Sanità Toscana, Nursind denuncia: “Emergenza Quota 100: quasi 2.300 posti scoperti tra infermieri e personale socio sanitario”

“Quasi 2.300 posti vacanti tra infermieri e personale socio sanitario entro la fine dell’anno”, è l’allarme lanciato da Nursind. “Già da un anno fa esortavamo la stessa Regione e l’Estar a intervenire con nuovi bandi di concorso per le assunzioni a tempo indeterminato”, si legge nel comunicato stampa del sindacato.

Le preoccupazioni riguardano le carenze dell’organico, specie Oss e infiermieri, che sono state stimate dal sindacato autonomo degli infermieri (Nursind) in oltre 2100 unità. Questi numeri saranno aggravati dalle uscite previste con quota 100. “Entro dicembre mancheranno altro 115 infermieri, 35 Oss e 27 operatori sanitari e Ostetriche in Toscana”, denuncia Nursind.

“Nel dettaglio l’Asl Toscana Centro vedrà il pensionamento di 28 infermieri, 2 ostetriche e 13 Oss, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi 13 infermieri e 8 Oss, l’Asl Sud Est 25 infermieri, 8 Oss e altri 22 dipendenti in altro ruolo sanitario. L’Asl Nord Ovest 34 infermieri, 3 ostetriche, 6 Oss; l’Azienda Ospedaliera Pisana perderà 15 infermieri per lo stesso motivo”, rende noto il sindacato. Ad oggi le uniche assunzioni a tempo indeterminato possono essere fatte solo con la mobilità interaziendale.

“La professione infermieristica è oggi al centro di un disagio crescente: alla mancata valorizzazione contrattuale e professionale si aggiungono obblighi formativi, assicurativi, con crescente reponsabilità professionale personale, aggravati da una condizione lavorativa che rende semprepiù difficile erogare l’assistenza dovuta, sia a livello ospedaliero che territoriale”, ha dichiato Giampaolo Giannoni, responsabile regionale Nursind.

Toscana, sanità: firmato protocollo d’intesa per facilitare acquisto dispositivi medici, protesi e ausili

Un protocollo di intesa e collaborazione tra Cittadinanzaattiva e Estar, Ente di Supporto Tecnico-Amministrativo della Regione Toscana per gli acquisti in sanità,  per rendere più efficiente e vicino ai bisogni delle persone il sistema delle procedure di gara finalizzate all’acquisizione di dispositivi/ausili di auto utilizzo.

Il Protocollo, siglato stamani nella sede della Regione in Palazzo Strozzi Sacrati, è il primo nell’ambito del progetto “Cantieri regionali per un protagonismo dei cittadini/pazienti nelle procedure di acquisto in sanità”, promosso da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di Confindustria Dispositivi Medici.

Dai dati del XVII Rapporto sulle politiche della cronicità di Cittadinanzattiva emerge, infatti, che quasi il 60% dei cittadini lamenta tempi troppi lunghi per l’autorizzazione di protesi ed ausili, e più della metà la necessità di sostenere delle spese per l’acquisto di dispositivi non erogati dal SSN. Inoltre, fra le associazioni di pazienti con malattie croniche e rare, una su quattro rivela che i pazienti devono pagare di tasca propria per acquistare protesi ed ausili in quantità sufficiente, o di migliore qualità, o più adatti ai propri bisogni.

Attraverso il protocollo d’intesa, quindi, Cittadinanzattiva ed Estar hanno condiviso la convinzione che dare la risposta più efficace agli specifici bisogni del cittadino-paziente è un obiettivo particolarmente importante, soprattutto nei settori merceologici caratterizzati dall’utilizzo prolungato o cronico di dispositivi ed ausili in genere, specie se di auto-impiego quali, ad esempio, i dispositivi per il controllo della glicemia, quelli per pazienti stomizzati o i dispositivi per incontinenza. Per i suddetti acquisti, Estar si impegna a ricorrere sistematicamente alla consultazione preliminare di mercato, aperta sia al mercato che alle associazioni rappresentative dei diritti dei cittadini e dei pazienti, in modo da raccogliere con maggiore efficacia le istanze e valutare le possibili soluzioni tecniche e contrattuali; a utilizzare in via prioritaria lo strumento dell’Accordo Quadro multifornitore, in modo da assicurare al paziente una reale possibilità di scelta della soluzione a lui più confacente, nel rispetto dei principi di appropriatezza; a individuare e utilizzare, in fase di gara, criteri di valutazione che prevedono, a supporto del ruolo delle Commissioni aggiudicatrici, il coinvolgimento degli utenti nella prova “sul campo” dei dispositivi offerti.

Sul concorso per dipendenti amministrativi nella sanità “mi pare che Estar abbia indicato bene che i numeri erano indicativi perché non avevamo il fabbisogno delle aziende, ma nel bando era ben specificato che sarebbero arrivati più tardi i numeri effettivi dei bisogni delle aziende sanitarie”. Ad affermarlo, Stefania Saccardi, assessore regionale al diritto alla salute, in merito al concorso per personale sanitario amministrativo che è diventato motivo di critica alla Regione per l’aumento dei posti banditi passato da 9 unità a 237 nel giro di pochi giorni dalla prove preselettive.

“Credo – ha aggiunto Saccardi – che non sia stato leso il diritto di nessuno di coloro che poteva aver diritto a partecipare a questo bando. Noi siamo stati attenti a che le procedure fossero trasparenti e oggettive”, “se poi ci sono stati degli errori ovviamente gli interessati potranno far valere i loro diritti di fronte alla giustizia amministrativa e noi seguiremo le indicazioni”.

“Sui concorsi si sta andando avanti, mi pare che Estar stia facendo le cose secondo norma, cercando di essere attenti a tutte le problematiche che concorsi molto grossi e impattanti possono implicare. Sul tema degli infermieri è stato tenuto conto delle osservazioni che erano state avanzate, è stato fatto un confronto con l’ordine degli infermieri e la platea di coloro che possono accedere alle prove è stata ampliata in modo da comprendere coloro che potevano rivendicare qualche domanda che poteva essere equivocata”. ha concluso Saccardi.

“Il nostro obiettivo, con questo protocollo, è quello cercare di produrre cambiamenti reali nella pratica quotidiana degli acquisti in sanità, anche attraverso il riconoscimento del ruolo che i cittadini possono e devono assumere a sostegno di acquisti capaci di rispondere ai reali bisogni e diritti delle persone; per governare e guidare le centralizzazioni degli acquisti rispettose dei diritti del malato c’è bisogno innanzitutto di coinvolgere tutte le competenze necessarie, a partire da quelle di chi che riceve e eroga ogni giorno le cure e prestazioni garantite dal SSN”, dichiara Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva.

“Siamo disponibili e ci impegneremo da subito attraverso le nostre sedi territoriali a collaborare con la Regione per agevolare l’applicazione del protocollo e monitorarne il reale funzionamento”, ha aggiunto Nicola Favati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Toscana.

Cittadinanzattiva è un movimento di partecipazione civica nato nel 1978, per la tutela dei diritti umani, la promozione e l’esercizio dei diritti civili, sociali e politici dei cittadini, il sostegno ai soggetti in condizioni di debolezza. In particolare, con le proprie reti del Tribunale per il diritti del malato e del Coordinamento delle associazioni dei malati cronici, tutela e promuove i diritti dei cittadini nell’ambito dei servizi sanitari e assistenziali, con l’obiettivo di contribuire ad una più umana, efficace e razionale organizzazione del Servizio sanitario nazionale.

Le interviste di Lorenzo Braccini alla direttrice generale di Estar Monica Piovi e all’assesore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi.

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In Toscana mai più carenze di farmaci per Parkinson

In Toscana non accadrà mai più che si verifichino carenze o comunque discontinuità di approvvigionamento per i farmaci per il morbo di Parkinson. Con una delibera approvata nel corso dell’ultima seduta, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, la giunta ha infatti fissato una serie di misure grazie alle quali i pazienti potranno sempre trovare i farmaci necessari, nella farmacia sotto casa, o nelle farmacie ospedaliere.

La delibera arriva in seguito a numerosi episodi di indisponibilità dei farmaci destinati alla terapia cronica dei pazienti affetti dalla malattia di Parkinson, che si sono verificati su tutto il territorio nazionale, e a seguito dei quali anche l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha preso posizione di recente, autorizzando anche, in via eccezionale, l’importazione dei farmaci dall’estero. Molteplici, dicono dal settore politiche del farmaco della Regione, i motivi di queste carenze: in Italia questi farmaci hanno un costo basso, e spesso i grossisti li dirottano verso altri Paesi, dove hanno un prezzo più remunerativo; allora accade che in certi momenti il farmaco non si trovi, e dunque parte la corsa all’approvvigionamento nei momenti in cui invece è disponibile nelle farmacie. Tutto questo provoca ansia e paura nei pazienti, che costantemente temono di restare senza terapia.

“Per questo – spiega l’assessore Stefania Saccardi – abbiamo deciso di attuare una serie di misure per garantire la continuità terapeutica di questi trattamenti farmacologici essenziali e non altrimenti sostituibili. La Regione Toscana è stata la prima a farsi carico e ad affrontare con soluzioni concrete questo problema che si è verificato su tutto il territorio nazionale”.

La delibera prevede che Estar, l’Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale preposto alla gestione e all’approvvigionamento dei farmaci per tutte le aziende sanitarie toscane, dovrà assicurare e garantire, in tutti i magazzini regionali farmaceutici e aziendali, adeguate scorte di ciascun principio attivo, che oltre alla gestione ordinaria consentano anche di coprire il fabbisogno nei casi di criticità o di emergenza dovuti alla temporeranea carenza delle terapie farmacologiche essenziali. Il settore politiche del farmaco dell’assessorato verificherà questi adempimenti.

Poiché la terapia spesso è basata sull’utilizzo di diversi farmaci, i medici specialisti neurologi, geriatri o che comunque operano nelle strutture di riferimento della rete assistenziale per la malattia di Parkinson, potranno predisporre per i loro pazienti un programma terapeutico per ritirare in regime di erogazione diretta tutti i farmaci mensilmente, oppure anche solo quanto necessario a coprire periodi di scarsa reperibilità del farmaco nell’ambito territoriale. Il programma terapeutico avrà una validità di 6 mesi, ma sarà eventualmente rinnovabile per le terapie stabilizzate. I medicinali da erogare saranno comunque quelli resi disponibili da Estar e utilizzati quotidianamente nei nostri ospedali. Per l’accesso e il ritiro del farmaco presso le farmacie di continuità sarà comunque sufficiente il programma terap eutico rilasciato dagli specialisti, senza necessità di ricetta da parte del medico di medicina generale.

Comunque i pazienti con ricetta del medico di famiglia che non trovassero il farmaco nelle farmacie convenzionate, potranno ugualmente rivolgersi alle farmacie di continuità ospedaliere.

Viene costituito in Regione un gruppo regionale di coordinamento per il monitoraggio del percorso terapeutico della malattia di Parkinson, con la funzione di effettuare un’analisi dei comportamenti e delle criticità che si verificano sul territorio: del gruppo, oltre al dirigente del settore politiche del farmaco e a medici e farmacisti rappresentanti delle aziende di Careggi e della Asl Toscana centro, fa parte anche un rappresentante dell’Associazione Pazienti Parkinsoniani.

In Toscana il numero dei pazienti con Parkinson è di circa 20.000, più uomini che donne; negli ultimi anni si è progressivamente abbassata l’età di esordio della malattia, e ci sono pazienti anche di 40-50 anni.

Il servizio di Simona Gentili

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Infermieri, in Toscana il più grande concorso a livello nazionale

Al via in Toscana il più grande concorso per infermieri a livello nazionale. Estar (Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale), con la delibera 204 del 21 maggio scorso, ha approvato il nuovo concorso infermieri; il bando è già stato inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione, prevista per i primi di giugno (probabilmente nell’edizione del 4 giugno): a partire da quella data tutti gli infermieri interessati avranno trenta giorni per presentare la domanda di partecipazione.

Il concorso, indetto per i due posti richiesti dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, darà origine ad una graduatoria a cui attingeranno tutte le Aziende del Sistema Sanitario della Toscana per le assunzioni nei successivi tre anni; tenuto conto delle esigenze, anche a fronte del maggior turn over generato da “quota 100” e dalle mobilità verso altre regioni, si può ipotizzare uno scorrimento di circa 1.000/1.500 nominativi ogni anno. Questo concorso rappresenta pertanto in questo momento la più importante occasione di assunzione per questo profilo professionale.

L’obiettivo di Estar è riuscire a rendere disponibile alle Aziende questa graduatoria entro gennaio 2020: a tale scopo, le eventuali preselezioni (che verteranno su temi propri della professione infermieristica) partiranno subito nella seconda metà di luglio, per poter organizzare le prove concorsuali a settembre-ottobre.

Sempre al fine di velocizzare il percorso e renderlo il più semplice e chiaro possibile per i partecipanti, questo è il primo concorso su cui verrà utilizzato il nuovo portale di Estar, che guiderà passo passo i partecipanti nella presentazione delle domande, riducendo il rischio di dimenticanze ed errori da parte loro.

Questo bando cercherà, come richiesto spesso dai professionisti, di valorizzare tutte le esperienze maturate, sia nel pubblico che nel privato, sia come dipendenti che con altre forme di contratto (libero professionale, interinale, ecc.), con particolare attenzione anche alle esperienze, sia di lavoro che di studio, maturate all’estero, che sarà quindi interesse dei partecipanti poter riportare nella domanda.

Il sito istituzionale di Estar, con la sua sezione Concorsi, rimane il punto di riferimento costante, ed univoco, per tutte le informazioni: verrà anche aperta una sezione “Bandi di prossima pubblicazione” in cui verranno pubblicate le informazioni sui bandi deliberati e inviati a Gazzetta Ufficiale e/o Bollettino Ufficiale della Regione Toscana ma non ancora pubblicati da questi, in modo da dare un’informazione preventiva a tutti gli interessati e favorire al massimo la partecipazione.

Protesi al seno, Toscana fa partire sistema di tracciabilità

Un sistema di tracciabilità che consenta, in attesa della messa a punto di un Registro nazionale, di associare in maniera univoca paziente e dispositivo protesico impiantato, o rimosso, in qualsiasi struttura pubblica o privata su tutto il territorio regionale. Lo prevede una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e approvata dalla giunta nel corso dell’ultima seduta, che affronta la questione delle protesi al seno Allergan, ritirate il 19 dicembre scorso in tutti i Paesi dell’Unione Europea, a causa di un possibile legame con l’insorgenza di un tumore raro (linfoma anaplastico a grandi cellule: ACLC).

A pochi giorni dalla sospensione delle protesi al seno della ditta Allergan, la Regione Toscana, dopo aver sospeso immediatamente tutti gli interventi che prevedevano l’utilizzo di quelle protesi, e aver ripreso due giorni dopo le attività chirurgiche con altri dispositivi, prodotti dall’azienda Johnson & Johnson, seconda aggiudicataria dopo la multinazionale Allergan, aveva definito, con un gruppo tecnico costituito appositamente, un piano di intervento che prevedeva una serie di azioni: la cessazione, appunto, dell’utilizzo delle tipologie di protesi Allergan identificate dal Ministero della salute; la sorveglianza attiva all’insorgenza di sintomatologia significativa; l’informazione dei professionisti; la diffusione alle strutture pubbliche e private delle linee di indirizzo per la gestione dell e pazienti che presentano sintomatologia specifica; un numero dedicato (800556060) presso il Centro di ascolto regionale CARe; la comunicazione ai cittadini.

Con questa delibera si confermano tutte le azioni già avviate per la gestione del rischio nelle pazienti potenzialmente coinvolte, al fine di adottare procedure omogenee su tutto il territorio regionale. In più si stabilisce, nelle more dell’implementazione del Registro nazionale (previsto dalla legge 86 del 5 giugno 2012), di avviare tutte le azioni necessarie per introdurre a livello regionale un sistema di tracciabilità che permetta, appunto, l’associazione tra paziente e dispositivo protesico impiantato, per assicurare il monitoraggio clinico del soggetto sottoposto a impianto, per prevenire le complicanze e migliorare la gestione clinico-assistenziale degli eventuali effetti indesiderati ed esiti a distanza. Per le aziende sanitarie, questa tracciabilità dovrà essere realizzata mediante il registro operatorio informatizzato e il suo collegamento con il database di Estar (Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale) che identifica il dispositivo utilizzato.

La delibera individua anche i laboratori di riferimento per le indagini citologiche, immunoistochimiche e istologiche: il laboratorio di Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica) come centro di riferimento per lo screening oncologico e il laboratorio di anatomia patologica della Aou Senese come sede di expertise per la diagnostica dell’apparato emopoietico.

La questione delle protesi mammarie Allergan era stata sollevata nel settembre 2017, quando la Food and Drug Administration aveva censito un totale di 414 segnalazioni di tumori collegati a questo impianto mammario, a fronte di oltre 10 milioni di pazienti a cui sono state impiantate protesi mammarie in tutto il mondo. In Italia sono stati segnalati 41 casi, a fronte di circa 51.000 protesi mammarie impiantate ogni anno. L’esiguo numero di casi riportati in letteratura scientifica non può comunque esimere dal continuare a monitorare e studiare questa patologia emergente, per definire meglio la reale frequenza, cause, aspetti clinici, decorso, prognosi e trattamento.

Toscana, appalti: a processo ex direttore Estar e imprenditori

Va a processo Roberto Borchi, 60 anni, ingegnere ed ex direttore dell’area tecnica dell’Estar – l’ente di supporto tecnico amministrativo regionale per le Asl della Toscana, ora Estav -, arrestato dalla finanza nel maggio del 2017 nell’ambito di un’inchiesta su alcuni appalti pubblici.

Con lui sono stati rinviati a giudizio, nel processo Estar, gli ingegneri Fabio Cenni e Ranieri Nidi, il professionista Sandro Vasarri e gli imprenditori Fabio del Vita e Roberto Matteini. Il gup Angela Fantechi ha concesso invece la messa alla prova per altri due imprenditori, Alessio Calabassi e Alessandro Polvani.

Parte delle contestazioni mosse dal pm Paolo Barlucchi, titolare delle indagini, riguarda l’acquisto per 17 milioni di euro da parte di Estar dell’attuale magazzino di Calenzano (Firenze), centro di deposito e distribuzione dei farmaci destinati alle Asl di Firenze, Prato e Pistoia.

Borchi, come responsabile unico del procedimento, avrebbe indotto la società che vendeva l’immobile e a cui carico erano i lavori di adeguamento, la Difin spa, a concedergli varie utilità. L’amministratore della Difin sarebbe stato inoltre persuaso ad assegnare i successivi lavori di ristrutturazione dell’edificio, per un importo di 5 milioni di euro, al gruppo Sei srl, società di cui – secondo gli investigatori – Borchi sarebbe stato socio occulto. Al centro dell’inchiesta anche altre tre gare a evidenza pubblica relative a lavori in altri immobili

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