Rigassificatore, Giani in cantiere Piombino “Ossigeno per il fabbisogno energetico dell’Italia che ridurrà così la propria dipendenza dalla Russia”

Piombino (Livorno), “Tutto sta procedendo al meglio”, “i lavori e il posizionamento delle tubature per il rigassificatore sta avvenendo in assoluta sicurezza, con opere di alta ingegneria”.

Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che oggi ha visitato il cantiere Snam di Piombino (Livorno), dove si lavora per l’arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra, che rimarrà nel porto della città per tre anni, e il suo collegamento, con una tubatura di 8.8 chilometri, alla dorsale tirrenica del gasdotto che attraversa la penisola. Il 40% dei lavori è già concluso, spiega una nota, e per maggio si ipotizza la conclusione ed entrata in funzione dell’impianto. “Quando a maggio la nave rigassificatrice potrà entrare in funzione permetterà di immettere nella rete nazionale fino a 5 miliardi di metri cubi di gas l’anno – ha sottolineato Giani -. Una boccata di ossigeno per il fabbisogno energetico dell’Italia che ridurrà così drasticamente la propria dipendenza dalle forniture russe. Dopo un anno arriverà anche il rigassificatore di Ravenna. Ma possiamo dire che Piombino e la Toscana in questo momento stanno dando molto all’Italia”.

Giani prima ha visitato il cantiere nella palude attorno al parco eolico, dove la condotta che arriverà dal porto, passando sotto ad un braccio di mare di 1,2 km, si allunga lungo il litorale per poi deviare ad angolo retto verso l’interno, e poi ha effettuato un sopralluogo al cantiere sulla banchina est della darsena nord al porto. Qui la Golar Tundra, lunga poco più di 300 metri, ormeggerà e il gas liquido a 172 gradi sotto zero tornerà gassoso e a temperatura ambiente. Oggi nel cantiere operano più di 450 persone, tra appalto e subappalti, con 40 addetti dedicati alla direzione dei lavori.

“La strada che dovrà arrivare al porto, la possibilità di operare sulla bonifiche con la strada di cantiere provvisoria, in terra battuta, che è stata costruita per il tubo del gas e che potrà aiutare ad entrare in zone altrimenti paludose, e poi gli sconti in bolletta e le energie rinnovabili costituiscono un volano di sviluppo che questa attività porta in termini di lavoro, innovazione e prospettive in una città che vuole presto veder rilanciato anche il polo siderurgico”. Continua Giani in visita ai cantieri per il rigassificatore di Piombino (Livorno), parlando delle compensazioni.

Giani, spiega una nota, ha ricordato che “la banchina dove ormeggerà la nave fu realizzata per smontare la Costa Concordia naufragata all’isola del Giglio (poi smantellata invece a Genova ndr) e per la prima volta dopo sette anni trova finalmente una sua vocazione, che che rende peraltro un servizio fondamentale a tutti gli italiani”. Intanto al porto si lavora a tamburo battente. Si allestiscono le fondazioni della torre alta 25 metri, circa la metà dell’altezza della nave, che dovrà sorreggere le manichette. Si prepara la strada per il passaggio della tubatura e le opere necessarie al sistema antincendio e di gestione dell’impianto: 500 segnali e parametri saranno scambiati, una volta operativa, tra nave e sala di controllo. E già si pensa anche all’organizzatrice delle entrata e uscita delle navi gasiera del porto, che potrebbe avvenire di notte per evitare di creare intralcio alle altre attività.

Gas, Legambiente: “Galsi? No a gasdotto e a metano all’Elba”

Portoferraio (Livorno), “Metanizzazione dell’Elba? No grazie. Vogliamo un’isola rinnovabile e pulita dal gas con le energie rinnovabili“. Così Legambiente sui riflessi dell’accordo tra Italia e Algeria che ha riesumato la mummia del Galsi (Gasdotto Algeria Sardegna Italia).

Il metanodotto” in gran parte sottomarino “che dovrebbe partire dall’Algeria, attraversare la Sardegna, passare accanto all’Elba e approdare a Piombino, non solo chiarisce meglio il quadro di cosa sta realmente dietro la scelta di fare il rigassificatore a Piombino, ma anche le politiche fossili che stanno dietro le scelte del governo di Mario Draghi prima e di Giorgia Meloni ora”.

Secondo Legambiente “poco o nulla c’entrano l’emergenza energetica e la guerra in Ucraina. Il vero obiettivo era ed è, come ha detto la Meloni ad Algeri, di trasformare l’Italia in un hub energetico e quell’hub avrà uno dei suoi snodi principali a Piombino”, “cosa tra l’altro confermata dal ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin che prima ha magnificato gli accordi a tutto gas con l’Algeria e l’Egitto e poi ha ribadito ‘gli obiettivi dei due rigassificatori di Piombino e Ravenna’”.

“Fanno quindi un po’ sorridere le dichiarazioni di qualche esponente del centro-destra – prosegue la stessa nota – che plaudono all’accordo algerino e invitano a non perdere l’occasione del Galsi, come se il gas che dovrebbe arrivare con il mega-metanodotto non fosse lo stesso gas che arriverà con le navi Gnl per rifornire il rigassificatore, come se probabilmente non si trattasse dello stesso gas algerino, come se non facesse parte dello stesso accordo stretto da Eni con il regime autoritario di Algeri”.

“E’ anche strano – si conclude – che tutti i timori ambientali per il rigassificatore scompaiano di fronte a un mega-gasdotto che avrà un impatto ambientale, a mare e a terra, nettamente più grande, come se la posidonia che verrà eliminata non avesse la stessa importanza di quella messa a rischio dagli scarichi del rigassificatore e come se gli scavi sotto costa per far approdare il tubone dalla Sardegna al Continente non fossero almeno altrettanto impattanti del rigassificatore”.

Asini sbranati dai lupi in allevamento nel Mugello

Firenze, un’asinella gravida completamente dilaniata e altri asini, con le interiora fuoriuscite e il sangue che ha colorato di rosso il manto di neve, è l’ultima vittima di un assalto di lupi nel Mugello.

Lo stesso allevatore conta cinque asini aggrediti e uccisi. L’episodio è riportato dal sindacato Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro che rilancia l’allarme lupi e parla di “vera e propria mattanza che mette a rischio, oltre alla vita degli animali, la stessa sopravvivenza di tante piccole aziende, di tanti allevamenti di pecore, di chianine o altre razze bovine, di cavalli ed asini”.

Oltre questo allevamento, riporta la Cia, “sono quotidiani i gridi di allarme degli allevatori ovini di questa zona, a causa degli attacchi dei lupi, in inverno alla ricerca di cibo”, un “fenomeno ormai comune in gran parte della Toscana; tre anni fa lupi fino al centro abitato di Pistoia, e nelle campagne con attacchi ad allevamenti di cavalli e bovini”. “Sono anni che denunciamo questa situazione ormai non più sostenibile – sottolinea il presidente Cia Toscana Centro Sandro Orlandini -.

Tanti gli episodi simili nelle nostre province negli ultimi anni, ed oggi questo allevatore del Mugello che si è trovato asini sbranati dai lupi. Inoltre, restano sempre i danni alle colture da parte degli ungulati e animali selvatici, cinghiali e caprioli su tutti. Sono necessari interventi urgenti e decisi per salvare la nostra agricoltura. Una situazione che va avanti da troppo tempo, gli agricoltori sono esasperati”.

Fiamme pullman Garfagnana: Regione, verificare tutti i bus

Firenze, la tragedia sfiorata ieri a Fornaci di Barga (Lucca) con due bus di Autolinee Toscane andati in fiamme – studenti e pendolari sono scesi in tempo – ha allarmato l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli che ha deciso di scrivere una lettera ai vertici di At e chiedere immediati chiarimenti.

Lo riporta la Regione Toscana. “Quanto accaduto è un fatto grave – ha detto Baccelli – Fortunatamente, grazie alla prontezza degli autisti, i ragazzi sono stati tutti messi in salvo dalle fiamme. Ma poteva succedere l’irreparabile.

Ho dunque chiesto ad Autolinee Toscane una relazione dettagliata sulla vicenda, lo stato di manutenzione del mezzo, la lista di degli interventi manutentivi effettuati e di verificare lo stato di manutenzione di tutto il parco bus”.

At (gruppo Ratp) è la società gestore unico del trasporto pubblico su gomma Nella missiva l’assessore Baccelli chiede che vengano indicate le azioni da attuare per la sicurezza dei mezzi stessi. “Ricordo – ha aggiunto – che uno dei punti fondamentali della gara per il trasporto pubblico su gomma che abbiamo fatto è proprio il rinnovo del parco autobus.

Autolinee ha già comprato un buon numero di nuovi bus, ma voglio sottolineare la necessità che venga riservata un’attenzione particolare a queste zone più interne e difficili come la Valle del Serchio che hanno bisogno di mezzi agili, nuovi, in grado di garantire il trasporto delle persone in totale sicurezza”.

Abusi su bimbo di 10 anni, in carcere animatore

Firenze, la Polizia Postale della Toscana ha eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla procura di Forlì, per un trentenne della provincia di Lucca responsabile di abusi e violenza sessuale su un bambino di 10 anni, fatto risalente all’estate del 2014.

E’ stato ricostruito che l’uomo, all’epoca poco più che 20enne, aveva instaurato un rapporto di amicizia con una famiglia conosciuta in un camping nel Ravennate, dove lavorava come animatore per l’intrattenimento di bambini.

Spesso andava a mangiare nella roulotte della famiglia, con cui aveva trascorso molto tempo. Alla fine della vacanza, il giovane era andato a far visita alla stessa famiglia per un fine settimana e, approfittando del rapporto di fiducia e dell’ospitalità, nella notte aveva abusato sessualmente del bambino.

L’uomo, recidivo, ha già espiato 5 anni di reclusione per fatti analoghi, commessi nel 2015 ai danni di un altro bambino di 10 anni e per stalking nei confronti di un 11enne. Ora è stato portato presso la Casa circondariale di Prato dove dovrà scontare la pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione.

Giorno della Memoria, sculture di Sauro Cavallini ispirate alla sua prigionia

Firenze, Sono esposte per la prima volta a Firenze, in occasione del Giorno della Memoria, 16 sculture di Sauro Cavallini (1927-2016), nato a La Spezia ma fiorentino d’adozione, che conobbe l’orrore dei campi di internamento nella Seconda Guerra mondiale.

Le opere, in ferro e ottone, sono in mostra da oggi fino al 28 febbraio nelle sale di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana. La rassegna, dal titolo ‘Sauro Cavallini. L’opera di un internato’ propone sculture ispirate agli strazianti mesi di prigionia trascorsi tra privazioni e paure.

Cavallini, infatti, fu arrestato dalla polizia fascista nel 1943, all’età di 16 anni, e fu recluso per circa un anno nel campo di Gradaro a Mantova. I mesi di prigionia segnarono profondamente la vita di Cavallini e quando iniziò a praticare la scultura, gli incubi della prigionia presero forma e si tradussero nelle sue prime opere d’arte.
Le sculture, alcune delle quali alte due metri d’altezza, furono realizzate durante i primi anni ’60 con la tecnica della ‘goccia su goccia’ ovvero sciogliendo scarti metallici mediante fiaccola ossidrica fino a creare l’opera. Ideata dal centro studi Cavallini, la mostra è curata dal direttore Maria Anna Di Pede. Nell’allestimento le sculture sono affiancate da pannelli che, attraverso fotografie e documenti storici, illustrano i crimini nazifascisti.

“Sono 16 sculture che testimoniano l’orrore vissuto da Sauro Cavallini a Gradaro – spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani .- Le abbiamo volute esporre in una mostra che non a caso si inaugura alla vigilia del Giorno della Memoria, come messaggio iconico segnato dalla forza espressiva dell’arte, di qualcosa che non deve più ripetersi. Quasi taglienti, come le definì lui, le sculture parlano di guerra e del male che essa produce, un tema quanto mai attuale oggi”.

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