Marina di Carrara: lo “yacht di Putin” cambia equipaggio

Il cambio di equipaggio dello yacht Sheherazade a Marina di Carrara richiama l’informazione diffusa da Maria Pevchick e Georgij Alburov, entrambi del team anti-corruzione del dissidente russo in carcere Aleksej Navalny: il natante avrebbe avuto per molto tempo fra i membri dell’equipaggio  una dozzina di agenti segreti dell’Fso, il Servizio di sicurezza russo che vigila sulla sicurezza di Putin.

Si infittisce il mistero intorno allo “yacht di Putin” a Marina di Carrara”. L’ultimo colpo di scena è il cambio di molti membri dell’equipaggio.

“Ci sono stati anomali movimenti in questo periodo, da una settimana a questa parte è stato sostituito l’intero equipaggio che prima era quasi tutto russo e adesso è composto solo da inglesi”, “la mia preoccupazione di sindacalista è esclusivamente sotto il profilo occupazionale”: così il segretario della Cgil di Massa Carrara, Paolo Gozzani, parla all’ANSA dello yacht da 140 metri Scheherazade agli ormeggi nel porto.

Dello yacht  si sta parlando da giorni perché potrebbe essere riconducibile a Vladimir Putin come proprietario.

Il cambio di equipaggio dello yacht Sheherazade a Marina di Carrara richiama l’informazione diffusa da Maria Pevchick e Georgij Alburov, entrambi del team anti-corruzione del dissidente russo in carcere Aleksej Navalny, secondo cui il natante avrebbe avuto per molto tempo fra i membri dell’equipaggio un certo numero (circa una dozzina) di agenti segreti dell’Fso, il Servizio di sicurezza russo che vigila sulla sicurezza di Putin. “Che sia di Putin o no – ha aggiunto sempre il segretario della Cgil di Massa Carrara, Paolo Gozzani – a me interessa tutelare i lavoratori del cantiere navale che sta ospitando lo Sheherazade. Se dovesse essere sequestrato ci sarebbe una ricaduta immensa sul lavoro degli operai” inoltre “il sequestro porterebbe a congelare un’area vastissima del cantiere, chissà per quanto tempo, e impedirebbe nuove lavorazioni”, cioè impedirebbe di accogliere altri natanti per le manutenzioni nel posto che adesso occupa in banchina.

Gozzani ha sottolineato pure che “in quel cantiere di Marina di Carrara lavorano 400 operai diretti e altri 200 dell’indotto. Italian Sea Group è una delle poche società che possa fare refitting ad uno yacht di tale portata. Noi vogliamo il lavoro e che la responsabilità sociale non ricada sui nostri operai”. Comunque sia, dopo le sanzioni della Ue, ci sono accertamenti delle autorità italiane per stabilire se lo yacht sia di Vladimir Putin o di un oligarca sottoposto pure lui a sanzioni. In caso positivo di questi accertamenti, lo yacht, alla stregua di altri beni patrimoniali, verrebbe ‘congelato’ con atto amministrativo e tolto alla totale disponibilità dei proprietari fino a nuove disposizioni.

Intanto il sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale, dopo aver incontrato i vertici di Italian Sea Group, ha di nuovo assicurato che lo yacht Scheharazade non è di Vladimir Putin.  “Ho avuto un breve confronto con la proprietà del cantiere – spiega De Pasquale – che ha ribadito quanto affermato già lo scorso 10 marzo” ovvero che “in funzione della documentazione di cui dispone e a seguito di quanto emerso dai controlli effettuati dalle autorità competenti, lo yacht di 140 metri Scheherazade, attualmente in cantiere per attività di manutenzione, non è riconducibile alla proprietà del presidente russo Vladimir Putin”.

“I vertici di The Italian Sea Group – conclude De Pasquale – mi hanno assicurato di aver messo a disposizione tutto il materiale necessario alle indagini. La disponibilità della proprietà del cantiere e lo scrupoloso lavoro delle nostre autorità sono una garanzia per tutti noi e sono certo che questa vicenda è stata e sarà gestita con l’attenzione e la serietà che merita. Come amministrazione comunale non abbiamo alcuna giurisdizione in materia ma, da pacifista convinto e da obiettore di coscienza, voglio cogliere anche questa occasione per condannare ancora una volta quanto sta accadendo in Ucraina dove è in corso una guerra che mina i valori fondanti della nostra Europa”.

Temporali in Toscana, codice giallo per area nord occidentale

Temporali attesi sulle Apuane e in Lunigiana, in Garfagnana e sull’Arcipelago. La sala operativa della Protezione civile regionale ha emesso un’allerta di codice giallo per pioggia e rischio idrogeologico.

Per l’avvicinarsi di un’intensa perturbazione atlantica domani, lunedì 4 ottobre, si prevede infatti un graduale peggioramento delle condizioni meteo con rovesci e temporali.

La pioggia, con isolate precipitazioni, inizierà oggi e proseguirà nella notte e nella mattinata di domani sull’Arcipelago e con minore probabilità sulla costa. Dopo una pausa nel pomeriggio, le precipitazioni riprenderanno nella serata di lunedì, quando diverranno più diffusi e persistenti.

I fenomeni che si stanno registrando nel levante ligure e le tendenze per le prossime ore portano a pensare che dalla serata di lunedì e per tutta la notte, si possano registrare precipitazioni molto intense e venti forti nella zona apuana, “ci attendiamo che già da domani il centro funzionale della Regione Toscana elevi l’allerta per la notte tra lunedì e martedì da gialla ad arancione”. Così il sindaco di Carrara (Massa Carrara) Francesco De Pasquale che ha riunito il personale del Centro operativo comunale.

Il primo cittadino precisa, in una nota, che domani, lunedì 4 ottobre, le scuole di ogni ordine e grado rimarranno aperte e che nel pomeriggio, quando saranno disponibili previsioni più dettagliate, insieme alla Protezione civile verrà valutato cosa fare nella giornata di martedì 5 ottobre.

“C’è grande preoccupazione – sottolinea ancora – perché le temperature particolarmente alte degli ultimi giorni, gli eventi di domenica scorsa e la ‘lentezza’ della perturbazione in arrivo potrebbero creare problemi importanti sul nostro territorio. Per questo stiamo predisponendo tutte le misure necessarie a gestire eventuali situazioni di emergenza”. Dalle 15 di domani, lunedì e fino a martedì mattina, la Sala operativa della Protezione civile sarà aperta. Per la notte tra lunedì e martedì potrebbe essere attivato il punto di accoglienza e prima emergenza presso Carrara Fiere. Come ulteriore precauzione nei giorni scorsi, su
indicazione della Protezione civile, è stata effettuata una pulizia straordinaria delle caditoie e delle grate del sistema di smaltimento delle acque meteoriche nelle zone tradizionalmente soggette a criticità.

 

Carrara: sindaci scrivono a Giani, “non chiudere hub vaccinale”

Appello congiunto dei sindaci di Carrara, Massa e Montignoso al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani in merito all’annunciata chiusura del centro di somministrazione dei vaccini (hub) al polo fieristico di Marina di Carrara

Francesco De Pasquale, sindaco di Carrara, Francesco Persiani, sincaco di Massa e  e Gianni Lorenzetti  sindaco di Montignoso, hanno inviato una lunga lettera al presidente della Regione Eugenio Giani,  in cui spiegano tutte le ragioni della loro perplessità rispetto alla notizia della volontà della Regione di non rinnovare la convenzione tra l’Azienda Usl Toscana Nord Ovest e Imm Carrara Fiere per l’utilizzo della struttura fieristica come hub vaccinale.

“La scelta di non rinnovare la convenzione ci lascia perplessi. L’hub vaccinale di Carrara Fiere è quello che ha meglio risposto in termini di efficienza e di costo per vaccino somministrato e dovrebbe rimanere aperto” scrivono i primi cittadini nella lettera indirizzata a Giani.

“Quello è lo spazio più idoneo e funzionale dell’intera Asl per proseguire una campagna vaccinale non ancora completata e che nei prossimi mesi potrebbe essere necessario incentivare in previsione di ulteriori richiami o dell’introduzione dell’obbligo vaccinale”, ricordano i tre primi cittadini, sottolineando la posizione centrale del polo fieristico nella Provincia di Massa-Carrara, la sua vicinanza al casello autostradale e l’ampia disponibilità dei parcheggi. Inoltre i tre sindaci spiegano che anche dal punto di vista dei costi, la soluzione di Marina di Carrara è la migliore: “Se si valuta la presenza, negli stessi spazi, dell’hub vaccinale e del centro di tracciamento, in rapporto al numero dei vaccini somministrati, è facile intuire che la struttura di Carrara Fiere è quella che meglio ha risposto in termini di efficienza e di costo per vaccino somministrato”.

Per questo De Pasquale, Persiani e Lorenzetti chiedono a Giani “di riconsiderare la possibilità di mantenere attivo il centro vaccinale di Carrara Fiere che finora si è dimostrato all’altezza della situazione straordinaria che purtroppo ci troviamo a dover gestire e un fiore all’occhiello per l’Asl stessa”.

Coronavirus: tampone positivo anche per marito donna a Carrara

Un nuovo caso sospetto positivo al Coronavirus è stato registrato ieri sera in Toscana ed è ora in attesa di validazione da parte dell’Istituto superiore di sanità: si tratta – informa la Regione Toscana – del coniuge della 65enne di Codogno, arrivata in auto a Carrara (Massa Carrara) dove ha una seconda casa e che è sempre rimasta all’interno del suo domicilio in sorveglianza attiva.

La donna era stata trovata positiva al test a seguito di un leggero stato di febbre. Per i coniugi, che non hanno avuto contatti con altre persone, si attende la validazione dei tamponi da parte dell’Iss.
Ad ora il numero totale dei tamponi positivi rilevati in Toscana è 12, di cui due confermati dall’Iss (tra questi due, uno è già clinicamente guarito). In generale sempre dal monitoraggio giornaliero aggiornato a stamani risulta che in Toscana ci sono 953 persone in isolamento domiciliare di cui 484 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da
ciascuna Asl.

Per i coniugi arrivati da Codogno a Carrara (Massa Carrara) continuano le misure di prevenzione così come per l’altro caso segnalato nella stessa provincia ieri e in attesa di validazione dell’Iss, ossia un musicista settantenne di Albiano Magra, in Lunigiana, che era stato per un concerto a Codogno. Quest’ultimo si è messo in autoisolamento domiciliare, dove si trova tuttora, e – sempre secondo il report della Regione Toscana – le sue condizioni di salute sono buone.
Tra gli ultimi casi rilevati, permane stabile anche la situazione della giovane fiorentina, che nei giorni scorsi era andata a Milano e che, al rientro, è risultata positiva. Adesso è ricoverata nel reparto malattie infettive dell’ospedale di Ponte a Niccheri.
In generale, tutti gli altri casi già accertati sono stabili. Stazionarie, quindi, le condizioni dell’imprenditore di Firenze ricoverato anche lui a Ponte a Niccheri. Il suo vicino di casa,
un brasiliano, è ricoverato invece a Careggi nel reparto di malattie infettive e sta bene: è asintomatico e anche per lui si attende la validazione da parte dell’Istituto superiore di
sanità, inoltre domani i clinici valuteranno un possibile invio al proprio domicilio, dove continuerebbe a essere assistito. Invece, l’informatico di Pescia, primo paziente toscano
guarito, continua a essere trattenuto a scopo precauzionale al San Jacopo di Pistoia.
In miglioramento, inoltre, le condizioni dello studente 26enne, della Norvegia, in ospedale a Ponte a Niccheri. Buone le condizioni di salute del 44enne di Torre del Lago – da ieri senza più febbre – rientrato con positività da Vò Euganeo (Padova): continua per lui l’isolamento domiciliare. Nel territorio della Asl sud est situazione complessivamente stazionaria per tre soggetti positivi della squadra di calcio Pianese (serie C) seguiti dal Servizio sanitario della Toscana: un calciatore 23enne è stabile e sempre in isolamento domiciliare; stazionarie le condizioni di salute anche per l’altro calciatore, che è comunque ricoverato al Policlinico Le Scotte di Siena dove analoga situazione – buona e stabile – per il magazziniere della squadra, sessantenne – ricoverato nello stesso reparto.

“Com’era largamente prevedibile anche il marito della donna di Codogno, positiva al test del coronavirus, risulta contagiato”, “la coppia si trova in un’abitazione situata sul nostro territorio comunale ed è in buone condizioni di salute e dopo un periodo di isolamento volontario, da ieri è in quarantena obbligatoria con sorveglianza attiva dell’Asl”. Lo scrive il sindaco di Carrara (Massa Carrara), Francesco De Pasquale, riguardo al secondo caso di coronavirus rilevato dalla Asl nella città del marmo e che è relativo al marito della donna che in auto era giunta da Codogno in città dove possiede una casa.
De Pasquale ha ribadito che “al momento per la nostra città non sono previste ulteriori misure a carico della popolazione” e rivolgendosi alla cittadinanza ha aggiunto: “Come sempre vi invito alla calma e a condurre normalmente le vostre attività, tenendo conto delle misure di autotutela indicate dal ministero della Sanità e che sono pubblicate sul sito del Comune di Carrara, della Regione Toscana e dell’Azienda Sanitaria Usl Toscana Nord Ovest”.

Coronavirus: caso a Carrara, sindaco invita alla calma

“Invito tutti i miei concittadini alla calma e a condurre normalmente le loro attività, tenendo conto delle misure di autotutela indicate dal ministero della Sanità e che sono pubblicate sul sito del Comune di Carrara, della Regione Toscana e dell’Azienda sanitaria”.

Così il sindaco di Carrara (Massa Carrara) Francesco De Pasquale in merito al caso della 65enne di Codogno (Lodi) risultata positiva al test per il coronavirus – si attende la validazione dell’Iss -, e che si trova in isolamento nella sua abitazione di Carrara. Il sindaco, in una nota, spiega che stamani l’Asl gli ha notificato una proposta di ordinanza a carico della donna, che, afferma, “è in buone condizioni di salute e si trovava già in isolamento volontario, insieme al marito, anche lui sottoposto a quarantena obbligatoria, nella loro abitazione situata nel comune di Carrara. La coppia, che ripeto è in buone condizioni
di salute, è originaria di Codogno e ha dichiarato di essere rimasta sempre in isolamento, dopo l’arrivo nella nostra città. L’Asl, dopo aver attentamente analizzato la vicenda, ha ritenuto di ricorrere alla sola misura della quarantena per i due coniugi e di non attivare ulteriori prescrizioni. La situazione è sotto il costante monitoraggio delle autorità competenti e il nostro comune sta provvedendo a rifornire di generi di prima necessità i coniugi. Io stesso ho telefonato alla coppia che è serena e che mi ha confermato di essere in buone condizioni di salute”.

Carrara, sindaco: “l’acqua del rubinetto è sicura”

Il sindaco De Pasquale in merito alla nuova ordinanza emanata ieri nell’area Sin/Sir : “i campionamenti sull’acquedotto sono puntuali e costanti nel tempo” e “le criticità riguardano pozzi artesiani e la falda del perimetro indicato”. Confindustria: “chi ha inquinato si assuma i costi delle bonifiche”.

“Voglio ricordare che questa vieta esclusivamente l’utilizzo delle acque di pozzo o di falda. Ribadisco a tutti  che le criticità non hanno nulla a che fare con l’acqua che sgorga dai rubinetti allacciati all’acquedotto. L’approvvigionamento dell’acquedotto non arriva da fonti contaminate” ha detto De Pasquale.

“I campionamenti sull’acquedotto – ha aggiunto il sindaco rassicurando la popolazione – sono puntuali e costanti nel tempo e l’acqua che arriva da questo nelle nostre case, nei nostri negozi e nei nostri edifici pubblici è sicura, su tutto il territorio comunale. Anche chi vive o lavora nell’area indicata dunque può usare tranquillamente l’acqua dell’acquedotto”.

Il sindaco puntualizza che “le criticità e il divieto riguardano i pozzi artesiani o, più in generale, l’acqua della falda nel perimetro indicato. Che questa fosse contaminata era noto da almeno 30 anni. Non a caso nel corso del tempo sono state emanate ordinanze che hanno vietato l’uso dei pozzi inseriti nel suddetto perimetro”. “La nuova ordinanza nasce dalla necessità di inserire due nuove zone nel perimetro e dalla volontà di mettere ordine nei dispositivi precedenti – conclude De Pasquale -, facendo comprendere ai cittadini che i vecchi divieti sono ancora attuali e non devono essere disattesi. Vi annuncio sin d’ora che stiamo organizzando un incontro pubblico nel quale saranno illustrati puntualmente tutti i risultati e vi saranno date tutte le informazioni necessarie”.

Per Confindustria  invece è ‘necessario salvaguardare le aziende’. “Non sarebbe giusto – afferma il presidente degli industriali di Massa Carrara Erich Lucchetti – che chi ha inquinato non paghi e invece chi ha subito l’inquinamento debba pagare, dopo i danni ambientali e di salute, anche eventuali ripercussioni economiche”.

“Per questo chiediamo – sottolinea Lucchetti  – che chi ha inquinato si assuma i costi delle bonifiche, e che le ordinanze dei sindaci non tocchino l’uso industriale” dell’acqua, “o che si prevedano costi agli stessi valori attuali per l’eventuale utilizzo a fini industriali delle acque dell’acquedotto gestito da Gaia”.

“Altrimenti chi ha investito in zona industriale – osserva ancora il presidente degli industriali -, creando aziende e posti di lavoro, sarebbe costretto a pagare per responsabilità altrui, con ovvie ripercussioni sugli investimenti e sui livelli occupazionali”. Per Lucchetti, “non sarebbe accettabile che dopo anni di inquinamento e dopo l’abbandono di un territorio con alle spalle veleni e disoccupazione, qualcuno ora pensi che il conto debba essere fatto pagare direttamente o indirettamente alle nostre aziende e ai cittadini di Massa e di Carrara”. “E’ ovvio che se le nostre aziende non potranno più usare l’acqua dei pozzi, e dovranno rivolgersi a Gaia – conclude -, di certo non lo potranno fare sopportando costi elevati, altrimenti si tratterebbe di una ingiusta penalizzazione”.

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