Gilbarco: prosegue la trattativa con l’azienda. Oggi tavolo in Regione

Firenze – Lo rende noto la segreteria provinciale di Fiom Cgil Firenze, Prato, Pistoia. Intanto si avvicina la scadenza dei contratti interinali il 30 giugno.

Tavolo principalmente interlocutorio oggi nella sede della Regione a Firenze per la vertenza Gilbarco. All’incontro presenti istituzioni, rappresentati dell’azienda, organizzazioni sindacali e Rsu. Lo stabilimento di via de’ Cattani a Firenze della Gilbarco occupa attualmente 167 dipendenti diretti, una cinquantina di interinali e numerosi consulenti esterni. La riorganizzazione internazionale dell’azienda, si ricorda, ha portato all’apertura di licenziamento collettivo per 31 + 39 lavoratori in totale il 6 maggio di quest’anno.

L’azienda, riferisce sempre la Fiom Cgil, “si è dichiarata aperta alle soluzioni proposte dal sindacato, in attesa di studi sulla fattibilità di quest’ultime. Noi abbiamo ribadito la necessità che gli interinali vengano assunti così che tutti i lavoratori possano essere trattati nella stessa maniera e possa essere pensato un ammortizzatore sociale adatto per tutti. Nessun lavoratore deve essere lasciato indietro. Inoltre, abbiamo riportato la discussione sul bisogno di ritirare questa procedura di licenziamento collettivo.”

Chiediamo, insieme alle istituzioni, che l’azienda presenti un piano industriale che dimostri quanto affermato da Gilbarco, la quale sostiene che la riorganizzazione preveda anche futuri investimenti per l’espansione dello stabilimento – afferma sempre il sindacato -. Le parti in causa stanno svolgendo le verifiche necessarie per vedere la fattibilità delle varie proposte sul tavolo. È tuttavia necessario che questi accertamenti avvengano più velocemente possibile visto l’avvicinarsi della scadenza del 30 giugno, giorno in cui termineranno i contratti degli interinali. Il tempo passa e non possiamo lasciare i lavoratori e le lavoratrici senza risposte”, conclude la Fiom Cgil.

🎧 Gilbarco, primo tavolo azienda-Regione- sindacati

Fiom: “Il fatto che la direzione aziendale della Gilbarco si sia resa disponibile ad aprire un confronto sulle tematiche da noi proposte lo cogliamo come elemento positivo. Ciò non toglie che siamo solo all’inizio di un percorso, che dovrà continuare a vedere protagonisti tutti i lavoratori assieme al sindacato”.

Si è tenuto oggi, 19 maggio, il primo incontro in Regione tra organizzazioni sindacali e l’azienda dopo l’apertura di licenziamento collettivo che riguarda 31 lavoratori dipendenti Gilbarco e 39 lavoratori somministrati.

Gilbarcodicono Daniele Calosi, Segretario Generale Fiom CGIL Firenze-Prato-Pistoia, e Ilaria Lani, Segretaria Generale NidiL Firenze-  fino all’anno scorso ha negoziato le uscite senza coinvolgere il sindacato e senza il sindacato ne fosse a conoscenza. Dato che l’azienda ha aperto la procedura di licenziamento collettivo, non è pensabile che il sindacato quantifichi economicamente i posti di lavoro attraverso la procedura. L’esistenza del sindacato ha come valore fondante la difesa dei posti di lavoro e non la loro mercificazione”.

“Per questo  -aggiungono Calosi e Lami- abbiamo chiesto all’azienda con il sostegno delle istituzioni presenti il ritiro della procedura di licenziamento collettivo e l’apertura di un dialogo di confronto a trecentosessanta gradi che preveda: il  ritiro della procedura di licenziamento collettivo,  assunzioni dei lavoratori somministrati alle dipendenze di Gilbarco, la riorganizzazione industriale e conseguente piano,  ammortizzatore sociale che tuteli tutti i lavoratori interessati,  formazione professionale per la ricollocazione all’interno dell’azienda in funzione delle professionalità e delle nuove mansioni”.

 Fiom e Nidil ritengomo che ” la salvaguardia occupazionale avvenga attraverso politiche contrattuali e negoziali che siano equi e inclusivi. La Gilbarco non è  un’azienda che ristruttura per crisi, ma semplicemente per una razionalizzazione dei margini di profitto e dei volumi produttivi. Il fatto che la direzione aziendale si sia resa disponibile ad aprire un confronto su queste tematiche da noi proposte lo cogliamo come elemento positivo. Ciò non toglie che siamo solo all’inizio di un percorso, che dovrà continuare a vedere protagonisti tutti i lavoratori assieme al sindacato”.

“Nei prossimi giorni ci aspettiamo di essere nuovamente convocati nella giornata di domani saranno svolte le assemblee congiuntamente come Fiom e Nidil l’assemblea di tutti i lavoratori e lavoratrici.” conclude il comunicato dei sindacati.

Gkn: sindacati disertano incontro con azienda, “Unico tavolo è istituzionale”

Gkn: i sindacati oggi diserteranno l’incontro con i vertici di Gkn. L’annuncio al termine del tavolo di crisi convocato dal Mise a Firenze per lo stabilimento di Campi Bisenzio. Intervista a Flavia Capilli, segretaria Fim-Cisl Firenze-Prato.

L’azienda “chiamata dal governo in Prefettura” non era in presenza. “Ci hanno chiesto addirittura di andare domani in un albergo per l’incontro sindacale sulla procedura di licenziamento. Gli abbiamo detto che per noi uno sgabuzzino delle istituzioni del Paese vale molto di più dei loro fottutissimi alberghi. E pertanto i sindacati oggi non vanno all’incontro”. Oltre a questo, aggiungono dal sindacato dei metalmeccanici della Cgil, “abbiamo chiesto e ottenuto dalla Prefettura e del ministero dello Sviluppo economico una riconvocazione del tavolo di confronto, in cui non ci sia un avvocato ma la proprietà del fondo per discutete davvero”.

“Nel confronto convocato dal Ministero dello Sviluppo economico in prefettura a Firenze la delegazione aziendale non aveva mandato a negoziare ed ha ribadito la volontà del fondo Melrose di procedere con il licenziamento di tutti i lavoratori nonostante la richiesta unanime dei sindacati e di tutte le istituzioni di ritirare la procedura per permettere l’apertura di un confronto vero e non sotto ricatto, per garantire l’occupazione e la continuità produttiva”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil di Firenze e Prato dopo l’incontro che si è tenuto presso la Prefettura di Firenze alla presenza della Viceministra Todde, delle Organizzazioni sindacali, degli Enti locali e della Direzione aziendale, l’unica a partecipare in videoconferenza.

“La delegazione Fiom-Cgil ha dato tutti gli elementi di merito per dimostrare che la GKN di Firenze non è in crisi. Non ci sono problemi di commesse, capacità produttiva e competenze, quindi la scelta del fondo è solo di carattere speculativo e di delocalizzazione. Non possiamo parlare di crisi, ma di una precisa scelta di licenziare i lavoratori subito dopo la fine del blocco dei licenziamenti, irrispettosi dell’intesa raggiunta da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria con il Governo a non licenziare senza prima aver utilizzato tutti gli strumenti messi a disposizione, privando un territorio di tanti posti di lavoro diretti e di tutti coloro che lavorano nella filiera dell’indotto”.

“È ora- aggiunge la Fiom- che la Presidenza del consiglio convochi il tavolo con i ministeri competenti per il ritiro dei licenziamenti e si apra conseguentemente un confronto che garantisca l’occupazione e si riprenda a lavorare, per contrattare in modo costruttivo per trovare soluzioni condivise. La delegazione aziendale ha reagito con arroganza chiedendo ai sindacati di tenere un tavolo domani senza le istituzioni. È un atto di violenza ulteriore dopo quello perpetrato ai danni dei lavoratori. I sindacati hanno risposto insieme che il confronto deve continuare al tavolo convocato dalle istituzioni, pertanto domani non saremo presenti all’incontro. L’Italia non si può vedere cancellata capacità industriale e competenze dei lavoratori. Il management della GKN minaccia le lavoratrici, i lavoratori, i sindacati e l’intera comunità che si è mobilitata intorno a questa vertenza, quello stesso management aziendale che non ha accettato il confronto più volte richiesto dai delegati in fabbrica per capire come intervenire per migliorare le inefficienze di gestione del management stesso”. “La vicinanza ai lavoratori della GKN non è solo a Firenze dove il 19 si terrà uno sciopero con manifestazione, ma di tutto il settore automotive e dei metalmeccanici in tutta Italia che il settore automotive e dei metalmeccanici in tutta Italia che nei prossimi giorni terrà iniziative in sostegno alla mobilitazione dei lavoratori Gkn e di tutti i lavoratori che rischiano i licenziamenti come Gianetti ruote e Whirpool. È un precedente che deve essere fermato, quello messo in atto dalla GKN, con la solidarietà delle lavoratrici e lavoratori e l’unita con le istituzioni per l’occupazione e la ripresa immediata del lavoro”, conclude la nota.

“Nessuna realta’ aziendale radicata nel luogo dove opera, con una situazione di disponibilita’ di ammortizzatori, agisce spegnendo gli impianti e cancellando con un click le condizioni lavorative, sociali ed economiche di lavoratori che hanno dato tanto a questa impresa. La GKN ha sbagliato tutto. Ci si e’ soffermati sul metodo di comunicazione o se l’azienda sta rispettando la legge o le procedure. Ma cio’ che e’ totalmente ingiusto, sbagliato e inaccettabile e’ il merito della scelta aziendale, nel rapporto con i lavoratori, con i rappresentanti sindacali, con le organizzazioni sindacali e col territorio”. Lo affermano in una nota congiunta il Segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani ed il Segretario nazionale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano.

“Nel settore automotive sono molte le situazioni critiche e ben piu’ gravi di quelle criticita’ descritte dai dirigenti di Gkn ma non sono queste la modalita’ che vengono utilizzate per affrontare le difficolta’. E’ inaccettabile – proseguono i due sindacalisti – approcciarsi al primo incontro e dopo aver licenziato oltre 422 lavoratori, comunicando in maniera arrogante alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni (da quelle locali a quelle massime del nostro governo) che i licenziamenti sono irreversibili e irrevocabili con l’unica disponibilita’ sul tavolo, ancora piu’ offensiva – di concedere l’elemosina di qualche euro per i lavoratori”.

 

 

Bekaert: licenziamenti contestati da gruppo lavoratori Figline

Inviate lettere all’azienda con l’assistenza della Fiom Cgil relative ai licenziamenti della Bekaert

Alcuni lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno, con l’assistenza della Fiom Cgil e dello studio legale Bellotti di Firenze, hanno inviato ieri all’azienda le lettere per contestare i licenziamenti.

“La nostra organizzazione non li lascerà soli – ha commentato in una nota Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil di Firenze e Prato – li accompagneremo in questo percorso patrocinando le cause”.

Bekaert, ha ricordato Calosi, “ha scelto di non usufruire di altri ammortizzatori sociali nonostante fosse possibile, come ha dimostrato ieri la vertenza Embraco, per cui il Ministro Orlando ha assicurato la possibilità di prorogare la cassa integrazione fino a fine anno. Non permetteremo a Bekaert di andarsene così: l’impegno preso per la reindustrializzazione va rispettato, e se finora non è stato possibile se ne assuma la responsabilità”.

Domani, all’incontro col ministero dello Sviluppo economico, “chiederemo di nuovo a Bekaert di ritirare i licenziamenti – ha concluso il segretario Fiom – visto che ancora può farlo, e di utilizzare gli ammortizzatori sociali per rendere ancora più rapido il percorso di reindustrializzazione”.

Il 6 maggio erano arrivati i telegrammi di licenziamento per i 113 lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), per i quali è terminato il periodo di Cassa integrazione Covid.  L’azienda, che ha annunciato dal 2018 la dismissione della fabbrica, come comunicato al tavolo di lunedì scorso convocato dal Mise non ha prorogato la Cig Covid in assenza di un progetto concreto per la reindustrializzazione dello stabilimento nel breve periodo.

Bekaert, Fiom: incontro istituzioni ministero senza sindacato è ennesimo schiaffo a lavoratori

Ieri il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha incontrato il sindaco di Figline e il consigliere per il lavoro del Governatore Giani, Valerio Fabiani per fare il punto sulla vicenda Bekaert.  Calosi (FIOM): Basta con gli incontri tecnici, ci sono oltre 100 famiglie che hanno diritto ad avere risposte”

Apprendiamo dal profilo Facebook del Ministro del Lavoro Andrea Orlando che oggi si sarebbe tenuto un incontro presso il Comune di Figline con la Sindaca Giulia Mugnai ed il Consigliere del Presidente della Regione Toscana per le crisi aziendali Valerio Fabiani, per discutere in merito alla vertenza Bekaert. Precisiamo che tale incontro non ci era noto”.

Ha così commentato Daniele Calosi (Segretario generale FIOM CGIL Firenze): “oggi va di moda così, comunicare che ci sono incontri sulle vertenze importanti tramite Facebook. Ma quand’è che si smetterà di strumentalizzare la Bekaert in una continua campagna elettorale? Noi portiamo rispetto a tutti, ma lo esigiamo anche. Come FIOM CGIL abbiamo richiesto da mesi incontri con i Ministeri competenti, senza avere alcuna risposta, prima e dopo la crisi di Governo, in assoluta solitudine, assieme alle altre Organizzazioni Sindacali, nel più totale e complice silenzio del Comune di Figline Incisa e della Regione. Questo rinnovato protagonismo da dove nasce? ”

“A questo punto -aggiunge Calosi-  visto che c’è stato un incontro, ci aspettiamo che ai prossimi incontri  sulla Bekaert in sede ministeriale, che a questo punto saranno sicuramente a breve, siano presenti i Ministri competenti ed il Presidente della Regione in persona. Immaginiamo che, almeno in questa sede, avranno il buon gusto di avvertire le Organizzazioni Sindacali. Di tecnico, di fronte a 100 famiglie che aspettano una risposta ed un lavoro, non c’è proprio nulla. Il problema non è tecnico, ma politico e sociale. Basta nascondersi dietro ai tavoli tecnici”.

Bekaert: l’azienda rifiuta di prorogare la cassa integrazione

Daniele Calosi (FIOM): “Fatto di inaudita gravità, si sceglie di licenziare i lavoratori e distruggere ogni prospettiva di reindustrializzazione reale”

Si sono incontrati oggi al tavolo regionale le organizzazioni sindacali, la direzione della Bekaert e i rappresentanti della Regione.In questa sede la Fiom, unitariamente alle istituzioni e alle altre Organizzazioni sindacali, ha chiesto di attivare un ulteriore periodo di Cassa Integrazione, richiesta rifiutata dall’azienda, che ha affermato non esserci alcuna prospettiva di reindustrializzazione.

“Il rifiuto di Bekaert è un fatto di inaudita gravità – ha dichiarato Daniele Calosi – che fa pagare ai lavoratori, nell’ordine, la scelta scellerata dell’azienda di chiudere lo stabilimento, l’immobilismo dei vari governi che si sono succeduti e la decisione di chi ha affossato il progetto della cooperativa Steelcoop Valdarno. Se non c’è un accordo sugli ammortizzatori sociali non può esserci un accordo sulla reindustrializzazione, che dev’essere per tutti, e non arbitraria come sarà una volta che i lavoratori saranno fuori dall’azienda. Non abbiamo mai accettato soluzioni parziali e che prevedono i licenziamenti, non abbiamo mai accettato la mitigation, non lo faremo adesso. Aggiungo, visto che si sta per varare un terzo Governo, dove a quanto sembra potrebbe essere confermato il Ministro Di Maio e comunque sarà presente la sua forza politica per tre volte su tre, che siamo ancora in attesa della grande azienda bielorussa che doveva favorire il piano di reindustrializzazione, come aveva promesso”.

“La vicenda Bekaert – conclude Calosi – ha bisogno di una soluzione che preveda il lavoro per tutti. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto al Presidente incaricato di prorogare il blocco dei licenziamenti, non accettiamo di sicuro di chiudere le aziende. La politica dei Governi e la Bekaert hanno già preso in giro per troppo tempo i lavoratori e l’intero territorio: adesso basta. Non firmeremo alcun accordo se non ci sarà la proroga degli ammortizzatori sociali. Il Sindacato e i lavoratori hanno già dato un contributo importante alla reindustrializzazione anche attraverso quanto concordato con Laika Caravans, non possiamo fare di più”.

Il tavolo è stato riconvocato il tavolo per il 18 febbraio alle ore 12,00.

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