Bekaert: Fim-Fiom-Uilm presentanodecreto salva-lavoratori, oggi vertice al Mise

E’ stata illustrata  in vista della nuova convocazione al Mise in programma per oggi pomeriggio sul futuro degli oltre 300 lavoratori licenziati dalla multinazionale belga proprietaria della fabbrica di Figline.   Fim Fiom e Uilm hanno lavorato ad una proposta che sarà poi presentata al Governo.  Un decreto che potrebbe diventare un modello anche per altri casi simili e che punti alla reindustrializzazione del sito produttivo. Alla base, il ripristino della causale per Cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività.

Ripristino della causale per Cassa integrazione straordinaria (“crisi per cessazione anche parziale di attività”) per un anno dal primo agosto; prevedere, se l’azienda non vuole trattare col sindacato, la possibilità, da parte del Ministero dello Sviluppo economico, di sospendere la procedura di licenziamento dal giorno dell’incontro al Ministero fino al 12esimo mese successivo, applicando la Cigs; obbligo di preavviso di 12 mesi, da parte delle aziende, ai sindacati in casi di cessazione attività.

Sono questi i punti principali della proposta di decreto salva lavoratori, redatta da Fim-Fiom-Uilm di Firenze per tutelare l’occupazione nel caso della vertenza Bekaert di Figline Valdarno e in situazioni analoghe. Nel dettaglio, il primo punto consentirebbe nei casi di specie di avere il tempo per gestire le crisi, evitare i licenziamenti tout court e favorire un confronto tra le parti che porti ad una reindustrializzazione del sito ed a una gestione del personale. Mentre il terzo punto, viste le modifiche agli ammortizzatori sociali e alle Leggi sul lavoro, permetterebbe un tempo maggiore per reindustrializzare e per gestire il personale.

Fim-Fiom-Uilm di Firenze, stamani in conferenza stampa presso la Camera del lavoro di Firenze coi segretari Alessandro Beccastrini, Daniele Calosi e Davide Materazzi, hanno specificato che circa la proposta di decreto le coperture finanziarie sussistono, perché le aziende sopra 15 dipendenti trattengono dalla busta paga a tutti i dipendenti il contributo Cigs pari allo 0,30% che poi viene versato all’Inps e che serve ad alimentare da molte decine di anni la Cigs stessa. Inoltre, nella previsione che sia il Mise a concedere l’ammortizzatore, come previsto al punto 2, potrebbe essere semplicemente adeguata la dotazione del fondo previsto dall’art. 4 del Decreto del Ministero del Lavoro n° 95075.

La proposta di decreto sarà avanzata al governo già domani pomeriggio in occasione dell’incontro sulla vertenza a Roma al Ministero dello Sviluppo economico.

“Abbiamo deciso di avanzare questa proposta di decreto, una iniziativa pionieristica, perché nelle vertenze come quella della Bekaert abbiamo alcune armi spuntate rispetto al passato e crediamo serva invertire la tendenza per tutelare chi lavora. Sono stati fatti decreti per salvare banche, per salvare i capitali in rientro dall’estero, perché non poter fare un decreto salva lavoratori? Noi chiediamo più tempo per trattare, mentre la nostra controparte non vuole trattare – hanno detto i tre sindacalisti -. E’ una questione di dignità. Ci sono 318 famiglie che sono state precipitate nell’incertezza: il Ministero in questa vertenza ha l’occasione di dimostrare di poter essere non solo un ente che certifica la perdita di posti di lavoro, ma anche un agente che può intervenire fattivamente a tutela del lavoro e per la Bekaert serve il tempo necessario per reindustrializzare il sito. Tra l’altro si parla di una zona, quella del Valdarno, che negli ultimi anni ha perso molta occupazione”.

Bekaert: sindacati invitano a boicottare prodotti

I sindacati Fim, Fiom e Uilm Firenze, a nome dei lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno, hanno invitato le associazioni dei consumatori a sostenere la campagna per boicottare i prodotti a marchio Bekaert.

L’invito a boicottare i prodotti è stato rivolto a nome dei lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno che la multinazionale belga ha deciso di chiudere, licenziando 318 addetti, per delocalizzare la produzione in Romania e Slovacchia.

Ieri i sindacati avevano rivolto un invito ai produttori di spumanti e di vini italiani a “non comprare più dalla Bekaert le gabbiette fermatappo usate per imbottigliare la maggioranza dei vini”.

In una lettera inviata alle associazioni dei consumatori Fim, Fiiom e Uilm, parlando a nome dei lavoratori della Bekaert di Figline, stabilimento che produce la cordicella di acciaio per gli pneumatici, ricordano che il gruppo, nel mondo, realizza anche, oltre al “filo metallico utilizzato per chiudere il tappo degli spumanti italiani più famosi, motivo di vanto dell’azienda, componenti per utensili da cucina (forno, friggitrice, tostapane), spugnette in lana d’acciaio, grucce per indumenti, materiali per ferramenta (chiodi, filo spinato, reti da cantiere, pannelli da recinzione, reti per voliere e gabbie per animali).

“Chiediamo il vostro sostegno e il vostro aiuto – spiegano – nella lotta contro questo grave atto di prepotenza di un’azienda che si vanta di supportare i prodotti italiani di qualità ma non ha alcun rispetto dei lavoratori italiani e del loro ingegno.

Vi saremmo molto grati se aderiste alla campagna, promuovendo un consumo consapevole ed etico contro questa multinazionale.”

Intanto domani alle 15 nello stabilimento di Figline il sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella incontrerà i dipendenti Bekaert.

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