Firenze, martedì 25 luglio riapre il Memoriale degli italiani ad Auschwitz

La riapertura di questo nuovo polo culturale della Memoria a Firenze, di respiro internazionale, avverrà in occasione di una data emblematica per la storia del nostro paese, il prossimo 25 luglio, 80° anniversario dalla caduta del regime fascista.

Simbolo tragico di una storia lontana che non deve tornare attuale, monito per la memoria. Il Memoriale degli Italiani fu voluto, progettato e collocato nel Blocco 21 del campo di Auschwitz dall’Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) grazie alla collaborazione di un eccezionale gruppo di intellettuali tra i quali spiccavano i nomi degli architetti Lodovico e Alberico Belgiojoso, dello scrittore Primo Levi, del regista Nelo Risi, del pittore Pupino Samonà e del compositore Luigi Nono che produssero una delle prime installazioni multimediali al mondo.

Dopo un periodo di chiusura, torna visibile presso presso il centro Ex3 a Gavinana, al termine di una lunga e dolorosa vicenda che ne ha portato prima alla chiusura al pubblico e poi alla minaccia di smantellamento da parte della direzione del museo. Oggi quindi l’opera ‘rinasce’ grazie a un complesso progetto che ha visto lavorare fianco a fianca Comune di Firenze, Regione, Ministero per i Beni e le attività culturali e la stessa Aned, proprietaria dell’opera, con il sostegno decisivo di organizzazioni come la Fondazione Cr Firenze, Firenze Fiera, Unicoop Firenze, Studio Belgiojoso, Cooperativa archeologia. K-Array, Tempo Reale.

L’ Aned, infine, si è incaricata di progettare e realizzare una prima mostra sulla storia della memoria della deportazione italiana lungo i decenni, che ora è visibile al piano terra della struttura. Il risultato è  un nuovo progetto museologico, all’interno di spazi rinnovati.  E con esso il luogo a Firenze diventato sua residenza da alcuni anni, che da centro di arte contemporanea, l’Ex3, si trasforma nel Memoriale delle Deportazioni.

La cerimonia di inaugurazione è in programma alle 15.30, in piazza Bartali a Firenze.

Interverranno  i rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni e delle associazioni protagoniste della rinascita del Memoriale degli Italiani e alla realizzazione del Memoriale delle Deportazioni. Per la Regione Toscana saranno presenti il presidente Eugenio Giani, l’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini, Ugo Caffaz, consigliere per le politiche per la Memoria dell’assessora Nardini.

Per il Comune di Firenze, parteciperanno il sindaco Dario Nardella e l’assessora alla Memoria Maria Federica Giuliani.Per il Comune di Prato il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore alla cultura Simone Mangani. Per l’Associazione nazionale Ex Deportati, il presidente nazionale Dario Venegoni. Per la Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza, la presidente Aurora Castellani. Per la Comunità Ebraica di Firenze il presidente Enrico Fink.

 

 

Nardella: con giunta “lavorare in squadra, evitare conflitti”

Il sindaco di Firenze Dario Nardella in occasione di un incontro stampa all’Ex3 in viale Giannotti dove si trova il Memoriale di Auschwitz, ha parlato con la nuova giunta di Palazzo Vecchio. Si è discusso di ‘riorganizzazione fiscale, lotta alle disuguaglianze sociali, Fiorentina, Aeroporto, Tav e Tramvia’.

“Io ho fatto una prima raccomandazione ai miei colleghi – spiega il sindaco di Firenze – di lavorare in squadra, evitare conflitti, litigi, come siamo stati capaci di fare negli anni precedenti”. “Il gioco di squadra alla fine poi premia anche le individualità. I fiorentini hanno apprezzato questa predisposizione a lavorare in squadra, ognuno avrà delle deleghe molto chiare e responsabilità molto precise ma tutti sono chiamati a condividerle con il sindaco e col gruppo. Questo – prosegue il primo cittadino – vale anche nel rapporto con i cinque presidenti di quartieri che sono stati appena eletti direttamente, è la grande novità di questo nuovo mandato”.

Nardella

Sulla possibilità di un cambio ‘caratteriale’ di Nardella in questo secondo mandato (rispetto al primo), “io sono sempre me stesso, anzi forse mi ha salvato proprio questo perché a volte la politica e il potere ti cambiano. Io credo di essere sempre il Dario Nardella che le persone conoscono fin dai primi passi mossi in politica. Se abbiamo fatto cose coraggiose in questi anni, nei prossimi ne faremo sempre di più. Il nostro obiettivo – continua Nardella -non è la sopravvivenza, è un rilancio in grande stile perché Firenze sia la capitale italiana della cultura, dell’ambiente, la città con standard della qualità della vita sempre più alti e sia anche un modello di lotta alle diseguaglianze sociali”.

Firenze “può e deve essere un modello italiano su tutti questi campi” – prosegue Nardella – “tra le priorità per i primi 100 giorni di Governo della città c’è “la tramvia. Ho ricevuto un mandato chiaro dai fiorentini, che è quello di completare il sistema tramviario perché il trasporto pubblico a Firenze sia davvero di altissimo livello e di grande qualità. Con le tramvie dobbiamo arrivare progressivamente in tutte le aree della città”. Nardella ha fatto riferimento al “completamento della linea tramviaria per piazza San Marco”, all’inizio “dei lavori per quanto riguarda la linea 4 per cui è necessaria la progettazione esecutiva” e alla messa “a punto della progettazione della linea che va a Bagno a Ripoli”.

Il sindaco, riguardo alla Fiorentina, rispondendo ad una domanda sull’eventuale cambio di proprietà della società viola ha detto “sono ore decisive. Aspetteremo l’eventuale definizione del nuovo assetto proprietario. In ogni caso, qualunque sia la proprietà della Fiorentina, noi siamo pronti a fare la nostra parte come abbiamo cercato di fare in questi anni”. “Speriamo – ha concluso – di poter fare anche un’accelerazione su tutti quelli che sono gli obiettivi, dal nuovo stadio, al restyling del Franchi e a tutto ciò che può servire ad avere un progetto sportivo che sia all’altezza della città e della squadra”.

Sulla possibilità di aumentare le tasse locali, Dario Nardella spera “che il Governo non tagli i trasferimenti agli Enti locali, perché sarebbe un atto gravissimo. Se vuoi evitare l’aumento dell’Iva recuperando 23 miliardi di euro e fai pagare questi 23 mld ai cittadini nei Comuni italiani oppure al sistema della sanità, di fatto hai preso in giro la gente”. Lo ha detto . “Vediamo prima quale sarà la legge di stabilità del 2020, dalla quale il Governo non potrà scappare – ha sottolineato -. Dopo potremo capire che strumenti avremo a disposizione per costruire i nostri bilanci”.

Nardella ha detto di non escludere “una riorganizzazione del sistema fiscale. Più che di aumento delle tasse io parlerei di riorganizzazione. Penso alla tariffa puntuale sui rifiuti, a tutta un’altra serie di leve fiscali che devono andare in una direzione precisa, quella di diminuire il più possibile le diseguaglianze. Il principio è quello della giustizia fiscale”.
“Credo però – ha concluso – che ogni discorso sulle tasse locali sia prematuro perché ormai il Governo nazionale è arrivato a rendere azione: se vuole rispettare i principi di bilancio che lo stesso premier Conte ha detto ieri di voler rispettare dovrà fare delle scelte molto coraggiose. O crea più ricchezza, più occupazione e fa aumentare il Pil oppure deve tagliare. E se dovrà tagliare, dovrà fare delle scelte anche riguardo i settori nei quali” intervenire.

Il ministro Matteo Salvini “più volte ha detto che i cantieri vanno sbloccati. Allora venga a Firenze e sblocchi il cantiere della Tav perché noi non abbiamo alcuna intenzione di lasciare a metà un’opera pubblica”. “La Foster va finita – ha puntualizzato ancora Dario Nardella-. Questo blocco si ripercuote sulle aziende, sugli operai che sono stati rimandati a casa: non lo possiamo più tollerare, metteremo in campo tutti gli strumenti possibili e immaginabili perché si possa completare questa infrastruttura. Per il sindaco “lasciare un cantiere a metà è un vero e proprio delitto. In questi giorni si sta parlando dello scandalo dei cantieri bloccati in tutta Italia: torno a chiedere con grande forza a questo Governo di completare la Foster e l’Alta velocità a Firenze perché non esiste solo l’Alta velocità del Piemonte, esistono altri snodi e quello fiorentino è fondamentale”.

Riguardo invece al potenziamento dell’aeroporto di Firenze, Nardella ha spiegato: “Non abbiamo intenzione di abbassare la guardia, ci batteremo fino in fondo al Consiglio di Stato perché la pista dell’aeroporto si faccia”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il sindaco Dario Nardella:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/06/190604_07_NUOVA-GIUNTA_NARDELLA.mp3?_=1

Nardella formalizza la nuova Giunta di Palazzo Vecchio

Dopo le incertezze del fine settimana, arriva la formalizzazione della nuova Giunta di Palazzo Vecchio e la prima convocazione, nella giornata di domani, all’Ex3, nuova casa del memoriale di Auschwitz.

Il Sindaco di Firenze Dario Nardella ha infatti formalizzato questa mattina la nuova Giunta del Comune di Firenze. Queste le deleghe definitive:

Dario Nardella – Sindaco con deleghe a: attuazione del programma, pianificazione strategica, statistica, smart city.

Cristina Giachi – Vicesindaco con deleghe a: protezione civile, anagrafe, avvocatura, toponomastica.

Stefano Giorgetti – Grandi infrastrutture, mobilità e trasporto pubblico locale, Polizia Municipale.

Cecilia Del Re – Urbanistica, ambiente, agricoltura urbana, turismo, fiere e congressi, innovazione tecnologica, sistemi informativi.

Cosimo Guccione – Sport, politiche giovanili, città della notte.

Federico Gianassi – Bilancio, partecipate, commercio, attività produttive, rapporti con il Consiglio comunale.

Andrea Vannucci – Welfare e Sanità, accoglienza e integrazione, associazionismo e volontariato, casa, lavoro, sicurezza urbana, lotta alla solitudine, tradizioni popolari.

Tommaso Sacchi – Cultura, moda e design.

Sara Funaro – Educazione, Università e Ricerca, formazione professionale, diritti e pari opportunità.

Alessandro Martini – Organizzazione e personale, patrimonio non abitativo, efficienza amministrativa, quartieri, rapporti con la Città Metropolitana, progetto Grande Firenze, rapporti con le confessioni religiose, cultura della memoria e della legalità.

Alessia Bettini – Lavori pubblici, manutenzione e decoro urbano, beni comuni, partecipazione, cittadinanza attiva.

Nei giorni scorsi Dario Nardella si è visto costretto a rivedere i nomi che componevano la sua giunta, poiché mancava una donna per ottemperare a quanto stabilito dal Testo Unico degli Enti Locali: il ruolo di assessore ai lavori pubblici, manutenzione e decoro urbano, beni comuni, partecipazione e cittadinanza attiva era stato assegnato inizialmente a l’ex Ambasciatore Marco Ridolfi Del Panta.

Firenze: un milione dalla Regione per il memoriale di Auschwitz

Il memoriale è l’opera dello studio milanese Belgiojoso, ma con il contributo anche, tra gli altri, di Primo Levi e Maio “Pupino” Samonà, che dal 1980 fino al 2015 ha trovato casa nel Block 21 del campo di sterminio nazista in Polonia e poi è stato ‘sfrattato’, impacchettato ed è tornato in Italia, accolto dalla Regione Toscana.

Il milione di euro, messo a disposizione del Comune di Firenze, primo lotto di una serie di interventi, servirà in particolare a realizzare un nuovo solaio ed adattare il nuovo ambiente, impianti elettrici e di riscaldamento compresi, per ospitare l’installazione. I dettagli stanno tutti nell’accordo di programma che ha ricevuto il via libera nei giorni scorsi. Il progetto esecutivo è già stato approvato. Nel cronoprogramma delle attività l’appalto è previsto tra maggio e luglio, con inizio dei lavori ad agosto e inaugurazione per marzo 2019.

“La Regione Toscana da parecchi anni lavora sul fronte della memoria, a partire dai ragazzi – sottolinea la vice presidente ed assessore alla cultura, Monica barni – . C’e il treno della Memoria diretto ad Auschwitz, negli anni dispari, e il meeting al Mandela Forum, con ottomila studenti, in quelli pari. Per questo, fin da quando nell’ottobre del 2013 l’allora presidente dell’Aned Gianfranco Maris ci scrisse chiedendoci di salvare il Memoriale, la Regione si è dichiarata disponibile ad accoglierlo in Toscana”.

Con l’avvio dei lavori, nei prossimi mesi, sarà pubblicato anche un avviso con un concorso con un invito a presentare progetti per l’allestimento didattico dello spazio, per raccontare lo sterminio degli ebrei ma anche l’internamento dei militari italiani dopo l’8 settembre, la deportazione politica e degli omosessuali, dei rom e sinti.

Il progetto è del resto ampio. Il Memoriale non sarà ‘solo’ un monumento, ma un centro attivo di formazione e diffusione della conoscenza: un museo non-museo, moderno e multimediale, uno spazio dedicato non solo alla Shoah ma a tutti gli stermini. E di fianco, in una nuova palazzina, sarà allestita una mostra sulla Resistenza e troverà posto la sede dell’Anpi, l’associazione nazionale partigiani. Non mancherà neppure una biblioteca. “Avere a Firenze il Memoriale, all’interno di una struttura attiva – conclude Barni – consentirà ogni giorno a studenti e cittadini di entrare in diretto contatto con la storia passata e di alimentare e attivarne la memoria”.

Reso inaccessibile al pubblico dal 2011 per decisione della direzione del museo polacco, che da tempo aveva chiesto di rimuovere o cambiare la testimonianza italiana perché considerata troppo opera d’arte e troppo poco monumento documentale, non in linea con gli altri memoriali ed allestimenti, il Memoriale italiano arriva inscatolato a Firenze nel 2015 e trova subito nuova casa nello spazio ex Ex3 del quartiere Gavinana a Firenze, centro per l’arte contemporanea aperto nel 2009, inutilizzato dal 2012 e destinato a diventare polo della memoria.

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