Pontedera: presidio antifascista contro apertura sede Forza Nuova

Pontedera – Presidi antifascisti e proteste domani a Pontedera (Pisa) dove alle 16.30 il leader nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, parteciperà insieme ai vertici regionali del movimento di estrema destra all’inaugurazione di una nuova sede nella città della Vespa.

Per contrastare l’iniziativa previsti presidi in piazza Andrea da Pontedera promossi da più sigle.

L’Associazione La Rossa di Lari aderisce e invita “a partecipare in massa” al presidio previsto alle 15.30 per protestare contro l’apertura della sede di Forza Nuova.

Mobilitati contro l’iniziativa di Forza Nuova anche Arci Valdera e l’Anpi della provincia di Pisa. Con loro saranno in piazza anche Rifondazione comunista e Potere al popolo. La questura ha già predisposto un massiccio servizio d’ordine per evitare contatti tra le opposte fazioni e garantire il regolare svolgimento delle manifestazioni.

Forza Nuova contro la preside di Migliarina. Fossi e Furfaro (Pd) presentano un’interrogazione

Ieri a Migliarina c’è stato un presidio di Forza Nuova dove nei giorni scorsi la preside aveva cancellato, per poi ripensarci, i laboratori per la Festa del papà. Gli esponenti del partito di estrema destra hanno distribuito un volantino contro la direttrice scolastica ed invocato la difesa dei bambini ed il loro “diritto di crescere sani e coscienti di avere una mamma e un papà”.

Non si è fatta attendere la risposta dei deputati Pd Emiliano Fossi e Marco Furfaro, che hanno annunciato un’interrogazione al Ministro dell’Interno su quanto avvenuto davanti alla scuola dell’infanzia Florinda. “Se c’è un luogo da cui la violenza verbale neofascista deve essere tenuta lontana, è quello dove stanno delle bambine e dei bambini. Invece a Migliarina, nel Comune di Viareggio, alcuni esponenti di Forza Nuova hanno organizzato un’azione intimidatoria proprio davanti a una scuola dell’infanzia”

“Hanno aggredito coi loro volantini e i loro slogan la preside colpevole di aver ascoltato il grido di dolore di famiglie senza padre e di aver cercato un modo per non far sentire esclusi i bambini orfani. I neofascisti – proseguono i due – sono liberi di preferire quella che ritengono la famiglia tradizionale, ma non possono intimidire e impaurire bambini e docenti di un asilo con le loro azioni e i loro slogan. Per questo chiediamo al ministro dell’Interno di fare chiarezza: quel presidio era autorizzato? Prefettura e Questura erano a conoscenza che esponenti politici di estrema destra avrebbero organizzato una manifestazione dai toni violenti davanti a un scuola? Il Ministro intende prendere provvedimenti per tutelare le bambine e i bambini che frequentano i nostri asili e le insegnanti?”.

“In attesa che il ministro intervenga – concludono – noi esprimiamo solidarietà umana e politica alla preside e invitiamo tutte le donne e gli uomini che hanno a cuore la libertà e il rispetto del diritto e della democrazia a mobilitarsi e far sentire la propria voce per fermare fin da subito ogni tentativo di intimidazione da parte dei neofascisti”.

Prato, 25 aprile: fischi a prefetto, pm chiede archiviazione

Il procuratore di Prato Giuseppe Nicolosi ha chiesto al gip di archiviare le indagini per la contestazione contro il prefetto Rosalba Scialla e il questore Alessio Cesareo avvenuta il 25 aprile scorso.

Quel giorno, in occasione della cerimonia a Prato in piazza S.Maria delle Carceri per la Festa della Liberazione, partirono fischi e cori e furono mostrati cartelli contro prefetto e questore. Il fascicolo, secondo quanto appreso, è stato chiuso con una richiesta di archiviazione per insussistenza dei fatti.

L’indagine era stata avviata pochi giorni dopo il 25 aprile, in seguito a un’informativa della Digos inviata dalla questura alla procura.
Prefetto e questore furono contestati per aver consentito a Forza Nuova di manifestare a Prato il 23 marzo scorso, in occasione del centenario della creazione dei Fasci di combattimento. A proposito di questa manifestazione, è tuttora aperto in procura il fascicolo che vede indagato per apologia di fascismo l’ex leader di Forza Nuova a Prato Massimo Nigro: i magistrati vogliono chiarire gli aspetti organizzativi e le eventuali responsabilità. Pochi giorni fa, convocato in procura, Nigro si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Firenze, accoltellò uomo per lite, arrestato 45enne fiorentino

Arrestato per tentato omicidio il 45enne fiorentino, dipendente di una ditta di spedizioni, che ferì all’altezza del cuore un 32enne marocchino per una lite.

Avrebbe accoltellato all’altezza del cuore un 32enne marocchino, la sera del 26 marzo nel corso di una lite davanti a un bar di via Pistoiese a Firenze, ferendolo in modo grave. Per questo un 45enne fiorentino è stato arrestato per tentato omicidio ieri dalla squadra mobile della polizia, in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere disposta dal gip Maurizio Caivano su richiesta della procura.

Secondo quanto emerso, il 45enne, impiegato come corriere presso una ditta di spedizioni, sarebbe stato visto da alcuni testimoni mentre, con la divisa da lavoro ancora addosso, aggrediva il marocchino per poi darsi alla fuga a bordo del furgone col nome dell’azienda. Gli spostamenti del mezzo sono stati confermati anche dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona. Anche la vittima, ascoltata successivamente dalla polizia, avrebbe riconosciuto il suo aggressore. L’uomo è stato bloccato ieri a Calenzano (Firenze), mentre effettuava alcune consegne. Sempre secondo quanto emerso, prima dell’aggressione tra i due ci sarebbe stata un’accesa discussione.

I due, scrive il gip, si conoscevano e tra loro vi erano “pessimi rapporti”, dovuti al fatto che di recente il 45enne, insieme ad altre persone ,aveva rubato una bicicletta di proprietà della compagna del marocchino, che lo aveva scoperto e lo aveva inseguito.

L’uomo, Fabio Anselmo, risulta già noto alle forze dell’ordine per diversi reati, tra cui rapina e lesioni personali. Il 31 marzo scorso, alcuni giorni dopo l’accoltellamento del marocchino, la polizia è intervenuta a casa sua poiché, armato di coltello, aveva minacciato moglie e figli per poi chiudersi in camera minacciando gesti di autolesionismo. La sera del 26 marzo, intorno alle 19.30, avrebbe ferito il marocchino con un arma bianca non identificata, provocandogli varie ferite, tra cui una all’altezza del cuore. La vittima, prima di cadere in uno stato di semi-incoscienza, avrebbe cercato di reagire, ma i due sarebbero stati divisi dall’intervento di altre due persone. A seguito dell’episodio, il nordafricano ha riportato una profonda lesione all’altezza del costato. La lama ha lesionato il pericardio – organo che riveste il muscolo cardiaco – fermandosi a un centimetro dal cuore, provocandogli una ferita potenzialmente mortale. Ricoverato inizialmente in prognosi riservata nella rianimazione dell’ospedale di Careggi, l’uomo è stato dimesso nei giorni scorsi.

Infine secondo quanto appreso in passato il 32enne sarebbe stato militante di Forza Nuova.

Forza Nuova: Biffoni, Prato ha saputo dare risposta forte

“Continuo a pensare che la celebrazione dei 100 anni dei fasci di combattimento sia stato uno schiaffo alla nostra città, ma Prato ha saputo dare una risposta forte e ha dimostrato di avere a cuore i principi democratici e soprattutto di saper affrontare tutto senza tensioni. Oggi è doveroso un ringraziamento a tutti i partecipanti al presidio in piazza delle Carceri, ciascuno con le proprie posizioni politiche ma uniti dallo stesso rispetto per i valori costituzionali”.

Lo ha detto, in una nota, il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, dopo la manifestazione antifascista organizzata a Prato contro quella di Forza Nuova.
“Un grazie di cuore va agli organizzatori, all’impeccabile servizio d’ordine della Cgil e dei sindacati e ai volontari – ha ripreso il primo cittadino -. Il mio personale ringraziamento va anche alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine che si sono impegnati in città per evitare incidenti, a tutti gli agenti della polizia municipale che hanno fronteggiato anche le situazioni di incertezza col massimo impegno e buon senso. Grazie ai pratesi, ai cittadini e ai commercianti. Dispiace che tutto questo abbia potuto causare disagi anche evitabili”. “Ora ricominciamo a pensare al futuro, alle cose fatte e a quelle da fare per la nostra meravigliosa città. La nostra è una comunità bellissima, capace di guardare avanti – ha concluso Biffoni -. E anche sabato lo ha dimostrato”.

Rossi a Prato: “Ritrovare ragioni del nostro vivere civile, scritte nella Costituzione”

“Queste persone dovrebbero ringraziare l’antifascismo, la Resistenza, la Costituzione, che consente loro di poter commemorare con una modalità che a mio parere ha a che fare con l’apologia di fascismo, un episodio con conseguenze per il Paese, cioè la costruzione dei Fasci di combattimento, da cui sono derivati per il Paese vent’anni e più di rovine, lutti, perdita di libertà e distruzione del tessuto democratico”. Così il presidente Enrico Rossi, che oggi era in piazza a Prato per partecipare alla manifestazione antifascista in risposta a quella organizzata da Forza Nuova.

Parlando con i giornalisti, Rossi ha detto: “Credo che siano una miserrima minoranza, che però fa un po’ come da dissodatore del terreno per altre forze ben più ampie, che si richiamano a questa modalità, a queste pulsioni fasciste, a questa idea che non possa esserci convivenza. Mi pare che bisogna reagire, e Prato lo ha fatto d’istinto, a partire dal sindaco, ma tante altre forze, persino la Chiesa cattolica, che ho apprezzato moltissimo. E ritrovare le ragioni fondamentali del nostro vivere civile, che sono scritte nella Costituzione. Questo mi pare il punto, quindi la manifestazione di oggi, che mi pare stia riuscendo, mi sembra senz’altro positiva”.

“Questi mi sembrano gruppetti – ha aggiunto Enrico Rossi – che alla fine hanno poca influenza, le loro ronde spaventano più che rassicurare, si rifanno nella simbologia, nei loro miti, al fascismo, che è stato definitivamente sconfitto. E tuttavia la storia, anche se non si ripete, può fare le rime e possono esserci molte assonanze, può crearsi una forma di regime di massa, reazionario, fondato sul colpevolizzare chi è diverso, sulla mancanza di dialogo, sulla mancanza di politiche di integrazione, sul mancato riconoscimento di diritti, e questo è molto pericoloso. Naturalmente a quella idealogia si ispira, da quella ideologia prende spunto, persino nel linguaggio, nelle battute: ‘Noi ormai dell’Europa ce ne freghiamo’, e così via, si può continuare. Avevamo una Lega antifascista con Bossi. Con Salvini ancora non è chiaro se questa Lega nazionale su questo fronte abbia una posizione molto netta , precisa, non mi risulta: idealmente, anche se non nei fatti, ci mancherebbe”.

“Le preoccupazioni è bene che esistano e io penso che sia stato anche un errore, rispetto alle reazioni che ha avuto la città, mi sono espresso anche su questo, consentire prima l’idea del corteo, che poi per loro è una marcia, sono inquadrati militarmente. La Prefettura li ha autorizzati – ha sottolineato Rossi -, questi argomenti penso non sfuggano al Viminale. Io mi ero rivolto direttamente a Salvini, avrebbe avuto la possibilità di prendere una posizione netta. Se è il ministro della sicurezza, come vuole presentarsi, perché adesso ci sono negozi chiusi, ci sono banche che hanno deciso di mettere transenne, si è creato inutilmente un clima di tensione? Quindi ci sono stati una sequela di errori, che sarà bene in Toscana non commettere più”.

“Voglio mettere il dito anche sulle ronde – ha detto ancora il presidente – Noi non abbiamo bisogno di ronde di parte che spaventano i cittadini, noi abbiamo bisogno di sicurezza che venga dagli uomini dello Stato, dalla polizia, dai carabinieri, dalla guardia di finanza. C’è una dichiarazione che fa accapponare la pelle da parte di questo Fiore, che come sapete è già stato condannato per reati pesanti. Lui dice: lo Stato non esiste più, a questo punto occorre una rivoluzione nazionale e populista. No: lo Stato deve esistere, deve farsi rispettare e deve essere uno stato democratico, fondato sull’antifascismo e sulla Costituzione”.

Stralcio della dichiarazione di Rossi ai microfoni di Gimmy Tranquillo

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