Kata, anche l’ex capo dei Ris non ha dubbi: “E’ stata portata via”

“E’ un caso di sequestro”. Anche l’ex capo dei Ris di Parma Luciano Garofano, consulente di pare della famiglia di Kata, non sembra avere dubbi. La bambina scomparsa lo scorso 10 giugno a Firenze sarebbe stata rapita. Lo ha detto dopo il sopralluogo avvenuto ieri nell’ex hotel Astor.

“E’ impossibile fare delle ipotesi, perché sapete bene non abbiamo tutti gli elementi. Il sopralluogo serve a capire quali sono state le modalità del sequestro di Kata. Lo abbiamo fatto anche con le informazioni che ci hanno dato i genitori e che sono molto preziose”, ha ribadito Garofano dopo la visita, durata circa un’ora, con i genitori di Kata dentro l’hotel Astor. L’ingresso è stato autorizzato dalla procura.

Secondo l’ex comandante del Ris di Parma, consulente della famiglia insieme ad alcuni avvocati, in funzione dello “sgombero che c’è stato e con le ricerche fatte col Gis mi sembra abbastanza scontato che Kata sia stata sequestrata e portata via”. Ma, ha aggiunto Garofano parlando ai cronisti, “non chiedeteci cosa è successo, se è ancora viva, quale è stato lo scopo perché nessuno lo può dire e non sarebbe serio fare delle supposizioni su cui non abbiamo elementi”.

Comunque “sicuramente è stato premeditato. I sequestri prevedono una premeditazione, non prevedono certamente una decisione d’impeto”. Il generale ha anche detto: “Abbiamo esplorato tutte le vie di entrata e uscita, anche quelle meno facili perché era giusto farci un’idea. Poi ce la faremo anche con le telecamere disposte nel territorio”. Lo stesso Garofano ha fatto dei video e registrato quello che dicevano i genitori di Kata mentre visitavano i vari ambienti della struttura.

Salviamo Firenze: “Referendum a settembre, valutiamo azioni legali”

Il Comitato Salviamo Firenze minaccia azioni legali per l’esito del referendum. E’ quanto comunicato dall’associazione nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Firenze.

“Sui quesiti referendari rispettiamo la decisione del collegio degli esperti ma è una decisione inaspettata e la consideriamo solo politica. Noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione trasmessa agli esperti, per cui vogliamo riceverla, poi la analizzeremo e valuteremo se procedere con azioni legali. Al Tar o rispetto a responsabili individuali di funzionari del Comune, come il presidente del Consiglio comunale Luca Milani”. A dirlo è Massimo Torelli, uno dei promotori del referendum Salviamo Firenze.

“Comunque – prosegue – noi rilanciamo e a settembre faremo una consultazione autogestita per coinvolgere le persone a tema l’immediata eseguibilità delle norme referendarie, ne aspettiamo migliaia. Il sindaco Dario Nardella aveva paura di vedere migliaia di persone per Salviamo Firenze ma le vedrà lo stesso, anche su temi più ampi”.

Il comitato referendario Salviamo Firenze, si ricorda, è nato per “denunciare gli interessi speculativi che stanno ingabbiando Firenze”. Nei giorni scorsi Nardella ha firmato un decreto, dopo aver preso atto del parere del collegio degli esperti dove si evidenzia che “non ci sono le condizioni per continuare il percorso dei referendum”. “Il potere del sindaco sta influenzando tutta la struttura, è evidente – ha aggiunto Torelli -. Con le auto osservazioni fatte dalla giunta comunale il sindaco ha smentito un tratto fondamentale della sua politica amministrativa che era quella di fare norme ad hoc per facilitare il fatto che gli investitori privati potessero comprare attività ricettive a Firenze”.

“Noi mappiamo – conclude Torelli – tutti gli edifici del Comune. Inoltre Nardella non parla mai delle destinazioni d’uso degli immobili con funzione pubblica perché lì girano tanti soldi e tanti interessi, per noi è il quesito fondamentale. Ci volevano mandare a casa e invece non sarà così. Lo stop al referendum Salviamo Firenze non blocca la partecipazione popolare. E ora confidiamo che Nardella ci sorprenda ancora, approvando prima le nuove norme di salvaguardia”.

Francesco Nuti, una piattaforma di streaming mette online i suoi film più famosi

Tra i fan di Francesco Nuti c’è stata un bel po’ di polemica nei giorni scorsi perché pochissime emittenti televisive hanno pensato di omaggiare l’attore trasmettendo i suoi film più famosi. Ci ha quindi pensato una piattaforma di streaming a rimediare ‘all’errore’.

La fanpage del festival Vicoli Corti ha infatti pubblicato un post che ha ricevuto quasi 2mila condivisioni nel quale dà notizia ai suoi iscritti che Dailymotion ha pubblicato una lista di link ai quali è possibile accedere per vedere tutti i film di Francesco Nuti.

Eccoli:

– Ad ovest di Paperino (https://tinyurl.com/4bj4xf2)
– Madonna che silenzio c’è stasera (https://tinyurl.com/mrxf3urw)
– Casablanca Casablanca (https://tinyurl.com/mr3279vb)
– Tutta colpa del paradiso (https://tinyurl.com/7nft3wzw)
– Caruso Pascoski – Di padre polacco (https://tinyurl.com/usrwx4wr)
– Willy signori e vengo da lontano (https://tinyurl.com/mr3bskz2)
– Donne con le gonne (https://tinyurl.com/mr3bskz2)
– OcchioPinocchio (https://tinyurl.com/2s3w58fz)

Multe, la denuncia di Draghi e Cellai: “Sono 1,4 milioni, ma aumentano incidenti”

Oltre 600mila multe in più rispetto al 2021, per un totale che ammonta a 1,4 milioni. E nonostante questo gli incidenti stradali non sono calati, anzi. E’ quanto denunciano in una conferenza stampa i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi e Jacopo Cellai.

“Nel 2022 ci sono stati 3.906 incidenti, mille in più rispetto al 2021, di cui 2.579 con feriti, 600 in più. Purtroppo otto persone sono morte rispetto alle sette del 2021. E questo nonostante siano state elevate un milione e 472.505 sanzioni al codice della strada, ben 615mila in più rispetto all’anno precedente. L’equazione sostenuta dalla giunta Nardella, ‘più multe e meno incidenti’ non funziona”. Lo hanno detto, nel corso di una conferenza stampa, i consiglieri comunali del partito della Meloni.

“Giovedì in commissione porteremo una mozione per chiedere che i quattro velocar (quelli che misurano la velocità fino a 30 metri dopo il passaggio dall’apparecchio) vengano sostituiti con normali autovelox”, hanno aggiunto. “I dati: i quattro apparecchi (viale Etruria, i due sul viadotto Marco Polo e viale XI agosto) hanno elevato, dal 22 aprile al 31 dicembre 2022 439.216 multe. Nel 2023 il trend prosegue: dal 1 gennaio al 30 aprile sono già 87.697 le sanzioni elevate dai quattro velocar”. Sulle corsie preferenziali le multe “sono in costante aumento: 342.115 nel 2020, 335.175 nel 2021, 386.811 nel 2022. E noi torniamo ancora una volta a proporre di realizzare display luminosi per evitare che gli automobilisti siano tratti in inganno. Ci è sempre stato risposto che il codice della strada non lo consente: falso. La prova è Bergamo: nella città i display che segnalano la corsia preferenziale ci sono, in piazza Marconi ad esempio”.

“Ricordiamo a tutti i numeri delle multe a Firenze: 117 milioni il ‘monte sanzioni’, di cui 71 già incassati nel bilancio 2022”, ha concluso Cellai. Draghi ha parlato del dato “relativo ai rimborsi che Avr, il Global Service di Firenze, riconosce ai pedoni che si fanno male cadendo in una buca. C’è una vistosa diminuzione della quota di rimborso riconosciuta a chi ha la pazienza di fare la trafila della denuncia. Nel 2021 i 138 casi sono stati rimborsati per un totale di 205mila euro. Nel 2022 scendono i casi, 116, ma anche i rimborsi: solo 44mila euro. Ci piacerebbe capire il perché”.

Ricorso al Tar per il Franchi, Nardella: “Non temo irritazione del Governo”

Il Comune di Firenze potrebbe seriamente ricorrere al Tar per la questione relativa allo stadio Artemio Franchi. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo Vecchio, anche se con alcune precisazioni rispetto a quanto scritto stamani su Repubblica.

“Premesso che nessun atto ufficiale di definanziamento è mai stato notificato né alla Città Metropolitana né al Comune di Firenze – si legge nella nota di Palazzo Vecchio – si sta valutando l’eventualità di un ricorso al Tar. Per questo, un atto dirigenziale dà mandato all’avvocatura del Comune di attivarsi”. L’obiettivo è recuperare quei 55 milioni di euro che la commissione europea ha tolto dal finanziamento Pnrr di 200 milioni con il quale sarà restaurato lo stadio Franchi.

“I termini per la scadenza del ricorso (al Tar per il Franchi ndr) sono 60 giorni presumibilmente dalla conoscenza dell’atto. In assenza di comunicazione ufficiale è difficile stabilire questa scadenza; cautelativamente si calcolano 60 giorni dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale (4 maggio) del decreto interministeriale del 28 aprile, per cui la scadenza per depositare l’eventuale ricorso sarebbe il 3 luglio”.

“Noi abbiamo sempre detto che ci sono delle leggi e che queste leggi tutelano le città come Firenze. E’ per questo che l’amministrazione deve tutelarsi riguardo ai fondi. Irritazione del Governo? Non temo nulla. Ognuno – dice il sindaco Dario Nardella a proposito del Franchi – difende le proprie prerogative”

 

Omicidio Ciatti, la procura di Roma chiede l’ergastolo per Bissoultanov

La Procura Generale di Roma ha chiesto la condanna all’ergastolo nell’ambito del processo di appello a carico di Rassoul Bissoultanov nella vicenda dell’omicidio di Niccolò Ciatti, morto durante un pestaggio in Spagna nell’agosto del 2017.

L’accusa chiede il riconoscimento delle aggravanti di crudeltà e futili motivi. In primo grado il cittadino cecena è stato condannato a 23 anni di carcere per l’omicidio Ciatti. La sentenza è attesa per il 5 luglio prossimo.

“Il povero Niccolò Ciatti – si legge nelle motivazioni della prima sentenza per l’omicidio – è stato colpito con un calcio quando era del tutto indifeso e inoffensivo, ancora stordito per il pugno ricevuto, in violazione di ogni più elementare regola di combattimento che fin da epoca antica proibisce di colpire l’avversario a terra”.

“Proprio la conoscenza approfondita della lotta da combattimento – scrive la presidente Antonella Capri a proposito dell’omicidio Ciatti – consentiva all’imputato di avere piena consapevolezza della potenzialità letale del calcio”.

Nessuna attenuante è stata riconosciuta al ceceno, perché ha ucciso, si legge nella motivazione, “un ragazzo mite, tranquillo, dedito al lavoro, non violento, falciato nella sua breve vita in un momento di svago”. Inoltre, dopo aver colpito Niccolo, il ceceno “ha impedito ad altri di prestare soccorso”.

Infine ha pesato il comportamento del ceceno che si è reso irreperibile, prima dell’inizio del processo in Italia per l’omicidio Ciatti e poco dopo che fosse concluso il processo in Spagna.

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