🎧Nardella: io contrario a trasformazione immobili Misericordie e Università in alberghi

Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha commentato le osservazioni al Poc in cui enti come la Misericordia e l’Università di Firenze hanno chiesto di ottenere cambi di destinazione d’uso verso il turistico-ricettivo

“Respingere le osservazioni” al piano operativo comunale “che chiedono la trasformazione degli immobili in alberghi perché altrimenti saremmo incoerenti”. E’ questa la linea che lo stesso   sindaco Dario Nardella rivela di aver dettato “agli Uffici e alla giunta”.

La richiesta, dice Nardella, “mi ha colpito e posso anticipare fin da ora che la linea che darò agli uffici e alla Giunta, e mi auguro che sia raccolta dal Consiglio comunale, è quella”, commentando  le osservazioni al Poc in cui enti come la Misericordia e l’Università di Firenze hanno chiesto di ottenere cambi di destinazione d’uso verso il turistico-ricettivo.

“Mi ha colpito – ha aggiunto Nardella – perché penso che questo tema della rendita passiva attraverso lo sfruttamento del turismo di massa sia un tema molto diffuso di cui tutti ci dobbiamo far carico, non può essere il sindaco da solo, ma tutta la città, tutte le istituzioni e anche la società civile”.

Commentando poi il Tar della Toscana che si è dichiarato incompetente in merito al ricorso, presentato dal comitato referendario ‘Salviamo Firenze’ contro il blocco dell’iter referendario promosso in materia di urbanistica, Nardella ha detto: “Ci fa piacere che il Tar confermi la nostra posizione respingendo il ricorso anche se per difetto di giurisdizione. Tuttavia noi confermiamo il nostro impegno, del resto io ho portato in Giunta una delibera, l’abbiamo approvata. E’ chiaro che dovrà fare il suo corso anche in consiglio comunale. Noi affrontiamo con grande verità il problema dell’emergenza abitativa in città”.

🎧 Sanità, trasporti urgenza: raggiunto accordo su costi tra Regione e Associazioni

Raggiunto l’accordo tra la Regione Toscana e le associazioni di volontariato Misericordia e Anpas e la Croce rossa italiana sui costi relativi al trasporto dell’emergenza urgenza. Verranno rivalutati i costi, cresciuti a causa del caro carburante ed energia,  e ci sarà contributo delle Aziende Sanitarie

Rivalutare i costi standard del personale, della gestione dei punti di emergenza territoriali e acquisizione di automezzi ed attrezzature per garantire i punti di emergenza territoriali a partire dal 1 gennaio 2023. Rivalutare il costo a km e la valorizzazione degli stby (stand-by) da riconoscere alle associazioni, in considerazione dell’aumento del prezzo dei carburanti e dell’energia, calcolati sulla base di parametri stabiliti dal gruppo tecnico, per una somma da aggiungersi al budget 2022 fino a 6 milioni di euro di incremento. Confermare il budget 2022 in linea e con la modalità prevista all’interno della delibera 1149 del 2021 pari a 99.000.000 euro. E ancora l’impegno che  eventuali oneri aggiuntivi, oltre a quelli già previsti con il presente atto in 99.000.000 euro complessivi, saranno a carico delle Aziende sanitarie locali, “che dovranno riassorbire nei propri bilanci sia le eventuali ulteriori risorse, da destinare alle associazioni, necessarie per i servizi di trasporto di emergenza urgenza, sia le relative risorse correlate all’attività di coordinamento da destinare agli organismi regionali rappresentativi delle associazioni stesse, e pertanto senza ulteriori oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale”. Sono questi i cardini dell’accordo siglato oggi tra la Regione Toscana e le associazioni di volontariato Misericordia e Anpas e la Croce rossa italiana sui costi relativi al trasporto dell’emergenza urgenza.

“Il coinvolgimento di enti, associazioni di volontariato e Croce rossa italiana (Cri) nell’apparato del soccorso ha sempre rappresentato una delle peculiarità del sistema di emergenza urgenza della Regione Toscana. Questi enti e associazioni mettono a disposizione risorse umane, automezzi e attrezzature, per garantire ai cittadini un servizio di emergenza sanitaria, assieme al servizio pubblico, in linea con quanto definito dalla vigente normativa” afferma la Regione toscana in una nota. Aggiungendo che ” le associazioni di volontariato e Cri all’interno della gestione dell’emergenza regionale sono una ricchezza per il nostro sistema a cui forniscono uno straordinario valore di coesione sociale e di umanizzazione, anche grazie a percorsi formativi, che rendono i soccorritori una figura chiave, assieme al personale sanitario, per un buon livello di soccorso”.

Per quanto riguarda la rivalutazione dei costi standard del personale e della gestione dei punti di emergenza territoriali proseguirà il lavoro del tecnico con le Aziende sanitarie territoriali per la ridefinizione dei costi standard per i servizi di trasporto sanitario di emergenza, effettuati dalle associazioni di volontariato e dalla Cri con ambulanze in disponibilità operativa (stand-by) per il 2023, che determinerà la revisione della delibera 908/2018, che riporta appunto le tabelle con i costi standard, tale lavoro dovrà concludersi entro il 2022.

 

🎧 Firenze, rientrato con 30 profughi ucraini il convoglio delle Misericordie

Firenze, i mezzi che erano partiti alla volta della Polonia venerdì, con quintali di aiuti per i profughi ucraini, scaricata la merce hanno caricato donne e bambini per portarli in salvo dalle bombe.

Il convoglio di aiuti per l’Ucraina organizzato dalla Misericordie fiorentine e toscane è infatti rientrato a Firenze ed insieme ai volontari sono arrivati 30 profughi ucraini, che verranno accolti in Toscana.

In podcast l’intervista al direttore del Coordinamento Misercordie Area fiorentina, Enrico Sardelli, ai microfoni di Controradio.

La colonna mobile era composta da 12 mezzi e due camion ed era partita l’11 marzo con i beni di prima necessità che erano stati raccolti dalle singole Misericordie e trasportati dai coordinamenti territoriali nel centro logistico allestito dalla Federazione regionale delle Misericordie della Toscana e dal Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina negli spazi messi a disposizione dalla Mercafir.

Direzione Polonia: prima Cracovia, poi Lublino per scaricare gli aiuti con i volontari di Help Ukraine. Una volta vuoti, i veicoli si sono diretti poi a Dorohusk, sul confine tra Polonia e Ucraina, dove ad attenderli c’erano 30 profughi, tutte donne, alcune con bambini, per farle salire a bordo e portarli in salvo in Italia.

“Ringraziamo i toscani che hanno dimostrato tanta generosità nei confronti del popolo ucraino donando generi alimentari, abiti caldi, farmaci, giochi per i bambini: il popolo è stremato e ha bisogno di tutto – dice Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina -. Ma l’aiuto più grande che possiamo dare a queste persone è dare loro una speranza di futuro, portarli in salvo dalle bombe, ed è quello che cerchiamo di fare”.

Nella prima spedizione, due settimane fa, le Misericordie hanno portato a Firenze 26 persone, ora altre 30.

A Pisa “Rien ne va plus”: spettacolo contro le ludopatie

Venerdì 22 novembre a Pisa andrà in scena “Rien ne va plus, les jeux sont faits”, lo spettacolo di e con Marine Romondia, con la regia di Nicoletta Bracciforte Robello. L’iniziativa è organizzata dalla Misericordia di Pisa contro le ludopatie, avrà inizio alle ore 19.30 con un’apericena offerto dalla Misericordia e proseguirà alle 20.30 con lo spettacolo.

Lo spettacolo “Rien ne va plus, les jeux sont faits”, organizzato dalla Misericordia di Pisa, è inserito nel Progetto “Il primo passo”, promosso dalla Federazione regionale delle Misericordie della Toscana e dall’associazione culturale Preludio, che ha attivato presso alcune Misericordie, in accordo con i Serd locali, sportelli di primo ascolto sul tema della dipendenza da gioco.

Lo sportello contro le ludopatie è stato aperto a giugno 2018 fornendo così uno spazio di accoglienza e ascolto. Sono presenti volontari, appositamente formati, che sono a disposizione per fornire informazioni, sostenere e aiutare gli utenti a prendere consapevolezza delle dinamiche compulsive legate a questo tipo di patologia. 

“Dobbiamo affrontare situazioni a volte drammatiche; molte delle persone che si presentano allo sportello della Misericordia, che opera in piena sintonia con il locale Serd, sono donne ed abbiamo anche notato un aumento degli adolescenti che già con la ‘paghetta’ cominciano ad acquistare i gratta&vinci”, spiegano i responsabili del progetto.

La serata di venerdì 22 novembre è ad ingresso a offerta libera. Prenotazioni e info: 3403688759 (Anna), oppure giocodazzardo@misericordiapisa.org

Misericordie Toscana: a rischio servizi comunità

A rischio i servizi delle Misericordie della Toscana. L’appello del presidente della Federazione regionale delle Misericordie, Alberto Corsinovi.

“Le Misericordie della Toscana sono l’espressione forse più radicata, certamente la più antica, del volontariato nella nostra regione e nel corso della loro secolare storia hanno visto sommovimenti, rivoluzioni, guerre. Eppure mai ci saremmo aspettati che, in un momento in cui ancora sono forti ed evidenti gli effetti di una crisi che ha aumentato i bisogni e le povertà della gente, il Governo decidesse una manovra di bilancio che voleva essere di rilancio e che invece ci penalizza così gravemente”. Queste le parole del presidente Corsinovi.

“Se rilancio ci sarà, certo non riguarderà chi ha più bisogno, le persone verso cui è diretta tanta parte dell’impegno delle Misericordie e delle altre realtà di volontariato, perché il raddoppio delle tasse che ci è stato gettato sulle spalle renderà più difficoltosi gli interventi e in alcuni casi li metterà a serio rischio – ha proseguito -. In questi giorni abbiamo ricevuto tante attestazioni di vicinanza, anche da esponenti politici di tante parti diverse, che evidentemente non sono d’accordo con questa iniqua misura decisa dal Governo centrale; per questo chiediamo con forza che chi ha voluto questo intervento ci ripensi. Intanto stiamo valutando come manifestare la denuncia e la forte protesta, nostra e di tutto il mondo del volontariato, che punta non certo a difendere interessi corporativi, ma i bisogni della nostra gente, delle nostre comunità e in modo particolare dei più deboli ed emarginati”. “Siamo tradizionalmente abituati a prestare il nostro servizio in silenzio, un tempo i nostri volontari portavano aiuto con il cappuccio per restare anonimi, ma stavolta sentiamo l’obbligo, come più antica associazione di volontariato, di lanciare un grido di protesta – ha concluso Corsinovi – e un accorato appello a cancellare questa ingiustizia, nella consapevolezza che tanti possono unirsi alla nostra voce”.

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