Ore di lezione gonfiate, aperte indagini a Medicina

Careggi, aperto fascicolo contro ignoti ma sarebbero almeno 14 tra professori ordinari, associati e ricercatori della facoltà di medicina ad aver certificato ore di lezione che in realtà non avrebbero mai svolto.

L’obiettivo era acquistare punti per concorsi universitari e quindi scatti di carriera, con aumenti di stipendio che ne sarebbero conseguiti; per fare ciò avrebbero gonfiato, con autocertificazioni le ore di lezione, non rispettando così il contratto di lavoro con l’Università.

La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo che ipotizza i reati di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, e non si esclude che in futuro possa essere contestato anche il reato di truffa ai danni dello Stato. A seguito di queste nuove rilevazioni, sono state prorogate di 6 mesi le indagini riguardanti l’inchiesta denominata “cattedropoli”.

L’inchiesta è partita dalla denuncia, risalente al 2017, effettuata da un professore dell’Ateneo fiorentino: le indagini avrebbero svelato accordi sotto banco per le decisioni che riguardavano le carriere universitarie; la nuova indagine, invece, è partita da una intercettazione dalla quale emergeva che più del 50% dei docenti aveva autocertificato il falso dichiarando molte meno ore di didattica.

Facoltà Medicina Firenze, i nomi degli 8 docenti interdetti

Otto docenti universitari sono stati interdetti dai pubblici uffici, per durate che variano da 6 a 12 mesi, nell’ambito di un’inchiesta della procura fiorentina su presunte turbative nella programmazione dei concorsi per professori e ricercatori. Lo ha deciso la gip Anna Liguori.

La Guardia di finanza stamani ha notificato l’esecuzione dell’ordinanza. Le accuse nell’inchiesta del pm Tommaso Coletta sono a vario titolo per falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e turbata libertà nel procedimento.
L’inchiesta della procura era iniziata alla fine del 2017 e avrebbe messo in evidenza delle irregolarità nelle attività di predisposizione della programmazione triennale delle chiamate per professori e ricercatori universitari alla facoltà di Medicina di Firenze. Inoltre le stesse indagini, condotte dalla guardia di finanza, avrebbero riscontrato anche irregolarità in una procedura concorsuale per l’individuazione di un professore associato.
Gli indagati in tutto risultano una dozzina di docenti le cui condotte avrebbero comportato più violazioni dei regolamenti dell’Università di Firenze.
Ad essere sospesi per un anno “dalla direzione/partecipazione ad organismi istituzionali con funzioni programmatiche o deliverative” e interdetti “agli stessi dal partecipare a commissioni d’esame o valutazione di qualsiasi tipo” sono i professori Marco Santucci, Massimo Innocenti e Domenico d’Avella. Mentre sono stati interdetti dalle stesse funzioni per sei mesi i docenti Gabriella Pagavino, Nicola Pimpinelli, Gianni Virgili, Franco Servadei e Alessandro Della Puppa. Si salvano dal provvedimento in quanto già in pensione l’ex prorettore dell’ateneo Paolo Bechi e i professori Donato Nitti e Roberto Delfini.
La procura aveva chiesto interdizioni dall’esercizio di funzioni pubbliche per tutti gli indagati, ma secondo quanto emerge la gip ha stabilito interdizioni solo per otto professori, sei dei quali risultano in servizio a Careggi, dove ha sede la facoltà di Medicina di Firenze. Le interdizioni riguardano attività degli indagati in ambito universitario ma non l’esercizio della professione medica.
L’ordinanza è stata notificata ai diretti interessati ed eseguita stamani dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Firenze.

Firenze, inchiesta Medicina, gli indagati non rispondono al giudice

All’interrogatorio per l’inchiesta sulle presunte irregolarità ai concorsi della facoltà di Medicina di Firenze gli indagati non rispondono al gip, ma depositano brevi memorie difensive. Il Pm chiede interdizioni.

Primi interrogatori da oggi, davanti al gip di Firenze, per l’inchiesta sulla facoltà di Medicina di Firenze. Il giudice Anna Liguori dovrà decidere sulla richiesta di interdizione avanzata dalla procura contro gli indagati.

I primi a presentarsi all’interrogatorio sono l’ex prorettore dell’area medica Paolo Bechi, ora in pensione, e i professori ordinari Massimo Innocenti e Marco Santucci. Tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere presentando però delle brevi memorie difensive.

“I miei assistiti hanno risposto con queste memorie – ha spiegato il difensore di Bechi e Innocenti, avvocato Sigfrido Fenyes -, contestando gli addebiti e illustrando alcune circostanze dei fatti”.

Stessa linea per il professor Santucci: “Si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha presentato una memoria – spiega il suo legale, avvocato Neri Cappugi – Poi, come previsto dal codice, ho discusso sulla totale assenza di giustificativi per la richiesta interdittiva avanzata dal pubblico ministero. Adesso attendiamo serenamente, per quanto questo sia possibile, la decisione del giudice”.

Complessivamente sono 12, su 15 indagati, le persone per le quali il pm Tommaso Coletta ha chiesto la misura interdittiva. Il giudice deciderà all’esito degli interrogatori, che si concluderanno il 15 febbraio.

Firenze, concorsi universitari truccati: chieste 12 misure interdittive

Sono 12, secondo quanto appreso, le misure interdittive chieste dal pm Tommaso Coletta nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi universitari alla facoltà di medicina di Firenze.

Secondo quanto si apprende, i destinatari sarebbero tutti docenti universitari.
Complessivamente nell’inchiesta sui concorsi universitari truccati, risulterebbero indagate altre tre persone, per le quali al momento non sarebbero state chieste misure. Tra queste, due dirigenti del comparto sanità.

L’inchiesta, nata da un esposto di un otorinolaringoiatra, professore associato presso l’Università di Firenze, riguarderebbe sia concorsi per professore ordinario che per ricercatore. Gli indagati per i quali la procura ha chiesto la misura interdittiva saranno ascoltati i primi di febbraio dal gip Anna Liguori, che all’esito degli interrogatori dovrà decidere in merito alla richiesta della procura.

L’inchiesta giudiziaria su presunte turbative in concorsi, sia per professore ordinario sia per ricercatore, indetti dalla Facoltà di medicina dell’Università di Firenze, “non ci riguarda, è una cosa dell’Università”. Lo ha detto Stefania Saccardi, assessore alla salute della Regione Toscana, parlando con i giornalisti a margine della presentazione dei risultati del progetto ‘Serio’ all’Istituto degli Innocenti.

A chi le riferiva che il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Jacopo Alberti (Lega), ha chiesto che venga a chiarire in aula sulla vicenda, Saccardi ha risposto dicendo che “Alberti non ha capito che la cosa riguarda concorsi che fa l’Università, noi siamo un altro ente”, e dunque “lo chieda al rettore.”

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