Pensilina Firenze: procura apre fascicolo, domani incontro con Grandi Stazioni

Aperto un fascicolo senza indagati e senza ipotesi di reato per il crollo di calcinacci dalla pensilina della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, a Firenze. La procura fiorentina vuole approfondire i fatti dell’incidente verificatosi nella notte tra il 25 e il 26 luglio scorsi.

Secondo quanto appreso, si tratterebbe di un fascicolo a ‘modello 45’, il registro degli atti al momento non costituenti notizia di reato ma sui quali si ritiene comunque necessario effettuare approfondimenti. Gli accertamenti sul crollo sono condotti dalla polizia ferroviaria.

Intanto è in programma per domani un incontro a Palazzo Vecchio, tra il Comune e Grandi Stazioni dopo il cedimento della porzione di controsoffitto della pensilina. All’incontro, alle ore 11.30, parteciperanno il vicesindaco Cristina Giachi, il direttore generale del Comune Giacomo Parenti e esponenti di Grandi Stazioni.

Firenze: crolla intonaco in stazione,Comune chiede incontro a Fs

Un incontro con Grandi Stazioni, società del gruppo Fs, per conoscere come sono stati pianificati i lavori di manutenzione alla stazione di Firenze Santa Maria Novella. Lo chiederà, lunedì prossimo, la vicesindaca del Comune di Firenze Cristina Giachi dopo il crollo del controsoffitto dalla pensilina esterna, lato via Valfonda.

“Vogliamo sapere – spiega Giachi – quale sia il programma di monitoraggio e messa in sicurezza e in che tempi Grandi Stazioni preveda di attuarlo. Grandi Stazioni aveva fatto i controlli al controsoffitto caduto da appena un mese ma ciò non ci rassicura,
tutt’altro. L’esito del crollo non depone a favore della qualità dei controlli: se dopo solo un mese dall’ultimo si è avuto il cedimento, è segno che si è controllato male. Il crollo di ieri
poteva finire in una tragedia. E il danno d’immagine alla città è comunque forte. Saremo tranquilli solo quando conosceremo nei dettagli il piano di monitoraggio e messa in sicurezza e i suoi tempi di attuazione”.

Crollo alla stazione di Firenze, Giachi: “più impegno per la cura di Santa Maria Novella”

La vicesindaca Cristina Giachi ha rilasciato un commento riguardo il distacco improvviso di una porzione di rivestimento della pensilina alla stazione di Santa Maria Novella, sul lato di via Valfonda. ”Siamo preoccupati e costernati – dice la vicesindaca -. Ci vuole maggiore impegno per la cura di questa infrastruttura così importante. Non vorremmo che questo episodio denunciasse uno stato manutentivo carente o disattento”.

”In questi anni – ha aggiunto Cristina Giachi – abbiamo visto un grande impegno nel restyling degli spazi commerciali, con molti negozi che hanno aperto. Siamo stati disponibili anche a creare disagio ai cittadini realizzando le barriere di sicurezza per impedire l’attraversamento a chi non ha il biglietto. E l’abbiamo accettato per rispondere alle esigenze di messa in sicurezza dei binari e lasciare la possibilità a Grandi Stazioni di gestire nel modo più efficace la sicurezza.”

“Non vorremmo, però, che la sicurezza venisse a mancare – continua la vicesindaca di Firenze – laddove si tratta di mantenere in buono stato un bene importante e strategico come questo. Non dimentichiamo che quella di Santa Maria Novella è l’unica stazione monumentale esistente in Italia e la quarta per numero di passeggeri: 60 milioni di persone transitano qui ogni anno”.

”Ci sono ancora molti interventi da fare, come la sostituzione dei corpi illuminati – ha ricordato in conclusione Giachi – insomma non siamo contenti di come la stazione viene tenuta e mantenuta e vorremmo vedere un maggiore impegno, corrispondente agli sforzi che la città sta facendo per ospitare questa infrastruttura fondamentale per lo snodo ferroviario italiano, per la sua bellezza e importanza”

Firenze, convegno su Femminicidio, prefetto Lega: “Necessaria un’azione forte dello Stato”

Si è tenuto oggi, presso la prefettura in Palazzo Medici Riccardi a Firenze, il Convegno ‘Femminicidio e orfani per crimini domestici: la tutela delle vittime’ organizzato dal prefetto di Firenze Laura Lega. Un’occasione per discutere e fare il punto su un tema molto sentito anche a livello nazionale e sempre di stretta attualità.

Il convegno, o tavolo di lavoro, come ha precisato lo stesso prefetto Lega, incontrando la stampa, è un modo per accendere i riflettori assieme alla regione Toscana, l’autorità giudiziaria e il mondo del terzo settore, sul tema del femminicidio e sulla violenza ai minori che resta di massima gravità, anche guardando ai dati dell’ultimo periodo.

“Bisogna fare molto di più – ha detto il prefetto Laura Lega -. È necessario provvedere non solo in termini di prevenzione e repressione, ma anche di accompagnamento delle vittime. In parallelo anche sul tema della violenza ai minori abbiamo aperto un tavolo di lavoro concreto, abbiamo stipulato peraltro, nei giorni scorsi, un protocollo di intesa che punta a coordinare meglio quello che si fa, perché spesso e volentieri c’è bisogno anche di riuscire a fluidificare il meccanismo, di rendere la risposta complessiva più efficace.”

“Questa è l’azione che vogliamo fare – ha concluso Lega -. Azioni di coordinamento saranno sempre più necessarie. Occorre però qualcosa di più. Occorre immaginare che anche la società civile, tutti noi come cittadini si riesca a intercettare, essere accanto alle persone che sono in difficoltà”.

Come sostiene Cristina Giachi: “I dati sono quelli che preoccupano un po’ tutto il paese. la situazione non accenna a flettere. Adesso siamo in una fase in cui vorremmo constatare una decrescita di questi fenomeni, ma il dato resta lo stesso. C’è ancora molto da fare, perchè teniamo sempre troppo scollegato il tema delle tutele legali e dell’accoglienza con il tema di costruire una clutura nel paese che ripudi questo genere di violenze.”

“Oggi avremo in audizione in Commissione di inchiesta sul femminicidio e violenza di genere il sottosegretario Spadafora. È un peccato che abbia annullato la scorsa settimana la conferenza stampa, dove doveva presentare qualche dato. Siamo preoccupati per lo stop sostanziale al piano antiviolenza varato dal precedente governo, i cui soldi sono ancora bloccati, non sono ancora stati distribuiti alle Regioni, e dalle Regioni potranno essere spesi, quindi, sostanzialmente nel 2020. Sono soldi stanziati nel 2018”. Ha detto il senatore e presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio Valeria Valente.

“Su questo – ha continuato – esprimo preoccupazione, continueremo a sollecitare affinché la risposta arrivi quanto prima, mentre sugli orfani di femminicidio il problema non sono le risorse, quelle sono state stanziate dal precedente governo, manca purtroppo il regolamento di attuazione. Rispetto a emergenze di questo tipo credo che forse dovremmo abbandonare un po’ la speculazione interna alla maggioranza e provare a fare tutti quanti la nostra parte, al di là di schieramenti e appartenenze. Questo ci chiedono le donne rimaste ogni giorno vittime e questo ci chiedono in particolare i tanti bambini rimasti soli”.

Raffaele Cannizzaro, commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti ha sottolineato l’importanza degli interventi riguardanti “la formazione, l’avviamento al lavoro e a sostegno delle famiglie affidatarie”. Marilena Rizzo, presidente del tribunale di Firenze, ha affermato che si tratta “di un problema complesso che ha bisogno di soluzioni complesse”.

Il vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni ha parlato del problema fondi, ancora bloccati: “Stiamo chiedendo a gran voce – ha detto – questi fondi. Purtroppo sono risorse che vengono erogate sempre con grande ritardo”. In Toscana i fondi “ammontano intorno al milione di euro”.

L’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi ha sottolineato gli sforzi della Regione sul tema della violenza contro le donne: “Quello sulla violenza sulle donne – ha spiegato – è un tema rispetto al quale non dobbiamo mai abbassare la guardia. Credo che in questa regione si siano fatti molti passi avanti, a partire dal codice rosa”.

Il vicesindaco del Comune di Firenze Cristina Giachi ha precisato che “in questi anni le istituzioni si sono molto attivate ma c’è ancora molto lavoro da fare perché purtroppo teniamo sempre scollegato il tema delle tutele legali e dell’accoglienza di chi è in difficoltà con il tema del costruire una cultura nel paese che ripudi questi fenomeni”

Sentiamo il prefetto di Firenze Laura Lega e la vicesindaca Cristina Giachi nell’interviste di Lorenzo Braccini.

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Firenze, caldo: allerta rossa anche sabato e domenica

Prosegue l’allerta caldo a Firenze. Il codice rosso è previsto anche domani e domenica.

Questa è la novità del bollettino elaborato dal dipartimento di epidemiologia Ssr Regione Lazio nell’ambito del sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute coordinato dal ministero della salute. Secondo le previsioni, la temperatura massima percepita sarà di 36 gradi.

“L’amministrazione comunale è mobilitata per fare fronte all’emergenza caldo – ha detto il vicesindaco e assessore alla Protezione civile Cristina Giachi -. I servizi comunali sono pronti e abbiamo messo in campo le misure necessarie per informare i fiorentini e per attrezzarci nel migliore dei modi contro il caldo eccezionale che ci aspetta anche nei prossimi giorni”.

“A Firenze – ha ricordato l’assessore allo Sport Cosimo Guccione – ci sono piscine attrezzate per accogliere quanti cercano un po’ di refrigerio e vogliono resistere alle punte oltre i trenta gradi e all’afa dei prossimi giorni”.

Faccio appello ai soggetti più sensibili – ha detto l’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re -, bambini, anziani, asmatici o persone affette da malattie dell’apparato respiratorio, ad evitare la permanenza all’aria aperta nei luoghi soleggiati. In questi giorni, poi, abbiamo aggiornato la mappa dei luoghi pubblici nei quali è possibile trovare aria condizionata, senza necessità di consumare: sono 11 e sono disponibili in rete civica anche in formato open data”.

Firenze celebra i 100 anni dell’iconico cocktail Negroni

Il cocktail Negroni, eletto come il secondo più popolare al mondo, festeggia i suoi 100 anni da quando, nel 1919, presso il caffè Casoni a Firenze, venne per la prima volta servito al Conte Camillo Negroni.

I festeggiamenti dei 100 anni del Negroni, questa mattina, sono iniziati con una conferenza stampa al Caffè Gilli di Firenze, in Piazza della Repubblica, in seguito alla quale è stata svelata una targa speciale proprio nel luogo in cui il cocktail a base di Campari venne servito per la prima volta. L’iniziativa è stata voluta da Gabriele Maselli, Presidente dell’Associazione Esercizi Storici Tradizionali e Tipici Fiorentini. Alla conferenza di presentazione anche il vicesindaco di Firenze Cristina Giachi.

Questa cerimonia coincide con l’inizio dell’edizione 2019 della  Negroni Week: un’iniziativa benefica internazionale che ha raccolto oltre 2 milioni di euro da quando è stata lanciata la prima volta sette anni fa e che quest’anno ha visto l’adesione di 12mila bar in tutto il mondo.

Ospiti d’onore anche i nipoti del Conte Negroni, Pier Lamberto Negroni Bentivoglio e Paolo Andalò Negroni Bentivoglio.

La leggenda narra che nel 1919 il cocktail fu creato dal barista Fosco Scarselli, dall’idea del Conte il quale per dare una sferzata di energia al suo cocktail pereferito, l’americano, chiese di sostituire il seltz con un tocco di gin, in onore dei suoi ultimi viaggi londinesi. Al posto della solita fettina di limone, Scarselli ne mise una di arancia e da quel momento, tutti i frequentatori del locale iniziarono ad orfinare un “Negroni”.

“E’ davvero un anno importante per la storia di Campari, che festeggia alcuni tra i cocktail più importanti del proprio repertorio – afferma Andrea Neri, Managing Director Italian Icons Campari Group -. Siamo così orgogliosi di veder crescere la popolarità del Negroni, e ancora più lieti di celebrarne quest’estate in tutto il mondo il suo centenario.”

Le interviste di Lorenzo Braccini alla vicensidaca di Firenze Cristina Giachi e agli storici nipoti del Conte, Pier Lamberto Negroni Bentivoglio e Paolo Andalò Negroni Bentivoglio.

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