Figlio con 15enne: niente rito abbreviato, processo odinario il 1/7

Processo immediato con rito ordinario e prima udienza dall’1 luglio. Lo ha deciso il giudice Francesco Pallini di Prato nel procedimento a carico della donna 31enne imputata di violenza sessuale e atti sessuali sul 15enne da cui ha avuto un figlio.

Niente rito abbreviato (e relativo sconto di un terzo della pena in caso di condanna) come richiesto dalla difesa della donna. Il giudice ha accolto un’eccezione della parte civile presentata due giorni fa, relativa alla mancanza di una procura speciale. La circostanza vanifica la celebrazione del processo abbreviato come chiesto dalla difesa. Dunque ci sarà un giudizio immediato – senza filtro dell’udienza preliminare ma direttamente a processo – come voleva la procura.

Con la donna verrà processato il marito, imputato di falsa attestazione di stato (disse di esser lui il padre del neonato). Fuori dal tribunale la coppia non ha fatto dichiarazioni mentre un difensore, Massimo Nistri, ha detto di “non voler commentare la decisione, arrivata nonostante la produzione di tutta la documentazione richiesta per effettuare un processo con rito abbreviato”.

Figlio con 15enne: difesa donna, ‘ragazzo inattendibile’

Aperta e rinviata per un problema legale la prima udienza davanti al giudice Francesco Pallini di Prato sul procedimento che riguarda la donna 31enne imputata di violenza sessuale e atti sessuali su 15enne, suo allievo per ripetizioni di inglese, da cui ha avuto un figlio nell’estate 2018.

Il giudice ha rinviato l’udienza al 14 giugno per la mancanza di un atto, necessario a innescare il processo con rito abbreviato, nella documentazione presentata dai suoi difensori, avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri. Si è accorto dell’assenza dell’atto dentro il fascicolo del processo il legale dei genitori del 15enne, i quali si sono costituiti parte civile.

La difesa della 31enne ha comunque presentato al giudice due relazioni: una perizia psicologica per “dimostrare l’impossibilità dell’assistita di reiterare il reato” e funzionale a chiedere un’attenuazione della misura (ora la donna è agli arresti domiciliari), e un’altra che fa leva sulla presunta inattendibilità del 15enne, il quale aveva fatto dichiarazioni in un incidente probatorio.

La donna, come annunciato, era assente, ma si è presentato in udienza il marito anche lui imputato benché per un reato diverso, cioè l’ ‘alterazione di stato’ civile, che avrebbe commesso dichiarando di esser padre del bambino che sua moglie, invece, ha avuto dal 15enne. Inoltre, diversamente da quanto ipotizzato, il marito – che è difeso dagli stessi avvocati della moglie, Alfano e Nistri – non ha almeno questa volta potuto rendere dichiarazioni al giudice a causa del rinvio dell’udienza.

Prete arrestato per pedofilia, gip: no a carcere, resta ai domiciliari

L’avvocato pratese Valeria Fontana, difensore del prete 70enne, ha commentato la decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Prato Francesco Pallini che ha confermato per lui gli arresti domiciliari: “La scelta della misura cautelare degli arresti domiciliari è tecnicamente ineccepibile e ben motivata”. Anche il fratello della bambina era stato coinvolto, sette anni fa, in un episodio simile.

Don Glaentzer è stato arrestato lunedì con l’accusa di aver molestato sessualmente una bambina di 10 anni. La procura per i minori del tribunale di Firenze nel gennaio scorso aveva chiesto l’allontanamento dalla famiglia della bambina di 10 anni abusata dal prete arrestato lunedì scorso nel Fiorentino.

Per lei e per gli altri due fratelli più grandi – come riporta oggi il Corriere Fiorentino – era arrivata la richiesta, ma non la decisione del giudice a riguardo.

Sempre secondo il quotidiano, sette anni fa, il fratello maggiore della bambina sarebbe stato vittima di un episodio in qualche modo simile a quello vissuto dalla sorellina: il ragazzo, oggi ventiduenne, all’epoca dei fatti ne aveva 15 anni, venne trovato appartato con un adulto. In mancanza di riscontri oggettivi l’indagine fu poi archiviata.

Prete accusato di violenza: no carcere, resta ai domiciliari

Il prete accusato di violenza sessuale aggravata su una bambina non andrà in carcere ma resterà ai domiciliari, a disporlo il giudice di Prato Francesco Pallini.

Niente carcere per il prete accusato di violenza sessuale aggravata su una bambina di 10 anni che resta agli arresti domiciliari.

Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Prato Francesco Pallini ha sciolto la riserva sulla misura cautelare da applicare a don Paolo Glaentzer, 70 anni, parroco in una chiesa del Fiorentino, arrestato lunedì scorso in flagranza.

Il magistrato ha respinto la richiesta della procura che chiedeva il carcere, accogliendo la tesi della difesa e disponendo i domiciliari.

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