Nasce l’intesa Polizia-Fipe per la sicurezza delle donne in discoteca

#SicurezzaVera, intesa Polizia-Fipe, si estende alla vita notturna per ‘far sentire sicure sia il personale femminile sia le clienti durante una serata con amici o sul posto di lavoro’.

Arriva anche al mondo dell’intrattenimento e delle discoteche la rete dei pubblici esercizi che aderiscono al progetto #SicurezzaVera promosso dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato e da Fipe-Confcommercio. Il protocollo di intesa è stato siglato dal prefetto Francesco Messina, Direttore centrale anticrimine, da Maurizio Pasca, presidente di Silb-Fipe e da Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo donne impenditrici della Fipe.

L’obiettivo del progetto sarà trasformare quanti più pubblici esercizi presenti sul territorio nazionale in presidi di sicurezza e lagalità in cui sia il personale femminile che le clienti si sentano al sicuro durante la loro serata, che sia con gli amici o sul posto di lavoro. Per il raggiungimento di questo traguardo, il protocollo prevede la formazione di uno o più dipendenti al fine di imparare a riconoscere i segnali di una possibile molestia o violenza per poi avvertire le forza dell’ordine attraverso l’app della Polizia di Stato ‘YouPol’.

Proprio l’app ‘YouPol’ rappresenta un canale preferenziale e privilegiato per gli operatori del settore che, semplicemente inserendo l’hashtag #FIPE, potranno permettere una rapida presa in carico della denuncia. Con la firma del protocollo di intesa, inoltre, la Silb-Fipe si impegna a realizzare iniziative ed eventi di informazione e sensibilizzazione presso le proprie strutture al fine di diffondere tra i propri clienti e la cittadinanza una cultura di genere, di sicurezza e di prevenzione delle violenze.

Capodanno di solidarietà: da cuochi e ristoratori Firenze pasti per la Caritas

Seimila piatti di pasta cucinati per l’ultimo giorno dell’anno: un regalo dei cuochi e dei ristoratori di Firenze per la Caritas, parte di un’iniziativa che si è tenuta in altre 11 città italiane

Sono 6mila i piatti di pasta cucinati dagli chef a Firenze per il pranzo dell’ultimo giorno dell’anno, un regalo che hanno ricevuto oggi gli ospiti della mensa della Caritas diocesana di via Baracca.

A compiere il gesto solidale sono stati i cuochi e i ristoratori toscani nell’ambito dell’iniziativa ‘Chiusi i locali ma non i nostri cuori’ lanciata a livello nazionale da Fipe Confcommercio e Federazione italiana cuochi con il dipartimento solidarietà emergenze Fic.

Nel capoluogo toscano la consegna dei 500 chili di pasta necessari a preparare il pranzo, poi elaborato dagli chef fiorentini guidati da Massimiliano Catizzone, è avvenuta alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, degli assessori del Comune di Firenze al Welfare Sara Funaro e alle Attività produttive Federico Gianassi, oltre che dei presidenti di Fipe Confcommercio Toscana Aldo Cursano e del Dipartimento solidarietà emergenze della Fic Toscana Gian Carlo Gliceri e del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. A riceverli, il presidente della Fondazione Solidarietà Caritas Firenze Vincenzo Lucchetti.

“Guanti, mascherine e fornelli accesi, questo Capodanno per gli ospiti della mensa Caritas diocesana di Firenze sarà speciale grazie alla solidarietà di tanti cuochi che nonostante le difficoltà che stiamo vivendo si sono messi a disposizione per condividere il loro tempo e aiutare i più bisognosi – ha dichiarato Giani -. E’ un buon auspicio per cominciare con il giusto passo il 2021”. Funaro e Gianassi hanno sottolineato che “non poteva esserci iniziativa più bella per chiudere un anno difficile come questo”, Cursano ha osservato che “mettere le persone a tavola per noi è un atto d’amore”. “Il 2020 – ha concluso Catizzone – è stato un anno terribile che ci ha tutti impoveriti economicamente ed umanamente. La nostra categoria è stata fortemente vessata, ma questo non ferma la nostra voglia di dare”.

Firenze, ‘Rimpiattino’ contro lo spreco alimentare

40 ristoranti hanno aderito all’iniziativa Fipe Confcommercio per portare gli avanzi a casa dentro la busta chiamata ‘Rimpiattino’.

Sono 40 i ristoranti di Firenze e provincia che hanno aderito all’iniziativa di Fipe Confcommercio e Comieco contro lo spreco alimentare, che prevede la possibilità di portare a casa gli avanzi del cibo ordinato al ristorante. In Italia e a Firenze, la famosa ‘doggy bag’ il contenitore per portare a casa le pietanze, si chiama ‘Rimpiattino’, nome scelto con un concorso nazionale. Si tratta di due contenitori di cartone: uno pensato per il vino e l’altro per il cibo.

A presentare l’iniziativa, che partirà a Firenze nei prossimi giorni, sono stati oggi il vice direttore Fipe Confcommercio nazionale Luciano Sbraga, il presidente Fipe Confcommercio Toscana Aldo Cursano e il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. La campagna contro lo spreco alimentare è sostenuta dai numeri raccolti dall’ufficio studi Fipe: l’80% dei ristoratori considera rilevante il problema dello spreco, anche se soltanto il 43% di loro propone ai clienti di portare via gli avanzi. Secondo l’indagine, inoltre, i clienti non portano va il cibo soprattutto per una questione di imbarazzo (il 55%), seguita dalla scomodità (19,5%).

“Il concetto di portare via gli avanzi – ha commentato Marinoni – non è da ristoranti di basso livello, è tutt’altro che disdicevole porsi un problema di riduzione degli sprechi alimentari”. Cursano auspica che con Rimpiattino “portare il cibo a casa diventi di moda. L’obiettivo finale è coinvolgere 30mila ristoranti in Italia, noi qui lo stiamo facendo con grande senso di responsabilità”.

luciano sbraga, franco marinoA breve sarà possibile consultare sul sito Fipe la lista dei ristoranti che hanno adottato Rimpiattino. “Avere 40 già pionieri a Firenze – ha detto Sbraga – è un numero straordinario. Quella contro lo spreco deve diventare una battaglia comune, perché comune è l’interesse”.

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