Pisa: spazzatrice si rompe, insulti razzisti a netturbino

La spazzatrice meccanica si è rotta per un guasto, c’è stato un ritardo di alcune decine di minuti prima che intervenisse un altro mezzo ma nel frattempo il netturbino, originario del Senegal, che manovrava l’apparato è stato insultato con insulti razzisti da due commercianti in strada.

E’ successo, secondo quanto riporta il quotidiano Il Tirreno, in piazza Sant’Omobono a Pisa e destinatario delle offese è un operatore ecologico della società Avr. E’ un cinquantenne, padre di tre figli, che a Pisa abita dal 1996. Secondo la ricostruzione del giornale, i due esercenti non si sarebbero limitati a un reclamo per il temporaneo disservizio, inconveniente superato con attività manuale, ma lo avrebbero insultato con epiteti ripetuti più volte. “Ho provato a spiegare le ragioni di quel ritardo invitandoli alla calma ma non è bastato – ha detto lo stesso netturbino, Kebe Bassirou – Sono stato costretto a lasciare la piazza per non peggiorare la situazione e, su indicazione del responsabile, a cambiare la zona dell’intervento”.

Secondo fonti sindacali non è la prima volta che a Pisa accadono episodi dove insulti razzisti vengono rivolti a operatori di colore dei servizi pubblici. L’uomo ha ricevuto la solidarietà dei colleghi e di molte altre persone.

“Esprimiamo non solo la nostra solidarietà al lavoratore, ma chiediamo anche alle associazioni di categoria di prendere una posizione di ferma condanna, augurandoci al contempo che le autorità competenti svolgano le loro indagini e intraprendano gli opportuni provvedimenti contro i meschini autori di quegli insulti”, scrivono in una nota gli esponenti di Diritti in Comune (Una Città in Comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile).

Air B&B: anche a Pisa è boom appartamenti per turisti

A Pisa (esclusa Marina di Pisa) ci sono 1.099 annunci di affitti brevi, di cui 655 (60%) riguardano l’affitto turistico breve dell’intero appartamento, mentre gli altri 440 (40%) sono di annunci per singole camere e solo 4 (0.4%) riguardano camere condivise. ASCOLTA L’INTERVISTA

La coalizione di sinistra Diritti in Comune (che ha chiesto agli uffici comunali l’accesso agli atti), Progetto Rebeldia e l’Unione inquilini denunciando il rischio che la proliferazione degli appartamenti destinati ad Airbnb avrebbe sul centro storico. aumento lo svuotamento del centro storico di Pisa a beneficio del turismo mordi e fuggi. “Le zone di maggior concentrazione di affitti, mediati dalla piattaforma digitale di Airbnb sono il centro città e la zona di Cisanello, per gli affitti brevi legate alle prestazioni dell’azienda ospedaliera”, spiegano in una nota.

Inoltre, secondo i dati forniti, l’andamento delle inserzioni dal 2016 è in costante crescita: +50% di affitti disponibili negli ultimi tre anni. Il dato sarebbe preoccupante per Pisa, soprattutto perché i numeri raggiunti nonostante il fenomeno sia presente da pochi anni è alto. I 655 alloggi interi messi a disposizione per i turisti sulla piattaforma sono case sottratte all’abitare, in un mercato degli affitti che ha già canoni elevati.

Tale fenomeno si aggiunge al più consolidato abbandono degli immobili, tipico dei grandi proprietari, funzionale a controllare i prezzi grazie alla minore disponibilità di alloggi. Secondo dati resi noti dalla Cgil di Firenze e dal Sunia si regista aumento medio del 9,97% a metro quadro. Il tasso di occupazione medio degli appartamenti, registrato l’anno scorso è del 67%, ed è calcolato sui giorni messi a disposizione dall’ host e non sull’intero anno, il prezzo medio registrato (pernottamento comprensivo di pulizie) è di 70 euro. Il reddito medio, (pernottamento con incluse le pulizie ed escluso le tasse e servizi aggiuntivi) è di 1100 euro corrispondente ad un volume d’affari superiore a 1 milione di euro mensili, si legge nel comunicato.

Il problema si collega alla questione Casa visto che i dati del Ministero dell’Interno di Luglio 2019 mostrano come Pisa e provincia sia seconda in toscana, dopo Firenze, per numero di “convalide di sfratto”, e che è la prima in classifica anche rispetto all’aumento delle “nuove convalide (+ 9,38%).

La Toscana dice ‘no’ al Cpr a Coltano

“Mai un lager a Coltano, né altrove in Toscana. La mobilitazione messa in campo in queste settimane dopo l’annuncio del ministro Salvini di aprire un Cpr a Coltano con il gravissimo via libera da parte del sindaco Conti inizia a dare i primi risultati”.

Lo afferma in una nota il capogruppo di Diritti in comune, Ciccio Auletta, dopo l’approvazione in consiglio regionale della mozione contro l’apertura di un Cpr in Toscana presentata dai consiglieri di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti.

“E’ una nostra prima vittoria – prosegue Auletta – in quanto la Regione Toscana afferma la propria contrarietà, senza se e senza ma, ai Centri permanenti per il Rimpatrio, orribili luoghi di detenzione per persone la cui unica colpa è non avere un permesso di soggiorno. La mozione approvata dal Consiglio regionale, anche con i voti del Pd e del M5S, impegna la Giunta regionale a confermare la propria contrarietà rispetto all’apertura di un centro per il rimpatrio nel territorio della Regione”.

Soddisfatti anche Fattori e Sarti: “In quei posti finiscono normalissime persone, provenienti da paesi extra Ue, che vengono detenute pur non avendo compiuto alcun reato penale solo perché presenti irregolarmente nel nostro paese: una forma incivile di detenzione amministrativa. E ci finiscono perché da anni è impossibile entrare legalmente in Italia, per cercare lavoro, oggi persino per studiare. Addirittura i ricongiungimenti familiari sono ostacolati dalla burocrazia e da costi esorbitanti”.

Pisa, neo assessore Buscemi querela presidente Casa delle Donne Pechini

L’assessore alla Cultura di Pisa e attore Buscemi, membro della giunta di centrodestra in quota Lega, a seguito delle critiche e della mozione di sfiducia ricevute a causa di un suo processo per stalking, ha annunciato querele nei confronti dei suoi detrattori. Buscemi ha anche recapitato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per esporgli la situazione: “Sono costretto a vivere a Viareggio, sui social qualcuno mi ha anche minacciato di morte”.

Pisa, settimane fa l’assessore alla Cultura Andrea Buscemi è stato travolto da una bufera mediatica legata al suo coinvolgimento in un procedimento penale per l’imputazione relativa al reato di stalking.

L’accusa proveniva dalla sua ex compagna e ha spinto la coalizione di sinistra Diritti in Comune (Una città in comune, Prc e Pisa Possibile) a depositare una mozione di sfiducia in Comune.

“Sono come i nazisti e per questo bisognare fare di tutto per fermarle. Per questo ho deciso di querelare per stalking la presidente della Casa della Donna di Pisa, Carla Pochini, e la promotrice della petizione contro di me Elisabetta Vanni. La loro è infatti una persecuzione, costruita su un pregiudizio, contro di me”- ha affermato Buscemi.

“Abbiamo elencato in sede di querela – ha aggiunto il suo avvocato, Rubina Colombini – una serie di condotte che configurano diverse ipotesi di reato, dalla diffamazione, alla molestia fino agli atti persecutori”.

Buscemi, inoltre, ha ricordato che la Casa della Donna fin dal 2013, anno in cui cominciò il suo processo dopo una querela per stalking della ex fidanzata, “ha iniziato la sua guerra ideologica contro di me su presupposti falsi e con affermazioni false, visto che in primo grado e dopo un’istruttoria di tre anni sono stato assolto e in appello sono stato prosciolto perché il reato è prescritto, quindi chi dice che sono stato condannato mistifica la realtà”.

Buscemi ha anche recapitato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per esporgli la situazione. “Sono costretto a vivere a Viareggio, perché a Pisa ho paura di essere aggredito, sui social qualcuno mi ha anche minacciato di morte”.

“Su Andrea Buscemi non abbiamo mai detto nulla di più di quanto è agli atti e riportato nella sentenza del tribunale di Firenze che, ribadiamo, lo ha riconosciuto colpevole del reato di stalking ma non lo ha potuto condannare perché al tempo il reato non esisteva e perché intervenuta nel frattempo la prescrizione”. Lo dice Carla Pochini, presidente della Casa della donna, dopo l’annuncio della querela, anche nei suoi confronti, dell’assessore alla cultura del Comune di Pisa Andrea Buscemi che vuole scrivere anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Quella sentenza è definitiva e noi non ci stancheremo mai di chiedere le dimissioni di Buscemi, un uomo che non può in alcun modo rappresentare le cittadine e i cittadini pisani e tanto meno la cultura della nostra città. Ci vediamo domani in piazza!”, aggiunge Pochini riferendosi al presidio organizzato per domani a Pisa proprio contro l’assessore. La presidente dice che la notizia della querela “può solo farci sorridere” e altro non è “che un’ulteriore ammissione di colpa” di un uomo che, “condannato a risarcire la sua ex compagna, decide di ricorrere in Cassazione al solo scopo di ritardare il processo in sede civile ed evitare il pagamento del risarcimento”

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