazie all’interessamento del presidente
Corsinovi. Sappiamo tutti qual è la situazione di disagio che vivono i detenuti nella maggior parte delle strutture penitenziarie italiane però ci chiediamo perciò cosa stia
facendo il ministro Bonafede per migliorare una situazione molto delicata, essendo, Sollicciano come il resto delle carceri italiane, strutture che ricadono nella sua competenza”.

Rossi annuncia che il 22 dicembre farà visita al carcere fiorentino insieme al garante regionale per i diritti dei detenuti Franco Corleone.

Le Misericordie hanno attivato poi sul territorio fiorentino anche 20 posti letto nella sede di piazza Duomo per ospitare nell’immediatezza quanti vengono trovati in strada, affiancando le strutture pubbliche. Le unità di strada sono squadre di volontari che, in accordo con i servizi sociali dei vari comuni, hanno il compito di assistere in strada i senzatetto offrendo loro cibo, bevande calde, coperte ed altri generi di conforto cercando anche di
accompagnargli verso gli asili notturni.
Il presidente della Federazione regionale delle Misericordie, Alberto Corsinovi, ha invitato tutte le Misericordie della regione ad aprire le porte delle proprie sedi in questi giornidi particolare freddo a chi si presenti cercando un riparo per la notte.

Pisa, carceri: tensione dopo suicidio, saltano interrogatori

Il suicidio di un detenuto avvenuto nella tarda serata di ieri all’interno del carcere Don Bosco di Pisa ha scatenato una piccola rivolta all’interno della struttura detentiva con alcuni detenuti che hanno acceso dei falò incendiando lenzuola, materassi e suppellettili e costretto la polizia penitenziaria a “blindare” la casa di reclusione, facendo slittare anche una serie di interrogatori di garanzia programmati per la mattinata. E’ quanto si apprende da fonti penitenziarie.

Dopo alcune ore la situazione è stata ripristinata la calma e ora il clima all’interno della casa circondariale di Pisa, è tornato sostanzialmente sereno, anche se alcuni interrogatori di persone arrestate nelle ultime ore sono stati rinviati ai prossimi giorni. I detenuti che hanno innescato la rivolta erano in possesso “anche di lamette e hanno lanciato pietre contro alcune vetrate”. Lo si apprende da fonti interne.

La protesta dei reclusi sarebbe dovuta al sovraffollamento della struttura ed è stata messa in atto da alcuni reclusi che non si sono limitati ad accendere piccoli falò danneggiando le suppellettili delle celle, ma hanno anche assunto un atteggiamento minaccioso verso gli agenti. Poi la situazione è tornata alla calma senza ulteriori problemi.

“Tutta questa situazione richiederebbe un cambio di politica e invece si continua a pensare a una repressione cieca, che provoca disastri”. Lo ha detto il garante dei detenuti della Toscana Franco Corleone, parlando in seguito al suicidio del detenuto al don Bosco di Pisa.

“Il detenuto era in custodia cautelare dal 7 novembre, in attesa di giudizio per un fatto di lieve entità, piccolo spaccio. Era in carcere per l’articolo 73 della legge 109 del 1990 – ha spiegato il garante -. Le notizie ricevute dalla direzione del carcere parlano di un soggetto problematico, che era seguito per questa sua particolare condizione. Ieri sera era stato assistito nell’infermeria e riportato in cella intorno alle 22.”

“Una volta rientrato si è impiccato. Il compagno di cella sostiene di non essersi accorto di niente, essendo in bagno. Gli agenti della polizia penitenziaria sono intervenuti immediatamente, è stato chiamato il 118, ogni tentativo di rianimazione è stato vano. Si tratta del terzo suicidio in carcere quest’anno nella nostra regione”, fa notare il garante.

“Pare che il giudice abbia disposto l’autopsia e che sia stata aperta un’indagine. Piccolo spaccio. Per questo reato non ci può essere la pena di morte. L’ho detto fino alla noia, ma la questione delle droghe porta attualmente in carcere oltre il 30% dei detenuti”.

E poi, il problema del sovraffollamento: “A ieri, nel Don Bosco di Pisa erano detenute 285 persone, di cui 42 donne e 162 stranieri. La capienza regolamentare è di 206 detenuti. In Toscana i detenuti sono 3mila 406, di cui 129 donne e 1689 stranieri, a fronte di una capienza di 3mila 146. In Italia è stata superato il tetto dei 60mila detenuti. Sono troppi i suicidi in carcere, ieri uno anche a Catania, e sono molto gravi le situazioni di sovraffollamento.”

“La mancata riforma dell’ordinamento penitenziario ha provocato delusione ed esasperazione nella popolazione detenuta. Non vi è consapevolezza della gravità della situazione nel Governo, nel ministro della Giustizia, e anche nel dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e nel suo capo”, ha concluso Corleone.

“La carenza di personale di Polizia Penitenziaria presso la casa circondariale di Pisa è ormai un fatto tristemente noto. Si fa fatica in una struttura tanto fatiscente a fare i controlli dovuti e ad adeguare la tecnologia”. Lo denuncia il vicesegretario regionale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp, Claudio Caruso, dopo i disordini avvenuti nel carcere Don Bosco di Pisa dopo il suicidio di un detenuto, chiedendo “più spazi per una detenzione meno afflittiva” per i reclusi”.

“Sventiamo – aggiunge Caruso – tantissimi episodi simili, salvando la vita di tanta gente disperata. Questo è uno di quei casi in cui non ci siamo riusciti, pure impegnando le risorse umane al massimo”. Osapp, prosegue la nota, denuncia da tempo “i rischi congeniti di un carcere tanto vecchio, dove la pena assume un carattere estremamente afflittivo: serve una struttura leggera, con ampi spazi dove poter organizzare delle attività per i detenuti, una struttura che permetta al personale di polizia penitenziaria di svolgere i propri compiti con dignità”.

“Altrimenti – conclude Caruso – dovremo abituarci a vedere simili tristi notizie e allora il fallimento sarà di tutti coloro che potevano intervenire, ma hanno preferito limitarsi a prendere atto di una situazione drammatica e fuori dalle prescrizioni dell’ordinamento penitenziario. Più personale e più risorse, più spazi e più attività per evitare altre tragedie.”

 

Carceri, Corleone: “Preoccupato per clima tensione”

“Una vera e propria strage nel 2017, il totale è stato di 52 detenuti che si sono tolti la vita, mentre il trend di quest’anno, ancora non concluso, è decisamente in aumento: al 3 ottobre dell’anno scorso, i suicidi risultavano 45, quest’anno, invece, siamo già a 49.”  Lo ha detto il garante regionale dei detenuti Franco Corleone, esprimendo preoccupazione, alla luce degli ultimi suicidi e degli episodi di tensione e di protesta che si sono verificati nelle carceri italiane.

“In generale, in quest’ ultimo mese, – continua Corleone – i notiziari dal carcere hanno riportato dati sempre più allarmanti sulle condizioni di vita dei detenuti: aumento del sovraffollamento, disagio psichico e problemi relativi alla loro affettività”.

“Queste notizie – aggiunge il garante – giungono proprio in concomitanza della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di tre decreti di modifica dell’ordinamento penitenziario in materia di sanità, lavoro e minori che tolgono ogni speranza di miglioramento delle condizioni carcerarie”.

“Si indicheranno scadenze e impegni – ha aggiunto Corleone – per rispondere all’aggravarsi delle condizioni di vita nelle carceri avviate ad un intollerabile sovraffollamento”. Inoltre, tra i prossimi appuntamenti del garante, un nuovo incontro pubblico con il provveditore Fullone e il provveditore delle opere pubbliche per presentare i tempi degli interventi di ristrutturazione e la definizione dei mutamenti nella vita quotidiana nelle carceri toscane.

“Attendiamo – conclude Corleone – di conoscere la data dell’udienza della Corte Costituzionale sul nodo degli articoli 147 e 148 del Codice Penale che dovrebbero garantire l’efficacia dell’esperienza delle Rems (residenza per le misure di sicurezza) e l’assistenza psichiatrica nelle carceri”.

Domani, venerdì 19 ottobre a Roma ci sarà una riunione della conferenza nazionale dei garanti regionali e comunali che valuterà la conclusione di una lunga fase di speranza di riforma.

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