Cittadinanza onoraria per Zaki, ok della giunta Nardella

Firenze, con dei brevi comunicati sui suoi account Twitter e Facebook, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha confermato, l’approvazione da parte della sua giunta, della cittadinanza onoraria per Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna in carcere in Egitto da oltre un anno.

“Abbiamo approvato in Giunta la cittadinanza onoraria per Patrick Zaki – ha scritto il sindaco Nardella – Firenze sarà sempre dalla parte della tutela dei diritti umani e della solidarietà. Un gesto simbolico per rilanciare con forza quest’appello di libertà: #FreePatrickZaki”.

Sulla concessione della cittadinanza fiorentina a Patrick Zacki, sono intervenuti anche i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu: “Il 1° marzo il Consiglio comunale di Firenze – ricordano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – ha chiesto all’unanimità la cittadinanza onoraria per Patrick George Zaki, oltre alla richiesta della concessione della cittadinanza italiana. Abbiamo più volte sollecitato la Giunta per capire in che tempi intendeva agire. Apprendiamo dell’assegnazione della proposta di deliberazione del 19 aprile, arrivata in queste ore in Consiglio. Esprimiamo gratitudine e chiediamo a tutte le parti di collaborare per raggiungere in tempi rapidi il risultato”.

“L’urgenza è grande – concludono Palagi e Bundu – e Palazzo Vecchio, con tutti i suoi gruppi, si è di fatto già espresso, quindi ci sono le condizioni per poter procedere con rapidità”.

🎧 Backtoschool, il sindaco Nardella all’ ITI Meucci Firenze

Firenze, oggi il sindaco metropolitano Dario Nardella era all’Itis Meucci, per l’avvio del progetto Backtoschool, il progetto che prevede che siano gli stessi studenti, quelli più adulti, a fare da ‘Tutor’ per sensibilizzare i compagni al rispetto delle regole, per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid 19.

Il progetto Backtoschool, si inserisce nell’ambito dell’intensa attività del tavolo di coordinamento istituito in Prefettura per la riapertura in sicurezza delle scuole. La fase attuativa del progetto, coordinata dalla Protezione Civile Metropolitana, prevede formazione e tutoraggio (con riconoscimento di crediti formativi) diretti agli studenti maggiorenni delle classi 4a e 5a, finalizzati ad un loro impiego, in squadre di 2/4 persone, a presidio degli ingressi delle scuole.

Ciò allo scopo di effettuare una attività informativa sui coetanei colleghi studenti oltre che di monitoraggio, fornendo un feedback informativo alle istituzioni, per uno scambio comunicativo continuo. L’obiettivo è rafforzare negli studenti la consapevolezza di una cittadinanza attiva e solidale.

“I tutor – ha detto il sindaco Nardella – sono già attivi alle fermate principali. Per ora paghiamo solo noi come Città metropolitana perché purtroppo per ora il sostegno economico della Regione è stato sospeso e mi auguro che possa tornare. Così come mi auguro che lo stesso faccia il Governo”.

Nardella ha annunciato poi che “domani i sindaci metropolitani avranno un incontro col presidente Draghi”. Intanto tra le iniziative per garantire sicurezza agli studenti “valutiamo la misura della mascherina Fpp2” ai ragazzi che usano “i mezzi pubblici: attraverso la rete della protezione civile siamo in grado di distribuirla, è chiaro però che c’è bisogno di un sostegno economico”

Nel Podcast l’intervista al sindaco Dario Nardella a cura di Gimmy Tranquillo.

Il progetto Backtoschool, vede coinvolte le seguenti scuole dell’area metropolitana:
ITI Meucci Firenze
IIS Russell Newton Scandicci
IIS Calamandrei Sesto Fiorentino
Liceo Pontormo Empoli
IIS Enriques Castelfiorentino
IIS Machiavelli Capponi Firenze
IIS Galilei Firenze
IIS E. Morante – G. Conti Firenze

Passaporto vaccinale: Nardella, “non fare italiani di serie A e B”

Nardella su passaporto vaccinale: “Non possiamo dividere gli italiani tra cittadini di serie A e cittadini di serie B a seconda che abbiano o meno il passaporto vaccinale”.

Lo ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, a margine della manifestazione degli ambulanti di oggi in città.
“Più volte – ha ricordato – io ho lanciato la proposta di poter riaprire non solo con il passaporto vaccinale, ma anche con il tampone, con un certificato di un tampone negativo nelle 48 ore precedenti, perché il rischio è che se noi consentiamo la libera mobilità e gli accessi solo a chi ha un passaporto vaccinale, rischiamo di replicare anche nelle modalità di
riapertura certe disparità che si sono verificate nelle modalità di vaccinazione”.

Per Nardella, tuttavia “c’è un problema economico, perché il tampone costa, ed è su questo che secondo me lo Stato deve intervenire attraverso abbattimenti e riduzioni a tutti quegli istituti e quei laboratori che fanno i tamponi ai cittadini, oppure attraverso delle forme di convenzione da parte delle autorità sanitarie con i laboratori o le imprese che hanno bisogno di numeri importanti di questi tipi di tamponi”.

Anche il Comitato per l’emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è contrario al passaporto vaccinale come condizione per i viaggi internazionali anche, ma non solo, perché una regola del genere renderebbe più profonde le diseguaglianze.

Nel comunicato che riassume le indicazioni emerse dalla riunione del 15 aprile, ma che è stato diffuso solo oggi, il Comitato afferma che “non va richiesto il certificato di vaccinazione come condizione di entrata (in un Paese, ndr) data la limitata (seppur crescente) evidenza dell’efficacia del vaccino nel ridurre la trasmissione e la persistente iniquità nella distribuzione globale del vaccino”.
Il Comitato sottolinea inoltre che “gli Stati sono fortemente incoraggiati a rendersi conto di quanto il passaporto vaccinale approfondisca le diseguaglianze e promuova una diseguale libertà di movimento”.

🎧 “Fermi da 14 mesi, sussidi miseri, fateci lavorare”, ambulanti in piazza a Firenze

Presidio in Piazza della Signoria per chiedere riaperture e tutele per gli ambulanti organizzato da Confesercenti Toscana e Confcommercio Toscana

Più di 400 ambulanti hanno partecipato oggi all’iniziativa #salviamogliambulanti indetta in Piazza della Signoria a Firenze da Anva Confesercenti Toscana e Fiva Confcommercio Toscana a favore della ripresa del commercio su area pubblica.

ambulanti
Foto Controradio

Gli ambulanti chiedono la riapertura completa di mercati e fiere in qualunque fascia di colore, ristori adeguati, esenzione dal pagamento di Tosap e Tari (oltre che dei versamenti contributivi) e l’esenzione dal Durc fino a fine anno. Si chiede inoltre il rinnovo delle concessioni fino al 2032. Alla manifestazione, oltre ai vertici delle associazioni organizzatrici, ha partecipato anche il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Al presidio erano presenti ambulanti provenienti dai mercati di tutta la Toscana con i loro i banchi di vendita dei vestiti, dei dolci e delle cartoline.

“Le oltre 15mila imprese che rappresentano il mondo del commercio su area pubblica vogliono lavorare – ha detto Anna Lapini, presidente di Confcommercio Toscana – dato che sono normate da protocolli, e lavorano all’aria aperta, indipendentemente dai colori, dal rosso, dall’arancione. Sono state fatte delle discriminazioni molto ingiuste”. “Troppe volte – ha affermato Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana – queste imprese sono trattate come imprese di serie B. Non è così, i numeri ce lo dicono, stiamo parlando di circa 14.000 imprese in Toscana, 17.000 addetti, e un prodotto annuo di circa 1,2 miliardi con 1900 eventi, fatti ogni anno nelle piazze toscane per quasi due milioni di postazioni che ogni anno vengono occupate dagli ambulanti. Altro che imprese marginali!”

“Fermi da 14 mesi, sussidi miseri, fateci lavorare”: sentiamo Paola Bocconi, brigidinaia di Lamporecchio e Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana

 

🎧 “Ricordare Gino Susini al nuovo Teatro dell’Oriuolo”, il figlio scrive a Nardella

La demolizione del Teatro dell’Oriuolo per il recupero urbanistico dell’area a due passi dal Duomo con la realizzazione di un nuovo centro per le arti visive ha suscitato grande interesse da parte dei fiorentini ma anche la reazione da parte di un uomo di teatro, il direttore del Teatro Reims, Antonio Susini, figlio d’arte, di Gino Susini anima proprio dell’Oriuolo per 30 anni.

Il figlio chiede in una lettera che il Comune gli renda omaggio con un riconoscimento nella nuova struttura. Intervista a cura di Chiara Brilli.Susini

Di seguito il testo della lettera:
Carissimo Sindaco Dario Nardella, ho appreso che nei giorni scorsi si è dato inizio alla definitiva demolizione del fu Teatro dell’Oriuolo, per il recupero urbanistico di quel pezzo del centro storico, e da fiorentino sono contento che, dopo 28 anni di totale abbandono e progetti mai andati a buon fine, l’Amministrazione comunale, proprietaria dell’immobile, abbia trovato la forza di mettere mano alla situazione. Quale figlio “naturale” di quella realtà sento il bisogno di portare il mio contributo al dibattito che un intervento così radicale ha scaturito, rimarcando il fatto che “quel luogo”, fatiscente e frutto di un urbanistica un po’ posticcia, tipica dell’immediato dopoguerra, è stato protagonista di gloriose stagioni del Teatro Fiorentino ed Italiano (vedi l’esperienza del teatro Stabile), delle quali la mia famiglia è stata parte integrante. I ricordi sono lontani ma l’esperienza di quegli anni (si parla di 30 anni di spettacoli e produzioni teatrali circa), è ancora forte e viva nelle persone (allievi–attori–tecnici) che quel periodo lo hanno anche solo in parte vissuto, tanto da donare loro un vigore teatrale, di cui ancora oggi la nostra città ne gode i frutti. Questo rigoglioso momento artistico fiorentino è caduto troppe volte nell’oblio, come a voler dimenticare la realtà del Teatro che viveva in via dell’Oriolo. Forse questa è veramente l’ultima occasione per far si che Firenze non sia matrigna con mio padre Gino Susini che da vero fiorentino, credendo nella sua città, nel suo teatro e nella sua famiglia è rimasto fedele a Firenze con il suo impegno di attore, insegnante, regista e capocomico teatrale. Sarebbe quindi un giusto riconoscimento che nella nuova struttura, che spero sia inaugurata il prima possibile, rimanesse un ricordo del mio babbo, come segno di riconoscenza del lavoro svolto negli anni. Un cordiale saluto ed a presto in teatro Antonio Susini Direttore Artistico Teatro Reims

Incidente in monopattino ripropone la polemica sul casco obbligatorio

Firenze, una nota dell’associazione no profit di consumatori Consumerismo, rispetto all’incidente stradale, in cui una donna è finita ricoverata all’ospedale in codice rosso, dopo aver perso il controllo del monopattino mentre percorreva via Stibbert in discesa, riapre di fatto la polemica sull’obbligatorietà o no del casco alla guida dei monopattini.

“L’incidente avvenuto a Firenze, dove una donna ha battuto la testa in modo grave cadendo col suo monopattino, dimostra necessità di casco obbligatorio per monopattini. Proprio a Firenze il Tar aveva annullato ordinanza comunale che imponeva l’uso del casco per monopattini”.

Questo, rileva l’associazione nella nota, “è solo l’ultimo di una serie di sinistri gravi che dimostra la necessità di rendere obbligatorio il casco per tutti gli utenti che utilizzano monopattini privati, mentre per quelli in condivisione servono limitatori automatici della velocità”.

L’associazione ricorda inoltre come proprio a Firenze il Tar, lo scorso febbraio, aveva annullato l’ordinanza del sindaco di Firenze Dario Nardella che imponeva l’obbligo di utilizzo del casco sui monopattini: “Il casco salva la vita. – aveva postato il sindaco Nardella all’indomani della sentenza del TAR – Per questo recepiamo l’interpretazione del Tar e andiamo avanti con la nostra battaglia di buon senso per l’uso del #casco in monopattino. Chiediamo a Governo e Parlamento di intervenire perché purtroppo i rischi sono molteplici com’è confermato dal tragico evento di oggi a Genova”.

Vogliamo incentivare la mobilità sostenibile ma sulla salute non si scherza. Da Firenze, città della legge sull’omicidio stradale, continueremo a batterci per la sicurezza e per la vita delle persone.

Imporre “l’obbligatorietà del casco per tutti – spiega il presidente dell’associazione di consumatori Consumerismo, Luigi Gabriele – era misura che andava nella giusta direzione, considerata l’escalation di incidenti anche gravi che si registra in Italia sul versante dei monopattini, e l’anarchia che regna sovrana in tale comparto. Diversi studi hanno dimostrato inoltre come tale mezzo di locomozione sia più pericoloso delle biciclette e aumenti il rischio di traumi anche gravi”.

Nella ricerca di standard di sicurezza stradale con questo tipo di nuovi veicoli “il nuovo incidente registrato a Firenze dimostra ancora una volta come il casco rappresenti un presidio indispensabile almeno per i monopattini privati, mentre per quelli in condivisione servono limitatori in grado di portare la velocità massima a 15 km/h, in modo da incrementare la sicurezza stradale”.

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