Toscana: Giani, nei prossimi giorni chiederemo zona arancione

“Nei prossimi giorni noi possiamo chiedere di tornare in zona arancione, con i dati degli ultimi due-tre giorni che sono da zona gialla”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, nel corso di una diretta su Facebook.

“Siamo entrati il 15 novembre in zona rossa – ha proseguito – e dopo 15 giorni possiamo fare questa richiesta con questa stabilizzazione del decremento. Possiamo anche tornare in zona gialla per il periodo di Natale. Tocco con mano la sofferenza ed i sacrifici delle tante categorie economiche da ristorare”. Oggi (24 novembre ndr.), ha ricordato Giani, “è un giorno che ha segnalato la caduta dei contagi dopo settimane: il numero è sotto la soglia
dei mille. E’ un grande risultato questo, significa che la curva sta scendendo”. Per il governatore toscano “incomincia a vedere l’ossigeno e a respirare”.

“Anche se ancora per qualche giorno rimarremo nella situazione di zona rossa”, è stata preparata “una bozza di ordinanza che in alcuni aspetti aiuta un po’ a muoversi di più rispetto alle previsioni letteralmente intese della zona rossa”. Ha aggiunto  Giani nel corso di una diretta Facebook.
La bozza di ordinanza, ha spiegato, “naturalmente deve avere un ok dal Ministero, l’abbiamo mandata nelle scorse ore: spero che possa ritornarci, anche con le correzioni che si possono prevedere, e in questo caso io darò subito notizia dell’ordinanza che riesce a ‘leggere’ meglio, in modo se vogliamo un po’ più permissivo, gli orientamenti che col Dpcm si erano dati alle zone rosse”. “Tutto questo – ha concluso Giani – quando avrò una risposta positiva da parte del Ministero”.

Centri per l’impiego, Giani e Nardini firmano il protocollo per il raddoppio del personale

Il protocollo d’intesa è stato firmato questa mattina presso la sede della Regione, dal presidente Eugenio Giani e dall’assessora regionale al lavoro e alla formazione, Alessandra Nardini e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil.

“Si tratta – spiega il presidente Giani – di più che un raddoppio del numero degli addetti. E’ la modalità che abbiamo scelto per rendere più facile ed efficace l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e che ha contribuito a rendere la Toscana una regione all’avanguardia in questo strategico settore. Il nostro obiettivo è duplice: da un lato mantenere i livelli occupazionali, dall’altro rafforzare e qualificare i percorsi di transizione e di inserimento nel mondo del lavoro, tramite il potenziamento delle politiche attive del lavoro. Vogliamo anche potenziare la nostra capacità di risposta nei confronti del sistema delle imprese, con la consapevolezza che un maggior collegamento con il sistema produttivo è condizione imprescindibile per favorire la connessione tra i servizi di orientamento e quelli di intermediazione, per far acquisire ai centri per l’impiego un ruolo operativo più incisivo”.

Già oggi i 53 Centri per l’impiego (Cpi) attivi in ogni area della Toscana prendono in carico ogni anno circa 300.000 utenti e si occupano delle richieste che giungono loro da 20.000 imprese presenti sul territorio.

“Il perseguimento degli obiettivi che ci siamo dati – afferma l’assessora regionale al lavoro e alla formazione, Alessandra Nardini – passa anche attraverso il completamento del processo di riorganizzazione della rete regionale dei servizi all’impiego, teso ad erogare in forma integrata misure di politica attiva del lavoro nei confronti di disoccupate e disoccupati, lavoratrici e lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali e a rischio di disoccupazione, ed offrire percorsi più adeguati ed efficaci di inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro. In questo modo pensiamo di riuscire ad aumentare la quantità e la qualità dei servizi offerti a coloro che si rivolgeranno ai Centri per l’impiego. Ci tengo, infatti, a sottolineare come oggi più che mai, nel difficile momento che stiamo attraversando, questa scelta di potenziare il principale strumento per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, sia ancora piú determinante per l’occupazione e quindi per la ripartenza della Toscana. Alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Agenzia regionale toscana per l’impiego chiedo uno sforzo e un ulteriore impegno all’altezza della difficile situazione socioeconomica che stiamo vivendo anche in Toscana. Siamo contenti di essere giunti alla firma di questo Protocollo con il pieno coinvolgimento e il sostegno delle organizzazioni sindacali”.

Il protocollo prevede anche l’istituzione di una nuova figura di addetto all’accoglienza. Tale operazione permetterà di rafforzare i servizi di prima informazione nei Cpi.

Entro fine anno sarà indetta una nuova gara (con risorse residue di precedenti piani di politiche attive, pari a 20 milioni di euro) con la quale saranno garantite prestazioni aggiuntive erogate dai Cpi.

Con il protocollo si pone infine l’obiettivo di valorizzare il modello organizzativo dei Centri per l’impiego, anche tramite l’investimento nelle infrastrutture tecnologiche e sulle sedi, per mantenere l’originalità del modello toscano fortemente incentrato sulla governance pubblica, rafforzata da una proficua integrazione tra pubblico e privato.

Il modello toscano mostra come nelle indagini di soddisfazione la Toscana sia stata la prima regione nella valutazione dei servizi data dalla cittadinanza (secondo l’indagine di soddisfazione promossa dall’Anpal, con punte di gradimento degli utenti che superano il 90%). Nella fase di lockdown la Toscana è stata tra le prime Regioni ad avere offerto servizi tecnologici avanzati, grazie anche alla figura innovativa del facilitatore digitale, di supporto ai cittadini e alle imprese e ad avere riaperto i servizi al pubblico.

Fine vita, al via il tavolo regionale su accessi dei familiari a reparti e strutture Covid

L’atto è stato deliberato nell’ultima seduta di Giunta su proposta dell’assessore alla sanità, Simone Bezzini, dopo avere acquisito il parere formale della Commissione regionale di bioetica dal titolo “Per combattere la solitudine, per non perdere la tenerezza”.

“Con questa delibera abbiamo voluto cogliere uno degli aspetti più drammatici che vivono le famiglie a causa della pandemia, quando al dolore per la perdita della persona amata si aggiunge lo strazio di non esserle stato accanto per un ultimo saluto, un’ultima carezza – spiega il presidente Eugenio Giani – un dramma che lascia segni profondi nella vita affettiva e psicologica di chi si trova a vivere questi momenti così difficili. I mezzi di protezione, di cui oggi disponiamo e l’organizzazione che abbiamo messo in atto e che continueremo a perfezionare, possono aiutarci a intervenire soprattutto in quelle situazioni particolarmente fragili e vulnerabili, facendo sentire meno soli i malati e le loro famiglie”.

“E’ un atto che dà concretezza alla proposta di pochi giorni fa dell’associazione “Tutto è vita” della Fondazione dell’ospedale pediatrico Meyer sull’umanizzazione delle cure palliative in un momento così complesso come quello determinato dall’emergenza sanitaria in atto – aggiunge l’assessore Bezzini -. L’argomento è molto delicato e la crescente diffusione del Coronavirus ha accentuato in modo drammatico il dilemma morale di dover scegliere tra due soluzioni contrastanti: la tutela della salute delle persone fragili come gli anziani, ospiti delle nostre Rsa o ricoverati in ospedale in condizioni critiche e il diritto di accompagnare e di assistere le persone amate nel fine vita. Il tavolo tecnico multidisciplinare ci aiuterà a trovare il giusto equilibrio, le soluzioni migliori per assumere tutti quei provvedimenti che, in condizione di assoluta sicurezza, consentiranno ai familiari di comunicare con i propri cari e di stare loro vicino nella fase finale del loro percorso di vita”.

Entro 30 giorni dalla sua costituzione, il tavolo tecnico dovrà, dunque, mettere in atto le raccomandazioni contenute nel parere della Commissione regionale di Bioetica e fornire specifiche indicazioni operative alle aziende e agli enti del sistema sanitario quanto alle strutture socio-sanitarie, perché si eviti, laddove possibile, la totale interruzione delle visite ai pazienti ricoverati e agli ospiti delle rsa, alleviando così il peso delle restrizioni, imposte dal Covid, sulle persone sofferenti e sui loro familiari.

“Così remoti, così vicini”, progetto per spettacoli teatrali fruibili a distanza

La Fondazione Toscana Spettacolo onlus, d’intesa con la Regione Toscana, promuove il progetto “Così remoti, così vicini-Nuove idee per un teatro a distanza” per affiancare le imprese del settore durante la chiusura. C’è tempo fino alle ore 13 di venerdì 11 dicembre 2020 per presentare le domande.

Il progetto – che prevede un sostegno massimo di 10.000 euro per ciascuna delle proposte che saranno individuate – è rivolto alle imprese, alle compagnie e alle associazioni del settore teatrale titolari di partita Iva e con sede legale in Toscana, che abbiano svolto attività di produzione di spettacolo dal vivo nel biennio 2018-2019.

I progetti possono essere realizzati con strumenti tecnologici e audiovisivi, purché siano fruibili on line, negli ambiti del teatro, della danza, della musica e del circo contemporaneo e dovranno essere realizzati completamente dal soggetto proponente entro il 15 marzo 2021. Le proposte individuate saranno successivamente diffuse da Fondazione Toscana Spettacolo onlus.

“La crisi che stiamo vivendo – ricorda il presidente della Regione Eugenio Giani – non deve sospendere la voglia di fare cultura e nonostante questo difficile momento abbiamo sviluppato modi differenti che ci permettono una diversa socialità e ci forniscono contenuti culturali di qualità. Questo avviso rappresenta un’occasione di lanciare un segnale importante a tanti operatori e compagnie teatrali”.

“Questi lunghi mesi – osserva il direttore della Fondazione Toscana Spettacolo, Patrizia Coletta – sono connotati da pesanti difficoltà per tutti gli operatori e i lavoratori dello spettacolo dal vivo, dagli artisti, ai tecnici, agli organizzatori. Per questo sentiamo l’esigenza e la responsabilità di manifestare in maniera ancora più incisiva e concreta la nostra vicinanza alla comunità teatrale toscana, così ricca di professionalità e creatività, continuando ad offrire proposta culturale ai nostri spettatori, seppure a distanza”.

“In questa fase particolare – sottolinea la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo, Beatrice Magnolfi – è necessario che le istituzioni e gli operatori della nostra regione si impegnino nel sostenere e dare valore alla cultura in ogni suo aspetto, rimarcando l’importanza dello spettacolo dal vivo come elemento indispensabile per la crescita dei nostri territori, così ricchi di spazi teatrali, di talenti creativi, di competenze insostituibili che animano il mondo della prosa, della musica, della danza e di tutte le arti performative”.

L’avviso è disponibile sul sito.

Covid: Giani, in Toscana tracciamento positivi al 95%

Governatore, ‘grazie a tutti gli operatori sanitari’

“Il tracciamento dei positivi in Toscana è arrivato al 95%”. Lo ha annunciato, sul proprio profilo facebook, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Grazie a tutti gli operatori sanitari, molti giovanissimi, che in appena due settimane ci hanno permesso di raddoppiare la capacità di ricerca dei contatti dei casi positivi con l’attivazione delle Centrali di Carrara, Arezzo e Firenze – ha continuato il governatore -. Avanti così per arrivare al 100% in pochi giorni”.

Covid: Giani visita azienda freezer, conserveranno vaccino a-70°C

Sopralluogo in azienda per valutare la conservazione dei vaccini

“Con la Kw di Badesse ci sentiamo tranquilli in Toscana, è un’azienda che rappresenta storicamente un punto di riferimento del mercato del freddo, dal 1953 offre questi super freezer in grado di mantenere con assoluta regolarità e continuità 70-80 gradi sotto zero, temperature che consentono di conservare i vaccini”, tra cui quello per il Covid-19.

Lo ha detto il governatore della Toscana Eugenio Giani in occasione del sopralluogo alla Kw apparecchi scientifici di Badesse (Siena). Giani, accompagnato dall’assessore toscano al diritto alla salute Simone Bezzini, ha affermato di avere sul suo tavolo la “lettera del commissario Arcuri nella quale si dice di prepararci a livello regionale per poter avere le condizioni per diffondere e conseguentemente distribuire la quota parte del milione e 700.000 dosi di vaccino che arriveranno nella seconda metà di gennaio”.

In Toscana ci sarà bisogno “di macchinari per conservare il vaccino così prezioso perché è la prima vera grande arma contro il Covid-19. Se per poterlo distribuire abbiamo a Prato l’interporto che può diventare centro logistico importante la questione è conservarlo ad almeno 70-80 gradi sotto zero”.

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