Don Biancalani denuncia Salvini e Salvini controquerela

Pistoia, botta e risposta a suon di querele tra don Biancalani, parroco di Vicofaro a Pistoia che ospita migranti in parrocchia, ed il leader della Lega Matteo Salvini.

Don Biancalani, che è assistito dagli avvocati Fausto Malucchi e Elena Baldi, ha depositato stamani querela ai Carabinieri per diffamazione nei confronti di Salvini e dell’europarlamentare del Carroccio e candidata a governatore della Toscana Susanna Ceccardi, per alcuni commenti dei due esponenti politici sui social in seguito all’arresto per spaccio di un nigeriano ospite della parrocchia di Vicofaro.

A sua volta, però, Salvini annuncia che querelerà don Biancalani “per tutelare il buon nome dei parrocchiani” di Vicofaro “e degli uomini di Chiesa che non vogliono essere accostati a episodi di criminalità, illegalità e sfruttamento”.

“Salvini ha cercato di essere più soft mentre Ceccardi ha una posizione più complessa ma riteniamo che comunque le loro dichiarazioni rappresentano reato di diffamazione – spiega l’avvocato Malucchi -. Don Biancalani è contrario alle attività illecite e non può essere accusato di coprire o addirittura alimentare il crimine. Saranno querelati anche tutti gli che hanno lasciato offese e ‘rincari della dose’ sui social”.

Vescovo Pistoia riduce ospiti a Vicofaro

Vicofaro, a causa dell’emergenza Coronavirus “a brevissimo è prevista la drastica e immediata riduzione del numero” dei migranti ospitati nella parrocchia di Vicofaro a Pistoia. Lo annuncia il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli.

Nella parrocchia sono ospitati oltre un centinaio di migranti accolti dal parroco don Massimo Biancalani. “Al momento si sta operando affinché quanto prima tutto sia regolare – sottolinea il vescovo Tardelli in una nota – e al riparo di qualsiasi rischio, sia per la popolazione residente nel quartiere di Vicofaro, sia per le stesse persone ospitate”.

I migranti ospitati saranno collocati “in ambienti idonei e tutelati, dove siano rispettate in tutto le norme igienico sanitarie, di prevenzione e di movimento varate dal governo”.

Inoltre, prosegue il vescovo, “l’intento, altresì, è quello di predisporre una stretta sorveglianza anche all’interno della struttura di Vicofaro, perché ci si attenga a quanto oggi richiesto a tutti per il bene comune e prima di tutto degli stessi fratelli immigrati”.

Tardelli sottolinea anche che “seppure l’osservanza delle leggi sull’ordine pubblico e delle norme igienico sanitarie recentemente emanate sia responsabilità personale di ogni cittadino, solo le autorità pubbliche preposte hanno gli strumenti idonei per farle rispettare.

Da questo punto di vista – conclude -, se opportunamente e preventivamente avvisato, non troveranno certamente in me alcun ostacolo alla loro azione e intervento, neppure all’interno delle stesse strutture”.

Don Biancalani tira dritto e fa cantare ‘Bella Ciao’ in chiesa

Pistoia, nonostante l’ammonimento della Curia pistoiese dei giorni scorsi, Don Biancalani, il parroco di Vicofaro da anni impegnato nell’accoglienza ai migranti, come aveva annunciato, oggi ha invitato a cantare ‘Bella ciao’ al termine della messa domenicale, nella chiesa di Vicofaro.

Ricordiamo che nella sua pagina Facebook, lo scorso giovedì, Don Biancalani aveva pubblicato il post “anche Vicofaro non si lega. Nessun dialogo con chi fomenta odio. Al termine della messa la domenica canteremo ‘Bella ciao’“.

E che per questo suo atto la diocesi aveva subito risposto con una nota stampa, ricordando che in chiesa si devono eseguire solo canti appropriati.

Il fatto non è sfuggito a Matteo Salvini che ha twittato un estratto del video di Don Biancalani e dei fedeli che cantano bella in chiesa con in sovraimpressione la scritta: “Bella Ciao a Messa! Tutto a posto!?!” e, sempre in sovraimpressione una bandiera rossa con la falce ed il martello ed una…sardina!?

Il testo del tweet di Matteo Salvini: “Ricordate il prete toscano che vorrebbe portare tutta l’Africa in Italia? Oggi concertino ‘sardinante’ di ‘Bella Ciao’… a Messa! Tra un po’ lo vedremo a Sanremo! (Roba da matti!)”.

Vicofaro, don Biancalani: “ho paura, troppo odio intorno a noi”

Don Massimo lo ha scritto sul suo profilo FB. lo abbiamo intervistato

“In questo clima comincio a temere che prima o poi qualcuno trovi il modo di farci del male, c’è In questo clima comincio a temere che prima o poi qualcuno trovi il modo di farci del male, c’è troppo odio intorno a noi”: questo il testo del post. Alla parrochhia di vVicofaro Don Massimo accoglie 200 rifugiati

Don Biancalani: “50 persone ospitate in chiesa. Vediamo gli effetti del Decreto Salvini”

“Anche ieri sera sono arrivati ragazzi, siamo con le persone in chiesa, sto chiedendo ai miei parrocchiani un sacrificio enorme: abbiamo fortunatamente una chiesa grandissima, ma abbiamo all’interno dell’aula liturgica 50 persone”. Lo ha detto don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro nel Pistoiese, a margine del Meeting dei diritti umani promosso oggi a Firenze dalla Regione Toscana.

Per Biancalani, ora “vediamo gli effetti del decreto Salvini, e sono ormai dieci giorni che ogni sera arrivano 2-3 ragazzi a chiederci ospitalità, che ottengono perché la Chiesa per me è un ospedale da campo e non un fortino isolato dalla storia.”

“Abbiamo qualche parrocchiano che non ci ha ancora capito, ma sono contento perché la gente nel quartiere alla fine ci segue, capisce che ci stiamo mettendo il cuore, con grossi sacrifici economici perché non abbiamo contributi”, ha aggiunto il parroco.

Il parroco ha sottolineato che “accogliere significa incamminarsi su un binario molto ripido: lavoriamo con una legge ingiusta, è quasi naturale disobbedire a una legge che va contro l’uomo, contro la Costituzione. A noi che lavoriamo coi migranti rimane l’articolo 10 della Costituzione.”

“Vedere che c’è una persona che muore in quel modo, nell’abbandono, nel disinteresse, in un luogo che tutti sappiamo che esiste, che è un rifugio non soltanto per gli stranieri, ma anche per gli italiani, a due passi dal centro storico di Pistoia, questa è una vergogna. Vuol dire che siamo a livelli di disumanità che non si può accettare”. Ancora il parroco di Vicofaro, a proposito del suicidio di un migrante ghanese di 30 anni, accaduto nei giorni scorsi in una palazzina abbandonata vicino al centro di Pistoia.

“Nei giorni scorsi – ha spiegato – abbiamo avuto un episodio molto brutto a Pistoia che i media hanno sottaciuto, il suicidio di un 30enne ghanese, ormai dal 2011 senza documenti” e che, stando a quanto riferito da amici, viveva di offerte. “Mi dicevano degli amici – ha concluso il parroco – che questi ultimi provvedimenti probabilmente lo hanno spinto a pensare che per lui non ci fosse più speranza. Si è impiccato, ed è finito per alcuni giorni mangiato dai topi”.

Blitz forze ordine a Vicofaro, Chiti: fatto grave

Vicofaro, in provincia di Pistoia, agenti di polizia, della guardia di finanza, vigili urbani sono intervenuti per schedare i partecipanti ad un incontro promosso dall’Assemblea antifascista e antirazzista permanente.

“È un fatto grave che colpisce i diritti di libertà sanciti dalla Costituzione – lo scrive Vannino Chiti, in un post sul proprio profilo Facebook – un atto contro le regole della democrazia e della convivenza – sottolinea Chiti -. Chi l’ha ordinato? Chi si è preso la responsabilità di violare quei diritti? Prefetto, questore, comandante della guardia di finanza, sindaco devono dare risposte ai cittadini. In parlamento mi auguro che ne sia chiesto conto al ministro degli Interni. Sottovalutare atti grandi o minori che colpiscono i diritti fondamentali di democrazia e di libertà, sarebbe un tragico errore, già visto nella storia con le sofferenze e i lutti che ha provocato”

“Voglio sperare – conclude Chiti – che nella difesa dei diritti fondamentali scritti nella Costituzione si ritrovi la grande maggioranza degli italiani”.

A proposito interviene anche l’Anpi di Pistoia, in una nota l’associazione partigiani ha infatti espresso “la propria contrarietà per un simile intervento, qualora fosse privo di motivazioni contingenti, e per la perquisizione e il controllo dei documenti di tutti i presenti, che ricordano episodi normali per uno stato di polizia, ma non certo accettabili in una Repubblica democratica dove sono sempre tutelati i diritti di libertà garantiti dalla nostra Costituzione antifascista”

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