🎧️ Cor Veleno e Tre Allegri Ragazzi Morti a Firenze

Cor Veleno e Tre Allegri Ragazzi Morti saranno in concerto giovedì 14 luglio all’Anfiteatro delle Cascine Ernesto De Pascale di Firenze per presentare “Meme K Ultra”. Inizio ore 21,30. La serata è a ingresso libero. Ascolta l’intervista

Tre allegri ragazzi morti sono considerati tra i pilastri della scena indipendente italiana, con oltre venticinque anni di musica, indipendenza e avventure, più di millecinquecento concerti, dischi, fumetti, maschere, disegni, sogni e la fondazione di un’etichetta (La Tempesta) che ha dato voce a tantissimi nuovi artisti.
I Cor Veleno si annoverano tra le formazioni rap italiane più importanti, ispiratori di gran parte della nuova scena musicale. Con la loro attitudine hardcore, fatta di beat potenti e rime taglienti e profonde, negli anni hanno saputo coniugare perfettamente l’impostazione più ‘old school’ e le sonorità del rap più attuale.

Uscito lo scorso marzo per La Tempesta Dischi/distr. Artist First, “Meme K Ultra” suggella un incontro che potremmo definire magico: le due band hanno superato i rispettivi ruoli stilistici e musicali andando oltre, hanno infatti creato un sound nuovo che ha trasformato questo lavoro in un disco memorabile, dando vita al suono di un vero Supergruppo.

Ascolta l’intervista a cura di Davide Agazzi.

Giovedì 14 luglio 2022 – ore 21,30
Anfiteatro delle Cascine Ernesto De Pascale
Parco delle Cascine – Firenze

Info www.ultravoxfirenze.it, www.lndf.it

Il rap dei detenuti nel nuovo cd ‘Vorrei, Potrei, Andrei’

Una compilation di 23 tracce realizzate dai detenuti nel carcere ‘M. Gozzini’ e nell’Istituto Penale per Minorenni ‘G.Meucci’ di Firenze, che utilizza il rap come strumento educativo, di integrazione e per combattere pregiudizi morali: è ’Vorrei potrei andrei’, l’ultimo prodotto musicale del progetto Sbarre Mic Check, realizzato dalla Cooperativa sociale C.A.T., che si occupa dal 1985 di lavorare in situazione di marginalità.

Un disco crudo, senza filtri o edulcorazioni di sorta ma, allo stesso tempo, vero, trasparente, diretto, una riflessione pubblica su quello che succede dentro il carcere, di cui spesso si ignorano dinamiche e problematiche. Tutti i testi sono stati scritti e interpretati dai ragazzi dei due istituti penitenziari; tra gli ospiti del disco il celebre rapper Inoki.

Il progetto “Sbarre Mic Check” si compone di una serie di laboratori a cura degli operatori sociali della cooperativa, che utilizzano il rap come linguaggio universale di comunicazione, realizzato grazie al contributo del Comune di Firenze – Assessorato alle Politiche Giovanili, della Regione Toscana, del Quartiere 1, in collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile.

Duplice la presentazione, venerdì 21 giugno per la Festa in musica in occasione del Solstizio d’Estate all’interno dell’Istituto M.Gozzini, alla presenza di testimonial di rilievo come Cecco & Cipo, ed il rapper di origini egiziane Amir (tra i fondatori dello storico collettivo artistico Rome Zoo insieme a nomi storici come Colle Der Fomento, Cor Veleno e Piotta).

Il secondo appuntamento sarà venerdì 28 giugno all’Utopiko nell’ambito dell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze (via Fabrizio De Andrè, dalle ore 19, ingresso libero), in una serata di musica che vedrà la presenza di esponenti della scena rap locale e nazionale come Menti Criminali, lo stesso Charlie Dakilo e Nanne (Fi Riders). In questa occasione, sarà presentato anche il cd di Fen.Ics, ragazza di origini italo-siriane – che sarà presente all’evento – il cui disco di esordio ‘R-evolution’ è stato realizzato grazie al contributo dell’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Firenze. Il lavoro è stato prodotto all’interno del Centro Giovani Sala Gialla, nella sala prove dedicata a Peppino Impastato, creando così un ponte diretto e reale tra i ragazzi detenuti e la scena musicale locale. (video Fen.Ics – Aliena https://youtu.be/gfXAQL2YTIQ).

La religione, il senso di colpa, la mancanza di casa, la voglia di ricominciare: tutti questi temi compaiono in “Vorrei, potrei, andrei”, tenuti insieme dal collante stilistico del rap, qui utilizzato come chiave di comunicazione, integrazione e di libertà, sia verbale che mentale, in un melting pot linguistico che comprende italiano, arabo, spagnolo e inglese. ‘I loro problemi sono la marca, i miei fratelli la rischiano in barca’ sentenzia Anas nella traccia intitolata ‘L’harraga’, un termine spagnolo utilizzato per indicare tutte quelle persone, spesso provenienti dal Nord Africa, che bruciano i propri documenti al confine nel tentativo di rendersi irriconoscibili, perdendo – di fatto – la propria identità. Il disco è disponibile online su Youtube (a questo link https://tinyurl.com/y55eb3ob ) mentre per avere una copia fisica è sufficiente farne richiesta alla Cooperativa Cat sul proprio sito www.coopcat.it o inviando una mail a sbarremiccheck@coopcat.it. I laboratori sono condotti da Giovanna Brunelli (educatrice professionale) e Charlie Dakilo (operatore e rapper fiorentino, attivo da anni sulla scena), e coinvolgono anche il complesso penitenziario di “Sollicciano”.

Dice Daniele Bertusi della Cooperativa social CAT: “La nostra cooperativa, sin dalla nascita, si occupa di educazione ludica e artistica, con un approccio innovativo di ricerca e sviluppo. Negli anni ’90 abbiamo lavorato soprattutto in strada, organizzando tantissime attività di sensibilizzazione contro la prostituzione; nei 2000 ci siamo dedicati alla movida fiorentina, proponendo eventi ad esempio di silent disco, facendo capire come si possa divertirsi nel rispetto dell’altro. Da una ventina di anni ci occupiamo di usare la musica quale veicolo per diffondere idee di integrazione e combattere pregiudizi, come ad esempio sul concetto di crimine e colpa. Per questo abbiamo fondato un’etichetta discografica, con cui abbiamo prodotto due cd di qualità, di cui siamo orgogliosi”.

“Sappiamo come la musica sia maieutica, aiuti a tirar fuori le emozioni positive e negative. Il rap lo utilizziamo da fine anni ’90, perché è uno strumento molto potente da un punto di vista comunicativo, ed è molto attrattivo per i ragazzi. Ha una soglia di accesso bassissimo (non devi saper suonare o avere una particolare intonazione), in qualche incontro si produce una canzone, e questo è divertente, veloce e ha feedback di ritorno immediato sull’autostima. E sappiamo quanto questo sia importante in contesti quali il carcere, dove ai ragazzi è fondamentale dare supporto e fiducia”, conclude.

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