Nardella, dopo una settimana calo contagi in Toscana

Firenze, il sindaco di Firenze Dario Nardella, in collegamento con la trasmissione ‘Omnibus’ ha detto: “Stamani ci siamo alzati con una piccola buona notizia, perché dopo circa una settimana siamo scesi in Toscana di nuovo sotto i 2.000 e a Firenze sotto i 500 contagi giornalieri”.

“Questo però non può essere preso come un inizio di una tendenza strutturale – ha continuato Nardella – dobbiamo avere molta pazienza e aspettare ancora qualche giorno”.

Nonostante il calo dei contagi nelle ultime ore negli ospedali, ha aggiunto il sindaco Nardella, “la situazione è molto seria. Credo che da un lato non si debba fare allarmismo e terrorismo, ma dall’altro avere i piedi per terra e raccontare la verità. L’impegno principale della Regione è trovare nuovi posti letto”.

Tra le criticità “la ricerca del personale. Nelle Rsa di Firenze, circa 35, abbiamo 150 operatori sanitari contagiati e quasi 400 ospiti, tutti anziani, col Covid. La convivenza col virus durerà tutto l’inverno, senza vaccini e senza cura. Dovremo attrezzarci anche psicologicamente”. Il sindaco ha poi ribadito che, nel gestire l’emergenza, “la medicina territoriale è fondamentale ed è l’anello debole del sistema italiano. La legislazione italiana considera i medici di base come dei veri professionisti autonomi, non è come in altri Paesi come Francia dove c’è un controllo da parte dello Stato: bisogna basarsi sulla volontaria cooperazione dei medici di base con le strutture sanitarie. Questi medici sono fondamentali, se vogliamo evitare che ci sia la corsa all’ospedale dobbiamo assistere il più possibile il paziente a casa. Ed è importante anche il medico pediatrico, purtroppo in questo caso ho ricevuto molte lettere da mamme un po’ preoccupate perché non riuscivano ad avere contatti. Dobbiamo trovare a livello nazionale una forma di collaborazione strutturata tra sistema sanitario regionale, nazionale e la rete dei medici di famiglia”.

“Non è che appena arriva il vaccino ripartirà subito il turismo. Quel mondo cambierà, secondo me per sempre: cambierà un certo modo di viaggiare e di muoversi. Credo che il Governo dovrà prendere in esame il grande tema dell’impatto economico della riduzione del turismo, la legge di stabilità non basta. Noi non recupereremo il 2021, se siamo bravi recupereremo nel 2022. il 2021 sarà un anno difficilissimo, anche per le casse dei Comuni – ha detto poi il sindaco di Firenze Dario Nardella – Ci stiamo già apprestando – ha aggiunto – a fare il bilancio preventivo 2021 e come imposta di soggiorno ci manteniamo prudenti ma siamo ad un quarto, un quinto delle previsioni rispetto al consuntivo 2019”.

Sulla tassa di soggiorno “Firenze nel 2020 aveva preventivato un incasso di 43 milioni, abbiamo preso solo gennaio e febbraio, 2-3 milioni. Per fortuna sono intervenuti i decreti di questa estate, Rilancio e agosto, che hanno ripianato gran parte dei mancati introiti”. Il sindaco ha poi esteso il ragionamento alla crisi economica del Paese: “Diciamo la verità – ha detto -. C’è un po’ la paura di tenere il cerino in mano. Rispetto alla prima ondata ora c’è più preoccupazione di chiudere perché c’è più consapevolezza dell’impatto economico delle chiusure e nessuno se la sente di prendersi la responsabilità per tutti di fermare nuovamente l’economia”.

A Firenze “siamo in una situazione terribile. Siamo preoccupatissimi, la vera sfida sulla ripresa economica non è di quest’anno ma dell’anno prossimo quando finirà l’emergenza sanitaria ma si aprirà il terreno gigantesco della crisi economica: è lì che ci dobbiamo far trovare pronti. I ristori vanno bene ma sono misure che agiscono nell’immediato, dobbiamo pensare ad una vera e propria manovra strutturale che l’anno prossimo consenta all’economia italiana di riprendersi”.

Giani, Toscana gialla o arancione? Non siamo a partita calcio

🔈Firenze, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, parlando coi giornalisti alla presentazione dei 30 nuovi posti letto Covid allestiti nell’ex ospedale ‘I Fraticini’, ha risposto ad alcune domande sulla situazione sanitaria Toscana durante l’epidemia di Covid-19.

“La prospettiva delle tre zone mi sembra che sia vissuta come una partita di calcio, ma non è così – ha detto Giani rispondendo alla domanda se la Toscana passerà al colore arancione – per cui se il Cts ci classifica zona arancione siamo tranquilli, noi lavoreremo in quanto zona arancione per fare il lavoro che spetta alla Regione, avere una offerta sanitaria sempre maggiore per poter superare la situazione di emergenza”.

“Io non faccio la lotta per essere la zona gialla invece che arancione, sono meccanismi che prevedono la necessaria funzione di contenimento del contagio”, ha affermato Giani, secondo cui “la Toscana finora ha gestito in zona gialla” le operazioni di contrasto alla pandemia “facendo il suo lavoro: qualsiasi sia la zona che sarà individuata farà altrettanto il suo lavoro, ma non consideriamole espressioni di una partita, non è così”.

“Proprio stamani ho firmato l’ordinanza Creaf che significa 500 posti nell’area centrale della Toscana, a Prato, baricentrica fra Firenze e Pistoia – ha annunciato poi il presidente Giani – dove saranno allestiti anche “i 50 posti in più nell’ospedale Santo Stefano”

Il Creaf è l’ex Centro ricerche e alta formazione (Creaf) in via Galcianese, a Prato, ex fabbrica che sarebbe dovuta diventare un Polo per le start up, progetto non decollato e ora c’è un immobile disponibile.

“Ai Fraticini possiamo visionare – ha spiegato invece parlando nella struttura di Firenze, in via dei Massoni – quello che grazie alla Croce Rossa, che ringrazio di cuore, è già un reparto Covid: 30 posti ci sono già, altri 30 arrivano con questo lavoro istruttorio di individuazione di disponibilità da parte della Croce Rossa, e in futuro potrebbero arrivare a 120”.

In Regione, ha aggiunto Giani, “stiamo lavorando ‘di buzzo buono’, come si dice in Toscana, per creare questa offerta sanitaria sempre maggiore. Ieri ero a San Miniato e ho trovato 28 posti, oggi ho firmato l’ordinanza Creaf e siamo qui ai Fraticini a visionare questi ulteriori 30 posti, domani andrò a Lucca perché voglio visionare i 120 posti che può offrire il Campo Marte. Noi stiamo lavorando seriamente”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/11/201109_00_COVID_GIANI.mp3?_=1

In Toscana sono altri 2479 i nuovi casi e 29 decessi

Firenze, sono 2.479, in calo rispetto al record di ieri quando si è toccato quota 2787 ma a fronte di meno tamponi, i nuovi casi di positività al Coronavirus oggi in Toscana, dove si registrano 29 decessi: 18 uomini e 11 donne con un’età media di 83,7 anni.

I ricoverati in Toscana sono 1.700 (+118), di cui 226 in terapia intensiva (+12). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.214.035, 15.542 in più rispetto a ieri quando ne sono stati fatti 18.143. Sono 8.264 i soggetti testati (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 30% è risultato positivo: in aumento rispetto al 27,6% di ieri. Ai dati si aggiungono i 1.784 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi.

In Toscana sono quindi saliti a 62.946 i casi di positività al Coronavirus. I nuovi casi sono il 4,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti raggiungono quota 17.938 (28,5% dei casi totali). Gli attualmente positivi sono oggi 43.447, +4,5%. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 13 a Firenze, 5 a Prato, 1 a Pistoia, 2 a Massa Carrara, 4 a Pisa, 3 a Livorno, 1 residente fuori Toscana.

L’età media dei 2.479 casi odierni è di 46 anni circa. I casi di positività registrati a Firenze sono 554 in più rispetto a ieri, a Prato 336 in più, a Pistoia 267 in più, a Massa 99 in più, a Lucca 262 in più, a Pisa 347 in più, a Livorno 154 in più, ad Arezzo 252 in più, a Siena 139 in più, a Grosseto 69 in più.

La Toscana si trova al settimo posto in Italia come numerosità di casi. Complessivamente, 41.747 persone sono in isolamento a casa (+1.746), poiché presentano sintomi lievi o ne sono privi. Sono invece 35.242 (-1.857) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con contagiati.

Nardella: “Folla di ieri nelle piazze di Firenze”

Firenze, “Tra ieri e oggi abbiamo avuto nella provincia di Firenze 1500 nuove persone contagiate dal Covid – così il sindaco di Firenze Dario Nardella su Facebook, commentando una foto che ritrae folla nel centro cittadino, all’incrocio tra piazza della Repubblica e via Calimala – Ma a giudicare dalla folla di ieri nelle piazze di Firenze c’è ancora qualcuno che sottovaluta questa terribile pandemia”.

“Se teniamo alla salute di tutti, se amiamo la nostra città e la nostra comunità, dobbiamo essere più attenti e responsabili. Dipende da noi se vogliamo sconfiggere questo maledetto virus – aggiunge Nardella -. Il menefreghismo è il più grande alleato della pandemia”.

“Evitate i contatti, evitate al massimo le uscite di casa, mettete sempre la mascherina, scaricate la app immuni, lavate spesso le mani – conclude Nardella sul suo post – Prima batteremo il virus prima ridaremo fiato e speranza alla nostra economia”.

RSA e Covid, Cgil Firenze: “Situazione allarmante”

Fp Cgil Firenze su Covid e RSA: “Situazione allarmante, serve una strategia complessiva per affrontare i prossimi mesi, da mettere in campo in poche ore”. Con un comunicato il sindacato richiede: “Dpi di livello superiore, rafforzare il governo clinico pubblico, più personale, strutture dedicate per ospiti contagiati”

“Si rincorrono in queste ore notizie allarmanti sulla situazione delle RSA da ogni zona della città metropolitana di Firenze che si sta aggravando con nuovi focolai ed alti numeri di contagiati Covid tra ospiti e operatori – si legge nel comunicato di Cgil Firenze – con situazioni che mettono a rischio la garanzia della copertura dei turni per mancanza di personale. Serve una strategia complessiva per affrontare i prossimi mesi, da mettere in campo in poche ore”.

“Sicurezza, prima di tutto, con Dpi di livello superiore ed una campagna di test a operatori e utenti. – continua il comunicato – Serve adeguare i Livelli di Assistenza per migliorare una migliore qualità dell’assistenza attraverso più tempo dedicato all’igiene e alla cura di ogni ospite. Per fare questo servono assunzioni di nuovo personale, anche per garantire le sostituzioni, e qualificazione dell’assistenza anche con una formazione sul lavoro. Bisogna rafforzare il governo clinico pubblico con Girot e Usca dedicate alle RSA così da essere in relazione con i servizi sanitari pubblici territoriali e ospedalieri”.

“Per gestire i casi Covid positivi, come abbiamo ampiamente potuto constatare nella prima ondata, non è possibile una gestione all’interno delle RSA che sono luoghi di relazione degli ospiti. Il numero degli anziani positivi è alto, così come il numero di lavoratori nelle strutture infettate non è sufficiente per garantire l’assistenza. In questa fase la presa in carico da parte del pubblico non copre i bisogni di personale che, dovendo garantire l’attività ordinaria, non è sufficiente nemmeno per gli ospedali, pertanto serve ottimizzare le risorse aprendo strutture dedicate per gli ospiti di RSA contagiati dal Covid dove dare loro la migliore assistenza sanitaria concentrando le forze. Strutture dedicate che permettano la netta separazione tra residenti positivi e non e l’ottimizzazione del poco personale disponibile”.

“Un settore delicatissimo che ha bisogno di attenzione e di una strategia complessiva da mettere in campo immediatamente, per gli utenti di quelle strutture, ma anche per la tenuta complessiva del nostro sistema socio sanitario regionale”.

Nuovo record di casi Covid-19 in Toscana

Firenze, nuovo record di casi in Toscana con 2787 nuovi contagiati, il 4,8% in più di ieri, nelle ultime 24 ore. Di fatto, spiega una nota, è risultato positivo il 27,6% delle 10.087 persone, esclusi tamponi di controllo, che sono state testate.

I decessi sono 30: 20 uomini e 10 donne con un’età media di 81,9 anni. L’età media dei 2.787 casi odierni è di circa 46 anni (il 13% ha meno di 20 anni, il 26% tra 20 e 39, il 36% tra 40 e 59, il 18% tra 60 e 79, il 7% ha 80 anni o più. Salgono a 41.583 i toscani al momento malati, cresciuti del 5,4% rispetto a ieri.

La maggior parte continua a trovarsi a casa o in alberghi sanitari (gli isolamenti domiciliari hanno superato oggi il muro dei 40mila), mentre i ricoverati in ospedale sono 1.582 (+70), di cui 214 in terapia intensiva (+5). Sono 37.099 (+26) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con contagiati.

Dall’inizio della pandemia a febbraio i casi complessivamente registrati in Toscana hanno toccato quota 60.467 e sono già guariti in 17.352. I tamponi eseguiti in oltre otto mesi sono stati 1.198.493, 18.143 analizzati da ieri a cui si aggiungono 4.087 tamponi antigenici rapidi.

La Toscana si trova al momento al settimo posto in Italia come numerosità di casi. Rispetto a ieri sono cresciuti comunque anche i guariti: 614 (+3,7%). A livello territoriale i 30 decessi riguardano 13 residenti nella città metropolitana di Firenze, 2 nella provincia di Prato, 6 in quella di Pistoia, 1 a Massa Carrara, 3 a Lucca, 3 a Pisa e 2 ad Arezzo (2).

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