Forte dei Marmi: polemiche sulla cena di Iv al Twiga

La famigerata cena al Twiga di mercoledì scorso, giudicata da molteplici personalità politiche come emblema di una finta opposizione alla destra che è al governo, si è consumata, secondo Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, dopo che “i senatori di Calenda e Renzi hanno salvato la ministra Santanchè dalla sfiducia avanzata dal Movimento 5 Stelle, disertando l’Aula”.

Continua la battaglia del M5s per le dimissioni della Santanchè, e il caso Twiga è uno stimolo in più “per proporre la mozione di sfiducia nei confronti della Ministra del Turismo anche alla Camera il prossimo settembre”.

La famigerata cena al Twiga di mercoledì scorso, giudicata da molteplici personalità politiche come emblema di una finta opposizione alla destra che è al governo, si è consumata, secondo Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, dopo che “i senatori di Calenda e Renzi hanno salvato la ministra Santanchè dalla sfiducia avanzata dal Movimento 5 Stelle, disertando l’Aula”.

A riguardo si è espresso anche il partito di Azione, che in una nota ha affermato che “la linea sulla permanenza di Daniela Santanché al Governo è sempre stata netta: deve dimettersi perché i suoi comportamenti (e capacità) non sono adeguati o accettabili per chi deve rappresentare gli italiani in qualità di Ministro del Turismo”.

Il mancato voto di Azione alla mozione di sfiducia, continua la nota, “voleva negare alla ministra Santanchè un regalo, dal momento che non aveva alcuna possibilità di essere accettata”. La cena, chiude Azione, “è stata assolutamente inopportuna”.

Dopo “una bella cena tra amici, in intima complicità, con tutta l’allegra brigata protagonista del salvataggio della ministra”, così come stata apostrofata da Gubitosa, il vicepresidente del Movimento 5 Stelle avverte “a settembre la mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle contro Santanchè sarà anche alla Camera”.

Alle parole di Gomitosa si aggiungono anche quelle del senatore M5s, Ettore Licheri, che afferma: “Diverte vedere il ruotino di scorta della maggioranza criticare sui social la Meloni, per poi attovagliarsi al Twiga con la ministra Santanchè tra uramaki, nigiri e coppe di champagne. Un brindisi tra veri sodali, che arriva a pochi giorni dal salvataggio in aula al Senato della ministra arrivato con l’aiuto del tandem Renzi-Calenda”.

Il caso Twiga ha però generato un ulteriore dissidio politico, questa volta tra Italia Viva e Azione; ed è propri quest’ultimo a prendere le distanze bollando come “inopportune” le presenze degli esponenti di Iv al Twiga.

Tra gli accusati anche il parlamentare Iv,  Francesco Bonifazi, che su Twitter ha commentato: “”Sono stato a cena al Twiga venerdì sera. Come ero già stato altre volte, essendo da sempre un frequentatore della Versilia. Potrei fare l’elenco dei parlamentari di tutti gli schieramenti che ho visto in quel locale. Leggere che Calenda da Capalbio pretende di decidere lui che cosa devo fare io il venerdì sera mi dà l’impressione di un uomo che non ha nulla di liberale ma che sogna uno stato etico”.

In difesa del parlamentare è intervenuto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha affermato: “Immaginare di imbastire una polemica sulle cene, è la stagione del grillismo di prima maniera. Parafrasando Pasolini si potrebbe dire ‘il grillismo degli anti-grillini’. Spero che la prossima volta le sentenze della corte costituzionale abbiano lo stesso spazio delle cene di Bonifazi”. E tuona: “A me non interessa dove va a cena Bonifazi; mi interessa che quando va in aula porti avanti gli interessi degli italiani”.

Forte dei Marmi, ma anche Capri e Sardegna: spariti i turisti russi

Per anni a Forte dei Marmi ed in Versilia, in Costa Smeralda, Liguria, e città d’arte, prendendo d’assalto anche Capri, Ischia e le più esclusive mete siciliane, i turisti russi sono stati i protagonisti del turismo lusso.

Un trend che quest’anno si è però clamorosamente invertito alla luce del conflitto in Ucraina e delle sanzioni imposte dalla Ue, che hanno avuto immediati riflessi anche sul comparto turistico, con la presenza di turisti russi ridotta a cifre irrisorie. A Forte dei Marmi, infatti, ci sono solo i russi residenti mentre non sembra essere calato il numero dei turisti provenienti dall’Ucraina.

Numeri ridotti che tra l’altro arrivano dopo la richiesta avanzata a Bruxelles dalla premier finlandese Sanna Marin, dalla collega estone Kaja Kallas e dallo stesso Volodymyr Zelensky di vietare proprio l’ingresso dei cittadini della Federazione Russa nell’area Schengen e non solo per chi è nella black list.

L’estate 2022 fa segnare, quindi, un brusco stop alla presenza di megayacht nei mari italiani che ospitavano Paperoni ‘d’oltre cortina’, miliardari che non soggiornavano in hotel, avendo a disposizione veri e propri alberghi galleggianti, ma che scendevano a terra per i mega party organizzati per loro nei ristoranti famosi e più eleganti.

Il crollo è totale in Sardegna, dove sceglievano di svernare non solo gli oligarchi ma anche i ceti abbienti della società, i cosiddetti nuovi ricchi. Al nord, in Costa Smeralda e al sud al Forte Village di Santa Margherita di Pula, pressoché azzerate gli arrivi in queste settimane.

Non cambia lo scenario in Liguria e in particolare a Portofino, località da sempre amata dai facoltosi dell’Est. Il magnate Eduard Khudainatov l’unico che ha comprato un immobile, villa Altachiara che fu della contessa Vacca Augusta, è sparito e i lavori di ristrutturazione sono fermi.

E anche a Cortina e sul lago di Como sono pochissime le presenze nelle lussuose ville, anche se la percentuale di turisti russi che manca è stata ampiamente compensata dagli altri, soprattutto dagli americani, con presenze record.

Cifre irrisorie anche in Riviera Romagnola raggiunta dai pochi che riescono ad aggirare i blocchi aerei facendo scalo nelle repubbliche baltiche o in Turchia prima di atterrare negli aeroporti dell’Emilia-Romagna. Dall’Adriatico al Tirreno, la situazione è identica. In Versilia le presenze sono diminuite drasticamente.

Anche a Capri ed Ischia questa estate non si parla russo. Al largo dei faraglioni non è ormeggiato, come ogni anno, il mega yacht “Eclypse”, lungo 163 metri, di Roman Abramovich – che ha riparato in Turchia dopo le sanzioni dell’Ue – e non passa inosservata l’assenza di altri panfili come quelli di Arzhanov e Melnichenko e Mordashov. Sull’Isola Verde invece il crollo varia dal 50 al 90%.

A Taormina, meta apprezzata da molti cittadini della Federazione, la ripresa turistica c’è stata “ma c’è una diminuzione di russi chiaramente legata alla guerra” come conferma il sindaco Mario Bolognari. “Qui non è c’è stata mai una presenza di turisti russi molto rilevante – spiega – si tratta di presenze che comunque sono considerate importanti perché spendevano di più”.

E se le mete balneari come Forte dei Marmi sono state disertate, anche nelle città d’arte e dello shopping il bilancio del turismo russo è ampiamente negativo. A Venezia si attesta sullo 0,5-0,7% degli arrivi totali in laguna mentre a Milano, nella zona delle griffe a cominciare dalle boutique di via Monte Napoleone, si registra un netto calo di presenze così come nei grandi alberghi meneghini.

Infine, a Roma è quasi azzerata la presenza. È mancato totalmente”, spiega Roberto Necci, il presidente del Centro Studi Federalberghi della Capitale. Ed erano dei turisti ambiti, aggiunge, “perché accanto alla sistemazione alberghiera affiancavano importante spesa che alimentava il commercio della città”.

Presidio a ospedale Versilia con presenza sindaci

Firenze, c’erano anche i sindaci versiliesi di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, di Seravezza Lorenzo Alessandrini e di Pietrasanta Alberto Giovannetti al presidio promosso dal Fials all’ospedale Versilia. Per Murzi, spiega una nota, “la riforma sanitaria delle tre maxi Asl è completamente fallita.

Noi siamo qui al presidio perché vogliamo comprendere cosa accade all’ospedale Versilia e intendiamo supportarvi, perché condividiamo molte delle questioni che state portando avanti”. “Ci sono delle cose che non abbiamo gradito – ha aggiunto -come la convocazione della Conferenza dei sindaci dopo che il giorno prima era stata deliberata la partenza del direttore di presidio il dottor Corsini. Non è solo una questione istituzionale, ma una scelta con una ricaduta sul territorio”.

Giovannetti ha sottolineato di essere al presidio “a rappresentare la gratitudine e la vicinanza della comunità di Pietrasanta ai lavoratori e alle lavoratrici dell’ospedale Versilia e ascoltare e capire in modo da portare indicazioni chiare e utili per loro ma anche per gli utenti della nostra struttura sanitaria al tavolo con la direzione sanitaria e regionale. Il Covid non ha ancora mollato la presa, le unità di assistenza domiciliare attivate durante la pandemia sono state sciolte il che comporta un aggravio ulteriore sul pronto soccorso degli ospedali. Eppure vediamo che la direzione Asl decide di rimescolare le carte proprio a fine giugno, abbiamo bisogno di una gestione più presente alle necessità del territorio”.

Il Comitato sanità pubblica Versilia-Massa Carrara su Facebook “denuncia con forza la strutturale storica carenza di personale, la chiusura di alcuni reparti e l’accorpamento di altri al Versilia. Le istituzioni tutte, la politica tutta, con i loro rappresentanti, avvicendatisi in questi anni, hanno negato e continuano a negare che esista un vero e proprio stato di emergenza per la copertura dei regolari turni di servizio. Prendiamo atto che vi siano anche sindaci che si sono resi conto della gravità della situazione e confidiamo sul fatto che facciano sentire la loro voce rivendicando assunzioni di medici e infermieri, in primis”.

Tinkov, l’oligarca russo anti Putin, dona 50.000 euro ai profughi ucraini

Firenze, la famiglia di Oleg Tinkov – il 54enne oligarca russo che il mese scorso aveva osato criticare l’invasione russa dell’Ucraina e che in un’intervista al New York Times ha spiegato di essere stato costretto a svendere la sua banca e di temere per la sua vita – tramite l’albergo La Dactha di Forte dei Marmi (Lucca) ha donato 50mila euro per supportare i bambini delle famiglie dei rifugiati ucraini nell’inserimento scolastico del territorio versiliese.

Lo rende noto la stessa amministrazione comunale del Forte dei Marmi. “La nostra donazione – commenta Roberta Buzzi, amministratore unico de La Datcha, albergo che fa capo alla famiglia Tinkov – è volta supportare le famiglie dei rifugiati ucraini attraverso l’inserimento dei bambini nell’ambiente scolastico, l’acquisizione di materiali che possano facilitare il loro approccio col sistema scolastico italiano e al supporto nelle attività sportive per facilitare l’integrazione in un Paese straniero. Con questo gesto abbiamo voluto sottolineare il nostro impegno e quello della famiglia Tinkov nei confronti della pace e la nostra contrarietà ad una guerra inutile che non ha ragione di essere”.

“Ringrazio la famiglia Tinkov per il bellissimo gesto di vicinanza verso la popolazione ucraina che ha trovato accoglienza nel nostro comune” commenta Bruno Murzi, sindaco di Forte dei Marmi, cittadina tra le prime, ricorda, ad attivarsi in provincia di Lucca “per supportare i profughi ucraini in Italia e in particolare, per accogliere i bambini ucraini nelle scuole e facilitare il loro inserimento”.

Proprio per agevolare al massimo il loro inserimento e permettere che la loro frequenza scolastica possa essere proficua il Comune ha predisposto fin dalle scorse settimane un apposito progetto dal titolo ‘La mia scuola è la tua scuola’ che ha contribuito a finanziare, realizzato in collaborazione con l’Istituto comprensivo di Forte dei Marmi e si è fatto promotore di una raccolta fondi attraverso un conto corrente dedicato presso il Gruppo Banco Bpm. Progetto che proprio in questi giorni “è stato oggetto di un importante finanziamento da parte della struttura alberghiera La Datcha, che già supporta la locale squadra di hockey e il Palazzetto dello sport”.

Lucca: è morto il ragazzo che lavorava alla discoteca La Capannina

Lucca – Il malore all’interno del locale ‘La Capannina’ dovuto ad una aneurisma cerebrale. Raoul lascia i genitori, un fratello e una sorella.

Purtroppo non ce l’ha fatta ed è morto in ospedale a Livorno il cameriere di 20 anni che la notte tra sabato e domenica intorno alle 3.30 ha avuto un grave malore mentre era al lavoro alla discoteca La Capannina di Forte dei Marmi (Lucca) quando si è accasciato al suolo ed è andato in arresto cardiaco.

Raoul Biagiotti, originario di Capannori, era stato subito rianimato dai soccorritori del 118 giunti sul posto e poi trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Versilia. Negli accertamenti in ospedale è emerso che il malore è stato causato da una aneurisma cerebrale, quindi è stato trasferito nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Livorno dove però è morto nel pomeriggio di domenica 1 maggio. Raoul Biagiotti lascia i genitori, un fratello e una sorella.

La madre lo ha ricordato attraverso il suo profilo social, che commentano una fotografia del giovane: “Odiavi questa foto, mentre io la trovo meravigliosa. Nonostante il dolore della perdita ti assicuro che ripercorrerei tutto il viaggio assieme a te… è stato un vero onore e privilegio conoscerti. La tua mamma”.

Villa di coppia russa verniciata con colori Ucraina

Forte Dei Marmi, in provincia di Lucca, vistoso imbrattamento con vernice, nei colori blu e giallo della bandiera dell’Ucraina, sull’esterno di Villa Napoleone, dimora che apparterrebbe a una coppia di coniugi russi.

Come riportano i giornali locali, sono stati ampiamente verniciati il cancello principale della villa, una targa e il numero civico sulla colonna esterna, e probabilmente è successo con un’azione notturna che potrebbe essere stata ripresa da telecamere.

Comunque sia, il blitz ha richiesto l’impiego di una discreta quantità di vernice e di un certo tempo pe portarlo a termine. Sull’episodio, che ha le caratteristiche di un gesto di protesta per l’invasione militare dell’Ucraina, ha già avviato accertamenti la polizia con la Digos di Lucca. Al momento, per quanto emerso finora, la coppia di coniugi non risulta rientrare tra i soggetti colpiti da sanzioni e non sarebbe neanche troppo in vista benché possieda una delle dimore storiche di Roma Imperiale, la zona delle ville al Forte.

La presenza di facoltosi turisti russi a Forte dei Marmi ha numeri importanti. Oltre ai vacanzieri temporanei in estate, si contano centinaia di domiciliati e residenti (tra 500 e 800 russi secondo alcune stime) che hanno acquistato immobili e soggiornano in questa località della Versilia per lunghi periodi dell’anno.

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