Aeroporti Firenze, Eurnekian: “Non sono soddisfatto”

“Non sono soddisfatto: sono molto esigente, così come i fiorentini sono molto esigenti”, sono le parole di Eduardo Eurnekian ai cronisti che gli chiedevano un bilancio sugli investimenti fin qui effettuati negli aeroporti toscani. “Confidiamo in un parere naturalmente favorevole da parte del Consiglio di Stato”, ha affermato Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti.

“I fiorentini mi chiedono molto – ha detto Eurnekian, a margine della cerimonia di inaugurazione della statua in onore di Wallenberg all’aeroporto di Firenze – una pista più lunga. Stiamo lavorando ora per una pista più lunga, bisogna lavorare a un centro culturale e commerciale molto importante, abbiamo molto da fare ancora qui”. Eurnekian è il patron di Corporacion America, azionista di maggioranza di Toscana Aeroporti, che gestisce gli scali di Firenze e Pisa.
Attesa per il 28 novembre, giorno in cui ci sarà  l’ultima audizione presso il Consiglio di Stato che poi porterà alla sentenza definitiva. “Noi abbiamo fatto tutto quello che era in nostro possesso, in termini giuridici naturalmente, perché ciò avvenisse – ha continuato Carrai – : siamo confortati dal fatto che tutte le istituzioni pubbliche, tutti i ministeri sono in appoggio contro la sentenza del Tar”.
Il Presidente di Toscana Aeroporti ha inoltre aggiunto che, in caso di parere favorevole, i lavori potranno partire quasi immediatamente. La conferenza dei servizi si era chiusa infatti in modo favorevole. Mentre, in caso di parere avverso, “andremo a rifare la Via per quei punti com’è naturale in un processo di natura amministrativa”, ha concluso.

Blocco edilizia: via libera cantieri fuori centro storico Firenze

Si sbloccano i cantieri fuori dal centro storico di Firenze dopo l’impasse venutasi a creare in seguito alla decisione del Consiglio di Stato sulla variante al regolamento urbanistico di Firenze.

Italia Nostra, promotrice del ricorso alla giustizia amministrativa, scrive in una nota congiunta con il Comune di Firenze: “A seguito della precisazione della domanda limitatamente al centro storico depositata oggi nel contenzioso principale, anche gli effetti della sospensiva per gli immobili fuori dal centro storico verranno meno con conseguente sblocco dei lavori per questa parte della città”.

Posso quindi ripartire i numerosi cantieri fuori dal centro storico, bloccati in seguito al ricorso dell’associazione ambientalista contro la variante al regolamento urbanistico. La variante nell’ottobre 2018 introdusse la cosiddetta “ristrutturazione edilizia con limitazioni” per il patrimonio edilizio esistente di carattere “storico-architettonico e documentale”. La stessa è stata sospesa dal Consiglio di Stato il 23 maggio scorso e, per il centro, si dovrà attendere attendere il giudizio di merito, fissato per il 9 ottobre, dinanzi al Tar Toscana.

“Oggi finalmente un po’ di ossigeno per tanti fiorentini – ha detto l’assessore all’urbanistica del Comune di Firenze Cecilia De Re – che aspettavano una svolta dopo essersi visti bloccare i lavori per effetto di un’ordinanza del Consiglio di Stato. Infatti, la precisazione di oggi di Italia Nostra – conclude l’assessora – nel contenzioso contro il Comune svincola dal ricorso la zona fuori dal centro storico e quindi possiamo far ripartire i cantieri in questa parte della città”.

Sole 24 ORE: “NO a nuova pista Peretola blocca 400 milioni di investimenti”

Il Sole 24 ORE, in un’inchiesta, che provocherà non poche polemiche a livello locale, approfondisce lo stallo della nuova pista dell’Aeroporto di Firenze e le preoccupazioni delle imprese per gli investimenti a rischio in tutta la Regione. I risultati saranno pubblicati domani, venerdì 12 luglio, sull’inserto ‘Rapporto Centro’, in edicola con il quottidiano.

“La nuova pista dell’aeroporto di Firenze – si legge in un estratto del Rapporto Centro –  è ‘appesa’ a una sentenza del Consiglio di Stato che non arriverà prima del 2020. L’appello al supremo organo amministrativo sarà presentato tra poche settimane da Toscana Aeroporti (affiancata da Regione Toscana e Comune di Firenze), gestore degli scalidi Firenze e Pisa, e con tutta probabilità – spiega l’approfondimento – anche dal ministero dell’Ambiente, visto che la sentenza del Tar Toscana pubblicata poche settimane fa ha annullato il decreto ministeriale di valutazione d’impatto ambientale (Via) della nuova pista.”

Sempre l’inserto del Sole 24 Ore spiega che: “Si tratta di un’opera attesa da più di 30 anni, visto che il primo progetto di pista parallela all’autostrada risale al 1987 e, insieme con la costruzione di un nuovo terminal, attiverebbe ora un investimento vicino a 400 milioni e 10mila posti di lavoro tra diretti e indiretti. L’iter autorizzativo è durato quattro anni, prima dello stop del Tar. Il progetto, che il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli del M5S non ha mai apprezzato annunciando, anzi, la volontà di ostacolarlo, poggia – continua il Rapporto – su un piano finanziario di Toscana Aeroporti (società quotata a Milano e controllata al 62% dalla Corporation America Italia del magnate argentino Eduardo Eurnekian) che prevede 150 milioni di finanziamenti pubblici, già stanziati.”

“Ma la vicenda di Firenze – prosegue l’inserto – avrà anche un impatto sull’altro scalo gestito da Toscana Aeroporti: quello di Pisa. Qui la società aveva in programma 37 milioni di investimenti per ampliare il terminal, la pista secondaria e le aree di stazionamento. Il progetto pisano è confermato, ma i tempi andranno inevitabilmente rivisti. Eppure, sono i numeri a decretare l’urgenza degli interventi: a fronte di oltre 8 milioni di passeggeri che arrivano e partono da Firenze e Pisa – si legge in conclusione dall’estratto -, ne restano 4 milioni costretti a utilizzare scali fuori regione.”

Il Rapporto Centro, in edicola venerdì 12 luglio con Il Sole 24 Ore, è il primo di una serie che in 12 pagine scandaglierà punti di forza, tendenze, cambiamenti economici del territorio con inchieste tematiche, case history aziendali e ritratti dei protagonisti dell’economia locale.

Edilizia, martedì 9 luglio l’incontro pubblico alla Palazzina Reale

All’iniziativa, dal titolo dal titolo “Fare e disfare… iniziamo a ragionare”, prenderanno parte i soggetti coinvolti nel dibattito che hanno risposto all’appello lanciato dalla Consulta Interprofessionale della Città Metropolitana di Firenze. L’obiettivo è dar vita a un percorso di approfondimento sulle tematiche del restauro e su come poter intervenire a seguito della decisione del Consiglio di Stato, per poter far riprendere l’attività urbanistico-edilizia in città

Si terrà martedì prossimo, 9 luglio, alla Palazzina Reale di piazza Stazione, sede di Ordine e Fondazione Architetti Firenze, l’incontro pubblico sull’attività urbanistico-edilizia in città dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato con cui si sospende l’efficacia di alcune norme del Regolamento Urbanistico del Comune di Firenze.

All’incontro prenderanno parte i soggetti coinvolti nel dibattito che hanno risposto all’appello lanciato dalla Consulta Interprofessionale della Città Metropolitana di Firenze. È prevista la partecipazione dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze Cecilia Del Re, della presidente nazionale di Italia Nostra Mariarita Signorini, di Duilio Senesi per la Consulta Interprofessionale della Città Metropolitana di Firenze, del professor Alberto Di Cintio dell’Unità di Ricerca PPCP – DIDA – Università di Firenze, di Carlo Francini dell’Ufficio UNESCO – Firenze, di Renzo Manetti per l’Accademia delle arti del disegno, del presedente di INU Toscana Francesco Alberti e di un rappresentante della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze-Pistoia-Prato.

L’incontro, dal titolo “Fare e disfare… iniziamo a ragionare – Attività urbanistico-edilizia tra voglia di ripresa e ordinanze sospensive” (che segue quello organizzato a giugno sempre alla Palazzina Reale, dal titolo “Fare e disfare… come si fa a ristrutturare”), è in programma la mattina a partire dalle 9. “Alla Palazzina Reale un’occasione per ascoltare le ragioni di una molteplicità di soggetti, di approfondimento scientifico, per ricercare elementi oggettivi condivisibili, per delineare una strategia di uscita dal caos e dalla paralisi delle attività edilizie”, spiegano gli organizzatori.

Obiettivo dell’iniziativa, in cui verrà fatto il punto sulla situazione attuale e sui possibili orizzonti, è quello di dar vita a un percorso di approfondimento sulle tematiche del restauro e su come poter intervenire a seguito della decisione del Consiglio di Stato, per poter far riprendere l’attività urbanistico-edilizia a Firenze anche nella prospettiva della revisione del regolamento urbanistico.

Italia Nostra: “bene stop variante urbanistica decisa da consiglio di Stato”

Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare proposto proprio da Italia Nostra sulla variante al regolamento urbanistico del Comune di Firenze. La modifica consentiva, nel centro storico, la ristrutturazione edilizia di immobili (sia pur con limitazioni) e il mutamento di destinazione d’uso, al posto del restauro conservativo.

“Siamo soddisfatti di questo primo parziale riconoscimento delle nostre istanze e restiamo in fiduciosa attesa degli esiti del giudizio”. Questo è quanto afferma Mariarita Signorini, presidente nazionale dell’associazione Italia Nostra. La modifica del regolamento urbanistico del centro storico di Firenze, come spiega Signorini, “veniva decantata come strumento innovativo di ‘rigenerazione urbana’ ma in realtà è un grimaldello per trasformare il centro storico da città dei cittadini in location e dormitorio a servizio di un turismo internazionale di massa”. Al termine della dichiarazione, la presidente di Italia Nostra insiste nella critica alla variante del regolamento voluta dal Comune, che, sempre per Signorini, servirebbe soltanto ad incentivare il turismo e “l’ intollerabile mercificazione, sempre più indifferente alla storia, alla cultura e alla vita della città”.

Soddisfatti anche il Comitato dei cittadini ‘Aria fiorentina’ e i candidati al Consiglio comunale per Potere al Popolo Francesca Conti (capolista) e Ilaria Agostini: “La variante – hanno detto – è un vero e proprio regalo agli ‘investitori’, agli immobiliaristi, ai parassiti della rendita. Ed è stata perciò a lungo avversata dall’opposizione, dai movimenti e dalle associazioni, tra le quali Italia Nostra, che ha presentato il ricorso. Di questo siamo soddisfatte”.

Firenze: Consiglio Stato, stoppa variante urbanistica centro

La IV sezione del Consiglio di Stato con l’ordinanza cautelare n. 2590, pronunciata oggi, ha accolto l’appello cautelare proposto dall’Associazione Italia Nostra. Per ora saranno possibili solo interventi di restauro conservativo.

Stop alla variante urbanistica del centro storico di Firenze: per ora saranno possibili solo interventi di restauro conservativo.
La IV sezione del Consiglio di Stato, infatti, con l’ordinanza cautelare n. 2590, pronunciata oggi, ha accolto l’appello cautelare proposto dall’Associazione Italia Nostra, sulla variante al regolamento urbanistico del Comune di Firenze che consente, nel centro storico, la ristrutturazione edilizia di immobili (sia pur con limitazioni) e il mutamento di destinazione d’uso, al posto del precedente restauro conservativo.
I giudici hanno osservato che occorre chiarire meglio la natura, i limiti e le conseguenze del nuovo tipo di intervento edilizio, considerato “il valore degli edifici che formano il tessuto urbano del centro storico” di Firenze, tutelato anche dal Codice dei beni culturali e dalla Convenzione Unesco.

L”amministrazione comunale di Palazzo Vecchio, rimanda qualsiasi commento sulla decisione del Consiglio di Stato. Qui, per ora, non sarà possibile la ristrutturazione edilizia di immobili (sia pur con limitazioni) e il mutamento di destinazione d”uso come previsto dalla variante, ma solo il restauro conservativo. Secondo quanto appreso, Palazzo Vecchio, comunque, “se necessario” è pronto a chiarire “meglio il limite e la natura dei nuovi interventi edilizi”

 

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