San Giovanni di Dio, apre reparto Obi Covid

Firenze, ha aperto martedì all’ospedale San Giovanni di Dio il reparto per pazienti Covid con disponibilità fino a 20 posti letto. L’area individuata è quella del reparto di Osservazione Breve (OBI) al primo piano del padiglione Vespucci, con i pazienti Covid in un unico padiglione dedicato.

I pazienti in ingresso al Pronto Soccorso del San Giovanni di Dio che dovranno essere ricoverati in OBI Covid ma anche quelli provenienti da altri presidi ospedalieri che giungono in ospedale col 118 o con mezzi propri, raggiungeranno il reparto attraversando il DEA e seguendo un percorso dedicato, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza igienico-sanitarie.

Quelli con sintomi sospetti per Covid, eseguono, invece, il tampone in tenda pre-triage e restano in isolamento fino all’arrivo della risposta nel Reparto Bolla (10 posti letto) al primo piano. Qualora invece tali pazienti necessitassero di cure intensive, queste saranno prestate in shock room o in altra stanza singola del Dea.

La necessità di aprire il reparto Covid al San Giovanni di Dio è stata evidenziata dal gruppo di lavoro denominato Geco (Gestione Emergenza Covid) che si è costituito a giugno presso l’ospedale con l’obiettivo della messa a punto di un piano intraospedaliero di organizzazione per far fronte al riemergere eventuale della pandemia da Covid-19.

La presa in carico presso il San Giovanni di Dio di pazienti infetti bisognosi di ricovero era stata quindi pianificata per tempo come ipotesi da attuare nel caso di veloce occupazione di posti letto nei reparti di Malattie Infettive quale prima risposta aziendale in caso di nuova ondata pandemica.

L’attuale strategia aziendale, salvo evoluzione progressione della pandemia, è quella di mantenere al massimo possibile l’attività programmata cosiddetta elettiva e non urgente del San Giovanni di Dio. Tale attività, nella precedente fase, quando è stata sospesa, ha avuto il solo scopo di liberare spazi per accogliere malati Covid ma anche per ridurre al minimo i contatti intraospedalieri tra pazienti infetti e non.

Tra gli ospedali fiorentini della Ausl Toscana centro, da lunedì scorso 16 posti letto Covid sono a disposizione anche nel presidio di Santa Maria Nuova, nel cuore di Firenze. Da settimane, invece, è tornato in assetto Covid, in linea con la riorganizzazione della rete dell’assistenza ospedaliera aziendale, Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri. Nell’ospedale Covid di riferimento per l’area fiorentina, tra Malattie Infettive e Medicina ci sono 35 posti letto Covid mentre restano 6 i posti dedicati Covid in Terapia Intensiva

Coronavirus in Toscana: 986 nuovi casi e 12 decessi

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid sono ad oggi complessivamente 511 (più 16,1%), di cui 62 in terapia intensiva (7 in più rispetto a ieri, più 12,7%). Le persone isolate a casa, perché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o prive di sintomi sono 794 in più rispetto a ieri, cresciute dell’8,3 per cento.

Il 13,7 per cento delle persone sottoposte agli ultimi controlli è risultato positivo. Sale a 10.851 il numero di chi al momento è ancora malato, ma solo 511 sono ricoverati in ospedale. Di questi 62 in terapia intensiva. In 11.731 sono guariti dall’inizio dell’epidemia, mentre 1.206 sono morti

Sono 986 i casi positivi al Covid-19 nelle ultime ventiquattro ore registrati in Toscana – 462 nei territori dell’Asl Centro, 363 nella Nord Ovest e 161 nella Sud est – i quali portano il numero complessivo delle persone al momento ammalate a quota 10.851 (+8,7 per cento rispetto a ieri): 865 sono state identificate in corso di tracciamento e 121 da attività di screening. I dati son quelli del bollettino stilato giornalmente dalla Regione sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale per monitorare l’andamento dell’epidemia, accertati a mezzogiorno di oggi.

Su 10.851 persone malate, la quasi totalità si trova in isolamento a casa (10.340), perché non ha bisogno di particolari cure sanitarie, e solo 511 sono comunque ricoverati in ospedale, 71 in più rispetto a ieri.  Escludendo i tamponi di controllo, nell’ultimo giorno sono state sottoposte a test 7.178 persone: di questi il 13,7 per cento, dato più alto di ieri, è risultato positivo. Purtroppo si contano anche dodici morti (sei uomini e sei donne, età media 87 anni), che fanno lievitare a 1.206 il numero dei decessi da febbraio quando è iniziata l’emergenza sanitaria.  Dalla comparsa dell’epidemia nella regione sono 23.788 i casi di positività finora accertati, con 927.802 tamponi eseguiti in nove mesi (10.557 solo nell’ultimo giorno). Le persone già guarite sono 11.731 (49,3 per cento di tutti i casi), cresciute dello 0,9 per cento nelle ultime ventiquattro ore.

L’età media dei 986 casi di oggi è di circa 43 anni (il 19% ha meno di 20 anni, il 26% tra 20 e 39, il 31% tra 40 e 59, il 16% tra 60 e 79 e l’8% ne ha 80 o più).

Su 23.788 persone che hanno contratto il virus, in base alla provincia di residenza o domicilio 6.867 interessano l’area delle città metropolitana di Firenze (347 in più rispetto a ieri), 1.580 Prato (37 in più), 1.677 Pistoia (78 in più), 1.923 Massa Carrara (67 in più), 2.649 Lucca (40 in più), 3.082 Pisa (193 in più), 1.239 Livorno (63 in più), 2.215 Arezzo (88 in più), 1.193 Siena (54 in più) e 813 Grosseto (19 in più). Ci sono poi 550 casi positivi notificati in Toscana ma di residenti in altre regioni.

La Toscana si conferma al decimo posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 638 per 100 mila abitanti (la media italiana è di circa 686 per 100 mila, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 987 casi per 100 mila abitanti, Pisa con 735, Lucca con 683, mentre la più bassa è Grosseto con 367.

Le persone isolate a casa, perché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o perché risultano prive di sintomi sono 794 in più rispetto a ieri, cresciute dell’8,3 per cento. Altri 16.832  toscani (49 in meno rispetto a ieri, meno 0,3%) sono anch’essi isolati al proprio domicilio, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 6.106, Nord Ovest 6.472, Sud Est 4.254).

Su 11.731 guariti dall’inizio dell’epidemia (109 in più rispetto a ieri, più 0,9%), 498 lo sono clinicamente (38 in più nelle ultime ventiquattro ore, più 8,3%), divenuti cioè asintomatici dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, mentre 11.233 (71 in più rispetto a ieri, più 0,6%) sono stati dichiarati guariti a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, a seguito di doppio tampone negativo.

I dodici decessi di oggi  (6 uomini e 6 donne con un’età media di 87 anni) riguardano residenti nelle province di Firenze (4), Pistoia (2), Massa Carrara (1) ed Arezzo (2). Tre persone provenivano da fuori Toscana. Dall’avvio dell’emergenza sono dunque 440 i morti a Firenze, 54 a Prato, 86 a Pistoia, 184 a Massa Carrara, 149 a Lucca, 100 a Pisa, 65 a Livorno, 57 ad Arezzo, 33 a Siena e 26 a Grosseto, mentre dodici persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti altrove.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 32,3 per 100 mila residenti contro il 60,5 per 100 mila della media italiana. La Toscana è undicesima in questa speciale classifica. Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (94,4 per 100 mila), Firenze (43,5 per 100 mila) e Lucca (38,4 per 100 mila); il più basso è a Grosseto (11,7 per 100 mila).

Dalle ore 18.30 tutti i dati saranno disponibili sul sito dell’Agenzia Regionale di Sanità all’indirizzo www.ars.toscana.it/covid19

Giani: “Oggi ordinanza su restrizioni visite ospedali”

?Firenze, “Oggi firmerò un’ordinanza che uniforma sul territorio regionale l’accesso dei visitatori, dei parenti e non, negli ospedali”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a margine di una conferenza stampa.

“Abbiamo avuto un atteggiamento rigoroso per le Rsa, e abbiamo intensificato le precauzioni per gli ospedali”, ha aggiunto. “Ho fissato con questa ordinanza – ha spiegato poi Giani – che firmerò questo pomeriggio, il criterio che vi deve essere certamente un restringimento: quindi le visite dovranno essere di una persona, non più persone, che potrà stare con il proprio parente non più di dieci minuti, e possibilmente a giorni alterni. In questo caso ho inserito la parola ‘preferibilmente’, perché poi se si vede che è necessario poter seguire il percorso del medico ogni giorno vi sarà questa discrezionalità di poterlo consentire. Insomma, una rete più rigorosa che mettiamo senza arrivare ad impedire la visita”. Per il governatore toscano, “questo è il criterio che seguiamo ora, e lo usiamo per tutti gli ospedali toscani: poi vedremo nei prossimi giorni se vi sarà la necessità di stringere ancora”.

Giani, ha aggiunto che sul tema degli orari delle scuole, per il quale aveva auspicato uno scaglionamento, “è in corso il dibattito su come e dove poter intervenire”. Il governatore toscano ha poi ribadito la sua posizione in tema di trasporto pubblico locale: “Consiglio alle amministrazioni comunali – ha detto – di utilizzare tutti gli strumenti che ci sono, penso alla polizia municipale, per verificare lo stato degli assembramenti, ma non posso andare oltre il consiglio”

In merito a eventuali interventi restrittivi, il presidente della Toscana Eugenio Giani ha spiegato di non voler fissare “equivalenze numeriche fra quella che è la soglia e quelli che poi sono gli interventi: gli interventi devono essere commisurati alla qualità dei numeri. È evidente che se i numeri si presentano con un corso rapido di occupazione delle terapie intensive è un discorso, se invece i numeri si presentano con un’alta percentuale di asintomatici, che ancora vede non coperto nemmeno il 20% delle terapie intensive che abbiamo in Toscana, il discorso è un altro. Quindi non guardiamo i numeri, ma guardiamo alla qualità con cui si presenta il fenomeno”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/10/201016_00_MISURE-COVID_GIANI.mp3?_=1

Stop impianti sportivi del Comune a ingresso libero

Firenze, Palazzo Vecchio, attraverso un’ordinanza firmata oggi, ha vietato l’accesso alle aree di proprietà comunale sulle quali si trovano impianti sportivi a libera fruizione, dal campetto di calcio a quello di basket, con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica e in applicazione del divieto di attività sportive amatoriali che possano comportare assembramenti.

Gli uffici competenti, spiega una nota di Palazzo Vecchio, provvederanno ad attuare le chiusure delle aree degli impianti sportivi e a darne informazione con segnaletica sul posto ai cittadini.

Resta consentita la fruizione delle aree o percorsi attrezzati che possono essere utilizzati nel rispetto delle misure di contenimento del contagio (distanze di sicurezza interpersonale).

Coronavirus in Toscana: 581 nuovi casi, età media 44 anni, 2 decessi

Firenze, in Toscana sono 20.262 i casi di positività al Coronavirus, 581 in più rispetto a ieri (509 identificati in corso di tracciamento e 72 da attività di screening). I nuovi casi sono il 3% in più rispetto al totale del giorno precedente. L’età media dei 581 casi odierni è di 44 anni circa (il 16% ha meno di 20 anni, il 27% tra 20 e 39 anni, il 30% tra 40 e 59 anni, il 20% tra 60 e 79 anni, il 7% ha 80 anni o più).

I guariti crescono dello 0,9% e raggiungono quota 11.171 (55,1% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 878.817, 11.146 in più rispetto a ieri. Sono 7.879 i soggetti testati (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 7,4% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 7.906, +6,4% rispetto a ieri. I ricoverati sono 322 (47 in più rispetto a ieri), di cui 46 in terapia intensiva (stabili). Oggi si registrano 2 nuovi decessi: 2 donne, con un’età media di 82 anni,1 a Firenze, 1 a Pisa. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale – relativi all’andamento dell’epidemia di coronavirus in regione.

Si ricorda che a partire dal 24 giugno 2020, il Ministero della Salute ha modificato il sistema di rilevazione dei dati sulla diffusione del Covid-19. I casi positivi non sono più indicati secondo la provincia di notifica bensì in base alla provincia di residenza o domicilio.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 5.684 i casi complessivi ad oggi a Firenze (143 in più rispetto a ieri), 1.430 a Prato (56 in più), 1.372 a Pistoia (50 in più), 1.741 a Massa (28 in più), 2.362 a Lucca (57 in più), 2.497 a Pisa (65 in più), 1.044 a Livorno (45 in più), 1.872 ad Arezzo (75 in più), 974 a Siena (50 in più), 736 a Grosseto (12 in più). Sono 550 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Sono 249 quindi i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 195 nella Nord Ovest, 137 nella Sud est.

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 543 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 618 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 893 casi x100.000 abitanti, Lucca con 609, Pisa con 596, la più bassa Livorno con 312.

Complessivamente, 7.584 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (432 in più rispetto a ieri, più 6%). Sono 15.959 (343 in più rispetto a ieri, più 2,2%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 5.728, Nord Ovest 6.369, Sud Est 3.862).

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 322 (47 in più rispetto a ieri, più 17,1%), 46 in terapia intensiva (stabili rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite sono 11.171 (100 in più rispetto a ieri, più 0,9%): 414 persone clinicamente guarite (16 in meno rispetto a ieri, meno 3,7%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 10.757 (116 in più rispetto a ieri, più 1,1%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Oggi si registrano 2 nuovi decessi: 2 donne, con un’età media di 82 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 1 a Firenze, 1 a Pisa. Sono 1.185 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 429 a Firenze, 54 a Prato, 84 a Pistoia, 182 a Massa Carrara, 149 a Lucca, 100 a Pisa, 65 a Livorno, 54 ad Arezzo, 33 a Siena, 26 a Grosseto, 9 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 31,8 x100.000 residenti contro il 60,1 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (93,4 x100.000), Firenze (42,4 x100.000) e Lucca (38,4 x100.000), il più basso a Grosseto (11,7 x100.000).

Giani, scaglionare orari scuole, basta bus affollati

Firenze, “Ritengo che in questo momento la priorità sia dare una disciplina a una modalità che riesca a evitare gli assembramenti e la congestione di persone sui mezzi di trasporto pubblico a cui stiamo assistendo, particolarmente, negli ultimi giorni”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a margine della cerimonia di giuramento degli allievi del 9/o corso triennale della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze.

“Oggi mi attiverò – ha detto il presidente Giani – con la massima autorità scolastica regionale: probabilmente occorrerà un input a livello nazionale, ma mi farò vivo direttamente con le autorità ministeriali perché si imbocchi la strada, soprattutto nelle grandi città, di uno scaglionamento dell’ingresso e dell’uscita. Contemporaneamente svilupperò un tavolo di coordinamento, anche perché le forze dell’ordine possano vigilare sull’uso secondo i limiti dei mezzi di trasporto pubblico. Non può funzionare solo l’autorità di vigilanza privata: occorre che i ragazzi vedano una divisa e si rendano conto che quando è terminato il limite per l’accesso, il bus deve partire”.

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