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Nardella: “Sollicciano va demolito”
Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo una visita, la mattina di Ferragosto, al carcere di Sollicciano. E aggiunge: Carceri in queste condizioni non servono né a rieducare né a riabilitare i detenuti, ce lo hanno detto i detenuti stessi, che entrano e quando escono tornano a delinquere in una condizione sociale di estrema difficoltà, povertà, disperazione”
“Sollicciano è indubbiamente una struttura nata male: lo ha riconosciuto il Ministro Bonafede per primo in occasione della visita a sorpresa che fece in istituto nel dicembre scorso. È un carcere particolarmente difficile da mantenere – prosegue il capo del Dap -, a causa soprattutto di problemi nella sua concezione, sui quali tuttavia l’Amministrazione sta intervenendo grazie ai fondi messi a disposizione da questo Governo”.
“Abbiamo finalmente sbloccato nel giugno dello scorso anno l’appalto per i lavori di manutenzione straordinaria delle coperture e delle facciate dei reparti detentivi – spiega Basentini elencando gli inteventi preventivati -, per la revisione delle sottocentrali termiche e per la realizzazione delle dorsali degli impianti idrico-sanitari. Si tratta di un investimento importante, di circa due milioni e mezzo di euro”, dice spiegando che i lavori cominceranno “dopo l’estate”. Un altro intervento “è stato sbloccato grazie ai fondi dell’ex Piano-carceri :1 milione di euro” per la realizzazione di un capannone per ospitare le lavorazioni dei detenuti. Infine, grazie a finanziamenti di Cassa delle Ammende sono stati “installati i piatti-doccia nelle celle di alcune sezioni” e saranno sostenuti progetti per attività formative e lavorative nel settore della dematerializzazione e della digitalizzazione dei documenti d’archivio per aumentare le opportunità di lavoro per la popolazione detenuta.
Bonafede, visita Sollicciano: “Entro 2019 assumeremo 1300 agenti di polizia penitenziaria”
“Nei giorni scorsi a Sollicciano c’è stato un problema di riscaldamento molto grave, abbiamo preso in mano la situazione già sabato, in contatto con il direttore, l’amministrazione e l’impresa preposta, e il riscaldamento è stato ripristinato già da ieri. I detenuti lamentano che ci sono ancora dei problemi di acqua delle docce in alcune parti ma stiamo intervenendo e abbiamo il monitoraggio completo della situazione”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, al termine di una visita a sorpresa nel carcere fiorentino di Sollicciano accompagnato dal capo del Dap Francesco Basentini.
“Stiamo facendo tutto il possibile – ha aggiunto Bonafede – e oggi ho voluto fare questa visita senza preannunciarla a nessuno perché mi fa piacere vedere la realtà quotidiana delle carceri. Ho trovato grande collaborazione e devo dire che è un viaggio che fa sempre male perché si tocca con mano la situazione grave in cui versano le carceri italiane e anche questa in particolare. Sollicciano è una struttura nata male.”
“Fin dal decreto sicurezza abbiamo investito circa 196 milioni di euro per i prossimi anni dedicati al mondo penitenziario ed è prevista l’assunzione di circa 1300 agenti di polizia penitenziaria nel 2019 – ha aggiunto Bonafede -. In più abbiamo sbloccato le risorse per il piano carceri che erano bloccate da anni. Non chiedete a me il perché fossero bloccate. Si parla di almeno 70 milioni di euro ma potrebbero essere molti di più perché ci sono dei progetti che stiamo decidendo se rivisitare o meno.”
Rispetto al sovraffollamento delle carceri, ha sottolineato il ministro: “non si può ragionare di città in città. Di certo in Italia abbiamo bisogno di nuove carceri, su questo non ci sono dubbi. Poi qualcuno dice che se investi in nuove carceri poi non investi in percorsi alternativi alla detenzione. Non c’entra assolutamente nulla, c’è un problema di sovraffollamento e abbiamo bisogno di nuovi posti carcere.”
“Al ministero abbiamo costituito una task force e nell’ambito del Decreto semplificazione che permetta l’edilizia penitenziaria agevolata, e che permetta anche di individuare, ad esempio, caserme dismesse che possano diventare istituti penitenziari, magari per nuovi tipi di reato o di detenzione”, ha continuato Bonafede.
“A differenza del passato – ha aggiunto Bonafede -, che si poneva il problema del sovraffollamento soltanto in presenza di una sanzione europea e allora si facevano misure come svuotacarceri che non risolvevano però il problema, adesso l’impegno del Governo è a 360 gradi per cercare di risolvere questi problemi a livello strutturale, e anche dove possibile nel breve termine.”
“Dobbiamo garantire che in Italia la pena sia certa e anche rieducativa. Per questo stiamo investendo tutto il possibile sul lavoro in carcere e fuori dal carcere. Questo perché il lavoro è l’unico percorso di rieducazione che può spingere il detenuto a uscire fuori e ad inserirsi nella società. E’ un percorso per il quale faccio un appello a tutto il mondo imprenditoriale per creare dei protocolli dedicati. Lo stesso lo stiamo facendo con gli Enti locali”, ha concluso Alfonso Bonafede.